Nuovi Dati HIV - Roberto Burioni
Nuovi Dati HIV - Roberto Burioni
Buongiorno, condivido con voi parte di un articolo pubblicato poche ore fa da Roberto Burioni, a proposito di HIV.
In particolare mi vorrei soffermare sull'aapettativa di vita e sui dati da lui pubblicati in base a recenti studi! Che ne pensate?
"Per quanto riguarda l’allungamento della speranza di vita, il successo è grandioso: i dati dello studio riportano una differenza della durata della vita fra persone infette e non infette che era di ben 22 anni agli inizi del 2000, e si è ridotta a soli 9 anni nel periodo 2014-2016. Tale differenza si riduce ulteriormente (a circa 7 anni) se la terapia viene iniziata precocemente. Quella che invece non ha visto un grande miglioramento è l’aspettativa di vita in buona salute (senza, cioè, la presenza di altre comorbilità): le patologie legate all’invecchiamento, nei soggetti HIV positivi, compaiono generalmente circa quindici anni prima, in media a 36 anni di età. Questo dato, quindi, deve fare riflettere e deve assolutamente spingere a non abbassare la guardia: in ogni caso è assolutamente meglio non contrarre quest’infezione."
Articolo completo al seguente link:
https://www.medicalfacts.it/2020/06/23/ ... i-scienza/
In particolare mi vorrei soffermare sull'aapettativa di vita e sui dati da lui pubblicati in base a recenti studi! Che ne pensate?
"Per quanto riguarda l’allungamento della speranza di vita, il successo è grandioso: i dati dello studio riportano una differenza della durata della vita fra persone infette e non infette che era di ben 22 anni agli inizi del 2000, e si è ridotta a soli 9 anni nel periodo 2014-2016. Tale differenza si riduce ulteriormente (a circa 7 anni) se la terapia viene iniziata precocemente. Quella che invece non ha visto un grande miglioramento è l’aspettativa di vita in buona salute (senza, cioè, la presenza di altre comorbilità): le patologie legate all’invecchiamento, nei soggetti HIV positivi, compaiono generalmente circa quindici anni prima, in media a 36 anni di età. Questo dato, quindi, deve fare riflettere e deve assolutamente spingere a non abbassare la guardia: in ogni caso è assolutamente meglio non contrarre quest’infezione."
Articolo completo al seguente link:
https://www.medicalfacts.it/2020/06/23/ ... i-scienza/
Re: Nuovi Dati HIV - Roberto Burioni
Vabbè Burioni dopo aver fallito sul covid adesso si deve inventare qualcos'altro per far vedere che esiste. Magari il prossimo libro parlerà di HIV. Ho questo strano sentore…
Dai su 36 anni per venire gli acciacchi mi pare impossibile
Dai su 36 anni per venire gli acciacchi mi pare impossibile
Re: Nuovi Dati HIV - Roberto Burioni
Proprio la questione dei "36 anni" mi fa paura!
Quella di oggi era una bella giornata..... finché non ho letto questo articolo!
Re: Nuovi Dati HIV - Roberto Burioni
In fondo Burioni non riprende altro che i dati che già avevamo pubblicato e commentato qui:
viewtopic.php?f=4&t=1846&p=27047&hilit= ... iva#p27047
Notare come tra noi ci sia una enorme variabilità e ad abbassare notevolmente la aspettativa di vita media ci siano i late presenters che hanno complicanze serie con altre comorbilità, i negazionisti o chi, per motivi vari, sono discontinui nella terapia antiretrovirale. Se invece "tutto va bene", i numeri sono molto più belli.
viewtopic.php?f=4&t=1846&p=27047&hilit= ... iva#p27047
Notare come tra noi ci sia una enorme variabilità e ad abbassare notevolmente la aspettativa di vita media ci siano i late presenters che hanno complicanze serie con altre comorbilità, i negazionisti o chi, per motivi vari, sono discontinui nella terapia antiretrovirale. Se invece "tutto va bene", i numeri sono molto più belli.
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Re: Nuovi Dati HIV - Roberto Burioni
Non fa altro che riprendere i dati del croi 2020, tale e quali:
http://www.aidsmap.com/bulletin/confere ... rch-2020-3
Io ovviamente essendo un late presenters purtroppo presento già adesso danni difficilmente riparabili. Vedremo come si evolverà la situazione ma è molto preoccupante l’articolo
http://www.aidsmap.com/bulletin/confere ... rch-2020-3
Io ovviamente essendo un late presenters purtroppo presento già adesso danni difficilmente riparabili. Vedremo come si evolverà la situazione ma è molto preoccupante l’articolo
Re: Nuovi Dati HIV - Roberto Burioni
nel frattempo arriveranno medicine sempre migliori, per la nostra patologia e anche per altre patologie, per cui, e come dire uso il passato per fare previsioni sul futuro, la ricerca scientifica va avanti; io se dal passato volessi predirre il futuro, non escluderei burioni, ma darei voce anche al maestro do nascimiento, confronterei anche i due cachet
Re: Nuovi Dati HIV - Roberto Burioni
Scusate, non ho capito una cosa: i 36 anni sono di età o dall`inizio della terapia? Se uno inizia la terapia a 30 anni, a 33 o 50 che differenza fa?
Re: Nuovi Dati HIV - Roberto Burioni
36 anni di età... É come se si abbassasse la soglia di invecchiamento (che di solito é verso i 50/55 anni).
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Re: Nuovi Dati HIV - Roberto Burioni
È una media che purtroppo è come la filastrocca di trilussa:
Sai ched' e' la statistica? E' 'na cosa
che serve pe' fa' un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che sposa.
Ma pe' me la statistica curiosa
e' dove c'entra la percentuale,
pe' via che, li', la media è sempre eguale
puro co' la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d'adesso
risurta che te tocca un pollo all' anno:
e, se nun entra ne le spese tue,
t'entra ne la statistica lo stesso
perche' c'e' un antro che ne magna due
L'abstract che vuole emergere da quel confronto è un peggioramento precoce della salute nei sieropositivi, in generale, dovuto alla malattia, alle terapie, alla depressione, eccetera. Sì vivrà anche alla stessa età dei sieronegativi, ma se la qualità della vita peggiora molti anni prima e a quell'età ci arrivi come un vegetale, forse bisogna intervenire, come riportato nelle linee guida 2017, sulla multidipliscinarietà dei vari medici e psicologi e di agire insieme per migliorare e controllare lo stato di salute complessivo della persona, non soffermandosi più sugli anni di vita ma sulla qualità.
Se da una parte c'è da essere ottimisti, sull'età che è simile a quella dei sieronegativi, c'è ancora molto, moltissimo da fare per garantire una qualità della vita che sia degna di essere vissuta. Certo i dati non sono nuovissimi e il gruppo prende realtà molto diverse tra di loro, inoltre le terapie, specialmente chi è più giovane e early presenters potrebbe non ritrovarsi con questi dati, anzi potrebbero essere molto migliori.
È comunque l'articolo che mi ha destato più angoscia di tutto il croi 2020, vedremo come si evolverà la situazione.
Re: Nuovi Dati HIV - Roberto Burioni
Ragazzi cari, però…
L’articolo pubblicato da Medicalfacts NON È di Roberto Burioni.
È scritto in fondo alla pagina, l’Autore è Renata Gili, una giovane Medico di Medicina Generale che scrive a contratto preparando contenuti di divulgazione per il sito.
E le informazioni che riporta in questo articolo vengono da un paper su JAMA, mica bruscolini.
E lo studio è uno studione: 39.000 pazienti con HIV confrontati con un campione non contagiato di dieci volte tanto, seguiti anche per 15 anni…
E risultati devono farci felici o no?
Mettetevi l’anima in pace: gli studi di questo tipo indicano i trend e servono a capire dove andare a parare, non servono per i singoli.
Tra l’altro vi ricordo che sui parla di uno studio statunitense, fatto su una popolazione che ha rischi diversi dai nostri, stili di vita diversi, eccetera eccetera.
Questo studio è importante perché mostra che le terapie continuano ad allungare la sopravvivenza delle persone con HIV.
E, volendo, suggerisce ancora una volta che lo stile di vita individuale è fondamentale: certo che siamo più a rischio, ma abbiamo dalla nostra controlli frequenti e la possibilità di intervenire prima sui fattori di rischio modificabili.
Smettetela di cercare il negativo in quella che è invece la conferma dell’efficacia e della sicurezza delle nostre terapie.
E non fate i marxisti: non prendete due punti per tirare una linea e predire il futuro. Le conoscenze di oggi non sono quelle di ieri, i farmaci di domani non saranno quelli di oggi.
Vivete la vita con attenzione, ma senza paura.
E, come ho già scritto una volta, preoccupatevi di mettere da parte quattro soldi per la pensione, è molto più saggio.
L’articolo pubblicato da Medicalfacts NON È di Roberto Burioni.
È scritto in fondo alla pagina, l’Autore è Renata Gili, una giovane Medico di Medicina Generale che scrive a contratto preparando contenuti di divulgazione per il sito.
E le informazioni che riporta in questo articolo vengono da un paper su JAMA, mica bruscolini.
E lo studio è uno studione: 39.000 pazienti con HIV confrontati con un campione non contagiato di dieci volte tanto, seguiti anche per 15 anni…
E risultati devono farci felici o no?
Mettetevi l’anima in pace: gli studi di questo tipo indicano i trend e servono a capire dove andare a parare, non servono per i singoli.
Tra l’altro vi ricordo che sui parla di uno studio statunitense, fatto su una popolazione che ha rischi diversi dai nostri, stili di vita diversi, eccetera eccetera.
Questo studio è importante perché mostra che le terapie continuano ad allungare la sopravvivenza delle persone con HIV.
E, volendo, suggerisce ancora una volta che lo stile di vita individuale è fondamentale: certo che siamo più a rischio, ma abbiamo dalla nostra controlli frequenti e la possibilità di intervenire prima sui fattori di rischio modificabili.
Smettetela di cercare il negativo in quella che è invece la conferma dell’efficacia e della sicurezza delle nostre terapie.
E non fate i marxisti: non prendete due punti per tirare una linea e predire il futuro. Le conoscenze di oggi non sono quelle di ieri, i farmaci di domani non saranno quelli di oggi.
Vivete la vita con attenzione, ma senza paura.
E, come ho già scritto una volta, preoccupatevi di mettere da parte quattro soldi per la pensione, è molto più saggio.
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