L'iperplasia, la piastrinopenia, le infezioni intestinali e persino il calo della vitamina D (N.d.S.: quest'ultima può calare non solo col Truvada) sono tutti correlabili all'HIV.piripikkio ha scritto:comunque grazie per aver pubblicato il mio mex
ora....per 30 anni non ho avuto problemi...ma 4 anni fa al maggiore di bologna il dottore mi disse che di vitamina ,,d,,ne avevo davvero nulla...e nn disse nient altro
non diedi peso
sono passati appunto un po di anni e in questi giorni sto prendendo il ,,d,,base
si sono davvero svogliato e pauroso
adesso mi sorge un dubbio
vuoi vedere che questo virus mi sta attaccando '''??????
avevo scritto che 30 anni fa una biopsia del midollo fatta per mancanze di piastrine decretò un iperplasia del midollo
a dire il vero è un paio di mesi che è vero l appettito è sempre ottimo ma le feci strane e puzzano tanto
potrei avere un infezione intestinale????
penso che dopo 30 anni è l ora che la smetto di trascurarmi e di farmi seguire
a che punto stanno davvero le terapie .............ho 62 anni....mi aiutate per favore a capire???
posso fidarmi dell ospedale infettivo di bari???
oppure devo attaccarmi a bologna...dove ho abitato 18 anni e contratto il virus
so che siete tutti più giovani di me
mi aiutate a capire????
Ricordati che non si muore direttamente di HIV, ma di tante possibili malattie in cui dietro c'è l'HIV.
Fino alla metà degli anni '90 la maggioranza moriva di malattie polmonari opportunistiche di cui dietro c'era l'HIV. Ma anche allora, una discreta minoranza moriva per le malattie più subdole.
In trent'anni l'HIV non è riuscito a farti fuori abbastanza CD4 e finora non hai avuto serie malattie polmonari.
Tuttavia potrebbe aver interferito col tuo midollo osseo, spiegando così i tuoi disordini ematologici.
Più che fidarsi o no di quello o nell'altro ospedale, l'importante è che il tuo ematologo si metta a parlare e a coordinarsi con il tuo infettivologo.
Quando uno ha più problemi multidisciplinari, la comunicazione tra specialisti è molto importante.
Di solito, nei grandi centri ospedalieri, è l'infettivologo il primo dei specialisti a cui rivolgersi, il quale poi provvederà a contattare l'altro specialista del caso.