In queste due settimane si sono aperte due diverse discussioni sull'eventualità di dirlo al partner l'una e sul dovere di dirlo al personale medico l'altra. Oggi sono andato in un ambulatorio privato e convenzionato per fare degli esami del sangue. Un cartello, abbastanza datato, a fianco all'accettazione, chiedeva ai pazienti HIV positivi di riferire la propria positività al medico che eseguiva il prelievo.
Mi sono ritrovato a fare due considerazioni.
Non è ilare che si discute dell'obbligatorietà normativa di dirlo al partner occasionale o meno, in caso si abbia un rapporto senza protezioni, ma non vi sia allora lo stesso obbligo di dirlo al medico o operatore sanitario ? E contrariamente, se è vero che non vi è l'obbligo di dirlo al medico perché è tenuto comunque a usare tutte le protezioni e cauzioni che deve, allora lo stesso non varrebbe per il partner essendo sua responsabilità non dovremmo essere obbligati a fare nulla?
Non dico che sia giusto dirlo al partner, al medico, a uno dei due o a nessuno. Volevo riflettere sulla differenza di "valutazione" e gestione che la cosa genera.
Anzi, l'operatore sanitario dovrebbe essere tutelato e quindi noi dovremmo essere puniti e punibili se non lo diciamo, perché si tratta di qualcuno che è lì a lavorare e deve saperlo visto che è tenuto comunque al segreto e che deve essere tutelato. Per il partner, se esuliamo dalle questioni morali, è invece un atto cosciente, ludico, d'affetto, che una persona adulta fa'.
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