Quella mattina di dieci anni fa...

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
uffa2
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Quella mattina di dieci anni fa...

Messaggio da uffa2 » giovedì 23 novembre 2017, 12:13

Dieci anni fa, a quest’ora mi avviavo in stato di shock verso l’ufficio, dopo avere iniziato la mattinata con una chiacchierata che mai mi sarei atteso…
Buon giorno
“Buon giorno”
Si accomodi, prego, il signor Uffa, giusto?
“Giusto”
Allora, ecco i risultati del test, devo dirle che quello per la sifilide è negativo e quello per l’HIV è positivo”, così, tranquillo e netto allo stesso tempo.
Incassi senza battere un ciglio, sei un professionista, quando incontri gli sconosciuti hai un sorriso fisso che neppure il botulino potrebbe garantire, e che non ti abbandona neppure in questo frangente.
adesso dovremo fare un secondo testo con un altro metodi
“sì lo so per escludere i falsi positivi”
si esatto, anche se
“immagino, si tratta di casi rari, il test di solito funziona”
comunque non si deve preoccupare
Animi il sorriso
non è più come negli anni ottanta
“sì, sì, lo so” ci manca solo che il dottore provi a rincuorarti
insomma, non è ancora una malattia cronica ma abbiamo ottimi trattamenti
“sì, certo”…
Dieci anni.
In questi dieci anni ho rivissuto quella mattina innumerevoli volte, rileggendo le storie di chi arrivava qui fresco di diagnosi, ogni volta è stato un dolore, perché ogni volta ho immaginato quello che sarebbe seguito, lo spavento, la rimozione, il lento percorso di riconquista di se stessi… e oggi sono ancora qui.
È strano, ma ci penso e non so cosa dire, come valutare questo tempo enorme e insignificante: alla fine, mi sembra quasi non sia successo nulla.
Il disastro, le macerie, la sensazione che la vita e i tuoi progetti sono finiti nel cestino. Eppure “non è successo nulla”.
Come scrivo da dieci anni, nulla di eroico, nulla che cambi, oltre un gran fastidio e una gran noia per le cose da fare (gli esami, le visite, le pastiglie…) dalle quali non puoi sfuggire, come fossero l’IVA trimestrale…
Sono qui, dieci anni dopo, senza poter condividere nulla di particolare, di “significativo”. E forse questa è la parte migliore per tutti noi: la prima malattia devastante e mortale che non cambia la noia della quotidianità.

Però in dieci anni sono cambiate tante cose: sono arrivato su questo forum ancora pensando di essere un appestato pericoloso, un morto in attesa di sepoltura, e oggi la mia vera preoccupazione è il fatto che domani non avrò una pensione.
Dopo dieci anni guardo la nostra vicenda un po’ da lontano, curioso per uno che dedica ogni giorno almeno un’oretta a questa cosa, forse è il mio meccanismo di difesa, avere “sterilizzato la vicenda” trattandola come la cosa di qualcun altro…
Insomma, non ho nulla di saggio o di importante da dire se non “non prendetela più sul serio di quel che è: alla fine, diventa una delle tante cose della vita, e si va avanti”.
Ecco, sì, si va avanti, che in fondo è la mia massima da sempre: piangi quanto devi, poi ti tiri su, ti scuoti la polvere di dosso, e riprendi a marciare verso il nulla, perché non c’è altra possibilità.
Buon marcia a tutti.


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Dora
Messaggi: 7491
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: Quella mattina di dieci anni fa...

Messaggio da Dora » giovedì 23 novembre 2017, 12:18

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Ehi
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Iscritto il: martedì 31 ottobre 2017, 12:10

Re: Quella mattina di dieci anni fa...

Messaggio da Ehi » giovedì 23 novembre 2017, 12:59

Mi hai fatto venire le lacrime e la
Pelle d’oca! Sono felice che tu stia bene e del messaggio di fiducia che hai voluto regalarci.
Un grazie infinito



paporso
Messaggi: 102
Iscritto il: martedì 13 dicembre 2016, 15:27

Re: Quella mattina di dieci anni fa...

Messaggio da paporso » giovedì 23 novembre 2017, 14:48

uffa2 ha scritto:Dieci anni fa, a quest’ora mi avviavo in stato di shock verso l’ufficio, dopo avere iniziato la mattinata con una chiacchierata che mai mi sarei atteso…
Buon giorno
“Buon giorno”
Si accomodi, prego, il signor Uffa, giusto?
“Giusto”
Allora, ecco i risultati del test, devo dirle che quello per la sifilide è negativo e quello per l’HIV è positivo”, così, tranquillo e netto allo stesso tempo.
Incassi senza battere un ciglio, sei un professionista, quando incontri gli sconosciuti hai un sorriso fisso che neppure il botulino potrebbe garantire, e che non ti abbandona neppure in questo frangente.
adesso dovremo fare un secondo testo con un altro metodi
“sì lo so per escludere i falsi positivi”
si esatto, anche se
“immagino, si tratta di casi rari, il test di solito funziona”
comunque non si deve preoccupare
Animi il sorriso
non è più come negli anni ottanta
“sì, sì, lo so” ci manca solo che il dottore provi a rincuorarti
insomma, non è ancora una malattia cronica ma abbiamo ottimi trattamenti
“sì, certo”…
Dieci anni.
In questi dieci anni ho rivissuto quella mattina innumerevoli volte, rileggendo le storie di chi arrivava qui fresco di diagnosi, ogni volta è stato un dolore, perché ogni volta ho immaginato quello che sarebbe seguito, lo spavento, la rimozione, il lento percorso di riconquista di se stessi… e oggi sono ancora qui.
È strano, ma ci penso e non so cosa dire, come valutare questo tempo enorme e insignificante: alla fine, mi sembra quasi non sia successo nulla.
Il disastro, le macerie, la sensazione che la vita e i tuoi progetti sono finiti nel cestino. Eppure “non è successo nulla”.
Come scrivo da dieci anni, nulla di eroico, nulla che cambi, oltre un gran fastidio e una gran noia per le cose da fare (gli esami, le visite, le pastiglie…) dalle quali non puoi sfuggire, come fossero l’IVA trimestrale…
Sono qui, dieci anni dopo, senza poter condividere nulla di particolare, di “significativo”. E forse questa è la parte migliore per tutti noi: la prima malattia devastante e mortale che non cambia la noia della quotidianità.

Però in dieci anni sono cambiate tante cose: sono arrivato su questo forum ancora pensando di essere un appestato pericoloso, un morto in attesa di sepoltura, e oggi la mia vera preoccupazione è il fatto che domani non avrò una pensione.
Dopo dieci anni guardo la nostra vicenda un po’ da lontano, curioso per uno che dedica ogni giorno almeno un’oretta a questa cosa, forse è il mio meccanismo di difesa, avere “sterilizzato la vicenda” trattandola come la cosa di qualcun altro…
Insomma, non ho nulla di saggio o di importante da dire se non “non prendetela più sul serio di quel che è: alla fine, diventa una delle tante cose della vita, e si va avanti”.
Ecco, sì, si va avanti, che in fondo è la mia massima da sempre: piangi quanto devi, poi ti tiri su, ti scuoti la polvere di dosso, e riprendi a marciare verso il nulla, perché non c’è altra possibilità.
Buon marcia a tutti.
Grazie per la tua testimonianza di vita, che un po forse appartiene e comincia ad appartenere a tutti noi. Io in piu vivo ed ho vissuto il senso di colpa verso mia moglie e mia figlia, che perfortuna stanno bene

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Peppina
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Quella mattina di dieci anni fa...

Messaggio da Peppina » giovedì 23 novembre 2017, 14:55

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Gabriel81
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Re: Quella mattina di dieci anni fa...

Messaggio da Gabriel81 » giovedì 23 novembre 2017, 16:09

Grazie uffa!


Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!

nordsud
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Re: Quella mattina di dieci anni fa...

Messaggio da nordsud » giovedì 23 novembre 2017, 17:09

In questo mese del 2007 prendevo la solita terapia antivirale che ho cambiato pochi mesi orsono.
Ed ho fatto male perché la duplice sostitutiva non ha funzionato nonostante il tanto lodato Dolutegravir.
Dal 2003 al 2007 KALETRA VIRAMUNE EPIVIR. Prima ho preso combivir ( che contiene AZT ) saquinavir zerit epivir ecc ecc



kland
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Re: Quella mattina di dieci anni fa...

Messaggio da kland » giovedì 23 novembre 2017, 20:44

Che messaggio meraviglioso.
Grazie <3



pipotto
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Re: Quella mattina di dieci anni fa...

Messaggio da pipotto » giovedì 23 novembre 2017, 21:13

ci mancavi anche tu stasera: :mrgreen: :mrgreen:

già stamattina alla visita medica annuale a lavoro pressione oltre 180 tutto il gg rincoglionito ma andava bene in fin dei conti, anche xche al centro commerciale una signora di mezza età mi è venuta incontro dicendomi:

mi faresti un piacere i miei due amici " una coppia marito e moglie" sono invalidi " erano in macchina entrambi" io non c'e' la faccio ad uscire la sedia e la carrozzina elettrica x loro.
sono andato in circa 15 minuti ho messo fuori la carrozzina elettrica e la sedia montate xche erano smontate pesavano un accidente e alla fine anche se in affanno x il fatto della pressione alta e la aneurisma all'aorta che ho ero contentissimo mi ringraziano e volevano offrirmi un caffe che ho declinato.
poi vedo il tg di canale 5 e il servizio dei maltrattamenti sugli anziani e bambini mi viene un nervoso da mal di testa la pressione risale lo sento finisco di cenare e mi rilasso un poco sul salotto poi rimisuro e 75/158 va be dai altina ma fa nulla a confornto di quello che passano quei poveretti del centro commerciale oggi e dei bambini e anziani nelle immagini non sarà la mia morte.
poi ti ci metti tu uffa e le lacrime stavolta scendono copiose nel ricordare il mio primo gg.
dai non ti sto criticando hai fatto bene a sfogarti un grosso abbraccio a tutti i fratelli nel forum meglio stasera andare subito a letto sono esausto



Triumeq85
Messaggi: 552
Iscritto il: martedì 19 luglio 2016, 20:52

Re: Quella mattina di dieci anni fa...

Messaggio da Triumeq85 » venerdì 24 novembre 2017, 22:55

uffa2 ha scritto:Dieci anni fa, a quest’ora mi avviavo in stato di shock verso l’ufficio, dopo avere iniziato la mattinata con una chiacchierata che mai mi sarei atteso…
Buon giorno
“Buon giorno”
Si accomodi, prego, il signor Uffa, giusto?
“Giusto”
Allora, ecco i risultati del test, devo dirle che quello per la sifilide è negativo e quello per l’HIV è positivo”, così, tranquillo e netto allo stesso tempo.
Incassi senza battere un ciglio, sei un professionista, quando incontri gli sconosciuti hai un sorriso fisso che neppure il botulino potrebbe garantire, e che non ti abbandona neppure in questo frangente.
adesso dovremo fare un secondo testo con un altro metodi
“sì lo so per escludere i falsi positivi”
si esatto, anche se
“immagino, si tratta di casi rari, il test di solito funziona”
comunque non si deve preoccupare
Animi il sorriso
non è più come negli anni ottanta
“sì, sì, lo so” ci manca solo che il dottore provi a rincuorarti
insomma, non è ancora una malattia cronica ma abbiamo ottimi trattamenti
“sì, certo”…
Dieci anni.
In questi dieci anni ho rivissuto quella mattina innumerevoli volte, rileggendo le storie di chi arrivava qui fresco di diagnosi, ogni volta è stato un dolore, perché ogni volta ho immaginato quello che sarebbe seguito, lo spavento, la rimozione, il lento percorso di riconquista di se stessi… e oggi sono ancora qui.
È strano, ma ci penso e non so cosa dire, come valutare questo tempo enorme e insignificante: alla fine, mi sembra quasi non sia successo nulla.
Il disastro, le macerie, la sensazione che la vita e i tuoi progetti sono finiti nel cestino. Eppure “non è successo nulla”.
Come scrivo da dieci anni, nulla di eroico, nulla che cambi, oltre un gran fastidio e una gran noia per le cose da fare (gli esami, le visite, le pastiglie…) dalle quali non puoi sfuggire, come fossero l’IVA trimestrale…
Sono qui, dieci anni dopo, senza poter condividere nulla di particolare, di “significativo”. E forse questa è la parte migliore per tutti noi: la prima malattia devastante e mortale che non cambia la noia della quotidianità.

Però in dieci anni sono cambiate tante cose: sono arrivato su questo forum ancora pensando di essere un appestato pericoloso, un morto in attesa di sepoltura, e oggi la mia vera preoccupazione è il fatto che domani non avrò una pensione.
Dopo dieci anni guardo la nostra vicenda un po’ da lontano, curioso per uno che dedica ogni giorno almeno un’oretta a questa cosa, forse è il mio meccanismo di difesa, avere “sterilizzato la vicenda” trattandola come la cosa di qualcun altro…
Insomma, non ho nulla di saggio o di importante da dire se non “non prendetela più sul serio di quel che è: alla fine, diventa una delle tante cose della vita, e si va avanti”.
Ecco, sì, si va avanti, che in fondo è la mia massima da sempre: piangi quanto devi, poi ti tiri su, ti scuoti la polvere di dosso, e riprendi a marciare verso il nulla, perché non c’è altra possibilità.
Buon marcia a tutti.
Dio mio, per me son passati oltre 5 anni... Stessa identica sensazione.
Sicuramente molte più certezze nella vita, maggiore empatia, minor arrivismo, godo delle cose belle e semplici, non ho più paura delle etichette sociali, ho persino rivalutato il ruolo delle imposte (che poi in parte sostentano questo stato sociale che ci passa gratis le pasticche), qualche progettino e la speranza che un giorno, forse, alla pensione ci arriveremo, lodando il Signore, o chi per lui, dei progressi scientifici.
Tanto dolore per chi si presenta, tanta voglia di fargli capire che sì, oggi questo stigma non si riduce ad altro che ad una o poche pasticche al giorno e qualche esame del sangue (che lo si dovrebbe fare a prescindere).

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