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Immunoattivazione cronica e difetti sistema immunitario

Inviato: lunedì 15 gennaio 2018, 23:14
da Soul78
Buonasera a tutti, [edit dell'amministrazione] ho 39 anni e anche io da poco scoperto di essere sieroposito fase b2, ho iniziato con genvoya ,i medici mi hanno rassicurato che entro qualche mese sara' tutto di nuovo come in una persona normale, anche se per me il concetto di normalita' e' molto confuso ora......ho letto da qualche parte in rete che seppur in terapia sussiste cmq un deficit del sistema immunitario,una non perfetta immunocompetrnza, e anche il problema della immunoattivazione cronica ,nonche' un piu' rapido invecchiamento degli organi, tutto vero? O esagerazioni?
Nella vs esperienza fate tutto uguale a prima?o magari c'e' una maggiore debolezza organica? Inoltre affronteremo in modo simile ai sieronegativi le varie affezioni di cui potremmo essere colpiti?

Attendo vostre

Re: Immunoattivazione cronica e difetti sistema immunitario

Inviato: martedì 16 gennaio 2018, 10:21
da lucalux

Re: Immunoattivazione cronica e difetti sistema immunitario

Inviato: martedì 16 gennaio 2018, 20:46
da Soul78
Perdonatemi ma esperienze personali a riguardo?

Re: Immunoattivazione cronica e difetti sistema immunitario

Inviato: martedì 16 gennaio 2018, 21:48
da Acqua79
Ciao..a me non è cambiato niente!a parte pensieri negativi l'angoscia e il conto corrente del terapista che mi segue .. a lato fisico non è cambiato un bel niente!
Io so di esser s+ da settembre ma nn sono in terapia perché sono elite ma cmq nn è cambiato niente. Credo che un po' stiamo male per la paura di quello che può succedere non perche succede qualcosa x davvero! Poi nel lungo termine non lo so che succede...

Re: Immunoattivazione cronica e difetti sistema immunitario

Inviato: martedì 16 gennaio 2018, 23:07
da doctorsmile
è molto difficile che un virus aggressivo come l'Hiv non porti qualche problemino al nostro organismo ed è altrettanto difficile che farmaci potenti ed efficaci per mantenerlo a bada siano come l'acqua fresca; è inevitabile che qualcosa succede, l'iperattivazione immunitaria è una delle conseguenze più comuni ed evidenti e non a caso la maggior parte di noi non riesce ad ottenere il tanto sospirato 1 nel rapporto cd4/cd8 che è il vero indice di normalizzazione. ciò nonostante si riesce a vivere bene a a condurre una vita molto prossima alla normalità,del resto qualsiasi altro accidente più o meno grave può portare ad una iperattivazione immunitaria, semplicemente bisogna conviverci e non focalizzare l'attenzione solo al virus. la mia esperienza personale di convivenza con il virus allo stato attuale e dopo 6 anni della diagnosi e dalla terapia è più che soddisfacente, sto bene, riesco a svolgere normalmente i miei impegni e non mi privo di molte cose nonostante il mio modesto 0,7 di rapporto cd4/cd8 , alla fine conta come ci si sente e che i valori immunitari e generali siano sotto controllo, i resto è da venire...

Re: Immunoattivazione cronica e difetti sistema immunitario

Inviato: martedì 16 gennaio 2018, 23:13
da skydrake
La non perfetta immunocompetenza a vita è un problema del passato nonché per quelli che si scoprono infetti dopo molti anni (late presenters).
Tu sei arrivato in B2, come me. Non è un livello molto basso, ma sono necessari più anni per recuperare, per vedere di nuovo i CD4 alti e un rapporto CD4/CD8 sopra a 1.

Il rapido invecchiamento (causa l'elevata produzione di radicali liberi che vanno a danneggiare il DNA mitocondriale) era legato soprattutto agli antiretrovirali del tipo degli inibitori della trascrittasi inversa, soprattutto i più vecchi come l'AZT. Tra gli antiretrovirali attualmente in uso, è rimasto giusto il TDF. Se si fa uso di esso, occorre evitare assolutamente di fumare: l'organismo ha un certo potenziale biologico antiossidante fino ad un certo punto. Non ce la fa ad affrontare in contemporanea sia i radicali liberi prodotti da 1-2 pacchetti di sigarette che quelli del TDF, si invecchia prima.

Infine, per molti la vera bestia nera è l'iperattivazione immuntaria. Il parametro di più facile interpretazione è il rapporto CD4/CD8.