*Ricette per la mente*
Come sapete, la nuova attività del professor Ruggiero come responsabile scientifico dei *Percorsi Benessere soddisfatti o rimborsati* per malati terminali di cancro ha sollecitato la mia curiosità all’inizio dell’estate. Ho letto e riletto il succinto programma di eradicazione del cancro e, mentre mi era abbastanza facile immaginare i concerti, i balli, le passeggiate, e perfino le amabili conversazioni nel bar dell’albergo/clinica in Svizzera, devo ammettere che c’era una parte fondamentale del programma di palingenesi sui cui contenuti brancolavo nella nebbia: quale potrebbe essere l’alimentazione offerta ai pazienti, tenendo conto che “l’alimentazione è vitale [
eh, sì!], e in particolare lo sono gli amminoacidi e le tracce di metalli, che il cibo moderno non offre”?
Il
magic yoghurt, certo. Vagonate di yoghurt – immaginavo. Ma che altro? Non si può mangiare solo yoghurt per 6 settimane e uscirne vivi!
Oggi, finalmente, ho visto una piccola luce tremolare nella nebbia della mia ignoranza. Sì, ho letto la sezione del sito dedicata alle
strategie di trattamento e ho avuto un’illuminazione: NUTRI IL TUO SISTEMA IMMUNITARIO (E IL TUO SISTEMA NERVOSO)!
Ecco, mi sono detta, certamente lì troverò qualche indicazione. E infatti.
Cominciamo con
un colpo dritto al cuore al professor Veronesi: un certo Dr Tomas Tallberg, a capo dell’Helsinki Institute for Bioimmunotherapy, teorizza che è molto improbabile guarire dal cancro o dall’autismo se si segue una dieta da fast food [
e fin qui è facile], ma anche se si mangia vegetariano o vegano, oppure cibi conservati.
- "Quel che ci vuole è la dieta originale dell’uomo delle caverne, senza carne rossa o frutta, cioè: carne bianca, pesce e verdure [credo manchi una virgola nel testo, perché da come è scritto dovrei tradurre “verdure di pesce”…], e i grassi che si trovano nel burro, nella panna, nei fegatini di pollo, nel salmone, nella frutta secca [che tentazione tradurre “nuts” con un fragoroso “fanatico, fuori di testa”!], latte di cocco, frattaglie."
E poiché "il modo più pratico per ottenere dei grassi è dal cervello del porco" (ma che sia in scatola, perché altrimenti si rischia la mucca pazza da prioni …), ecco una gustosa *ricetta per la mente*, al delizioso gusto di piña colada:
Neurofood recipe – pina colada taste
- Mescolare in un frullatore:
• 220 gr di cervello di maialino da latte, preferibilmente in scatola
• 1 arancia sbucciata e senza semi
• 2 banane
• Il succo di un lime
• 2-3 cucchiai di marmellata d’arancia
• 200 ml di latte di cocco
• 100 ml di vaniglia
• 20 ml di rum Malibu
• 20 ml di Cointreau
[
… e meno male che la dieta dell’uomo delle caverne non prevedeva frutta e che fra le 5 principali cause di cancro troviamo lo zucchero al primo posto … e quel cervello di maiale in scatola non è cibo conservato?]
Ora, io il cervello di un maiale, che sia da latte o meno, non lo posso mangiare. Ma, se qualcuno volesse fare la prova e notasse un miglioramento delle proprie performance cognitive, sarei perfino disposta a venir meno alle mie regole dietetiche.
Della capacità della pappa reale di bloccare la produzione di citochine infiammatorie da parte dei macrofagi parliamo un’altra volta.