L’INIZIO DELLA FINE DEL GcMAF: LA BRUTTA ESTATE DEI RUGGIERO

flavioxx
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Re: L’INIZIO DELLA FINE DEL GcMAF: LA BRUTTA ESTATE DEI RUGG

Messaggio da flavioxx » venerdì 29 luglio 2016, 21:22

...ma questo Siniscalco (nomen omen) è stato bannato, è stato arrestato, dov'è dov'è , non risponde ? Ah ma lui ha scritto che collabora ANCHE con la polizia di Stato, perciò ci sono altre polizie: interpol? Non è che magari qualche bravo Agente ha arrestato tutta la sua arroganza? Ma cusa l'è il Chief Editor ? Rimpiango la mia amica bergamasca Isabeau, lei sì mi avrebbe spiegato il termine Camuno :lol: :lol:



Dora
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Re: L’INIZIO DELLA FINE DEL GcMAF: LA BRUTTA ESTATE DEI RUGG

Messaggio da Dora » sabato 30 luglio 2016, 6:23

flavioxx ha scritto:...ma questo Siniscalco (nomen omen) è stato bannato, è stato arrestato, dov'è dov'è , non risponde ?
Il suo account non è stato e non sarà attivato.
Gli è stata data la possibilità di dire quello che pensa in modo da rendere ancor più chiaro a tutti che genere di persona è, ma non siamo disposti a concedergli di più.

Inoltre, dal suo intervento non pare desideroso di assumersi le sue responsabilità, quindi qualsiasi discussione con lui sarebbe futile.

A meno che non siano pronti ad assumersi le responsabilità etiche, scientifiche e legali di quanto fanno e che è noto e documentato, vale per lui come per qualsiasi altro collaboratore, amico, proxy o avatar di Marco Ruggiero: la loro presenza qui non è né opportuna, né gradita.



Dora
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Re: L’INIZIO DELLA FINE DEL GcMAF: LA BRUTTA ESTATE DEI RUGG

Messaggio da Dora » mercoledì 3 agosto 2016, 14:30

Dopo gli ultimi articoli di Sylvie Coyaud, le vicende della banda del Rerum sbarcano su Bufale Un Tanto Al Chilo:
Quanto ci vuole all'Ordine dei Medici di Bari, alla Seconda Università di Napoli, all'ISS, all'AIFA e alle associazioni italiane dedicate alla tutela delle persone con autismo per rendersi conto che hanno un problema da affrontare? Potranno continuare a sostenere a lungo che tutto è accaduto a loro insaputa?


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Puzzle
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Re: L’INIZIO DELLA FINE DEL GcMAF: LA BRUTTA ESTATE DEI RUGG

Messaggio da Puzzle » mercoledì 3 agosto 2016, 16:16

Dora ha scritto:Dopo gli ultimi articoli di Sylvie Coyaud, le vicende della banda del Rerum sbarcano su Bufale Un Tanto Al Chilo:
Quanto ci vuole all'Ordine dei Medici di Bari, alla Seconda Università di Napoli, all'ISS, all'AIFA e alle associazioni italiane dedicate alla tutela delle persone con autismo per rendersi conto che hanno un problema da affrontare? Potranno continuare a sostenere a lungo che tutto è accaduto a loro insaputa?
Comunque, da ciò che ho sentito in TV, non saranno sanzionati solo i medici antivaccinisti, ma anche i magistrati che continueranno a emettere sentenze basandosi sul primo sito internet che trovano (e questo la dice lunga sulla magistratura) dove si continua a dimostrare i falsi rapporti fra vaccini e autismo. Dopotutto c'è stato un periodo in cui se scrivevi AIDS su google i primi siti che apparivano erano quelli dei negazionisti e questo alterava molto la percezione della patologia. Fortunatamente ora non più. Fossimo informaticamente più avanzati anche su tutti gli altri falsi medici si potrebbe agire su e con google, ma anche qui siamo in coda.

Le ultime normative sono solo l'inizio, ma sanzionare gli idioti (impedendogli di fare la professione) è sempre un buon metodo. Poi sarò il solito polemico, ma io, da cittadino, quando le cose non mi andavano, ho sempre scritto, al Garante, più di una volta, che mi ha sempre risposto subito, ma anche all'Ordine dei Medici della mia città dove so che hanno aperto un'inchiesta in seguito alla mia denuncia, dato che un anno dopo ho ricevuto una lettera per la chiusura dell'inchiesta. Ho scritto una lunga, brutta e cattiva recensione su QSalute basata su fatti concreti e reali, ricevendo diverse approvazioni. Questo l'ho fatto perché altre persone nelle mie condizioni prestassero attenzione e non passassero ciò che mia mamma ad io abbiamo passato. Ho scritto a tanti medici riguardo al mio acufene, nessun medico italiano mi ha risposto, in compenso ho ricevuto email anche dagli antipodi. Da solo mi rendo conto che non risolvo niente e resta tutto come prima, sperando che qualcun'altro scriva le mie stesse lagnanze perché cambino, perché se decine e decine di cittadini scrivessero alle varie autorità e magari su un solo tema, forse qualcuno lo prenderebbe in considerazione. I vari Enti non possono avere il dono dell'ubiquità e sono forzate solo dall'opinione pubblica. Purtroppo un cittadino da solo può fare poco e nel campo sanitario ancor meno perché aleggia la paura, la sottomissione al medico, la mancanza di forza e di volontà che una malattia può provocare.

Per quanto riguarda le associazioni in difesa delle persone autistiche, sarò cattivo, ma sono convinto siano più prese dal dimostrare la veridicità del falso per far avere rimborsi ai loro assistititi, che cercare fondi per la ricerca o per l'aiuto di queste persone. Per un motivo o per l'altro ho avuto contatto con diverse associazioni, per diverse patologie. Organizzano gite, cene, gare di briscola, incontri, ma niente di più, quindi se questi riescono a dimostrare, tramite i loro avvocati, ad un giudice idiota, la falsa correlazione fra vaccini e autismo basandosi su false teorie e facendo rimborsare dallo Stato alla famiglia 200.000 euro, per loro è un successo. Altre associazioni vivono esclusivamente per sé stesse, e senza remore mi riferisco all'acufene, alle associazioni invalidi civili, ma anche all'hiv.
Ça c'est l'Italie.



Dora
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Re: L’INIZIO DELLA FINE DEL GcMAF: LA BRUTTA ESTATE DEI RUGG

Messaggio da Dora » martedì 23 agosto 2016, 11:18

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MARCO RUGGIERO, IL RERUM SOLFATO DI CONDROITINA E UN INATTESO RITORNO: MEDICAL HYPOTHESES


Marco Ruggiero torna a farsi vivo con un articolo in cui getta *le basi scientifiche del Rerum* e che userà per continuare a vendere indisturbato il suo intruglio a sempre più persone malate, a sempre più genitori di bambini autistici. “Se è su PubMed, deve essere giusto, giusto?”per parafrasare John Moore.

Si tratta di un articolo puramente speculativo in linea con l’approccio alla medicina di Ruggiero, che sappiamo essere duplice: o così altamente speculativo (forse ancor più nel secondo senso del termine che nel significato primario, ahimè) da sconfinare nella rêverie, oppure direttamente sperimentale sulle persone, al di fuori di ogni cornice legale.

Non stupisce dunque che la sua ultima fatica letteraria, orchestrata insieme alla sua lovely wife e al venditore tedesco del Rerum, il naturopata Heinz Reinwald, veda la luce su Medical Hypotheses.

Era da un po’ che non sentivo parlare di Medical Hypoteses (noto anche come Med Hype), precisamente dal 2010, quando il blasonatissimo editore Elsevier, messo di fronte alla scelta fra condannare all'inferno la rivista accettando che venisse espulsa da PubMed, o tradirne la natura acconsentendo che si dotasse di peer review come qualsiasi rivista che si voglia scientifica, scelse di restare nel database della National Library of Medicine. Licenziò dunque il direttore Bruce Charlton e stabilì che i manoscritti sottomessi sarebbero stati visionati non più dal solo direttore, ma da un gruppo di revisori paritari. Salvò così la vita alla rivista, ma al tempo stesso ne decretò un destino di irrilevanza culturale, di vera e propria morte civile, confermata da un crollo dell’Impact Factor, che già di suo tanto alto non era.

Che cosa era accaduto? Era accaduto che la rivista, che era stata fondata 35 anni prima con l’intento di offrire uno spazio di libertà alle idee scientifiche più strane e bizzarre, ma forse geniali, senza i vincoli conservatori della revisione paritaria, dal fisiologo David Horrobin – che il British Medical Journal predisse sarebbe potuto diventare “il più grande venditore di olio di serpente del suo tempo” - era in breve divenuta quella che per Mark Hoofnagle era benevolmente “la rivista che non ha mai incontrato uno svitato che non le andasse a genio”, ma che David Gorsky definì senza mezzi termini “il paese della ciarlataneria”, “un vanity journal che pubblica praticamente di tutto, non importa quanto questo vada contro la scienza stabilita”.

L’assenza di revisione paritaria aveva infatti subito reso Med Hype “la rivista dove gli editori incoraggiano gli autori a inventarsi delle cazzate” e a pubblicare gemme come uno studio svedese in cui si supponeva che la schizofrenia sia causata dall’indossare scarpe con i tacchi alti, uno studio canadese che ipotizzava che la barba possa svolgere un ruolo nel prevenire lo sviluppo del cancro, e poi uno studio che sosteneva che la masturbazione potesse offrire sollievo alla costipazione nasale (ai maschi), e perfino uno studio italiano che giustificava l’uso del termine “mongoloide” per le persone con sindrome di Down sulla base di presunte affinità nei comportamenti con persone di origine asiatica (sedere a gambe incrociate, mangiare cibi contenenti glutammato, provare interesse per le attività manuali …).

Cazzate insultanti nei confronti sia dei malati sia degli scienziati, a volte anche cazzate pericolose. A volte molto pericolose.

Accadde infatti che i negazionisti dell’HIV/AIDS scoprirono quanto fosse facile pubblicare su Med Hype e tentarono il colpo.
Nel 2009 Duesberg, insieme ad altri prominenti membri del Board di Rethinking AIDS, si vide infatti approvare in soli due giorni un articolo in cui sosteneva – con argomenti che erano già stati decine di volte smentiti e con ragionamenti logicamente fallaci - che L’HIV non è la causa dell’AIDS, che sono gli antiretrovirali a causare l’AIDS, che in Africa non c’è nessuna epidemia di AIDS.

Era, quell’articolo, la sua risposta agli studi usciti l’anno precedente, in cui si stimavano in più di 330.000 morti premature e in almeno 35.000 bambini nati malati gli effetti della politica negazionista adottata in Sud Africa dal governo Mbeki fra il 2000 e il 2005, sotto l’influenza del gruppo di esperti raccolti attorno al presidente sudafricano. A capo degli esperti erano Duesberg e Rasnick e contro Duesberg e Mbeki c’era chi in Sud Africa parlava apertamente di crimine contro l’umanità e chiedeva l’intervento della Corte Internazionale dell’Aja contro un Padre della Patria e il suo scienziato di riferimento.

Per difendersi, Duesberg aveva già provato a sottomettere al Journal of Acquired Immune Deficiency Syndromes il suo articolo, ma questo era stato rifiutato dai referee, poiché non soddisfaceva gli standard minimi di scientificità ed era pieno di errori.
Ma, come abbiamo visto, a Med Hype erano di bocca buona, così Duesberg e colleghi trovarono il modo di pubblicare il manoscritto senza neppure cambiarne una virgola.

Parallelamente, sempre nel 2009 su Med Hype fu pubblicato un altro capolavoro di un membro da poco accolto nel Gotha di Rethinking AIDS: uno stupefacente articolo di Marco Ruggiero, Stefania Pacini e colleghi dell’Università di Firenze in cui si speculava, sulla base di ragionamenti che sembravano uno scherzo tanto erano fallaci, ma che invece per gli autori erano serissimi – ancorché idioti – che al Ministero della Salute italiano dominava il negazionismo dell’HIV/AIDS.

Se, con la capacità di critica e di attenta supervisione che abbiamo imparato a conoscere, l’Università di Firenze salutò compiaciuta il successo del suo gruppo di ricerca, la reazione della comunità scientifica internazionale e degli attivisti fu invece tale da portare alla ritrattazione dei due articoli, al licenziamento del direttore e allo stravolgimento della natura della rivista, che da allora fu dotata di peer review.
La comunità di scienziati e attivisti aveva fissato i confini, ribadendo che la questione della demarcazione fra scienza e pseudoscienza o ciarlataneria è una cosa seria e che la revisione paritaria, per quanto fallibile e anche corruttibile, è uno strumento di cui non possiamo fare a meno, se non vogliamo trovarci sommersi dalle cazzate, incapaci di distinguere che cosa è ricerca seria da perseguire e che cosa invece è fuffa da lasciare al suo destino nelle fogne.

Duesberg trovò infine il modo di pubblicare la sua auto-difesa: imbarcò fra i co-autori anche Marco Ruggiero e trovò compiacente accoglienza sull’Italian Journal of Anatomy and Embryology, una rivista edita dall’Università di Firenze. La storia di quell’articolo l’abbiamo raccontata altrove.

Medical Hypotheses, che non poteva più contare sui grandi scandali per richiamare l’attenzione, da allora vivacchiò nel limbo delle riviste considerate, sì, scientifiche, ma prive di valore e di attrattiva.

Oggi Ruggiero – che già nel 2012 insieme a Stefania Pacini e al solito gruppo di UniFi aveva pubblicato lì un articolo in cui ipotizzava che il cadmio possa essere la causa di certi sintomi neurologici riscontrati in quella malattia dai confini ambigui amata dai ciarlatani di ogni risma che è la sindrome da fatica cronica – torna a pubblicare su Medical Hypotheses.

E il sospetto che la peer review della rivista non risponda agli standard minimi richiesti dalla comunità scientifica è piuttosto forte.

Il contenuto dell’articolo è una sintesi di quanto Ruggiero ci ha raccontato a partire dalla Conferenza di Fulda e in diverse lezioni tenute su YouTube. Abbiamo già visto i punti salienti del passaggio dall’esaltazione del GcMAF a quella della condroitina nel post UN PARRICIDIO E ALTRE AMENITÀ, soprattutto nel paragrafo UN PARRICIDIO – APPUNTI ICONOGRAFICI, quindi mi limiterò a segnalare alcune stranezze che saltano all’occhio anche alla lettura più distratta. Alcune ai revisori potevano non interessare e servono a noi per inquadrare meglio l’articolo; altre forse avrebbero dovuto notarle.


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AFFILIAZIONI E CONFLITTI D’INTERESSE

I tre autori – Ruggiero, Reinwald, Pacini – risultano tutti affiliati a dr. reinwald healthcare gmbh + co kg, Friedrich-Luber-Straße 29, D-90592 Schwarzenbruck, Germany, che nella sezione dedicata alla dichiarazione dei conflitti d’interesse è definita “a private company that organizes seminars and trainings for therapists and commercializes nutritional supplements and therapy devices.” Sappiamo che è la società che produce e smercia il Rerum in Rete. Ed è forse formalmente corretto che gli autori dichiarino che “None of the products or devices distributed by the company is explicitly mentioned in this article”, perché è vero che nell’articolo il Rerum non è neppure menzionato. Ma … resta il fatto che il solfato di condroitina è la base del Rerum e che loro, non si sa se tutti come soci o Ruggiero e Pacini come dipendenti o consulenti della dr. reinwald healthcare gmbh + co kg, il Rerum lo vendono.

Un’altra cosa che ho notato è che Pacini non dichiara più la sua affiliazione con l’Università di Firenze e indica una mail privata a chi desiderasse corrispondere con lei. Eppure a UniFi lei risulta ancora affiliata, anche se in modo ambiguo, perché mentre nella pagina del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica continua ad essere segnalata come professore associato, nella sua pagina personale è stata declassata a docente a contratto. Resta comunque il fatto che UniFi i suoi campioni se li tiene stretti stretti: neppure se pubblicano immani quantità di cazzate su riviste predone o molto, molto discutibili, neppure se danno lavoro a studenti laureatisi con tesi copiate, neppure se si fanno sanzionare dall’Ordine dei Medici e sono notoriamente coinvolti in truffe internazionali, a UniFi li cacciano a pedate nel sedere.
Una bella lezione per i giovani ricercatori, complimenti!


LA BIBLIOGRAFIA

Definirla autoreferenziale è un eufemismo. La frase introduttiva dell’articolo recita:

  • [il GcMAF], una proteina estratta dal sangue umano, ha ricevuto molta attenzione negli ultimi anni a causa del suo uso terapeutico proposto nell’immunoterapia del cancro e di altre malattie, dall’autismo all’AIDS, alla sclerosi multipla e al lupus.


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Se si vanno a vedere i 10 articoli citati come riferimento, si riconoscono tutti lavori o molto vecchi di Yamamoto, o di altri giapponesi collegati al venditore giapponese di GcMAF, o a Ruggiero, Noakes, Bradstreet. Cioè tutti venditori della magica-non-più-magica proteina e tutti articoli pubblicati sui riviste … ehm … dal dubbio pedigree.
I referee che cosa leggevano, quando leggevano l’articolo?
Il resto della bibliografia mantiene le promesse delle voci di apertura.


GLI ARTICOLI DI YAMAMOTO RITRATTATI

Ricordate che, quando mise in atto il parricidio di Yamamoto per poter mollare il GcMAF e lanciare il Rerum, Ruggiero sostenne che gli articoli in cui il giapponese dichiarava di aver curato il cancro ed eradicato l’HIV erano stati ritrattati a ragion veduta, poiché Yamamoto aveva imbrogliato? Ci mancava solo che gli desse esplicitamente del vecchio furfante:

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Bene, ora che citare quegli articoli gli serve per *dimostrare* che i malati sono stati curati da quello che si pensava fosse il GcMAF, ma invece si suppone sia il solfato di condroitina, improvvisamente il vecchio furfante torna ad essere uno scienziato rispettabile e Ruggiero ci dice che sì, è vero, gli articoli sono stati ritrattati, ma “per irregolarità nella documentazione presentata per l’approvazione ai comitati dei revisori istituzionali” E NON PER QUESTIONI RIGUARDANTI LA VALIDITÀ DELLE OSSERVAZIONI CLINICHE.

A me torna alla memoria l’osservazione di Ivan Oransky, quando in occasione di una delle ritrattazioni commentò che

  • retractions for IRB documentation problems are often a bit like jailing Al Capone on tax evasion: They’re the easiest charges to prove, but they’re likely the least of a study’s problems.


Ma, in ogni caso, dopo aver assistito a centinaia di giravolte in questi anni, che ora Ruggiero torni a trovare utili le truffe di Yamamoto non mi stupisce neanche un po’.


IPOTESI DI LAVORO

Saltiamo alla fine e vediamo in atto l’ennesima manipolazione della realtà. Dal momento che la rivista si chiama Medical Hypotheses, tutto l’articolo non ha fatto altro che speculare sulla possibilità che sia in realtà il solfato di condroitina ad avere i presunti [lo dico io] effetti clinici che i venditori di GcMAF hanno venduto attribuendoli al GcMAF. Si conclude dunque avanzando la supposizione che certi esperimenti potrebbero confermare o smentire quanto ipotizzato. In particolare, bisognerebbe vedere se il solfato di condroitina in combinazione con vitamina D3 e acido oleico sia davvero capace di causare i presunti [lo dico io] effetti clinici che sono stati attribuiti al GcMAF dagli spacciatori di GcMAF.

Già. Ma il il solfato di condroitina in combinazione con vitamina D3 e acido oleico è il Rerum. E questi esperimenti Ruggiero, Pacini e Reinwald li stanno già facendo da mesi su bambini autistici, malati, di cancro, persone con HIV/AIDS e chissà quante altre patologie.
Solo che il Rerum lo vendono, oltre a sperimentarlo illegalmente.
E adesso, grazie alla pubblicazione delle loro speculazioni su Medical Hypotheses lo venderanno ancor meglio, perché è ben noto che “if it’s in Med Hyp, it must be right, right?”


Ecco come si fottono insieme il sistema delle peer review, i malati e le loro famiglie.






SE VOLETE APPROFONDIRE:
Ultima modifica di Dora il mercoledì 18 ottobre 2017, 10:26, modificato 2 volte in totale.



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Re: L’INIZIO DELLA FINE DEL GcMAF: LA BRUTTA ESTATE DEI RUGG

Messaggio da uffa2 » martedì 23 agosto 2016, 13:39

La sventurata vita di “Medical Hypotheses” avrebbe meritato una cosa sola: l’eutanasia, la chiusura della testata e la sua cancellazione dalle foto di famiglia.
Sciaguratamente si tratta di un gruppo editoriale le cui pratiche non sempre sono parse non criticabili, come nel caso di Excerpta Medica, una storica casa editrice divenuta una specie di editore di riviste “amiche degli sponsor”… tanto che alla fine quest’azienda è stata venduta a Omnicom, un colosso mondiale della pubblicità, che non a caso ha una importante divisione di healthcare communication. Insomma: “follow the money”…

Quanto alle basi scientifiche della supercazzola, beh sono rimasto deliziato nel vedere ancora una volta come il Ricercatore più innovativo e coraggioso dai tempi di Galileo (!) sappia saltare a pie’ pari ogni ostacolo: ieri era parso abbastanza definitivo nel suo allontanarsi dallo yogurtaro giapponese, oggi si scopre che le cose non stavano così, e che tale allontanamento era invece una dolorosa riflessione sul peso delle inezie formali nella dura strada della divulgazione scientifica…

Resta solo da attendere una nuova puntata di questa interessante saga del marketing parafarmaceutico: che ne so un Rerum ai fiori di Bach…


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Re: L’INIZIO DELLA FINE DEL GcMAF: LA BRUTTA ESTATE DEI RUGG

Messaggio da Blast » martedì 23 agosto 2016, 14:14

Ma ho letto male il curriculum della Pacini o svolge attività di ricerca senza un dottorato e/o senza una scuola di specializzazione in area medica?
Comunque ciò che mi sconvolge di più di tutta questa storia non sono questi 3 geni della biologia (magari sono veramente convinti di quello che fanno), nè i fini commerciali delle riviste (ormai spopolano seminari e convention in cui si chiede di non tener più conto dell'impact factor), ma le istituzioni pubbliche in generale e soprattutto l'università di Firenze in quando istituto pubblico di formazione...


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Re: L’INIZIO DELLA FINE DEL GcMAF: LA BRUTTA ESTATE DEI RUGG

Messaggio da Dora » martedì 23 agosto 2016, 15:26

Blast ha scritto:ciò che mi sconvolge di più di tutta questa storia non sono questi 3 geni della biologia (magari sono veramente convinti di quello che fanno), nè i fini commerciali delle riviste (ormai spopolano seminari e convention in cui si chiede di non tener più conto dell'impact factor)
Ma qui non è solo questione di IF alti o bassi, credibili o meno, ma del criterio che la comunità scientifica si è data per accettare o rifiutare dei lavori e farli così entrare entro il canone della scienza, oppure no - cioè la peer review. E mi sono dilungata a parlare del fiasco di Medical Hypotheses, perché quest'ultimo articolo di Ruggiero, Pacini e Reinwald ci offre un esempio particolarmente chiaro di come, nonostante il fatto che la rivista abbia apparentemente accettato il criterio della peer review per poter rimanere dentro MEDLINE, in realtà si comporti esattamente come Frontiers, in cui la peer review in tanti casi è farlocca e ormai è considerato un editore predone. Eppure gli IF di Frontiers sono in ascesa, perché gli autori si citano tutti fra di loro.

Dato che noi non abbiamo modo di rifare gli esperimenti o testare ogni ipotesi in cui ci imbattiamo negli articoli che leggiamo, siamo costretti a fidarci dei referee che li hanno accettati. Ma quei referee troppo spesso sono cugino del cugino dell'autore, o l'autore medesimo sotto falso nome, o il primo pirletto raccattato in Pakistan che non ha la minima idea di che cosa legge e fa pubblicare e neppure si dà la briga di dare una scorsa alla bibliografia (e per NON fare tutto questo ci mette due mesi).
Ruggiero & co. ci hanno fornito l'ennesimo esempio di come sia facile aggirare il criterio della revisione paritaria e noi sappiamo benissimo che useranno questo articolo per vendere ad altri malati il loro intruglio. Loro faranno soldi, i malati si terranno le loro malattie o le vedranno peggiorare e intanto avranno magari fatto debiti per riempire le tasche di questi personaggi.
ma le istituzioni pubbliche in generale e soprattutto l'università di Firenze in quando istituto pubblico di formazione...
Sì, anche a me questo aspetto della vicenda non cessa di stupire. Possibile che, con tutto quel che è successo, UniFi non abbia ancora trovato modo di cacciare via Pacini?
E non è solo UniFi. Quando Sylvie Coyaud ha scritto al rettore della Seconda Università di Napoli, questo le ha telefonato cascando dalle nuvole: a parole tanta preoccupazione per le sperimentazioni sui bambini autistici, ma di fatto se ne lava le mani con scuse risibili.
E l'Ordine dei Medici di Bari? Anche loro sono stati contattati, ma neppure si sono dati la pena di rispondere.
Questa mancata supervisione sulle attività dei loro dipendenti o iscritti, questa lentezza nel fermarli e sanzionarli perfino quando NON possono dire di NON sapere quello che fanno, questo sostanziale disinteresse per il male che viene fatto ai malati e alle loro famiglie - questo non riesco a mandarlo giù. Non ci riesco.



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Re: L’INIZIO DELLA FINE DEL GcMAF: LA BRUTTA ESTATE DEI RUGG

Messaggio da Blast » martedì 23 agosto 2016, 15:48

E aggiungo, vogliamo parlare di quando la sedicente psicologa Patricia Gordon (credo si chiamasse così) pubblicò l'articolo negazionista su Frontiers seguito da commenti incoraggianti da parte di un docente di Biochimica dell'università di Padova (o forse Bologna, comunque da quelle parti)?? Mah...

Ciò che mi preoccupa è che questa gente ricopre ruoli di docenza, e dunque potrebbero formare scienziati sulla base di menzogne, o comunque su cose dall'attendibilità scientifica scarsa se non nulla...


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Re: L’INIZIO DELLA FINE DEL GcMAF: LA BRUTTA ESTATE DEI RUGG

Messaggio da Dora » martedì 23 agosto 2016, 16:35

Blast ha scritto:E aggiungo, vogliamo parlare di quando la sedicente psicologa Patricia Gordon (credo si chiamasse così) pubblicò l'articolo negazionista su Frontiers seguito da commenti incoraggianti da parte di un docente di Biochimica dell'università di Padova (o forse Bologna, comunque da quelle parti)??
Goodson, sì era Patricia Goodson. E Giampaolo Minetti, Dipartimento di Biologia e Biotecnologia, Università di Pavia. Indimenticabili i suoi contributi alla discussione.
Ciò che mi preoccupa è che questa gente ricopre ruoli di docenza, e dunque potrebbero formare scienziati sulla base di menzogne, o comunque su cose dall'attendibilità scientifica scarsa se non nulla...
Pensa che quando le Iene hanno meritoriamente fatto scoppiare il caso Mastrangelo, io volevo capire se lui avesse un qualsiasi ruolo di docenza presso l'Università di Siena. Dal sito dell'Università risultava essere parte del personale tecnico/amministrativo del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze, quindi non avere un ruolo di docente, ma io desideravo una conferma ufficiale.
Ho dunque mandato una mail al suo capo di Dipartimento, il professor Ranuccio Nuti, spiegando chi fossi e perché fossi interessata a sapere se Mastrangelo aveva in qualsiasi modo accesso agli studenti.
Dopo qualche giorno, mi ha fatto rispondere da una persona che non si è qualificata e che mi ha detto che era "intenzione del Prof. Nuti rispondere alla [mia] mail ma necessita sapere esattamente a chi risponde e quale sia il Suo ruolo". Io glielo avevo già detto, ma ho risposto dando maggiori particolari su quello che faccio qui nel forum.
A quella mail il Prof. Nuti non ha mai risposto.
Ne ho dedotto che avesse il desiderio di coprire un collaboratore, o forse quello che in realtà voleva era scoprire il mio nome e cognome, che io ovviamente non gli ho dato, scrivendo come "Dora".
Ma perché rifiutarsi di dire la cosa più semplice di questo mondo: il dr Mastrangelo è un tecnico, non ha a che fare con gli studenti. Sappiamo che è un negazionista dell'HIV/AIDS ed è suo diritto credere in quel che gli pare, ma qui da noi la propaganda pseudoscientifica non è ammessa -poteva anche aggiungere uno scandalizzato: che crede, signora, siam persone serie, noi?! ed io di certo non mi sarei offesa.

Ma c'è di più.
Il professor Nuti, che incarna bene il topos del barone universitario, un signore ormai alla fine della carriera, che ha ricoperto incarichi importanti per decenni, che è stato al centro di molti giochi di potere accademici, che non ha nessun bisogno di pubblicare per procedere nella carriera ed è molto difficile vedere come uno che strizza l'occhio alle pseudoscienze, è l'ultimo autore di un articolo pubblicato proprio nel febbraio scorso, poco più di un mese prima che le Iene dimostrassero che razza di medico è Mastrangelo. L'articolo s'intitola The Cure from Nature: The Extraordinary Anticancer Properties of Ascorbate (Vitamin C), è uscito sul Journal of Integrative Oncology, una rivistaccia ovviamente non indicizzata del gruppo predone OMICS, e porta come primo nome quello di Domenico Mastrangelo.
Vi si sostiene la teoria pseudoscientifica della cura del cancro con alte dosi di infusioni di vitamina C e vi si possono leggere titoli dei paragrafi quali:
  • High Doses of Ascorbate in Cancer: Vain Promise or Unaccaptable Truth? (errore nel testo)
o frasi imbarazzanti come:
  • In the era of the “Evidence Based Medicine”, ascorbate is still considered, by some Authors, ineffective in preventing and treating cancer even though prominent scientists have demonstrated its effectiveness in studies published on prestigious journals with high Impact Factor (IF) [26,27].
    Ironically, the “evidence” that has definitively dismissed ascorbate as an anticancer molecule, is limited to the two articles published by the Mayo Clinic oncologists which, as we have previously shown [29,30], were both severely flawed even though published on a highly esteemed journal
    In very many ways, this is not surprising. Ascorbate is a cheap and “natural” nutrient that, as such, cannot undergo any patent submission, and no pharmaceutical company would ever invest on it to prevent or cure cancer. This is, according to our opinion, the only reason why ascorbate is still waiting for a definitive allocation within the therapeutic tool bag of anticancer “drugs”, even though its effectiveness is very well known since at least more than half a century.

    [...] Ascorbate as an anticancer agent, has been around for at least four decades, thanks to the passionate efforts of pioneers such as Albert Szent-Gyorgyi, Frederik Klenner, Irwin Stone, Linus Pauling, Ewan Cameron, and a few others; but the medical establishment could hardly, and still cannot accept the idea that such a simple molecule, a “nutrient”, could be so powerful in fighting cancer.
    During these four decades, prominent scientists such as Linus Pauling, have been often ridiculed by the medical establishment, for their ideas and opinions regarding the role of Vitamin C in the treatment of several diseases, including cancer, but, “… three things cannot be hidden for a long time: the sun, the moon, and the truth!”.
Perché il Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze dell'Università di Siena si è compromesso con questo articolo? Mastrangelo gliel'ha fatto firmare a sua insaputa e lui quindi è un Direttore inetto? Oppure crede davvero a una delle maggiori baggianate pseudoscientifiche spacciate nel campo della cura per il cancro?
E perché si sporca la reputazione pubblicando da OMICS a fine carriera? Doveva tenere buono un elemento problematico del suo staff? Pensava che - dato che la rivistaccia non è in PubMed - nessuno se ne sarebbe accorto?
Che cos'è che spinge una persona importante e perfettamente inserita nell'establishment ad avallare con la sua firma un simile imbarazzante articolo, che trasuda paranoia cospirazionista?

Insomma, come vedi anche a UniSi hanno qualche bello scheletro nell'armadio.



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