I malati di HIV e lo yoghurt del professor Marco Ruggiero
Inviato: mercoledì 8 febbraio 2012, 23:42
Nel nostro “chi siamo”, descriviamo il progetto di HIVforum: dare a una comunità virtuale di Persone contagiate dall’HIV nuovi strumenti e nuovi obiettivi, per aiutare chi ha contratto il virus, per sensibilizzare i media e la comunità su cosa realmente è l’infezione da HIV ai nostri giorni... Non vogliamo creare un nuovo “ente rappresentativo” delle Persone sieropositive: ce ne sono già tanti, e semmai l’obiettivo è quello di stimolarli a ritrovare l’efficacia.
Su questo presupposto, abbiamo lavorato per chiedere chiarezza su un tema affrontato più e più volte in queste pagine: quello del misterioso “yoghurt al Gc-MAF” e di tutto ciò che ci sta intorno.
Si tratta di una vicenda per molti versi deprecabile, perché rappresenta a nostro avviso la summa di tutto ciò che non si dovrebbe fare: negare l’esistenza di un virus che ha sterminato una generazione, negare che la risposta farmacologica offerta dalla terapia antiretrovirale ferma l’evoluzione del virus, spacciare illusorie soluzioni “naturali”, pretendere di ignorare gli standard comunemente accettati dalla scienza medica - gli stessi standard cui si piegano guarda caso i nostri farmaci - sostituendoli con “studi” su manciate di soggetti, fare tutto ciò all’ombra di istituzioni disattente, nei cui corsi sui insegna che l’HIV sarebbe stato eradicato, che l’HIV non sarebbe causa dell’AIDS e vergogne simili.
Non per astio personale, ma per ribadire che non siamo complici di una menzogna globale, ma che siamo vittime di quella raccontata da chi nega la verità della nostra malattia, non per interesse ma per difendere ciò che ci mantiene in vita ogni giorno, abbiamo deciso di contestare queste indecenze anche al di fuori di queste pagine.
È nata così una lettera, che come forum abbiamo inviata al Magnifico Rettore dell’Università di Firenze, e che troverete riprodotta a seguire.
Quella stessa lettera è stata la matrice di un documento inviato a molti docenti della medesima università, ai medici infettivologi, all’Istituto Superiore di Sanità, ai membri della Commissione Nazionale AIDS, ai politici della Commissione Igiene e Sanità e della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale del Senato della Repubblica e della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, alle associazioni dedicate all’HIV/AIDS, agli organi di stampa e ai principali siti italiani ed esteri dedicati all’infezione da HIV.
Come abbiamo scritto altrove, nel lungo periodo, i negazionisti sieropositivi sono tutti morti: resta troppa gente che gioca a fare il sostenitore di teorie “originali”, non dovendone pagare il prezzo sul proprio corpo, a questa gente abbiamo il dovere di opporci.
Su questo presupposto, abbiamo lavorato per chiedere chiarezza su un tema affrontato più e più volte in queste pagine: quello del misterioso “yoghurt al Gc-MAF” e di tutto ciò che ci sta intorno.
Si tratta di una vicenda per molti versi deprecabile, perché rappresenta a nostro avviso la summa di tutto ciò che non si dovrebbe fare: negare l’esistenza di un virus che ha sterminato una generazione, negare che la risposta farmacologica offerta dalla terapia antiretrovirale ferma l’evoluzione del virus, spacciare illusorie soluzioni “naturali”, pretendere di ignorare gli standard comunemente accettati dalla scienza medica - gli stessi standard cui si piegano guarda caso i nostri farmaci - sostituendoli con “studi” su manciate di soggetti, fare tutto ciò all’ombra di istituzioni disattente, nei cui corsi sui insegna che l’HIV sarebbe stato eradicato, che l’HIV non sarebbe causa dell’AIDS e vergogne simili.
Non per astio personale, ma per ribadire che non siamo complici di una menzogna globale, ma che siamo vittime di quella raccontata da chi nega la verità della nostra malattia, non per interesse ma per difendere ciò che ci mantiene in vita ogni giorno, abbiamo deciso di contestare queste indecenze anche al di fuori di queste pagine.
È nata così una lettera, che come forum abbiamo inviata al Magnifico Rettore dell’Università di Firenze, e che troverete riprodotta a seguire.
Quella stessa lettera è stata la matrice di un documento inviato a molti docenti della medesima università, ai medici infettivologi, all’Istituto Superiore di Sanità, ai membri della Commissione Nazionale AIDS, ai politici della Commissione Igiene e Sanità e della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale del Senato della Repubblica e della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, alle associazioni dedicate all’HIV/AIDS, agli organi di stampa e ai principali siti italiani ed esteri dedicati all’infezione da HIV.
Come abbiamo scritto altrove, nel lungo periodo, i negazionisti sieropositivi sono tutti morti: resta troppa gente che gioca a fare il sostenitore di teorie “originali”, non dovendone pagare il prezzo sul proprio corpo, a questa gente abbiamo il dovere di opporci.