*Letture per il weekend*

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Dora
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » domenica 7 maggio 2017, 9:56

Gabriel81 ha scritto:mi è molto utile acquisire anche questo tipo di approccio critico e di angolatura con cui vedere le cose, che secondo me è uno degli scopi di questo spazi del forum no?
Direi proprio di sì. O, almeno, io lo intendo così e anche se a volte sembra che io stia qui ad ammorbarvi con i miei monologhi, sono ben felice che ci sia qualcuno che interviene con domande, precisazioni e anche critiche a quel che scrivo (accuse di copiare no, quelle mi mandano in bestia, ma chi le fa dovrebbe risolvere qualche problemino con sé stesso, più che con me).
Io ho un'estrazione matematico/fisica e non chimico/biologica ma credo fortemente che la formazione di una propria opinione personale passi sia dallo studio diretto, ma anche dal l'assorbimento di pareri già "formati" e a volte capita che le domande, banali per chi conosce già le cose o ha già un'idea formata, siano non super scaltre, ma per fortuna chi ha la pazienza come te di argomentare, fa la cosa più utile della conoscenza stessa, cioè "insegnare come studiare e muoversi".
Neppure io ho un'estrazione chimico/biologica, quindi ti capisco benissimo! Certe cose ho proprio dovuto studiarmele quasi da zero, come unica base in biologia avevo solo un liceo classico fatto bene. Però studi accademici come quelli che ho fatto io o quelli che hai fatto tu ci mettono in condizione di avere un'idea di come in generale funzionino la scienza, il metodo scientifico, la logica scientifica, la statistica, etc, e quindi poi di declinare quel che sappiamo nello specifico campo biomedico. E l'abitudine o l'attitudine allo studio ci permettono di rimboccarci le maniche e di affrontare argomenti nuovi, anche lontani da quelli in cui ci siamo formati, senza arroganza, ma anche senza neppure un briciolo di paura - anzi!
Ti auguro buona domenica!
Gabriel
Grazie caro, anche a te!

Blast ha scritto:Scusami Gabriella, è che dal linguaggio che hai utilizzato (backbone, boosted, IP, ABC + 3TC vs TDF + FTC) non me sembravi una che si stava costruendo un'opinione, bensì una che l'opinione ce l'ha ben chiara, per cui la domanda mi sembrava sciocca e/o forzata. Ultimamente non riesco più a distinguere tra chi sa le cose (o ostenta di saperle) da chi non le sa e vuole impararle... sto diventando una vecchia rincojonita e acida :lol:
Cara mia, le technobabbles ci hanno sommersi ed è facile inacidirsi. :lol:
Ad ogni modo, io invece sono rimasto colpito dai dati AIDS 2016, in cui si evince chiaramente (cioè dati sbattuti in faccia) la differenza tra paesi occidentali, e le tragedie dell Nigeria, del Brasile, e della Russia di cui abbiamo letto molto ultimamente. E anche il fatto che di circa 40 milioni di persone sieropositive al mondo, solo la metà siano sotto terapia antiretrovirale.
Sì, molto volgare da parte di UNAIDS ricordarci che i toni trionfalistici sulla fine dell'epidemia sono del tutto fuori luogo.



Gabriel81
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Gabriel81 » domenica 7 maggio 2017, 10:03

Blast ha scritto:Scusami Gabriella, è che dal linguaggio che hai utilizzato (backbone, boosted, IP, ABC + 3TC vs TDF + FTC) non me sembravi una che si stava costruendo un'opinione, bensì una che l'opinione ce l'ha ben chiara, per cui la domanda mi sembrava sciocca e/o forzata. Ultimamente non riesco più a distinguere tra chi sa le cose (o ostenta di saperle) da chi non le sa e vuole impararle... sto diventando una vecchia rincojonita e acida :lol:

Ad ogni modo, io invece sono rimasto colpito dai dati AIDS 2016, in cui si evince chiaramente (cioè dati sbattuti in faccia) la differenza tra paesi occidentali, e le tragedie dell Nigeria, del Brasile, e della Russia di cui abbiamo letto molto ultimamente. E anche il fatto che di circa 40 milioni di persone sieropositive al mondo, solo la metà siano sotto terapia antiretrovirale.
Blastessa in realtà ho imparato solo a chiamare le cose per come si "chiamano" (deformazione professionale, mi piace imparare ad usare i termini corretti) e le regole di "base" di funzionamento di virus e farmaci in modo da riuscire a capire magari con un approccio più critico tutte le nuove scoperte di cui si parla ed i vari articoli, ma lungi da me sentirmi "sapiente", quindi probabilmente continuerò a fare domande stupide, abbiate pazienza, anche perché sono un tipo decisamente curioso.
Sui dati si anche io sono rimasto stupito, perché l'epidemia sembra davvero tutt'altro che nella direzione del controllo e del contenimento...


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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » venerdì 12 maggio 2017, 6:09

  • 12 maggio 2017

    Molti fra i suggerimenti di questa settimana vengono da The Lancet o riviste collegate:

Immagine In un commento nel numero di maggio di The Lancet Public Health, Max Essex, School of Public Health AIDS Initiative, Harvard University, ripropone un interrogativo che già aveva preso forma dai dati grezzi pubblicati da UNAIDS e di cui abbiamo parlato la settimana scorsa: The end of AIDS? - che cosa intendiamo quando parliamo della fine dell'AIDS? Il commento di Essex accompagna un articolo di ricercatori del South African Centre for Epidemiological Modelling and Analysis, University of Stellenbosch: Progress and prospects for the control of HIV and tuberculosis in South Africa: a dynamical modelling study sullo stesso numero della rivista, in cui si propone una strategia su come raggiungere la fine dell'AIDS nel contesto sudafricano: trattare tutte le persone con HIV e usare ogni mezzo di prevenzione disponibile per ridurre le infezioni a meno di 1 su 1000 persone nel 2030.

Immagine Questa settimana, Lancet ha anche cercato di fare ammenda a un gravissimo passo falso - etico e politico prima ancora che scientifico - commesso nel 2014: la pubblicazione di un'ignobile lettera, firmata anche da diversi accademici italiani, in cui, senza che neppure si accennasse al ruolo avuto da Hamas nella guerra di Gaza, Israele veniva accusata di responsabilità che tutte le indagini internazionali hanno ampiamente smentito - An open letter for the people in Gaza.
Nonostante il fatto che due dei cinque primi firmatari della lettera - Paola Manduca, genetista all'Università di Genova, e Swee Ang, un chirurgo ortopedico - fossero sostenitori del nazista David Duke e dei suprematisti bianchi e antisemiti dichiarati, e nonostante fosse evidente a tutti la manipolazione politica che della rivista inglese veniva fatta in funzione anti-israeliana e anti-semita, Richard Horton, Editor-in-Chief di The Lancet, rifiutò di ritrattare la lettera. Scrisse un editoriale per dire che gli dispiacevano le cose che si erano scoperte dopo la pubblicazione delle infamie di Manduca et al e che avrebbe proposto nuove linee guida per accettare gli articoli. Ma la lettera rimase dov'era, a fornire credibilità scientifica e legittimazione politica al movimento Boycott, Divestment, Sanctions (BDS), soprattutto nelle università britanniche, dove il prestigio di una delle principali riviste scientifiche internazionali è ovviamente enorme. Un movimento i cui effetti danneggiano non tanto il popolo di Israele e meno ancora il suo governo, quanto i palestinesi che lavorano in Israele e gli ebrei della diaspora, che negli ultimi anni hanno visto un incremento spaventoso degli atti di anti-semitismo anche grazie alla propaganda e alle falsificazioni del BDS.
Grazie, Lancet!
Ora la rivista cerca di rimediare al danno compiuto e lo fa pubblicando un numero speciale dedicato alla sanità in Israele e con traduzioni in arabo e in ebraico, allo scopo dichiarato di explore Israel’s unique history, challenges, and accomplishments, and the religious and regional influences that have had an impact on health. The Series also offers an insight into existing collaborations and potential future opportunities, and outlines extensive recommendations to address the persisting inequalities between population groups, and to further strengthen health-care delivery systems: Health in Israel.

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La serie è molto bella, varia e interessante (fra l'altro dimostra quanto Israele si stia spendendo per curare i feriti della guerra civile siriana), ma non è detto che riesca a far tornare indietro il tempo (un po' come la ritrattazione fatta da Lancet dell'articolo di Wakefield su vaccini e autismo ben 12 anni dopo averlo pubblicato, arrivata quando ormai il movimento anti-vaccini era dilagato ovunque): le università inglesi sono ormai saldamente alla testa del boicottaggio e - come è ben noto - vige la Teoria della Montagna di M3rda, che nella sua versione più elegante, il Principio della "Bullshit asimmetry" di Alberto Brandolini, dice che

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Immagine Se le riviste scientifiche fanno politica, anche le organizzazioni internazionali che finanziano la lotta contro l'HIV/AIDS con miliardi di dollari non sono da meno. Il World Policy Institute pubblica nel suo blog un articolo di Ross Benes tratto dal suo libro The Sex Effect: Baring Our Complicated Relationship with Sex, in cui si sostiene che le grandi ONG e le diverse agenzie delle Nazioni Unite negli anni '90 del secolo scorso hanno volutamente sovrastimato i tassi dell'infezione, creando una falsa narrativa, che ha tratto in inganno i finanziatori, distorto la comprensione della crisi e indotto a togliere finanziamenti dai programmi dove più servivano - diffusione dei condom e della circoncisione - dirottandoli verso programmi inefficaci come quelli volti a propagandare l'astinenza, oppure verso le tasche delle Big Pharma. Il resto di un articolo molto disturbante, che credo sottovaluti in modo assai grave il ruolo degli antiretrovirali nel ridurre i contagi, ma che mi pare valga comunque la pena di leggere per avere una visione meno piatta rispetto a quella cui siamo abituati ad aderire, qui: Aiding and Abetting: Why Western Fundraising Fails to Stop AIDS Epidemics.

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Immagine E per chiudere in bellezza: l'ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) pubblica uno special report tematico da cui emergono dati che confermano una tendenza già vista da diversi anni e discussa qui, anno dopo anno a fine novembre, ogni volta che in Italia uscivano i dati del COA: HIV and men who have sex with men. Quotidiano Sanità sembra cadere dalle nuvole e con almeno 7 anni di ritardo si accorge che In Europa l’allarme è per i MSM, i maschi che fanno sesso con maschi. Sono ormai il 42% dei casi e si gioca la carta PrEP. Accorgersene prima, no? Ammettere che aderire alla lettura dei dati del COA fornita per anni dal COA stesso è stata un'idiozia, costa tanto? Bastonare i negazionisti della PrEP che ancora impediscono la sua approvazione in Italia e cui tanto spazio QS ha dato in questi anni, pare inutile?

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Buona lettura e buon weekend!



Dora
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » venerdì 19 maggio 2017, 6:09


Immagine Il comunicato stampa di Fauci e Dieffenbach, rispettivamente Direttore e Direttore della Divisione AIDS del NIAID: NIH statement on HIV Vaccine Awareness Day - 2017 - i progressi fatti dal 1981 in uno dei campi che si sono rivelati più elusivi non solo della ricerca su HIV, ma dell'intera ricerca biomedica dell'ultimo secolo, i due grandi studi aperti in questi mesi: l'HVTN 702 (cfr. il thread HVTN 702_la continuazione del trial sul vaccino Thai) e lo studio AMP (cfr. il thread NIH lancia due studi clinici su anticorpo VRC01).

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Immagine Su Healio - Infectious Diseases News, Top stories for HIV Vaccine Awareness Day, con link a 5 articoli su 5 diversi vaccini.

Immagine Il comunicato stampa di UNAIDS ricorda perché serve un vaccino se si vuole vincere la guerra contro l'epidemia: WHY THE WORLD NEEDS AN HIV VACCINE.

Immagine Per l'occasione, anche AVAC ha pubblicato un proprio report: ADVOCACY IN UNCERTAIN TIMES - A call to action.

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Immagine E, in effetti, un vaccino è al primo posto nell'elenco delle priorità della ricerca su HIV/AIDS degli NIH (nei dettagli, l'ultimo Piano Strategico è questo: FY 2018 - National Institutes of Health TRANS-NIH PLAN FOR HIV-RELATED RESEARCH).

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Immagine Notizie sul Grande Vaccino Pontino: non pervenute.



Buona lettura e buon weekend!


Le *Letture per il weekend* sono sospese per le prossime settimane. Chi avesse suggerimenti in armonia con lo spirito del thread, è il benvenuto.



Gabriel81
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Gabriel81 » venerdì 19 maggio 2017, 16:47

Domani mi approccio a queste ultime letture che vedo belle impegnative!!! Ma che brutto che verranno sospese ;(


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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da turax » domenica 28 maggio 2017, 15:32

Vi chiedo un consiglio.......un testo che ritenete valido, che ripercorra la storia della malattia nei suoi aspetti sociali e di rottura del silenzio.
In italiano sic.

Ho avvicinato il tema durante il mio servizio civile taaaaaanto tempo fa, all'interno di comunità terapeutiche......i ragazzi e le ragazze andavano via come mosche.

Ora che è passato taaaaanto tempo ci sono dentro io......curioso "ritorno", che non mi basterà la vita restante per capirlo.

Dopo il mio servizio civile, la mia vita ha percorso altre strade e il tema HIV/AIDS perso di vista.

Ora è tornato dirompente e in mezzo un vuoto, in cui credo sia successo molto.

Mi serve una manina per cercare di colmarlo......il caro vecchio libro in questi casi può essere una bella luce nella notte.


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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » domenica 28 maggio 2017, 16:38

turax ha scritto:Vi chiedo un consiglio.......un testo che ritenete valido, che ripercorra la storia della malattia nei suoi aspetti sociali e di rottura del silenzio.
In italiano sic.
In italiano c'è pochissimo. Potresti vedere un vecchio libro di Vittorio Agnoletto, La società dell'AIDS. Però è centrato solo sull'Italia e si ferma al 2000.
Adesso non mi viene in mente altro. Comincia a leggere quello, poi quando torno se vuoi ne riparliamo.



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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » venerdì 16 giugno 2017, 6:11

  • 16 giugno 2017

    Le letture di questa settimana sono dedicate ai finanziamenti alla ricerca di una cura.
    Ieri Rob_Rob chiedeva:
    Mica avete informazioni globali al 2016 o 2015? Vorrei sapere se i soldi per La ricerca sono aumentati, sopratutto quelli per la cura. Al 2012 circa 80% (quasi il 100% per cura) e farmaci e' arrivata dagli usa ....... il divario con gli altri paesi e' ancora più aumentato nel 2016 ma vorrei capire quanto si spende in ricerca per la cura ora che si spende una cifra esorbitante in billions ( miliardi) per la prep che e' prevention (in USA , prep costa al sistema sanitario più di 2 miliardi ; anche se la spesa dovrebbe diminuire poiche' FDA ha appena approvato la versione generica di truvada).

    Oggi provo a rispondergli:

Immagine Questa sintesi sugli investimenti in ricerca di una cura da parte di singoli Paesi nei 4 anni 2012-2015 viene da un documento della IAS (International AIDS Society) pubblicato poco meno di un anno fa e ricalca uno schema di AVAC all'interno di un documento più esaustivo che è citato sotto: TOWARDS AN HIV CURE INITIATIVE: 2016 ANNUAL REPORT.
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Immagine E questo è il lungo e dettagliato report di AVAC (già AIDS Vaccine Advocacy Coalition) su chi finanzia che cosa e quanto in tutta la ricerca su HIV/AIDS, pubblicato sempre più o meno un anno fa: HIV Prevention Research & Development Investments, 2000 –2015. Tutta la prima parte è concentrata sui finanziamenti per la prevenzione, dagli studi e le politiche sui comportamenti alle ricerche su vaccini, sui microbicidi, sulla circoncisione, fino a TasP e PReP. Da p.47 in poi, la ricerca di una cura.

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Se fra 2012 e 2015 si ha un aumento del 129% dei finanziamenti e dal 2014 al 2015 si può osservare un aumento di circa il 25%, mancano però i dati sul 2016 e soprattutto quelli più recenti, dopo l'avvento della presidenza Trump, che fin dai suoi esordi ha mandato nel panico malati e attivisti negli Stati Uniti (sul perché gli investimenti in ricerca su HIV/AIDS debbano essere incrementati e non diminuiti, un articolo di Alison Webel, Case Western Reserve University, uscito su The Conversation una decina di giorni fa: HIV/AIDS funding is an investment worth protecting).

Come si vede dalle figure qui sotto e come è stato fin dagli inizi della ricerca su HIV, la maggior parte degli investimenti vengono dal settore pubblico, e segnatamente dal governo degli Stati Uniti, anche se alcune charities americane stanno finanziando la ricerca di una cura con centinaia di milioni di dollari e diverse pharma sono impegnate in questo settore, da BMS a Gilead, Janssen, Merck, fino alla più piccola Sangamo. Altri finanziamenti vengono da EU, UK, Francia, Australia e Canada.
Come purtroppo ben sappiamo, dall'Italia non viene niente.

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Immagine Se non volete leggere tutto il lungo report di AVAC, questo è un poster di sintesi che l'associazione ha presentato al seminario IAS Towards an HIV Cure subito prima di AIDS 2016 a Durban, l'estate scorsa:





Buona lettura e buon weekend!



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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » venerdì 23 giugno 2017, 7:19

  • 23 giugno 2017

    The Last Gift - o della partecipazione ai trial sulla cura di HIV di persone malate terminali

Immagine Siamo ormai abituati a sottolineare la dimensione dell'altruismo che prevale nella disponibilità delle persone con HIV a partecipare alla ricerca di una cura dell'infezione. Una decina di giorni fa è uscito sulle HUTCH NEWS del Fred Hutchinson Cancer Research Center un articolo che ribadisce quanto diversi studi ci hanno già insegnato: Scared — and brave. Why volunteer for an HIV cure study? A community group undertakes its own research to find out. L'altro giorno è stato anche postato il video dell'incontro su YouTube:



Immagine A inizio anno è uscito su AIDS un articolo, che ho letto e poi accantonato, perché trattava di un tema difficile e molto disturbante: Can research at the end of life be a useful tool to advance HIV cure?
È un lavoro della University of California, San Diego, coordinato da Sara Gianella, un'infettivologa svizzera che oggi è Assistant Professor of Medicine al CFAR - Center for AIDS Research, appunto a La Jolla, e cui hanno partecipato anche attivisti di lungo corso come Jeff Taylor e il fenomeno vivente Timothy Brown. Nell'articolo si racconta di un progetto/modello di intervento chiamato The Last Gift, che prevede la creazione di una coorte di persone con HIV in fase terminale a causa di altre patologie (dal cancro a problemi cardiovascolari o neurodegenerativi) che si offrono volontarie per partecipare a trial clinici sulla cura e che sono disposte a donare campioni del loro sangue o pezzettini dei loro organi sia prima di morire sia immediatamente dopo la loro morte. L'obiettivo è di raccogliere informazioni sullo stato dei reservoir e sulla efficacia degli interventi terapeutici sperimentati per diminuirne le dimensioni.
Gianella e colleghi hanno intervistato diversi pazienti cui i medici pronosticavano non più di 6 mesi di vita, che sono normalmente esclusi dalle ricerche cliniche sulla cura (dai trial su shock and kill a quelli sugli anticorpi o su sostanze immunomodulanti la cui tossicità non è ben chiara), e hanno scoperto non solo una grande disponibilità di tipo altruistico, ma addirittura il desiderio di "dare indietro" alla loro comunità quanto hanno ricevuto, il bisogno di "impegnarsi" e "rendersi utili" anche - e soprattutto - in un momento così vicino alla fine della vita. Nella nuvola di tag qui sotto sono sintetizzate le parole più ricorrenti dette dai partecipanti alle interviste:

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Immagine Questa settimana, Gianella ha scritto tre articoli divulgativi sull'Ultimo Dono e ha scatenato la reazione di Jules Levin, che vede le cose in modo molto diverso dai partecipanti alle interviste di cui ci parla Gianella. Quindi l'argomento è diventato d'attualità e mi pare meriti che se ne inizi a parlare anche se forse non sono la lettura più amena da farsi sotto l'ombrellone. Ecco i tre articoli su Infectious Disease Advisor: Last Gift Study: End-of-Life HIV Research.

Immagine Last Gift Study: A Participant's Perspective on End-of-Life HIV Research.

Immagine Last Gift Study: Community Perspective on End-of-Life HIV Research.


Immagine Come detto, non tutti sono favorevoli a questo progetto del Last Gift. Uno che non è favorevole per niente, ma anzi è arrabbiato nero è Jules Levin, il fondatore di Natap e una delle persone cui dobbiamo gratitudine non soltanto perché mette a disposizione della Community articoli scientifici e presentazioni ai congressi, ma anche perché è grazie a lui e a pochi altri che i temi dell'invecchiamento delle persone con HIV sono da qualche anno al centro della ricerca. Meno lo sono, questi temi, al centro delle preoccupazioni della politica e credo che questo sia ciò che più di ogni altra cosa amareggia Jules.

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La sua storia parla per lui. Mai nessuno potrà accusarlo di egoismo. Ma la sua reazione all'idea del Last Gift è stata feroce e devo ammettere che comprendo il suo punto di vista e non sarebbe giusto trascurare le sue argomentazioni.

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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » venerdì 30 giugno 2017, 5:54

  • 30 giugno 2017

    Sono stati pubblicati i materiali di ICAR 2017. Ne scelgo alcuni più generali sulla ricerca di una cura:

Immagine Francesco Simonetti, che sta studiando per il PhD alla Johns Hopkins University, ha presentato il punto di vista classico sui reservoir di HIV, con una particolare attenzione alla questione della proliferazione clonale, alla cui comprensione lui stesso ha dato importanti contributi in questi ultimi anni: Advances in Therapies Leading to HIV Eradication (e qualcosa sulla questione si può vedere ad esempio nei post DA DOVE VIENE IL REBOUND VIRALE? Una delle controversie più interessanti nella ricerca su HIV di questi anni e #CROI2017 - La controversia sulla replicazione durante la ART continua. Il round di oggi lo vince chi dice che non c'è replicazione attiva).
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Immagine Poiché abbiamo di recente parlato dei macrofagi come reservoir di HIV (cfr. il post del 21 aprile 2017), vi suggerisco di vedere la presentazione a ICAR di Guido Poli, dedicata ad offrire un punto di vista diverso e più complesso sul reservoir rispetto a quello di chi pensa che sia sufficiente attaccare i CD4 memoria latentemente infetti per ottenere (o avvicinarsi a) una cura funzionale dell'infezione: Myeloid Cells as Active Reservoir of HIV (per sapere qualcosa di più sull'idea di Poli su come attaccare i macrofagi, vedere anche il post ATP EXTRACELLULARE E INFEZIONE DEI MACROFAGI, in cui si racconta di un suo lavoro di un paio d'anni fa).

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Immagine Un editoriale appena pubblicato sul numero di luglio di The Lancet HIV - Preparing for an ageing HIV epidemic - suggerisce di vedere anche la presentazione a ICAR di Giovanni Guaraldi: Comorbidities and Aging, in cui il ruolo di HIV nello sparigliare le carte del rapporto fra invecchiamento e co-morbilità viene passo passo spiegato come un *teorema*.

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Immagine Non si è tenuta all'interno del congresso, ma a suo margine, la serata dedicata a commemorare i 30 anni della LILA. Ora è stata pubblicata la relazione tenuta da Massimo Oldrini, presidente della associazione, e mi ha colpito come lui abbia incentrato tutto il discorso sul tema dei diritti, il punto focale delle attività di LILA, che divide nettamente in 3 decenni. Ma l'ultimo decennio - 2007-2017 - corrisponde esattamente ai 10 anni in cui Timothy Brown è stato libero da HIV. Eppure non una parola è dedicata alla ricerca di una cura dell'infezione. Come si fa a spiegare alla LILA che quella della cura è la nuova frontiera dei diritti delle persone con HIV? Come si fa a spingere questi bravi e coraggiosi attivisti a impegnarsi finalmente in favore della ricerca di una cura (e magari anche ad essere un poco più incisivi nel pretendere la PrEP in Italia)? - Intervento di Massimo Oldrini al convegno di Siena: “Trent’anni di LILA, trent’anni insieme per i diritti, la salute, la dignità sociale".

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Immagine Non c'entra con ICAR, ma Simon Collins ha appena scritto e pubblicato per HIV i-Base un prezioso librino sulla ART, in cui con linguaggio piano e tanti disegni spiega alcune delle idee e un poco della scienza sottostanti all'infezione da HIV e alle sue terapie: ART in pictures - HIV treatment explained. Credo possa essere molto utile a chi desidera farsi un'idea generale sul virus e sui modi di combatterlo.

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