R. Jefferys: L’odissea dei vaccini terapeutici per l’HIV

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Dora
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Re: R. Jefferys: L’odissea dei vaccini terapeutici per l’HIV

Messaggio da Dora » lunedì 15 settembre 2014, 14:03

sun ha scritto:Altro elenco di vaccini e farmaci in sviluppo allego il link.

http://www.phrma.org/sites/default/file ... v-aids.pdf (vaccini pagina 10-11-12)
Direi che la lista tratta dal pipeline report 2014 non solo è più completa, ma anche più ordinata, perché elenca insieme i vaccini terapeutici, senza mescolarli con i preventivi.
Dal momento che abbiamo cambiato pagina, la riporto anche qui, così chi vuole fare qualche ricerca può trovare ispirazione.

Immagine
Che benefici potrebbero apportare l'aumento numerico di CD+8 non educati?
... soprattutto dal momento che la proliferazione di CD8 è il primo indicatore di iperattivazione immunitaria nell'infezione da HIV ... :idea:



Dora
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Re: R. Jefferys: L’odissea dei vaccini terapeutici per l’HIV

Messaggio da Dora » lunedì 15 settembre 2014, 14:19

alfaa ha scritto:Ci sono veramente tanti vaccini in ricerca.... Di soldi per vaccini ne sono stati spesi una cifra stratosferica immagino.... Ma un vaccino che è valso tutti questi soldi non dovrebbe funzionare ALMENO come cura funzionale, senza piu farmaci? Che senso ha continuare a spendere tutti questi soldi( che potrebbero essere spesi x cose piu radicali) se tutti i vaccini sembrano essere dei meri coadiuvanti?! Sempre meglio cge niente, ma il gioco non vale la candela

O forse si augurano che un vaccino potrebbe essere usato come cura funzionale? Cioe so che questa è la speranza ma la stessa ensoli parla di coadiuvante ad esempio..
Come avrai senz'altro letto nel post che ha dato inizio a questo thread, finora i vaccini terapeutici in sperimentazione clinica hanno dato risultati assai miseri.
Credo che, almeno al momento, quello che ci si può attendere da un vaccino terapeutico (che abbia dimostrato di funzionare almeno nel dilazionare il rebound e nell'abbassare il set point virale dopo la sospensione della ART) sia che possa entrare in una sperimentazione clinica insieme a qualche sostanza antilatenza per vedere se si riesce a controllare meglio la viremia quando si sospendono gli antiretrovirali (vedi ad esempio il Vacc-4x che Bionor sta sperimentando insieme alla romidepsina). Una strada ancora piuttosto lunga.
Date queste premesse, e tenendo conto che le immunoterapie costituiscono un campo sterminato per ciarlatani e disonesti di ogni genere (vedi l'Immuno Biotech che spaccia GcMAF online e nelle cliniche svizzere), credo che dovremmo osservare con molto senso critico tutte queste piccole società biotech che promettono di portare i loro candidati vaccini in fase III quando ancora non hanno neppure finito di arruolare pazienti per le fasi II. Non che questo ci esima dall'essere critici nei confronti anche delle big pharma, sia chiaro. Ma queste piccole società, che puntano tutto su un unico farmaco, sono nella condizione migliore per creare tanto rumore per nulla.
Stiamo attenti, dunque, e soppesiamo con prudenza qualsiasi dichiarazione trionfalistica.



Keanu
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Re: R. Jefferys: L’odissea dei vaccini terapeutici per l’HIV

Messaggio da Keanu » lunedì 15 settembre 2014, 15:17

Dora ha scritto:
alfaa ha scritto:Ci sono veramente tanti vaccini in ricerca.... Di soldi per vaccini ne sono stati spesi una cifra stratosferica immagino.... Ma un vaccino che è valso tutti questi soldi non dovrebbe funzionare ALMENO come cura funzionale, senza piu farmaci? Che senso ha continuare a spendere tutti questi soldi( che potrebbero essere spesi x cose piu radicali) se tutti i vaccini sembrano essere dei meri coadiuvanti?! Sempre meglio cge niente, ma il gioco non vale la candela

O forse si augurano che un vaccino potrebbe essere usato come cura funzionale? Cioe so che questa è la speranza ma la stessa ensoli parla di coadiuvante ad esempio..
Come avrai senz'altro letto nel post che ha dato inizio a questo thread, finora i vaccini terapeutici in sperimentazione clinica hanno dato risultati assai miseri.
Credo che, almeno al momento, quello che ci si può attendere da un vaccino terapeutico (che abbia dimostrato di funzionare almeno nel dilazionare il rebound e nell'abbassare il set point virale dopo la sospensione della ART) sia che possa entrare in una sperimentazione clinica insieme a qualche sostanza antilatenza per vedere se si riesce a controllare meglio la viremia quando si sospendono gli antiretrovirali (vedi ad esempio il Vacc-4x che Bionor sta sperimentando insieme alla romidepsina). Una strada ancora piuttosto lunga.
Date queste premesse, e tenendo conto che le immunoterapie costituiscono un campo sterminato per ciarlatani e disonesti di ogni genere (vedi l'Immuno Biotech che spaccia GcMAF online e nelle cliniche svizzere), credo che dovremmo osservare con molto senso critico tutte queste piccole società biotech che promettono di portare i loro candidati vaccini in fase III quando ancora non hanno neppure finito di arruolare pazienti per le fasi II. Non che questo ci esima dall'essere critici nei confronti anche delle big pharma, sia chiaro. Ma queste piccole società, che puntano tutto su un unico farmaco, sono nella condizione migliore per creare tanto rumore per nulla.
Stiamo attenti, dunque, e soppesiamo con prudenza qualsiasi dichiarazione trionfalistica.
Sono d'accordo con te Dora. Inutile propagandare questi vaccini terapeutici e preventivi come risolutivi se i risultati delle prime fasi cliniche sono deludenti. Personalmente credo che "educare"il sistema immunitario a combattere il virus e i suoi reservoirs, senza l'aiuto della HAART , sia un'impresa titanica quanto assurda(e lo stesso vale per le cellule tumorali nell'ambito delle neoplasie),visto che non riesce a farlo da solo come potremmo indurlo a farlo noi? A me sembra più fattibile la strada dello svuotamento dei reservoirs tramite le sostanze antilatenza o delle staminali modificate o l'induzione di apoptosi delle cellule infette,se si riuscisse a distinguerle in qualche modo un giorno! Detto questo,piccole e grandi società dovrebbero guardare in faccia alla realtà e capire cosa la scienza può fare allo stato delle conoscenze mediche e degli strumenti attuali,e magari futuri, se verranno. Gridare "èureka" quando non si sa dove si va a parare lo trovo solo un "cestinare" la deontologia di medici e ricercatori,che dovrebbero avere come obiettivo quello di salvare seriamente vite umane e poi di aver notorietà e denaro(se lo meritano!)



Dora
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Re: R. Jefferys: L’odissea dei vaccini terapeutici per l’HIV

Messaggio da Dora » martedì 17 febbraio 2015, 18:00

Dora ha scritto:C’è poi un’altra ragione per studiare i vaccini terapeutici nel contesto della ricerca di una cura. Alcuni studi hanno dimostrato che una parte dei CD4 latentemente infetti che persistono nonostante la HAART sono specifici per gli antigeni HIV; ciò fa ipotizzare che la stimolazione con un vaccino terapeutico potrebbe anche riattivare il virus in queste cellule. Uno studio dei vaccini terapeutici nei bambini con HIV ha fornito qualche supporto a questa idea, poiché ha mostrato la prova di una transitoria diminuzione nel numero dei CD4 latentemente infetti durante le immunizzazioni.
Un trial che è attualmente in corso sugli adulti – l’ERAMUNE 02 – è specificamente volto ad esplorare questa possibilità in modo più approfondito.
Non abbiamo un thread dedicato a ERAMUNE 02 e non lo aprirò adesso solo per dire che non ha dato i risultati sperati.
Dall'articolo uscito oggi su The Lancet HIV - Effect of therapeutic intensification followed by HIV DNA prime and rAd 5 boost vaccination on HIV-specific immunity and HIV reservoir (EraMune 02): a multicentre randomised clinical trial:
  • Findings
    Between Nov 29, 2010, and Oct 28, 2011, we enrolled 28 eligible patients from three academic HIV clinics in the USA. After the 8 week lead-in of antiretroviral intensification therapy, 14 patients were randomly assigned to continue antiretroviral therapy intensification alone and 14 to intensification plus vaccine. Enrolled participants had median CD4 count of 636 cells per μL, median HIV DNA 170 copies per 106 peripheral blood mononuclear cells, and duration of antiretroviral therapy of 13 years. The median amount of HIV DNA did not change significantly between baseline and week 56 in the antiretroviral therapy intensification plus vaccine group. One participant in the antiretroviral therapy intensification alone group reached the primary endpoint, with 0·55 log10 decrease in HIV DNA in peripheral blood mononuclear cells. Both treatments were well tolerated. No severe or systemic reactions to vaccination occurred, and five serious adverse events were recorded during the study, most of which resolved spontaneously or were judged unrelated to study treatments.

    Interpretation
    Antiretroviral therapy intensification followed by DNA prime and rAd5 boost vaccine did not significantly increase HIV expression or reduce the latent HIV reservoir. A multifaceted approach that includes stronger activators of HIV expression and novel immune modulators will probably be needed to reduce the latent HIV reservoir and allow for long-term control in patients off antiretroviral therapy.



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