[SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Leon
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Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Leon » sabato 26 maggio 2012, 19:39

Dora ha scritto:Che la situazione economica di Timothy sia difficile, lo sappiamo tutti da tempo. Quindi aiutarlo è sacrosanto.
Ma Lafeuillade non poteva trovare un modo meno da pûssòn?
:evil:
Più che il modo, direi proprio la cifra (tieni presente che, a quanto racconta, a 'sto ISHEID 2012 è intervenuto UN MIGLIAIO di persone!!!), ma del resto, oltre alle caratteristiche che ho più volte evidenziato in altri contesti, i pûssòns hanno anche quella di essere dei TIRCHI PAZZESCHI!
In ogni caso, il sito di Tim attraverso il quale si possono fare donazioni è questo:
http://www.timothyrbrown.com/
Fatto (come sarebbe bello, in certi casi, poter tirar fuori un milioncino di dollari e sistemare una situazione!).



Dora
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Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » sabato 26 maggio 2012, 19:57

Leon ha scritto:
Dora ha scritto:Che la situazione economica di Timothy sia difficile, lo sappiamo tutti da tempo. Quindi aiutarlo è sacrosanto.
Ma Lafeuillade non poteva trovare un modo meno da pûssòn?
:evil:
Più che il modo, direi proprio la cifra (tieni presente che, a quanto racconta, a 'sto ISHEID 2012 è intervenuto UN MIGLIAIO di persone!!!), ma del resto, oltre alle caratteristiche che ho più volte evidenziato in altri contesti, i pûssòns hanno anche quella di essere dei TIRCHI PAZZESCHI!
Sai che cosa pensavo, ieri mattina? Che magari li ha tirati fuori di tasca sua Lafeuillade. Sono una cifra talmente simbolica che, altrimenti, è proprio da pezzenti.
Anche se è vero che molti di quei mille hanno stipendi da fame.
In ogni caso, il sito di Tim attraverso il quale si possono fare donazioni è questo:
http://www.timothyrbrown.com/
Fatto (come sarebbe bello, in certi casi, poter tirar fuori un milioncino di dollari e sistemare una situazione!).
Vedrai che bella letterina ti arriverà. Immagine



Dora
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Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » domenica 27 maggio 2012, 9:20

L'abstract della lezione di Hütter a ISHEID 2012.

Gene therapy to cure HIV? Prospects and realities

Gero Hütter
Heidelberg University, Württemberg, Germany
Retrovirology 2012, 9(Suppl 1):I3


Introduction: HIV-1 can persist in a latent form in resting memory CD4+ cells and macrophages carrying an integrated copy of the HIV genome. Because of the presence of these stable reservoir cells, eradication by antiretroviral therapy is unlikely and in order to achieve eradication, alternative treatment options are required.

Materials and methods: Recently, we have described a successful hematopoietic stem cell transplantation in an HIV-1 infected patient transferring donor derived cells with a natural resistance against HIV infection. These haematopoietic stem cells engrafted, proliferated and differentiated into mature myeloid and lymphoid cells.

Results: At present the patient is more than five years after allogeneic transplantation without requirement of any antiretroviral treatment. Analyzing peripheral blood cells and different tissue samples including gut, liver, and brain, no viral load or proviral DNA could be detected.

Conclusions: There is a degree of optimism that gene therapy in combination with SCT can improve HIV-1 treatment. After nearly 30 years of research and progress HIV infection has become a chronic disease in developed countries. However, the evolution of this infectious agent, due to its rapid mutation, is quite unpredictable. Therefore, strategies to eliminate the virus from the body to achieve cure are desirable. Currently, HIV-targeted gene therapy appears to have great potential as an effective strategy that may eliminate or reduce the need for antiretroviral therapy and achieve elimination of the viral reservoir.



N.d.D. Hütter continua a non voler parlare di eradicazione per quanto riguarda Timothy. E la sua idea di terapia genica sul genere di quella sperimentata da Sangamo continua ad essere quella di una cura funzionale.



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Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Leon » domenica 27 maggio 2012, 15:47

Dora ha scritto:L'abstract della lezione di Hütter a ISHEID 2012.

[...]
Non so, mi vien da pensare che qualcosina di più abbia detto, anche considerato che questo congresso mi sembrava prevedesse, al di là delle relazioni, domande, incontri, discussioni... :|
N.d.D. Hütter continua a non voler parlare di eradicazione per quanto riguarda Timothy.
Bisognerebbe sapere se la sua è la modestia del trionfatore o se c'è qualche elemento che, effettivamente, gli fa sospettare che qualche pezzettino di virus potenzialmente in grado di replicarsi sia rimasto (ovviamente non considero, in quanto troppo prudenziale e soprattutto irrealistica, la motivazione del "non abbiamo cercato il provirus in TUTTE le cellule del paziente E QUINDI..." - una dimostrazione di questo tipo credo non potrà essere fornita né ora, né mai, e non solo nel caso HIV/Tim).
E la sua idea di terapia genica sul genere di quella sperimentata da Sangamo continua ad essere quella di una cura funzionale.
A volte mi sembra che discutiamo, sia pur amabilmente, di questioni tipo se nell'aragosta in bellavista qualche strisciolina di salmone affumicato ci sta bene - e se, nel caso, è più adatto quello irlandese o quello norvegese - oppure è meglio tralasciare del tutto... mentre consumiamo il nostro pasto alla mensa della Caritas!!! :lol:

Per carità, sognare non è mai vietato, e nemmeno parlare di cose belle, però rendiamoci conto che stiamo tentando di appiccicare etichette su due vasi di cui uno è ancora completamente vuoto e l'altro contiene solo il nostro Tim (che, nella migliore delle ipotesi, verrà raggiunto chissà quando da qualche altro caso più unico che raro).

Insomma, visto che i vari aspiranti attivatori della trascrizione del provirus hanno funzionato più niente che poco (e comunque, anche se avessero funzionato, Siliciano ci ha recentemente spiegato che subito dopo ci sarebbe un'altra montagna da scalare), che la sangamizzazione dei CD4 maturi è quel che è e che la Cannon resta in manette, a me pare che di aragoste non ci sia nemmeno l'ombra e che, per ora, tocchi solo ringraziare il cielo che esiste la Caritas/HAART.



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Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da skydrake » martedì 29 maggio 2012, 1:41

c'è da dire che ho sempre avuto timore di queste "aragoste" e di queste "ostriche". Rischiano di essere altamente inquinate.
Sono terapie sperimentali di manipolazione genetica in cui tante, ma tante cose possono andare storto che, mutazione dopo mutazione, il paziente, anzichè con HIV eradicato, si potrebbe ritrovare con un bel tumore.
Oltre ad avere un costo per ora proibitivo (per le nostre mutue).
Ancora mi stupisco come fino ora queste sperimentazioni siano andate tutto sommato bene (o perlomeo le scimme con tumori le hanno fatte sparire). Ma rimane appunto ancora molto da fare.

Io spero ancora un approccio soft (ed economico e veloce), tramite un vaccino tipo contro la gp41 (quello della PX’Therapeutics), o conto la p17 (dott. Caruso, a proposito, che fine ha fatto?).



Dora
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Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » mercoledì 30 maggio 2012, 10:19

skydrake ha scritto:c'è da dire che ho sempre avuto timore di queste "aragoste" e di queste "ostriche". Rischiano di essere altamente inquinate.
Sono terapie sperimentali di manipolazione genetica in cui tante, ma tante cose possono andare storto che, mutazione dopo mutazione, il paziente, anzichè con HIV eradicato, si potrebbe ritrovare con un bel tumore.
Oltre ad avere un costo per ora proibitivo (per le nostre mutue).
Ancora mi stupisco come fino ora queste sperimentazioni siano andate tutto sommato bene (o perlomeo le scimme con tumori le hanno fatte sparire). Ma rimane appunto ancora molto da fare.
Volevo risponderti già ieri, ma non riuscivo a ricordare dove avessi letto un certo articolo. Ora l'ho ritrovato, quindi posso provare a organizzare una risposta.

Capisco e in parte condivido le tue preoccupazioni, però è uscito poche settimane fa un lavoro di Carl June e tanti colleghi, sia della Pennsylvania University, sia della UCLA, che sembra proprio dimostrare che la modificazione genetica dei linfociti T sia sicura e persistente, sulla base di un follow-up di più di 10 anni (l'articolo è Decade-Long Safety and Function of Retroviral-Modified Chimeric Antigen Receptor T Cells e ne ho parlato più diffusamente nel thread Sangamo, qui).

I vettori lentivirali usati adesso consentono pochissimi off-target; inoltre in genere non si integrano al DNA della cellula ma, trasportato l'enzima che deve modificare quel particolare gene, "si dissolvono"; tutto questo dà una maggiore sicurezza alle terapie geniche attuali rispetto alle sperimentazioni fatte in passato.

Il discorso sulle staminali è più delicato, ma dai primi tentativi di manipolazione, che avevano causato gravi problemi di mutagenesi, sono cambiate davvero tante cose. Anzi, tutte le estreme cautele che sono state imposte alla Cannon credo che vengano proprio da quel genere di timori, che hanno fatto nascere dei regolamenti rigidissimi per le sperimentazioni cliniche.

Quanto alla tua preoccupazione che “facciano sparire le scimmie con tumori”, non so se sono in grado di tranquillizzarti perché tutte le malefatte degli scienziati sono possibili e magari anche reali. Tuttavia, a me in questo caso paiono poco plausibili, per una ragione molto semplice: perché NON sono stati nascosti i casi di tumori causati da terapie geniche NEGLI UOMINI (un esempio per tutti: Insertional oncogenesis in 4 patients after retrovirus-mediated gene therapy of SCID-X1); perché il rischio insito in queste procedure è ben noto, credo sia perfino quantificato, e quindi non conviene a nessuno trovarsi con un'esplosione di tumori, soprattutto in persone che controllano l'HIV con la HAART; perché - come già detto - i regolamenti in materia sono così rigidi che sembrano frenare la ricerca, piuttosto che lasciar liberi gli scienziati di fare gli apprendisti stregoni.



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Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » venerdì 8 giugno 2012, 7:40

La speranza di nuovi "Timothy Brown" sembra passare, oltre che dal trapianto di staminali CCR5Delta32/Delta32 estratte dal midollo osseo dei donatori, anche dal trapianto di staminali difettive prelevate dal sangue dei cordoni ombelicali, che non richiede una compatibilità *perfetta* con il ricevente.
Questo tipo di trapianto, che rende meno difficile la ricerca di un donatore, è stato tentato due settimane fa in Olanda su un paziente HIV+ che ne aveva bisogno per un'altra patologia; e un altro è previsto a Madrid entro un mese.

L'annuncio è stato dato insieme, durante una conferenza stampa che si è tenuta ieri a fianco del 10° International Cord Blood Symposium, da Timothy Brown e da Lawrence Petz, uno specialista di trapianti di staminali che è presidente del Cord Blood Forum (nuovo sito in costruzione: http://www.cordbloodforum.org/).


Per leggere un articolo uscito ieri su Fox News, cliccare sull'immagine:

Immagine



P.S. Ora che ci penso, mi pare che già parecchio tempo fa Jeffrey Laurence parlasse della necessità di implementare il trapianto di staminali prelevate dai cordoni. Leon, te lo ricordi anche tu?



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Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Leon » venerdì 8 giugno 2012, 10:32

Dora ha scritto:Questo tipo di trapianto, che rende meno difficile la ricerca di un donatore, è stato tentato due settimane fa in Olanda su un paziente HIV+ che ne aveva bisogno per un'altra patologia; e un altro è previsto a Madrid entro un mese.
Beh, una notizia gigante (anzi due)! Immagine

Speriamo che questi pazienti li abbiano studiati e li studino di finissimo dal punto di vista HIV, prima, dopo e direi soprattutto durante, andando anche a caccia di differenze e analogie col caso di Brown (per dirne una delle moltissime potenzialmente illuminanti, Brown era eterozigote per la CCR5-Delta32 di suo - avrà fatto brodo anche questo???).
mi pare che già parecchio tempo fa Jeffrey Laurence parlasse della necessità di implementare il trapianto di staminali prelevate dai cordoni. Leon, te lo ricordi anche tu?
Ricordo che Laurence aveva insistito moltissimo sull'importanza di introdurre di routine la tipizzazione del CCR5 per tutti quelli che si iscrivevano ai registri dei donatori di midollo, ma questo cosa dei cordoni ombelicali onestamente no.


P.S. Non è che quel tizio che era stato a Marsiglia e che - non ho ben capito per quale motivo - hai bastonato a sangue qualche giorno fa in un altro thread, avesse in realtà anticipato questa notizia? :roll:



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Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » venerdì 8 giugno 2012, 10:52

Leon ha scritto:
Dora ha scritto:mi pare che già parecchio tempo fa Jeffrey Laurence parlasse della necessità di implementare il trapianto di staminali prelevate dai cordoni. Leon, te lo ricordi anche tu?
Ricordo che Laurence aveva insistito moltissimo sull'importanza di introdurre di routine la tipizzazione del CCR5 per tutti quelli che si iscrivevano al registro dei donatori di midollo, ma questo cosa dei cordoni ombelicali onestamente no.
Ho avuto il tempo di rivedere la famosa intervista a The Body (vedere in particolare p.4) e, in effetti, Laurence ne parlava in più occasioni come di una grande opportunità in più. Non spiegava, però, perché sia meno importante la compatibilità perfetta fra donatore e ricevente, che è invece il particolare che mi piacerebbe capire e di cui credo che parlerò con il nostro Professore la prima volta che lo vedo.
Forse è una questione legata all'incompleto sviluppo del sistema immunitario nei feti?

C'è poi un'altra cosa su cui dovremmo indagare per capire se è almeno iniziato: quel famoso trial clinico di cui parlava John Mellors al CROI.
P.S. Non è che quel tizio che era stato a Marsiglia e che - non ho ben capito per quale motivo - hai bastonato a sangue qualche giorno fa in un altro thread, avesse in realtà anticipato questa notizia? :roll:
Non saprei, ma ne dubito, perché si tratta di due trapianti nuovissimi (anzi, uno non ancora fatto) che sapremo solo fra un bel po' se funzioneranno, mentre Hütter ha parlato del suo lavoro, della cui riuscita si dovrebbe sapere abbastanza a breve.
A tutto questo, forse si può aggiungere qualcuno dei pazienti del trial di Mellors che ricordavo sopra.
Quindi credo ci siano più persone che hanno ricevuto o stanno per ricevere un trapianto allogenico di staminali CCR5-/-.

Comunque sia, a parte che bastonare a sangue è un'altra cosa, il tizio in questione mi ha infastidito perché o - come credo - ha raccontato una palla mettendo insieme dopo una settimana due notiziole prese dai giornali e a Marsiglia non ci è proprio stato; oppure ci è stato e ha sprecato la sua partecipazione all'Isheid senza raccogliere tante informazioni che sarebbe stato bello avere. In ogni caso, mi è sembrato un millantatore e detesto le persone che raccontano balle.



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Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » venerdì 8 giugno 2012, 21:32

Questa mattina, nell'ambito di un workshop che si è tenuto in Spagna - The International Workshop on HIV & Hepatitis Virus Drug Resistance and Curative Strategies - Steve Yukl della UCSF ha tenuto una relazione intitolata "Challenges inherent in detecting HIV persistence during potentially curative interventions" in cui ha dato conto dei risultati di una ricerca condotta con Chun, Siliciano (sia Bob sia Janet), Hütter, Richman, Deeks e altri.

La ricerca è importantissima, perché il suo oggetto è Timothy Brown.

Ne ha raccontato qualcosa 'stasera Lafeuillade con dei toni quasi giornalistici che mi sembrano completamente fuori luogo, perché Yukl e colleghi, dopo avere esaminato una quantità stratosferica (9 miliardi) di PBMC di Timothy per cercare del virus capace di replicazione, hanno trovato che tutte queste cellule erano negative per la p24 (quindi la stima della frequenza di un virus capace di replicarsi è di meno di 1 cellula infetta su 1,4 miliardi di CD4), MA hanno anche trovato - in modo intermittente - bassissimi livelli di HIV RNA nel plasma E l'analisi di queste varianti ha dimostrato che erano diverse fra loro e diverse da quelle presenti prima del trapianto.

Inoltre:
- la PCR digitale per l'HIV DNA è risultata negativa per ~1 copia su 2 milioni di cellule;
- le cellule prelevate mediante biopsia rettale erano positive per dei livelli bassissimi di DNA, ma non RNA virale;
- i livelli di anticorpi anti-HIV erano bassi e sono scesi nel corso di circa 18 mesi: anche se Timothy rimane sieronegativo, ha ancora livelli bassissimi di anticorpi.


Posto il report in inglese, con i commenti di Lafeuillade, e spero che al più presto Yukl, Deeks, Siliciano e Hütter pubblichino un articolo che dia risposta alle infinite domande che nascono dai dati presentati oggi.


The Weird Story of the Berlin Patient

The only case of a possible sterilizing HIV cure has been challenged today at the 2012 HIV resistance workshop: the patient, actually, could still be HIV infected!

Eveybody knows the story of the "Berlin patient" (see, in particular, several articles and an interview of him on this website).
As an American citizen he flew back to San Francisco 2 years ago after havin being "cured" in Berlin by Dr Hutter (first publication in the N Engl J Med in 2009, last one in Blood in December 2011).

But it came like a thunder this morning when Dr Steven Yukl presented his talk intitled "Challenges inherent in detecting HIV persistence during potentially curative interventions."
An enigmatic title that hides quite a weird story.
Note that coauthors of this abstract are: T Chun, MC Strain, J Siliciano, E Eisele, R Buckheit, YC Ho, JK Wong, MP Busch, G Hütter, DD Richman, RF Siliciano, SG Deeks.
Actually, most of these people repeated several experiments on this patient blood plasma, blood cells and rectal biopsies...
And the facts are these:
  • "A large volume apheresis was performed and 9 billion PBMCs evaluated for the presence of replication-competent virus. All wells were negative for HIV p24, indicating that the frequency of replication-competent HIV was therefore estimated to less than one infected cell per 1.4 billion CD4+ T cells. A repeat experiment in a second laboratory confirmed these findings. Using a variety of assays and approaches, very low levels of HIV RNA were intermittently detected in plasma, although sequence analysis of these variants were different from each other and different from those present before the transplant. Digital PCR for HIV DNA was negative for 1 copy per 2 million cells with a 95% confidence limit of less than 1.9 copies per million cells. Collagenase-digested rectal biopsy-derived cells were positive for very low levels of HIV DNA but not RNA; no sequence for confirmatory studies could be obtained. HIV antibodies levels were low and declined over the course of approximately 18 months."
    Data were also presented showing that although this patient remained HIV seronegative, he still has antibodies again[st] HIV at a very low level of detection, below the cutoff of current commercially available ELISA tests.
These data raise several questions that are not addressed in the abstract conclusion:
  • "Although the subject has had intermittent evidence for HIV persistence in some assays in some laboratories, the extremely low levels of virus which were detected, while pushing the limits of sensitivity and specificity, and the inability to match sequence with the subject’s pre-therapy virus make it impossible to conclude that the subject remains HIV infected."


First, is that only a matter of PCR contamination or variability of tests at such low levels. I personnaly have serious doubts about this argument because Deeks group did not even mention this variability at last CROI when they reported that Disulfiram was able to exhibit an anti-latency effect, based on very small blips!

Second, it is strange to see that the different research teams do not have any data on soluble markers of inflammation, HIV in semen, or the tropism of the circulating strains...That is ongoing they answered.

Then, there are 2 other alternative explanations to this viral persistence during a "cure": one, the patient has never been cured and is a chimera, second, he has been cured but reinfected. In this direction goes the observation that rectal HIV DNA was negative when he was in Berlin, and now is positive. Also goes the fact that different circulating viral strains were isolated.(*)

A terrific story if there is. It was amazing to see that Steve Yukl, the virologist who never met the patient was at the lectern without a bullet proof suit....and that Steve Deeks sat quietly at the back of the room, the one who currently follows the patient...


To be continued, like TV series say....


************************************************************************

(*) A me questa seconda ipotesi di Lafeuillade sembra francamente incredibile e mi lascia senza parole. Non riesco a credere che Timothy, dopo essere uscito dall'inferno, si sia messo a rischio di reinfettarsi. Inoltre mi chiedo a che diavolo gli servirebbe un sistema immunitario CCR5-/-, se questo non riuscisse a proteggerlo. Né voglio anche soltanto immaginare una sventura immane come reinfettarsi con un virus X4.

E mi chiedo anche perché mai Hütter non abbia raccontato nulla del genere a Marsiglia, nemmeno a Lafeuillade con cui immagino avrà avuto tante occasioni per chiacchierare in privato, se i dati presentati questa mattina da Yukl sono da leggere come li legge Lafeuillade.
Siliciano, Deeks, Hütter e gli altri sono impazziti, a scrivere nelle conclusioni che "è impossibile concludere che il soggetto rimane infetto da HIV"?
Oppure Lafeuillade non ha capito che con CD4 CCR5-/-, una presenza virale così bassa e anticorpi comunque in diminuzione non è pensabile un reinnescarsi dell'nfezione?
D'altra parte, che distruggere OGNI particella virale in OGNI più remoto comparto anatomico fosse impresa ai limiti dell'impossibile l'hanno sempre detto tutti, anche chi sta perseguendo altre strade per eradicare.

E che cosa dirà Hütter lunedì a Napoli dei dati presentati da Yukl?



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