[SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » martedì 10 marzo 2020, 16:35

Dora ha scritto:
lunedì 9 marzo 2020, 14:16
Immagine


Ed ecco il London Patient - Adam Castillejo si racconta al New York Times

The 'London Patient', cured of H.I.V., Reveals His Identity[...]
Immagine

Ieri il coming out di Adam Castillejo, il London Patient, oggi esce su The Lancet HIV

Evidence for HIV-1 cure after CCR5Δ32/Δ32 allogeneic haemopoietic stem-cell transplantation 30 months post analytical treatment interruption: a case report

un approfondito articolo scientifico, in cui Ravindra Gupta e i colleghi che hanno avuto il merito (e ammettiamolo: anche la grande fortuna) di curare la seconda persona al mondo dall'infezione da HIV raccontano i dettagli del caso.

La storia la conosciamo dall'anno scorso, quindi sintetizzo qui soltanto l'ultimo capitolo, quello della remissione a 30 mesi dopo la sospensione della cART.
Gupta e colleghi hanno cercato con i metodi più sofisticati disponibili tracce di virus nel sangue, nel seme, nel liquido cerebrospinale, nei linfonodi, nei tessuti intestinali. Hanno cercato RNA virale, hanno cercato DNA virale, hanno cercato proteine virali. E poi hanno cercato le reazioni dei linfociti T al virus. E anche hanno cercato gli anticorpi. Infine hanno usato un modello matematico per predire la probabilità di un rebound della viremia.

Ecco quello che hanno trovato: niente HIV RNA, né nel sangue, né nello sperma, né nei tessuti, né nel liquido cerebrospinale; bassissimi livelli di HIV DNA nei CD4 memoria del sangue, ma non nei tessuti intestinali sottoposti a biopsia. I linfonodi sono risultati positivi per qualche proteina virale.
I CD4 a 28 mesi dal trapianto erano arrivati a 430 cellule/μL (23,5% dei linfocitiT).
Insomma, da 30 mesi non ci sono tracce di virus capace di replicarsi.
A 27 mesi dal trapianto non si sono potute misurare risposte HIV-specifiche né nei CD4, né nei CD8.
I livelli degli anticorpi anti-Env sono progressivamente scesi.

Immagine

Il modello di Gupta e colleghi prevede che con un 80% di chimerismo delle cellule che sono il target del virus la probabilità di remissione definitiva sia del 98%, e che se il chimerismo è maggiore del 90% la probabilità di remissione definitiva sia del 99%.
Poiché il chimerismo dei linfociti T si è mantenuto sul 99% (cioè praticamente tutti i CD4 stimabili nel London Patient derivano dalle cellule staminali del donatore, resistenti al virus), questo significa che la probabilità che si verifichi un rebound della viremia è molto, molto vicina allo zero.

Immagine

La conclusione di Gupta e colleghi è dunque che il London Patient possa a tutti gli effetti considerarsi guarito. Evviva!



Taurus
Messaggi: 157
Iscritto il: lunedì 9 aprile 2018, 9:16

Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Taurus » mercoledì 11 marzo 2020, 1:19

Ciao Dora, grazie come sempre per i tuoi contributi anche in questo periodo difficile e in occasione di un congresso ahimè azzoppato. Purtroppo la storia del paziente inglese continua a non scaldarmi il cuore, non riesco ad empatizzare.
La sensazione che in buona sostanza si tratti di una gran "botta di culo" assolutamente individuale, che nulla di ciò che ha portato alla guarigione di questa persona (come del suo predecessore tedesco) possa rappresentare il punto di svolta per la ricerca di una cura su vasta scala, mi lascia perplesso e un po' mi deprime.
E mi auguro che la stampa mondiale o peggio ancora, il mondo scientifico, non assegni d'ufficio a questi ragazzi (ai quali sia chiaro, auguro una vita meravigliosa lontano dai riflettori) qualche tipo di ruolo da testimonial contro l'HIV o di simbolo di speranza. Perché mi sentirei preso in giro, e tanto.
Probabilmente nel mio ragionamento c'è qualcosa di sbagliato, che non riesco a cogliere: in tal caso ti pregherei di farmelo notare e ricondurmi sulla retta via.



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » mercoledì 11 marzo 2020, 7:14

Taurus ha scritto:
mercoledì 11 marzo 2020, 1:19
Ciao Dora, grazie come sempre per i tuoi contributi anche in questo periodo difficile e in occasione di un congresso ahimè azzoppato. Purtroppo la storia del paziente inglese continua a non scaldarmi il cuore, non riesco ad empatizzare.
La sensazione che in buona sostanza si tratti di una gran "botta di culo" assolutamente individuale, che nulla di ciò che ha portato alla guarigione di questa persona (come del suo predecessore tedesco) possa rappresentare il punto di svolta per la ricerca di una cura su vasta scala, mi lascia perplesso e un po' mi deprime.
E mi auguro che la stampa mondiale o peggio ancora, il mondo scientifico, non assegni d'ufficio a questi ragazzi (ai quali sia chiaro, auguro una vita meravigliosa lontano dai riflettori) qualche tipo di ruolo da testimonial contro l'HIV o di simbolo di speranza. Perché mi sentirei preso in giro, e tanto.
Probabilmente nel mio ragionamento c'è qualcosa di sbagliato, che non riesco a cogliere: in tal caso ti pregherei di farmelo notare e ricondurmi sulla retta via.
Taurus caro, io spero tu abbia imparato a conoscermi un pochino, tanto almeno da sapere che non mi sento a mio agio nei panni del Buon Pastore e che non ho nessuna pretesa di insegnare ad altri quale sia la retta via, perché io per prima neppure so se una retta via ci sia.

Ci ritroviamo qui, tu ed io, esattamente un anno dopo. Ed io non so dirti più di quello che già ti dissi l'anno scorso: io sono felice che Timothy non sia rimasto l'unico uomo guarito dall'HIV, perché con l'arrivo di Adam adesso sappiamo che la guarigione di Timothy non è stata uno sbaglio, una anomalia, un caso fortunato, ma la conferma di una teoria: se resetti completamente il sistema immunitario, HIV lo puoi sconfiggere. Non solo tenere a bada con dei farmaci, non solo ammansire con una reazione immunitaria più autorevole. No, gli puoi proprio dare un calcio e sbatterlo fuori di casa.
Il prezzo da pagare è altissimo e improponibile per i più, è vero, ma le storie di Timothy e Adam (e forse del Düsseldorf Patient, che ancora non conosciamo per nome) sono uno stimolo ai ricercatori e a chi li finanzia per trovare una via che abbia un prezzo più alla portata di tutti.
Credimi, io ho visto quanto la guarigione di Timothy ha cambiato la ricerca di una cura in questi ultimi 10 anni, ho visto quanta forza ha dato agli scienziati sapere che HIV poteva essere eradicato, come ha rinsaldato la loro determinazione a continuare nella ricerca. E ho visto quanta frustrazione ha generato il non riuscire ad avere un secondo uomo guarito. Ora quel secondo uomo c'è, e penso sia soltanto un bene.

Anche a me i simboli non piacciono tanto, meno che meno se per diventare un simbolo un uomo ha dovuto passare attraverso l'inferno e poi si ritrova immerso in una melassa di retorica e di buoni sentimenti. Però Timothy - e ora anche Adam - con la loro sola esistenza regalano delle scintille di luce non solo ai ricercatori che devono trovare una cura per tutti, ma a tutti noi, che una cura vogliamo vederla. E presto, nel tempo della nostra vita.
Non mi pare poco. In un momento tanto difficile, pesante, oscuro come quello che stiamo vivendo, per me quelle scintille sono motivo di speranza.

Sai Taurus, io vivo a Milano in lockdown. Poco fa guardavo l'alba nascere fuori dalla finestra del mio studio, guardavo gli alberi del viale che stanno iniziando a germogliare, guardavo il cielo che da nero si faceva azzurrino, guardavo le strade desolatamente vuote. E pensavo a una scena cui in questo mese ho pensato spesso: le vie di Wuhan deserte, un cielo prima dell'alba, dei colori simili a quelli che vedevo io, solo ancora invernali. Una tristezza, una pesantezza, che solo ora che le stiamo rivivendo qui possiamo davvero capire. E un uomo che canta chiuso in casa, davanti alla finestra aperta, alla città vuota. Qualcosa di triste, ma bello e commuovente cui aggrapparsi. Un'altra scintilla di luce.
Cerco scintille, ovunque ne trovi mi sono di aiuto.

https://www.youtube.com/watch?v=74II1sSubmU&feature=emb_title



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » mercoledì 23 settembre 2020, 4:16

Immagine


L'HIV è sconfitto, ma ad aprile la leucemia è tornata.
Timothy Ray Brown, il nostro Timothy, la persona che abbiamo sentito amica fin da prima ancora di conoscere il suo nome, fin da quando era soltanto il Berlin Patient e qui, per noi, il Paziente Tedesco, ora sta morendo.
“I’m going to keep fighting, until I just can not fight anymore” - ha detto a Mark S King, che ha raccontato ieri di lui.
Mi conforta sapere che ha accanto il suo amore.



Whenharrymetsally
Messaggi: 32
Iscritto il: martedì 7 agosto 2018, 22:43

Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Whenharrymetsally » venerdì 25 settembre 2020, 20:54

Dora ha scritto:
mercoledì 23 settembre 2020, 4:16
Immagine


L'HIV è sconfitto, ma ad aprile la leucemia è tornata.
Timothy Ray Brown, il nostro Timothy, la persona che abbiamo sentito amica fin da prima ancora di conoscere il suo nome, fin da quando era soltanto il Berlin Patient e qui, per noi, il Paziente Tedesco, ora sta morendo.
“I’m going to keep fighting, until I just can not fight anymore” - ha detto a Mark S King, che ha raccontato ieri di lui.
Mi conforta sapere che ha accanto il suo amore.
Non so le pillole amplificano Le emozioni, ma non ho potuto far a meno di piangere quando ho letto la notizia. Mi sembra una di quelle persone che, pur non avendole incontrare, destano ammirazione.
“We took pieces of his gut, we took pieces of his lymph nodes. Every time he was asked to do something, he showed up with amazing grace,”, questa invece sono le parole di uno specialista HIV che ha lavorato con lui. Speriamo ci siano più Timothy Brown in futuro.



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » sabato 26 settembre 2020, 3:38

Whenharrymetsally ha scritto:
venerdì 25 settembre 2020, 20:54
Non so le pillole amplificano Le emozioni, ma non ho potuto far a meno di piangere quando ho letto la notizia.
Sì, certo, saranno le pillole. O forse sarà una questione di sensibilità personale, perché ho avuto la stessa identica reazione tua, e ho il magone ancora a distanza di giorni. Ma io non prendo pillole.



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » mercoledì 30 settembre 2020, 7:26

Ciao Timothy. E grazie.

Immagine



Keanu
Messaggi: 282
Iscritto il: giovedì 31 luglio 2014, 12:14

Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Keanu » giovedì 1 ottobre 2020, 8:09

MI dispiace moltissimo, dopo tutto quello che ha passato il destino crudele gli ha concesso solo una seconda breve occasione. RIP EROE❤



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Dora » venerdì 14 maggio 2021, 6:09

Dora ha scritto:
martedì 10 marzo 2020, 16:35
Dora ha scritto:
lunedì 9 marzo 2020, 14:16
Immagine


Ed ecco il London Patient - Adam Castillejo si racconta al New York Times

The 'London Patient', cured of H.I.V., Reveals His Identity[...]
Immagine

Ieri il coming out di Adam Castillejo, il London Patient, oggi esce su The Lancet HIV

Evidence for HIV-1 cure after CCR5Δ32/Δ32 allogeneic haemopoietic stem-cell transplantation 30 months post analytical treatment interruption: a case report

un approfondito articolo scientifico, in cui Ravindra Gupta e i colleghi che hanno avuto il merito (e ammettiamolo: anche la grande fortuna) di curare la seconda persona al mondo dall'infezione da HIV raccontano i dettagli del caso.

La storia la conosciamo dall'anno scorso, quindi sintetizzo qui soltanto l'ultimo capitolo, quello della remissione a 30 mesi dopo la sospensione della cART.
Gupta e colleghi hanno cercato con i metodi più sofisticati disponibili tracce di virus nel sangue, nel seme, nel liquido cerebrospinale, nei linfonodi, nei tessuti intestinali. Hanno cercato RNA virale, hanno cercato DNA virale, hanno cercato proteine virali. E poi hanno cercato le reazioni dei linfociti T al virus. E anche hanno cercato gli anticorpi. Infine hanno usato un modello matematico per predire la probabilità di un rebound della viremia.

Ecco quello che hanno trovato: niente HIV RNA, né nel sangue, né nello sperma, né nei tessuti, né nel liquido cerebrospinale; bassissimi livelli di HIV DNA nei CD4 memoria del sangue, ma non nei tessuti intestinali sottoposti a biopsia. I linfonodi sono risultati positivi per qualche proteina virale.
I CD4 a 28 mesi dal trapianto erano arrivati a 430 cellule/μL (23,5% dei linfocitiT).
Insomma, da 30 mesi non ci sono tracce di virus capace di replicarsi.
A 27 mesi dal trapianto non si sono potute misurare risposte HIV-specifiche né nei CD4, né nei CD8.
I livelli degli anticorpi anti-Env sono progressivamente scesi.

Immagine

Il modello di Gupta e colleghi prevede che con un 80% di chimerismo delle cellule che sono il target del virus la probabilità di remissione definitiva sia del 98%, e che se il chimerismo è maggiore del 90% la probabilità di remissione definitiva sia del 99%.
Poiché il chimerismo dei linfociti T si è mantenuto sul 99% (cioè praticamente tutti i CD4 stimabili nel London Patient derivano dalle cellule staminali del donatore, resistenti al virus), questo significa che la probabilità che si verifichi un rebound della viremia è molto, molto vicina allo zero.

Immagine

La conclusione di Gupta e colleghi è dunque che il London Patient possa a tutti gli effetti considerarsi guarito. Evviva!
Congratulazioni, Adam!




Mandrake
Messaggi: 883
Iscritto il: venerdì 2 febbraio 2018, 17:04

Re: [SUCCESSI] Il paziente tedesco II

Messaggio da Mandrake » venerdì 14 maggio 2021, 6:59

Da ignorante in materia posso chiederti una cosa?
Adesso è completamente guarito viso che non c'è traccia di virus quasi da nessuna parte e non prende farmaci da 30 mesi: ma come mai i CD4 sono così bassi sia numericamente che percentualmente? Cioè 430 CD4 e un 23.5% sono bassi o sbaglio? È la stessa percentuale che ho io che ero in AIDS 3 anni fa e ho tanto di stellina sul referto.
La sua ratio cd4-cd8 quanto è?



Rispondi