Valente e colleghi hanno lavorato su una versione di sintesi della sostanza - la dideidro-cortistatina A (dCA) - e ritengono che questa possa costituire una nuova classe di farmaci antiretrovirali che, se dimostrerà di funzionare, potrebbe avere una caratteristica molto interessante. Dovrebbe essere infatti in grado di arrivare dove non arrivano gli ARV classici, che si limitano a bloccare i nuovi cicli di infezione: fin dentro i reservoir cellulari, che ospitano il provirus integrato.
Potrebbe dunque eliminare la replicazione virale da dentro cellule che sono già state infettate e che contengono virus latente.
La Cortistatina A fu isolata nel 2006 da una spugna, che era stata scoperta circa un secolo fa e nel 2008 il laboratorio del chimico Phil Baran, sempre allo Scripps, è riuscito a sintetizzarla, così che ora questa sostanza può essere creata in modo efficiente, rapido e a costi contenuti.
Valente ha lavorato sia sull'HIV-1, sia sull'HIV-2 e quello che è riuscita a dimostrare è che
- - la Cortistatina A ha ridotto del 99.7% la produzione virale dai CD4 primari, isolati da pazienti che erano in ART da molto tempo e avevano viremia plasmatica irrilevabile;
- quando questa sostanza è stata aggiunta ad altri antiretrovirali, ha ulteriormente ridotto del 20% la replicazione virale dai CD4 isolati da pazienti che avevano viremie rilevabili nel sangue;
- la Cortistatina A è un inibitore, che funziona legando strettamente la Tat, che è una proteina virale che funziona come potente attivatore dell'espressione genica dell'HIV. Questo ha consentito di bloccare la replicazione anche a concentrazioni bassissime di virus; e ciò fa dichiarare a Susana Valente che la Cortistatina A è il più potente inibitore anti-Tat ad oggi conosciuto;
- un'altra caratteristica di questa sostanza è che quando è stata tolta dalle colture cellulari non si è verificato un rebound del virus, cosa che normalmente accade con altri ARV;
- l'aspetto [a mio avviso] più interessante della ricerca è che mentre gli ARV bloccano le nuove infezioni, la Cortistatina A RIDUCE LA REPLICAZIONE VIRALE DA CELLULE GIÀ INFETTATE, RIUSCENDO COSÌ A LIMITARE LA TRASMISSIONE DA CELLULA A CELLULA;
- last but not least, il nuovo inibitore ha già la struttura di un farmaco, è efficace a bassissime concentrazioni (subnanomolar concentrations) e, almeno a livello cellulare, sembra proprio che non presenti tossicità.

Abstract: An Analog of the Natural Steroidal Alkaloid Cortistatin A Potently Suppresses Tat-Dependent HIV Transcription
Comunicato stampa: Scripps Research scientists show potent new compound virtually eliminates HIV in cell culture