[STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN II

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
thelondonsuede
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da thelondonsuede » lunedì 19 settembre 2011, 18:53

beh diciamo che 10 pazienti sono un po pochini per gridare al miracolo vediamo la fase 2 se allargano il trial a almeno un centianio di pazienti e piu variegati, li sicuro si capira' di piu forse ...speriamo solo non ci voglia 2000 anni :roll: :roll:



Dora
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da Dora » martedì 20 settembre 2011, 10:28

Non sto a dirvi come ho fatto, perché è stato una specie di delirio, ma sono riuscita a trovare l’abstract del lavoro di June-Ando, che quei deficienti dell’ICAAC non so che cosa stiano aspettando a pubblicare.
Eccovelo tradotto:



HAART Treatment Interruption following Adoptive Transfer of Zinc Finger Nuclease (ZFN) Modified Autologous CD4 T-cells (SB-728-T) to HIV-infected Subjects Demonstrates Durable Engraftment and Suppression of Viral Load

Background: la modificazione mediante ZFN del gene CCR5 nei CD4 (SB-728-T) ha mostrato di conferire protezione nei confronti dell’HIV R5-tropico, nei modelli di linfociti T e di cellule staminali, sia in vitro, sia in vivo. Abbiamo in precedenza reso pubblici i dati sulla sicurezza e sull’attecchimento prolungato nel tempo dell’SB-728-T in pazienti HIV+ aviremici in terapia antiretrovirale. Qui riportiamo il completamento dello studio di fase I e i dati relativi alla sicurezza, ai mutamenti nei CD4, alla persistenza dell’SB-728-T e agli effetti sui livelli plasmatici di HIV RNA durante l’interruzione della terapia.

Metodi: sono stati arruolati 6 soggetti HIV+ aviremici con CD4 > 450 cellule/mm3. A seguito di aferesi, si è proceduto con l’SB-728-T ottenendo una modificazione media del CCR5 del 17% (range: 11-25%). A ciascun soggetto sono state reinfuse 10 miliardi di cellule. Dopo la reinfusione, i soggetti sono stati seguiti settimanalmente per 4 settimane, poi hanno sperimentato un’interruzione della terapia durata 12 settimane.

Risultati: la durata media del follow-up è stata di 150 giorni (range: 120-270). L’infusione di SB-728-T è stata ben tollerata, con pochi eventi avversi di leggera entità e reversibili. Il numero medio dell’aumento dei CD4 nel sangue periferico al 28° giorno è stato di 1242 cellule/mm3 (range: 99-1184), con il ristabilirsi di rapporti CD4/CD8 normali in tutti i soggetti che li avevano anomali al basale (< 1,0). I livelli di SB-728-T (misurati mediante qPCR a nido) sono stati dallo 0,8 al 6,9% dei CD4 nel sangue periferico il 28° giorno (mediana: 2,9%); un livello di circa 1 log maggiore rispetto a quello osservato negli studi precedenti su modificazioni genetiche dei CD4. Durante l’interruzione della terapia, l’HIV RNA è divenuto rilevabile dopo 2-6 settimane, con un picco fra la 6° e l’8° settimana, poi è declinato alla 12° settimana. Come ci aspettavamo, il numero dei CD4 è sceso durante l’interruzione della terapia, ma il numero mediano è stato ancora di 237 cellule/mm3 (range: 28-834) al di sopra dei livelli basali al termine del periodo di interruzione della HAART. Il numero dei CD4 è rimasto al di sopra dei livelli al basale nei 4 soggetti che hanno completato le 12 settimane di interruzione. In 3 soggetti, l’HIV RNA è sceso di circa 0,5-2 log rispetto ai livelli massimi raggiunti entro la fine del periodo di interruzione della terapia. Come stabilito dal protocollo, la HAART è stata ripresa dopo 8 settimane in un soggetto a causa dell’alta viremia e in un altro perché era emerso un virus dual-tropico. In un soggetto di cui si sapeva che aveva avuto un set point di 165.810 copie/ml, la viremia è salita a 6247 copie/ml durante la 6° settimana di interruzione terapeutica, ma poi è divenuta irrilevabile prima della fine del periodo stabilito di interruzione.

Conclusioni: l’infusione di SB-728-T nei soggetti HIV+ è sicura e ben tollerata. Si sono visti aumenti duraturi nel numero dei CD4 in tutti i soggetti. L’SB-728-T è stato rilevato con una frequenza addirittura 33 volte superiore rispetto a quanto previsto a 4 settimane e ciò fa ipotizzare che queste cellule crescano e si espandano nei soggetti trasfusi. La viremia è rimasta controllata (sotto la soglia di rilevabilità) in un soggetto in assenza di HAART. Questi dati preliminari suggeriscono che, oltre agli aumenti nel numero dei CD4 già documentati, l’SB-728-T possa anche influire direttamente sulla viremia e possa assicurare un controllo dell’infezione da HIV senza la necessità di assumere al tempo stesso farmaci antiretrovirali.



thelondonsuede
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da thelondonsuede » martedì 20 settembre 2011, 10:36

mi chiedo una cosa......mah sto infuso e visto come un vaccino o come un farmaco....perche se e un vaccino i tempi sono lunghi se e visto come un farmaco di solito i tempi sono molto piu veloci :roll:



Dora
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da Dora » martedì 20 settembre 2011, 10:52

thelondonsuede ha scritto:mi chiedo una cosa......mah sto infuso e visto come un vaccino o come un farmaco....perche se e un vaccino i tempi sono lunghi se e visto come un farmaco di solito i tempi sono molto piu veloci :roll:
Come un farmaco, ma di farmaci che agiscano sul genoma delle cellule non è che ce ne siano in circolazione milioni, quindi i tempi di messa in commercio non credo siano pervedibili con sicurezza. Tieni conto che siamo ancora alla fase I.

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Brevi frasi da un’intervista che Mitsuyasu ha rilasciato a MedPageToday di oggi (ICAAC: HIV Gene Therapy Safe, Well Tolerated), da cui si comprende una delle direzioni in cui si dovrà muovere questa ricerca: capire quante cellule modificate sono necessarie per ottenere un effetto duraturo.

"We don't know what level of gene modification is adequate" to produce such a robust response, except that it appears to be higher than what they're getting in most patients. (…) In the process they use, Mitsuyasu said, about a third of the modified CD4 cells are "bi-allelic," carrying two modified genes that are nearly immune to HIV in principle. Other cells have a single copy and still others are not affected by the modification.

(…)The most striking finding came from the treatment interruption, during which all patients saw an initial HIV viral load increase in the absence of HAART. On the other hand, three patients saw their viral load drop again markedly, including the one whose virus became undetectable.
The patient was one of the people whose CD4 cells already carried one copy of the mutated CCR5 gene; the gene therapy meant that the proportion of re-infused cells carrying two copies was about twice as high as in the other patients.
The researchers said that one implication of their work is that in order to have a similar effect in others, they may need to find ways of increasing the proportion of modified cells that carry two copies of the modified CCR5 gene.
Indeed, the research probably means the number of modified cells is "more important than previously expected," commented Laurent Kaiser, MD, of the University Hospitals of Geneva, and a member of the conference's program committee.
And that highlights the technical and scientific challenges that still remain before the gene therapy can enter the clinic.



skydrake
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da skydrake » martedì 20 settembre 2011, 11:21

Dora ha scritto:la HAART è stata ripresa dopo 8 settimane in un soggetto a causa dell’alta viremia e in un altro perché era emerso un virus dual-tropico.
L'emersione dei virus dual-tropici non costituisce la principale minaccia a questo approccio?
Avere dei reservois sparsi per il corpo per anni che si attivano e esprimono virus in un soggetto anche CCR5 negativivizzato senza più l'uso dell'HAART non può essere alla lunga fonte di dual-tropici?
Del resto già ad un primo paziente è capitato in una coorte così ridotta e neanche dopo tanto tempo.
Non potrebbe capitare anche a tutti gli altri dopo due, cinque, dieci anni?



Aragorn

Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da Aragorn » martedì 20 settembre 2011, 18:28

Ma all'insorgenza di virus Dual-tropici non avevano studiato il modo di modificare i Cd4 anche per quest'eventualità?

Grazie



bluevelvet

Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da bluevelvet » martedì 20 settembre 2011, 19:26

Aragorn ha scritto:Ma all'insorgenza di virus Dual-tropici non avevano studiato il modo di modificare i Cd4 anche per quest'eventualità?

Grazie
Io ricordo di sì, anche se c'era qualche rischio in più, sicuramente è nel post vecchio, ma ricordo pure io che era stato detto.



Dora
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da Dora » martedì 20 settembre 2011, 19:50

skydrake ha scritto:L'emersione dei virus dual-tropici non costituisce la principale minaccia a questo approccio?
Avere dei reservois sparsi per il corpo per anni che si attivano e esprimono virus in un soggetto anche CCR5 negativivizzato senza più l'uso dell'HAART non può essere alla lunga fonte di dual-tropici?
Del resto già ad un primo paziente è capitato in una coorte così ridotta e neanche dopo tanto tempo.
Non potrebbe capitare anche a tutti gli altri dopo due, cinque, dieci anni?
Aragorn ha scritto:Ma all'insorgenza di virus Dual-tropici non avevano studiato il modo di modificare i Cd4 anche per quest'eventualità?
Sì, la presenza o l'emergere nel tempo di un virus o dual-tropico o X4-tropico è uno degli aspetti problematici di questo approccio. E infatti è stata la ragione della ripresa anticipata della terapia in uno dei pazienti che l'avevano sospesa dopo l'infusione di CD4 resi CCR5 negativi.
Bisogna però tenere conto che questa sperimentazione (lo scrivo per la centesima volta: una fase I) non si è ancora posto il problema di quel che può accadere a distanza di anni; tanto è vero che le interruzioni di terapia sono state stabilite di sole 12 settimane. Che cosa accadrà in futuro, è presto per dirlo.
Credo però che se il virus venisse davvero tenuto sotto controllo molto a lungo (per quanto questo non sia ANCORA l'obiettivo dichiarato di questa terapia), la probabilità di vedere emergere una variante X4-tropica diminuirebbe drasticamente. Inoltre, l'esempio di Timothy e del suo successo non è cosa da trascurare: aveva anche un virus X4-tropico, ma il suo sistema immunitario nuovo è stato capace di averne ragione, pur essendo protetto solo contro il virus R5.

Per rispondere ad Aragorn: sì, Sangamo sta lavorando anche alla distruzione del gene che codifica per il corecettore CXCR4 (cfr. [CROI 2011] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN e post successivi), ma è ancora molto lontana dalla fase clinica. Inoltre, distruggere il CXCR4 può comportare tanti problemi in più rispetto al CCR5.



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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da Dora » giovedì 22 settembre 2011, 14:33

Tantissimi ringraziamenti e una benedizione dal profondo del cuore a Jules Levin, che ha reso disponibili le slides delle presentazioni Sangamo. Si tratta sostanzialmente delle diapositive di Mitsuyasu, ma contengono anche i dati presentati da Ando sulle interruzioni di terapia.


La sintesi del trial di fase I

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Figura 1: il razionale dello studio

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Figura 2: come lavorano le nucleasi a dita di zinco

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Figura 3: la distruzione del CCR5 non impedisce la proliferazione o il buon funzionamento dei CD4

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Figura 4: il processo di distruzione del CCR5 mediante SB-728-T

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Figura 5: l'impostazione dello studio di fase I

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Figura 6: le caratteristiche dei pazienti

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Figura 7: l'infusione è sicura e ben tollerata

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Figura 8: l'aumento dei CD4 nel sangue periferico dopo l'infusione

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Figura 9: l'aumento dei CD8 nel sangue periferico

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Figura 10: la normalizzazione del rapporto CD4/CD8 nella maggior parte dei pazienti

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Figura 11: l'aumento dei CD4 modificati è persistente

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Figura 12: i CD4 modificati persistono e vanno a collocarsi nella mucosa rettale

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Figura 13: i CD4 modificati persistono e vanno a collocarsi nella mucosa rettale

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Figura 14: interruzione della terapia nel paziente N. 102

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Figura 14 b: interruzione della terapia nel paziente N. 102

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Figura 15: interruzione della terapia nel paziente N. 102

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Figura 16: la qPCR a nido per individuare le cellule rese CCR5 negative

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Conclusioni

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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da thelondonsuede » giovedì 22 settembre 2011, 15:43

beh proprio come quando presenta i suoi risultati la ensoli insomma limpida ed esaustiva puhuhuhuhuhuhuhuhu :lol: :lol: :lol: 8-) 8-) 8-)



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