Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a naive
Re: Protocol Zero: Mark Wainberg e il Dolutegravir (Tivicay)
quindi la stragranda maggioranza di sieropositivi è tagliata fuori da questa strategia. ma non erano 2 i trial in corso? uno per pazienti naive e uno per treatment experienced?
Re: Protocol Zero: Mark Wainberg e il Dolutegravir (Tivicay)
ho riletto lo studio nel seguente link:
http://www.thebodypro.com/content/76586 ... ml?ic=wnhp
le persone con fallimento terapeutico in monoterapia con dolutegravir avevano tutte fatto uso di inibitori dell' integrasi, mentre altri, in terapia con altre classi, hanno continuato ad avere una viremia soppressa. non mi pare evidenziato un limite per i treatment experienced. solo per quelli che hanno usato gli inibitori dell' integrasi.
http://www.thebodypro.com/content/76586 ... ml?ic=wnhp
le persone con fallimento terapeutico in monoterapia con dolutegravir avevano tutte fatto uso di inibitori dell' integrasi, mentre altri, in terapia con altre classi, hanno continuato ad avere una viremia soppressa. non mi pare evidenziato un limite per i treatment experienced. solo per quelli che hanno usato gli inibitori dell' integrasi.
Re: Protocol Zero: Mark Wainberg e il Dolutegravir (Tivicay)
Se avessi la gentilezza di leggere i post che ti ho linkato, che sono tutti riferiti a questo thread, capiresti di che cosa stiamo parlando e chi sono i naïve di cui trattiamo in questo thread.Datex ha scritto:ho riletto lo studio nel seguente link:
http://www.thebodypro.com/content/76586 ... ml?ic=wnhp
le persone con fallimento terapeutico in monoterapia con dolutegravir avevano tutte fatto uso di inibitori dell' integrasi, mentre altri, in terapia con altre classi, hanno continuato ad avere una viremia soppressa. non mi pare evidenziato un limite per i treatment experienced. solo per quelli che hanno usato gli inibitori dell' integrasi.
Il post su The Body parla di uno studio di cui ho scritto l'altro giorno e che credevo di avere spiegato in modo abbastanza chiaro.
La sperimentazione del dolutegravir per arrivare a una cura secondo l'ipotesi di Wainberg ancora non esiste - come ampiamente spiegato nel thread.
Re: Protocol Zero: Mark Wainberg e il Dolutegravir (Tivicay)
bene, ho letto la sintesi e sostanzialmente conferma quello che ho scritto. lo studio drone (come riportato testualmente nel tuo post) È uno studio di fase IV, prospettico, multicentrico, interventistico, che si svolge in Francia su un unico gruppo di [non so quanti] pazienti ed è coordinato dall’Università di Strasburgo.
L’obiettivo principale è la valutazione dei cambiamenti del reservoir di DNA provirale durante 48 settimane di trattamento con regimi basati sul dolutegravir, sia in pazienti naive, sia in pazienti che non sono alla loro prima terapia.
Verranno inoltre studiati sia la farmacocinetica del dolutegravir, sia diversi marker di attivazione immunitaria e infiammazione (proteina C reattiva, IL-6, neopterina, D-dimero, CD14 solubile).
esiste quindi, almeno in teoria, la possibilità che possa funzionare anche per i treatment experienced.
L’obiettivo principale è la valutazione dei cambiamenti del reservoir di DNA provirale durante 48 settimane di trattamento con regimi basati sul dolutegravir, sia in pazienti naive, sia in pazienti che non sono alla loro prima terapia.
Verranno inoltre studiati sia la farmacocinetica del dolutegravir, sia diversi marker di attivazione immunitaria e infiammazione (proteina C reattiva, IL-6, neopterina, D-dimero, CD14 solubile).
esiste quindi, almeno in teoria, la possibilità che possa funzionare anche per i treatment experienced.
Re: Protocol Zero: Mark Wainberg e il Dolutegravir (Tivicay)
Qui si discute sulla sui protocolli semplificati con il Dolutegravir:
http://www.aidsmap.com/page/3008955
Nello specifico, presenta due studi sulla biterapia Dolutegravir-Lamivudina e sulla monoterapia col Dolutegravir.
Anche quest'ultima si mostra particolarmente efficace nei pazienti experienced che già avevano raggiunto da anni la completa soppressione della viremia con altre terapie. Faccio notare però che un'alta percentuale di pazienti reclutati provenivano dalla monoterapia prezista, quindi con già in partenza un alto controllo controllo viremico. Rimane da approfondire l'efficacia in pazienti nei vari ceppi virali, in particolare quelli ad alto fitness.
http://www.aidsmap.com/page/3008955
Nello specifico, presenta due studi sulla biterapia Dolutegravir-Lamivudina e sulla monoterapia col Dolutegravir.
Anche quest'ultima si mostra particolarmente efficace nei pazienti experienced che già avevano raggiunto da anni la completa soppressione della viremia con altre terapie. Faccio notare però che un'alta percentuale di pazienti reclutati provenivano dalla monoterapia prezista, quindi con già in partenza un alto controllo controllo viremico. Rimane da approfondire l'efficacia in pazienti nei vari ceppi virali, in particolare quelli ad alto fitness.
Re: Protocol Zero: Mark Wainberg e il Dolutegravir (Tivicay)
Ho letto un pezzetto, se ho capito bene dice che ad alcune persone è stato dato solo il doluteg. e non lamivudine + dolut. perche alcuni avevano una mutazione( alla lamivudine proprio forse?) Se fosse cosi allora anche chi ha mutazioni agli nrti potrebbe fare questa terapia... Tuttavia il dolutegravir non era capace di superare le resistenze degli nrti?
Re: Protocol Zero: Mark Wainberg e il Dolutegravir (Tivicay)
Un recentissimo post di Simon Collins per HIV i-Base segnala un problema piuttosto serio di tutti questi trial sul dolutegravir in monoterapia o in associazione con lamivudina: sono piccoli e non controllati, quindi i loro risultati - per quanto esaltanti - valgono poco finché non verranno confermati da studi fatti come si deve.skydrake ha scritto:Qui si discute sulla sui protocolli semplificati con il Dolutegravir:
http://www.aidsmap.com/page/3008955
Nello specifico, presenta due studi sulla biterapia Dolutegravir-Lamivudina e sulla monoterapia col Dolutegravir.
Anche quest'ultima si mostra particolarmente efficace nei pazienti experienced che già avevano raggiunto da anni la completa soppressione della viremia con altre terapie. Faccio notare però che un'alta percentuale di pazienti reclutati provenivano dalla monoterapia prezista, quindi con già in partenza un alto controllo controllo viremico. Rimane da approfondire l'efficacia in pazienti nei vari ceppi virali, in particolare quelli ad alto fitness.
In compenso, rischiano di aprire le porte a un fai-da-te nelle semplificazioni terapeutiche (favorito anche da considerazioni sui costi), che può essere assai pericoloso.
Re: Protocol Zero: Mark Wainberg e il Dolutegravir (Tivicay)
Sono d'accordo con questo approccio. Bisogna capire quale sia il tasso di fallimento virologico e questo può essere valutato solo in studi più ampi come quello sulla biterapia dolutegravir-rilpivirina.Dora ha scritto:Un recentissimo post di Simon Collins per HIV i-Base segnala un problema piuttosto serio di tutti questi trial sul dolutegravir in monoterapia o in associazione con lamivudina: sono piccoli e non controllati, quindi i loro risultati - per quanto esaltanti - valgono poco finché non verranno confermati da studi fatti come si deve.
In compenso, rischiano di aprire le porte a un fai-da-te nelle semplificazioni terapeutiche (favorito anche da considerazioni sui costi), che può essere assai pericoloso.
Per questo sono rimasto piuttosto perplesso nell'apprendere che a un utente del forum è stato di recente proposta, senza che ne avesse fatto richiesta o ne avesse necessità, una monoterapia.
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Re: Protocol Zero: Mark Wainberg e il Dolutegravir (Tivicay)
... E a maggior ragione queste cautele dovrebbero valere per i malati che richiedono le varie semplificazioni con dolutegravir ai loro medici avendone letto meraviglie nei forum ...rospino ha scritto:Sono d'accordo con questo approccio. Bisogna capire quale sia il tasso di fallimento virologico e questo può essere valutato solo in studi più ampi come quello sulla biterapia dolutegravir-rilpivirina.Dora ha scritto:Un recentissimo post di Simon Collins per HIV i-Base segnala un problema piuttosto serio di tutti questi trial sul dolutegravir in monoterapia o in associazione con lamivudina: sono piccoli e non controllati, quindi i loro risultati - per quanto esaltanti - valgono poco finché non verranno confermati da studi fatti come si deve.
In compenso, rischiano di aprire le porte a un fai-da-te nelle semplificazioni terapeutiche (favorito anche da considerazioni sui costi), che può essere assai pericoloso.
Per questo sono rimasto piuttosto perplesso nell'apprendere che a un utente del forum è stato di recente proposta, senza che ne avesse fatto richiesta o ne avesse necessità, una monoterapia.
[Sono consapevole che questo non mi varrà il premio Miss Simpatia 2016.]
Re: Protocol Zero: Mark Wainberg e il Dolutegravir (Tivicay)
Neanche io devo essere sembrato Mister Simpatia 2015 quando commentato questo thread: http://hivforum.info/forum/viewtopic.php?f=2&t=4679Dora ha scritto:... E a maggior ragione queste cautele dovrebbero valere per i malati che richiedono le varie semplificazioni con dolutegravir ai loro medici avendone letto meraviglie nei forum ...
[Sono consapevole che questo non mi varrà il premio Miss Simpatia 2016.]
Vedi cosa ho scritto qua: http://hivforum.info/forum/viewtopic.php?p=58868#p58868