Vaccino Ensoli

Notizie scientifiche e mediche riguardanti il virus, l'infezione e la malattia da HIV. Farmaci, vaccini e cure in sperimentazione.
Dora
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » mercoledì 22 giugno 2016, 10:22

Dora ha scritto:[...] Direi che c'è parecchio materiale per Altreconomia, in caso decidessero di continuare la loro inchiesta. Se poi altri giornalisti, magari su testate importanti che in passato si sono contraddistinte in inchini e salamelecchi nei confronti della Nobel Pontina, volessero riscattarsi, questa sarebbe proprio l'occasione giusta.
Di giornalisti che si sono in passato profusi in inchini e salamelecchi nei confronti della Nobel Pontina e che abbiano voglia di riscattarsi in queste settimane non se ne sono visti. Aspettano forse di vederla seppellita sotto il peso della fuffa prima di riscattarsi?
In compenso, continua l'inchiesta di Altreconomia e anche questa volta Duccio Facchini conferma molte delle supposizioni e delle ipotesi che abbiamo fatto da quando è uscito l'articolo su Retrovirology, ma arriva anche dove io non sarei mai stata capace di arrivare (e dove forse Celebrity sapeva che saremmo arrivati, ma ha preferito che venisse scoperto da un giornalista). E dunque
BRA-VIS-SI-MO, Duccio!



Vaccino italiano contro l'AIDS, tra annunci e realtà
  • All'inizio di giugno, l'Istituto superiore di sanità ha celebrato i risultati di un presunto "vaccino terapeutico" contro il virus sviluppato in Sudafrica dal gruppo di ricerca che fa capo a Barbara Ensoli, direttrice del Centro nazionale AIDS e fondatrice di una società sconfessata dall'ISS dopo l'intestazione di alcuni brevetti. Ma il traguardo sudafricano è modesto, come spiegano tre esperti, e i conflitti di interessi tra società private non paiono ancora risolti

    di Duccio Facchini - 22 giugno 2016

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    Lo scorso 8 giugno la pluridecennale vicenda del presunto “vaccino italiano” contro l’AIDS si è arricchita di un nuovo capitolo. A scriverlo è stato l’Istituto superiore di sanità (ISS) in un comunicato stampa dai toni trionfanti, ripreso da buona parte della stampa italiana -e non solo-: “L'ISS in Sudafrica, il vaccino Tat migliora l'effetto dei farmaci anti-HIV”.

    Il protagonista della nota, come spiegato dall’ISS, sarebbe un “vaccino terapeutico” sviluppato dal Centro Nazionale AIDS diretto da Barbara Ensoli in grado di indurre “una risposta immunitaria capace di migliorare l’efficacia dei farmaci anti-HIV, evidenziata da un aumento significativo di cellule T CD4”. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista “peer-review, open access “Retrovirology”” non sono dunque quelli relativi ad un “vaccino” propriamente preventivo, come invece presentato superficialmente da chi ha ripreso l’ISS, ma di un “vaccino terapeutico” testato in uno studio di fase II in Sudafrica su 200 pazienti (metà vaccinati e metà controllo) nell’ambito di un programma di cooperazione bilaterale tra i due Paesi dal valore di oltre 22 milioni di euro, fondi erogati dal ministero degli Esteri (il budget dichiarato del trial è stato di circa 850-900.000 euro).

    Eppure è dal 1998 che la ricercatrice e il suo gruppo di ricerca ha annunciato al mondo il “vaccino italiano” contro l’AIDS. Che ancora non si è visto, ma che ha comunque richiesto un impegno pubblico di oltre 28 milioni di euro, secondo stime conservative. L’attesa ha conosciuto un sussulto nella primavera 2014 dopo la nostra inchiesta giornalistica “Aids, dov’è il vaccino”, dalla quale emerse che l’Istituto aveva riconosciuto una “opzione esclusiva della durata di 18 mesi per l’utilizzo dei brevetti” del cosiddetto “vaccino” a favore di una società -la Vaxxit Srl- fondata da Ensoli e amministrata da Giovan Battista Cozzone, esperto di brevetti che dal maggio del 2009 ha prestato una consulenza quadriennale per conto (e perciò nell’interesse) dell’ISS in materia di “trasferimento tecnologico”. Dopo l’iniziale nulla osta, la concessione fu revocata all'inizio del novembre 2014 dall’allora commissario straordinario dell’ISS poi nominato presidente, il prof. Gualtiero Ricciardi, per “note di criticità emerse" e “significative riserve in ordine al riconoscimento della società Vaxxit Srl quale spin-off”.

    L’ultima nota dell’Istituto apre in ogni caso diversi scenari. Da una parte c’è quello relativo al giudizio di merito dei risultati sintetizzati dall’Istituto. Tre autorevoli interlocutori -l’immunologo Fernando Aiuti, il prof. Guido Poli, noto ricercatore sulla patogenesi dell’infezione da HIV, e il medico nonché coautore del libro “AIDS, lo scandalo del vaccino italiano” (Feltrinelli 2012), Vittorio Agnoletto- confermano ad Ae perplessità già manifestate all’epoca dei precedenti trial italiani.

    Sia sul clamore -“Non c’è alcun traguardo raggiunto da un punto di vista clinico o terapeutico”, spiega Aiuti, “Sia chiaro che stiamo parlando di un contesto completamente diverso dallo sforzo internazionale particolarmente frustrato ancora oggi nonostante svariati milioni investiti per cercare un vaccino preventivo”, aggiunge Poli-, sia sulla rivista che ha dato conto dei risultati -“Retrovirology è una rivista con un fattore di impatto piuttosto modesto (4.185), per cui sorprende un comunicato stampa così pomposo. Inoltre, questa rivista non rientra tra quelle dove si pubblicano abitualmente studi clinici su vaccini sperimentali; inoltre nella scelta dei pazienti arruolati in questo trial sono state fatte scelte di esclusione di gruppi di malati (ad esempio quelli con positività di anticorpi anti TAT) che poi non potranno né dovranno essere effettuate sia in una fase III e nemmeno se il vaccino fosse un domani commercializzato”, commenta ancora il prof. Aiuti-, sia sul paradosso che un simile “trionfo” non abbia trovato ospitalità presso meeting scientifici specializzati italiani e internazionali -ad esempio l’ottava Italian Conference on AIDS and Antiviral Research (ICAR 2016), come segnala il prof. Poli-.

    Fernando Aiuti suggerisce prudenza anche rispetto ai prossimi passi che aspettano il presunto “vaccino”: dopo la fase II, quella in discussione in questi giorni, dovrà compiersi la fase III affinché il farmaco (e non il vaccino preventivo originalmente inteso) possa essere proposto in associazione alla terapia. “Tutto ciò -spiega Aiuti- implica un numero maggiore di pazienti, arruolati in doppio cieco, che dovranno essere almeno 3-4mila per ogni braccio del trial (uno con vaccino e uno con placebo). Prima di veder pubblicata una fase III, inoltre, occorrono almeno tre anni, dopo un trial cosiddetto multicentrico. E non dimentichiamoci che si dovrà individuare un’azienda il cui operato, come minimo, verrà a costare decine di milioni di dollari. Auguri”.

    Ma l’ultimo sviluppo è, come al solito, societario. Contrariamente a quanto affermato a fine 2014 a chiare lettere dall’allora commissario dell’ISS, poi divenuto presidente, Ricciardi, la società Vaxxit, fondata da Ensoli e Cozzone, non è assolutamente uscita di scena, anzi. L’hanno confermato i diretti interessati al Financial Times, che il 9 giugno scorso gli ha addebitato virgolettati espliciti. Cozzone ha dichiarato che la Vaxxit sarebbe impegnata nel reperimento di 15 milioni di euro con l’obiettivo di coprire una parte dei costi per gli “studi clinici finali”. Peraltro Vaxxit continua a indicare nei propri documenti societari due “diritti di privativa industriale” su altrettanti brevetti in parte riconducibili alla ricerca pubblica dell’Istituto.

    Probabilmente, però, l’uscita di Cozzone ed Ensoli sulla stampa internazionale è stata prematura. L’ufficio stampa dell’ISS, dopo qualche giorno di attesa, ha fatto sapere ad Altreconomia che “non esistono spin-off dell'ISS relativamente allo sviluppo del vaccino e tantomeno esiste una collaborazione formale con Vaxxit” -smentendo i due fondatori della srl-, aggiungendo che “nonostante i dati positivi prodotti dagli studi della dottoressa Ensoli, non sono stati stanziati ulteriori fondi poiché i costi delle fasi successive di sviluppo sono incompatibili con le risorse pubbliche disponibili”.

    Su una domanda, però, l’Istituto non ha dato una risposta chiara. Ed è quella relativa alla società Diatheva Srl, biotech italiana che starebbe producendo il vaccino Tat sviluppato dall’ISS in Sudafrica, nell’ambito del programma di cooperazione tra l’Italia e il Paese africano. Su rinvio del ministero degli Esteri, abbiamo chiesto all’Istituto, l’ente attuatore del progetto, chi e come abbia selezionato questo veicolo come “sviluppatore” del “vaccino”. Tra i suoi soci, oltre al maggioritario Sol Spa (che si presenta come "leader in Italia nel settore della produzione e commercializzazione dei gas tecnici, industriali, puri e speciali e medicinali” ha il 51% del capitale), spunta con l’8,63% delle quote la 3I Consulting del consulente Cozzone, già socio di Ensoli e contemporaneamente amministratore della Vaxxit -particolarmente interessata a reperire finanziamenti-.

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    (I soci di Diatheva Srl aggiornati al 10 giugno 2016)

    Il groviglio giunge fino alla Vaxxit, che nel 2015 non ha sostanzialmente operato (i ricavi del bilancio sono azzerati). All’inizio di quest’anno i suoi soci sono nuovamente cambiati. La 3I Consulting di Giovanni Cozzone ha rilevato quasi tutte le quote, raggiungendo il 95,05% del capitale sottoscritto. E Barbara Ensoli (insieme ad altri, tra cui il dottor Paolo Monini, capoprogetto in Sudafrica nell’ambito del programma di cooperazione) è formalmente uscita di scena. È ragionevole pensare che la rinuncia alle quote di Vaxxit, e a un potenziale conflitto d’interessi, sia stata perfezionata anche alla luce dell’imminente selezione pubblica dei responsabili delle 22 strutture tecnico-scientifiche dell’ISS. Tra i posti da assegnare attraverso delle commissioni di concorso, infatti, c’è anche quello di direttore del Centro nazionale ricerca HIV/AIDS, attualmente in capo a Barbara Ensoli.

    In Vaxxit sono quindi rimasti Mauro Magnani dell’Università di Urbino, socio della Diatheva Srl, la Ferghana Securities Inc., domiciliata a Wilmington, nello Stato Usa a fiscalità agevolata del Delaware, John Douglas Wilson (Nuova Zelanda), Cedric Bisson, già “venture partner” del più grande fondo di fondi canadese, Teralys Capital, e due nuovi volti, Dominique Ernotti e Teresa Cavalletti.

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    (I soci della Vaxxit Srl, aggiornato al 9 giugno 2016)

    “All'orizzonte non c’è alcun vaccino -ribadisce Agnoletto- e l'unico modo per evitare d'infettarsi è la prevenzione. Chiedo formalmente al presidente dell'ISS di rendere pubblico l’ammontare dei finanziamenti attribuiti fino ad ora a questo progetto; si tratta di soldi pubblici e chi ne dispone ha il dovere di valutare il rapporto costi/efficacia, soprattutto quando la ricerca scientifica pubblica sta subendo durissimi tagli. Peraltro, la reticenza nel rispondere alle domande poste da Altreconomia fa temere la presenza di non indifferenti conflitti di interesse con persone che giocano ruoli diversi nella stessa ‘commedia’, tra dipendenti e collaboratori pubblici e contemporaneamente imprenditori con interessi privati”.

    Aver contezza delle strategie di Vaxxit, in ogni caso, è impossibile, dato che il suo amministratore unico, Giovan Battista Cozzone, non è disponibile ad alcun chiarimento. La saga del “vaccino italiano” non ha mai fine.



Dora
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » mercoledì 22 giugno 2016, 11:15

Domandina di Dora: chi ha raccontato un sacco di bugie? Ensoli e Cozzone al Financial Times? Il presidente dell'ISS? Il capo dell'ufficio stampa dell'ISS (il vaso di coccio)?
Che qualcuno abbia mentito discende dalle incongruenze fra le dichiarazioni - tutte ufficiali.
Resta solo da capire chi.
(Magari anche tutti. E non ci sarebbe da stupirsene.)



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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da celebrity83 » mercoledì 22 giugno 2016, 15:16

Cara Dora, mi manca un passaggio nell'articolo di DF. Dalla sua inchiesta deduco che cozzone: Diatheva/3i consulting = ISS: diatheva. Se vaxxit almeno formalmente e' dissociata da ISS ( come dedotto da DF)... e se Cozzone non e' piu' consulente ISS ( come attestato da Retrovirology 2016) significa che 3i consulting potrebbe essere il nuovo partner di ISS? Mai stato bravo in logica....chiedo scusa a DF se non ho ben capito le sue conclusioni.Grazie



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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » giovedì 23 giugno 2016, 5:45

celebrity83 ha scritto:Cara Dora, mi manca un passaggio nell'articolo di DF. Dalla sua inchiesta deduco che cozzone: Diatheva/3i consulting = ISS: diatheva. Se vaxxit almeno formalmente e' dissociata da ISS ( come dedotto da DF)... e se Cozzone non e' piu' consulente ISS ( come attestato da Retrovirology 2016) significa che 3i consulting potrebbe essere il nuovo partner di ISS? Mai stato bravo in logica....chiedo scusa a DF se non ho ben capito le sue conclusioni.Grazie
Le scatole cinesi mi confondono, Celebrity. Vaxxit che sta quasi tutta dentro 3I Consulting, questa dentro Diatheva e questa che dovrebbe produrre il Tat per la prossima sperimentazione ... E il Ministero degli Esteri che rimanda all'ISS, l'ISS che su Diatheva non si pronuncia, dice che con Vaxxit non ha niente a che fare e che non sarà comunque lui a pagare la fase III perché non ha soldi, Vaxxit che cerca i 15 milioni perché finalmente l'ISS ha smesso di comportarsi da dinosauro ...

Il fil rouge sembra comunque essere l'onnipresente Cozzone - che non parla, se non per dire al Financial Times che la sua Vaxxit è impegnata a reperire finanziamenti.

E l'intera famiglia Ensoli che si dissocia da Vaxxit? Possibile che la Dr Ensoli abbia lasciato i suoi brevetti nelle mani di Cozzone solo per assicurarsi la riconferma al Centro Nazionale AIDS? Deve fidarsi di lui come di sé stessa ... O forse anche Cozzone è un membro occulto della famiglia, così che il conflitto d'interesse, fatto uscire dalla porta principale, rientra da quella di servizio?



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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da celebrity83 » giovedì 23 giugno 2016, 14:13

Un'aurea di mistero avvolge Cozzone....chi era costui prima di entrare nella sfera ensoliana... credo che sia lui a fidarsi ciecamente della sua partner.



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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da celebrity83 » lunedì 27 giugno 2016, 15:39

Leggi che ti rileggi... finalmente si e' accesa una :idea: . Dunque come puo' essere accreditato chi viene ringraziato "for his advice in the conduct of the Program....omissis... and for the preparation of all contractual agreements among the parties"?.... un mediatore commerciale...un agente..un procacciatore di affari... :?: e perche' nel riportare l'affiliazione viene citata anche l'ex appartenenza all'ISS...e a che titolo se attualmente non vi e' alcun legame con ISS Cozzone stipula contratti per conto di ISS :?: forse Cozzone e' uomo di grandi ricchezze che lavora gratis :?: o forse ha ottenuto come 3i consulting un contratto atipico (per es. di consulenza...di sponsorizzazione..) da ISS... di quelli non proprio black and white....(sta facendo opera di propaganda per conto di ISS.... sta procurando potenziali clienti... sta usando dei diritti ISS per fare questo :?..) di quelli che hanno una disciplina adhoc tra le parti...non troppo reclamizzati...magari soggetti a qualche garanzia... Ho trovato interessante il link che riporto di seguito. www.iss.it/binary/publ/publi/0113.1109344252.pdf
Saluti e buone vacanze....



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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » lunedì 27 giugno 2016, 15:59

celebrity83 ha scritto:a che titolo se attualmente non vi e' alcun legame con ISS Cozzone stipula contratti per conto di ISS :?: forse Cozzone e' uomo di grandi ricchezze che lavora gratis :?: o forse ha ottenuto come 3i consulting un contratto atipico (per es. di consulenza...di sponsorizzazione..) da ISS... di quelli non proprio black and white....(sta facendo opera di propaganda per conto di ISS.... sta procurando potenziali clienti... sta usando dei diritti ISS per fare questo :?..) di quelli che hanno una disciplina adhoc tra le parti...non troppo reclamizzati...magari soggetti a qualche garanzia... Ho trovato interessante il link che riporto di seguito. http://www.iss.it/binary/publ/publi/0113.1109344252.pdf
Saluti e buone vacanze....
Grazie per il documento, se regala ispirazione per rispondere alle domande che ci siamo fatti in questi giorni, lo leggerò al più presto.

Oggi l'ISS ha ospitato un convegno - The Contribution of the Global Fund to Global Health within the Framework of the Agenda 2030 - organizzato insieme al Global Fund e al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per il Fondo Globale e per delineare il futuro della Salute Globale.
Mi chiedo se, fra le nuove strategie per contrastare le principali malattie della povertà e accelerare la fine delle epidemie di Aids, tubercolosi e malaria, in particolare nei Paesi economicamente svantaggiati, oltre all'impegno nella costruzione di un centro sulla salute globale che nascerà a settembre, abbiano trovato il modo per rifilargli il vaccino Tat.
Magari riescono a rifilargli pure il *mediatore commerciale...agente...procacciatore di affari* e allora chissà come saranno contenti i Paesi flagellati da tre pandemie dell'esportazione del nostro modello di salute globale.



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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » martedì 28 giugno 2016, 21:59

Nel plumbeo silenzio di clinici e scienziati che ha accompagnato la pubblicazione dell'ultimo articolo sul vaccino Tat, almeno la voce di Guido Poli la si continua a sentire. E continua a ricordarci in che farsa ci troviamo.
Lo fa da Scienza in Rete, speriamo che lo leggano in tanti:



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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da uffa2 » mercoledì 29 giugno 2016, 10:01

Premessa: umanamente, vorrei dimenticare tutto.
Un po’ perché i fallimenti non fa piacere ricordarli. Un po’ perché, se potessimo dimenticare la barcata di milioni di euro spesi, ciò potrebbe voler dire che non è in programma se ne spendano altri.
Invece, poiché sembra che questa storia non debba avere fine, un progetto che in quasi vent’anni non s’è ancora schiodato dalla fase II apparentemente continua imperterrito su quello che sembra essere il binario di una spesa pubblica che non si chiede mai “ma serve a qualcosa?”.

Ora, questo articolo del professor Poli un po’ mi risolleva l’umore.
In parte perché il professor Poli tratta nel suo articolo un argomento trattato pochi giorni fa qui su HIVforum, quello degli anticorpi ampiamente neutralizzanti, e questo suscita un po’ di soddisfazione, perché suggerisce che il criterio con il quale sono proposti gli studi qui sul nostro forum è quello giusto (lasciate che “ce la si tiri” un pochettino).
In parte perché mi conferma che la TATnovela non infastidisce solo noi, che occuparsene non è un passatempo per quattro fessi che non hanno capito come va il mondo.
Questa storia ha gettato (è la nostra opinione) serio discredito sul metodo di finanziamento della ricerca in Italia, facendo perdere tempo e denaro rispetto ad altri possibili filoni di ricerca.
E il professor Poli, con lo stile asciutto di chi sa che sui journal si pubblicano numeri, non proclami, ricorda che
  • Di questo studio colpiscono tre cose: primo, il fatto che la scommessa su Tat come immunogeno non sia perseguita nel resto del mondo (da un’analisi in Medline degli ultimi 5 anni risulta che solo altri due gruppi, uno francese e uno statunitense, abbiamo pubblicato studi clinici analoghi, con risultati diversi). Secondo, che i risultati di questa ricerca non siano stati presentati a meeting di rilievo nazionale (quale ICAR 2016, da poco conclusosi a Milano con un’affluenza di 1.300 partecipanti) o internazionali (dal programma online della Conferenza di Durban non risultano interventi di Barbara Ensoli o di suoi diretti collaboratori in agenda). Terzo, che, pur trattandosi di una pubblicazione su una rivista non di primo livello, l’ISS abbia scelto di porre grande enfasi su questi risultati, per di più alla vigilia delle selezioni dei nuovi Direttori dei propri centri di ricerca, incluso il Centro Nazionale AIDS.
Di quest’ultimo terzo fatto siamo colpiti anche noi, e temiamo che il professor Poli abbia ragione quando si chiede se non sia “Un’indicazione che la strada del “Vaccino Italiano” non è ancora giunta al capolinea?”… è una prospettiva che fa risalire gli acidi gastrici, di fronte alla quale c’è una sola possibilità: continuare pedantemente, al limite della noia, a fare quel che si è fatto, affinché questo ennesimo assalto alle casse pubbliche non passi nell’indifferenza.


HIVforum ha bisogno anche di te!
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celebrity83
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da celebrity83 » mercoledì 29 giugno 2016, 10:43

Carissimo Uffa2... vorrei ricordati il tuo post del 12/5/2015 e la mission/linee di attivita' del resuscitato CeNRAIDS ( vi ricordo che in prima battuta il CNAIDS era stato soppresso e ridotto a reparto di un neo costituendo dipartimento dell'ISS... dopo qualche settimana...grazie al....ripensamento del Prof. Ricciardi.... riciclaggio del CeNRAIDS)..
In due sintetiche slides (delle quale io stesso non avevo capito il significato)
Missione: Ricerca per la lotta contro l'HIV/AIDS e le sindromi associate tramite l'utilizzo della ricerca traslazionale sui meccanismi patogenetici dell'infezione da HIV e della sua progressione ( non sono un tecnico... e ho anche qualche difficolta' con l'italiano... ma che significa!?)
Linee di attivita' : SVILUPPO di VACCINI e APPROCCI TERAPEUTICI INNOVATIVI; CONDUZIONE di TRIAL CLINICI; ANALISI STATISTICA DEGLI STUDI.
Per concludere: un centro con una missione non chiara ma con linee di attivita' ben definite e finalizzate a promuovere esclusivamente il vaccino della dottoressa Ensoli... approcci terapeutici innovativi!?.... :o :o :o ... povero prof. Poli.... Incuriosito...vado su Pub Med... scorro i lavori pubblicati negli ultimi 5 anni dalla dottoressa Ensoli.... a parte quelli sul vaccino che ben conosciamo...negli altri ( molto pochi in verita' e di scarso impatto scientifico... praticamente mai citati altrove...) la dottoressa Ensoli ha un ruolo secondario. Non voglio commentare le scelte stategiche che hanno indotto il prof. Ricciardi a continuare la sponsorizzazione della dottoressa Ensoli e del suo progetto... ma mi interesserebbe sapere se dal punto di vista scientifico ne condivide realmente la qualita'....il valore... linteresse per la comunita' scientifica e non solo!!! ...Parlo di sanita' pubblica.. di malati... di individui la cui salute... talvolta la vita... pendono dalle ricerche svolte anche dall'ISS..culla di Nobel... Ritengo che il prof. Ricciardi non dovrebbe dimentaicarlo mai.



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