HIV e demenza

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skydrake
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HIV e demenza

Messaggio da skydrake » venerdì 7 ottobre 2011, 22:36

Datti ulteriori passi avanti nello studio della correlazione tra HIV e demenza. L'ipotesi che si sta facendo avanti è abbastanza inaspettata: nei pazienti affetti da disturbi neurologici è stata riscontrata la presenza di un secondo ceppo di HIV che si replica tramite i macrofaghi

http://health.usnews.com/health-news/fa ... d-dementia
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Scientists Spot New Clues to HIV-Linked Dementia

Distinct types of the virus hide out in cerebrospinal fluid, research shows

October 6, 2011 RSS Feed Print

THURSDAY, Oct. 6 (HealthDay News) -- Researchers have identified two genetically distinct types of HIV in the cerebrospinal fluid (CSF) of patients with HIV-associated dementia.

The discovery may help explain why the risk of developing neurological difficulties increases as AIDS patients live longer, and may also help predict which patients are at greatest risk for the problem, according to the U.S. scientists.

They said the two newly-identified HIV types aren't being detected in HIV that circulates in a patient's blood, and one type may be present cerebrospinal fluid years before the onset of HIV-linked dementia.

The fact that the two HIV types can be detected in the CSF indicates that they grow in the central nervous system, the researchers said.

The finding might also help explain while highly active antiretroviral therapy -- the drug "cocktails" that HIV-positive patients take to stay healthy -- can help prevent some of the neurological troubles associated with infection, but not all.

The study, which appears in the Oct. 6 issue of the journal PLoS Pathogens, was led by researchers at the University of North Carolina at Chapel Hill School of Medicine.

Besides spotting the two types of HIV in cerebrospinal fluid, the team also made another discovery: While HIV is known to infect and replicate within immune system T-cells, one of the two HIV types found in CSF does so in another immune cell, called macrophages.

"This is the first time that anyone has demonstrated active replication of HIV virus in a cell type other than T- cells," study senior author Ronald Swanstrom, a professor of biochemistry and biophysics and director of the UNC Center for AIDS Research, noted in a university news release.

The finding could enhance scientists' understanding of why some patients respond better than others to HIV treatment.

"We know that HIV in the blood disappears quickly when you go on therapy, and that's because the virus is growing in T-cells, which have a very short half-life," the amount of time it takes for the level of virus to drop by half, Swanstrom explained.

But half of the patients In the new study showed a much slower rate of decay when it came to the amount of virus in their CSF. "This is evidence the virus is actually being produced by a cell with a longer half-life, and not a T-cell," Swanstrom explained.

The next step is to determine how relevant all of this might be to HIV-linked neurological issues.

"Is it bad to have these viruses around even if you don't get a diagnosis of dementia?" Swanstrom said. "And are they potentially causing cognitive damage that can be reversed with [treatment]?"

More research investigating those issues is planned, the team said.



skydrake
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Re: HIV e demenza

Messaggio da skydrake » sabato 8 ottobre 2011, 12:55

Nessun commento? La notizia del ceppo macrofago-tropico che prolifera nel cervello mi era nuova.
Delucidazioni? Opinioni?

Altri links a riguardo:
http://www.doctorslounge.com/index.php/news/pb/23663
http://www.eurekalert.org/pub_releases/ ... 100311.php



Eilan
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Re: HIV e demenza

Messaggio da Eilan » sabato 8 ottobre 2011, 13:14

Eh Sky, per quanto mi riguarda se ti riferisci ad un contributo scientifico, sai bene che non ne sono all'altezza, invece per quanto riguarda l'aspetto ''emotivo'' verso questa scoperta, che dirti? Che il virus provochi danni neurologici lo sapevamo da un pezzo, anche se è vero che prima della ART la demenza HIV correlata era più ricorrente e veniva spesso associata alla progressione dell'AIDS. Che i macrofagi infettati fossero in grado di produrre pericolose tossine pure, certo che ora questa ipotesi delle due varianti del virus è suggestiva ma come sempre, per queste notizie l'impatto almeno per me, è simile a quello di un cazzotto allo stomaco.



Leon
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Re: HIV e demenza

Messaggio da Leon » sabato 8 ottobre 2011, 16:11

skydrake ha scritto:[...]the team also made another discovery: While HIV is known to infect and replicate within immune system T-cells, one of the two HIV types found in CSF does so in another immune cell, called macrophages.

"This is the first time that anyone has demonstrated active replication of HIV virus in a cell type other than T- cells," study senior author Ronald Swanstrom, a professor of biochemistry and biophysics and director of the UNC Center for AIDS Research, noted in a university news release.[...]
:?: :?: :?: Ma qua adesso si è messa di mezzo anche la macchina del tempo (direzione passato, per la precisione)? :shock:

Riporto di proposito da Wikipedia ( http://en.wikipedia.org/wiki/HIV_tropism ), non da chissà quale esoterica fonte:

"HIV can infect a variety of cells such as CD4+ helper T-cells and macrophages that express the CD4 molecule on their surface. HIV-1 entry to macrophages and T helper cells is mediated not only through interaction of the virion envelope glycoproteins (gp120) with the CD4 molecule on the target cells but also with its chemokine coreceptors.

Macrophage (M-tropic) strains of HIV-1, or non-syncitia-inducing strains (NSI) use the beta-chemokine receptor CCR5 for entry and are thus able to replicate in macrophages and CD4+ T-cells [1]. These strains are now called R5 viruses [2]. The normal ligands for this receptor, RANTES, macrophage inflammatory protein (MIP)-1-beta and MIP-1-alpha, are able to suppress HIV-1 infection in vitro. This CCR5 coreceptor is used by almost all primary HIV-1 isolates regardless of viral genetic subtype.

T-tropic isolates, or syncitia-inducing (SI) strains replicate in primary CD4+ T-cells as well as in macrophages and use the alpha-chemokine receptor, CXCR4, for entry [1]. These strains are now called X4 viruses [2]. The alpha-chemokine, SDF-1, a ligand for CXCR4, suppresses replication of T-tropic HIV-1 isolates. It does this by down regulating the expression of CXCR4 on the surface of these cells."



skydrake
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Re: HIV e demenza

Messaggio da skydrake » sabato 8 ottobre 2011, 17:08

Quindi stai dicendo che l'HIV CXCR4-tropico e questo qua "appena scoperto" che piace tanto stare nel cervello sono la stessa cosa?

Tutto sommato è bene perchè non è un'altro ancora, e male perchè IL PIU' DIFFICILE DA ERADICARE SI INFILA NEL POSTO PIU' DIFFICILE DA RAGGIUNGERE



Leon
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Re: HIV e demenza

Messaggio da Leon » sabato 8 ottobre 2011, 17:23

skydrake ha scritto:Quindi stai dicendo che l'HIV CXCR4-tropico e questo qua "appena scoperto" che piace tanto stare nel cervello sono la stessa cosa?
No, non sto dicendo questo perché non ho letto lo studio e dall'articolo non si capisce. Dico solo che il fatto che questi qua sostengano di essere gli scopritori del fatto che l'HIV infetta i macrofagi e ci si replica è da neurodeliri.



Dora
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Re: HIV e demenza

Messaggio da Dora » domenica 9 ottobre 2011, 8:09

Leon ha scritto:
skydrake ha scritto:Quindi stai dicendo che l'HIV CXCR4-tropico e questo qua "appena scoperto" che piace tanto stare nel cervello sono la stessa cosa?
No, non sto dicendo questo perché non ho letto lo studio e dall'articolo non si capisce. Dico solo che il fatto che questi qua sostengano di essere gli scopritori del fatto che l'HIV infetta i macrofagi e ci si replica è da neurodeliri.
Temo che da neurodeliri (o da sanzionabilissima falsificazione storica per manipolare la stampa) sia questa dichiarazione del professor Ronald Swanson - "This is the first time that anyone has demonstrated active replication of HIV virus in a cell type other than T- cells" - che non sta né in cielo né in terra.

Questi qua della UNC hanno solo trovato che le popolazioni di HIV macrofago-tropico individuate nel liquido cerebrospinale di persone con demenza HIV-correlata erano geneticamente diverse rispetto a quelle di virus R5-tropico trovate nel resto del corpo e costituivano un’infezione a sé stante del sistema nervoso centrale.
E anche il fatto che ipotizzino che l’HIV possa replicarsi in almeno due tipi di cellule all’interno del liquido cerebrospinale e che per questo sia utile cercare varianti virali lì dentro come predittive di quanto accade nel cervello, non mi sembra poi ‘sta grande novità.
Tanto per dire, questo articolo è del 1995: Endogenous macrophage CSF production is associated with viral replication in HIV-1-infected human monocyte-derived macrophages. Non so se non lo citino in bibliografia perché è vecchio o perché è una schifezza. Ma il giochino di questi signori mi pare abbastanza sporco.

Però all’articolo loro ho dato solo una scorsa, quindi ve lo posto, così decidete voi: HIV-1 Replication in the Central Nervous System Occurs in Two Distinct Cell Types.


P.S. Mi spiace che su POZ queste cose non vengano rilevate. Ho notato che sempre più spesso si limitano a riportare i comunicati stampa (cfr. aidsmeds.com).

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Vi segnalo, inoltre, che è appena uscito un ennesimo articolo su HIV e cervello, in cui si suggerisce che delle alterazioni anche minime (“subclinical”) nella funzionalità della connettività cerebrale (*), rilevabili mediante risonanza magnetica funzionale, possono corrispondere a deficit neurocognitivi (memoria, attenzione, fluidità nel linguaggio e capacità psicomotorie). Pertanto, la misurazione della connettività funzionale potrebbe fornire uno strumento non invasivo per identificare un coinvolgimento neurologico nelle fasi iniziali dell’infezione e quindi intervenire prima che si trasformi in uno stato di rilevanza clinica.
L’articolo è Abnormalities in Resting-State Functional Connectivity in Early Human Immunodeficiency Virus Infection.



(*) I neuroni e le popolazioni di neuroni non funzionano come entità isolate, ma interagiscono fra loro attraverso connessioni afferenti ed efferenti, che consentono di realizzare i diversi compiti sensoriali, motori e cognitivi. La connettività cerebrale descrive la forza funzionale di queste interazioni (qui delle slides molto interessanti, anche se ci portano ben al di là delle intenzioni di questo post).



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Re: HIV e demenza

Messaggio da Leon » domenica 9 ottobre 2011, 21:18

Dora ha scritto:
Leon ha scritto:che questi qua sostengano di essere gli scopritori del fatto che l'HIV infetta i macrofagi e ci si replica è da neurodeliri.
Temo che da neurodeliri (o da sanzionabilissima falsificazione storica per manipolare la stampa) sia questa dichiarazione del professor Ronald Swanson - "This is the first time that anyone has demonstrated active replication of HIV virus in a cell type other than T- cells" - che non sta né in cielo né in terra.
Infatti era questa la boutade che avevo riportato e alla quale avevo fatto riferimento!!!
Questi qua della UNC hanno solo trovato che le popolazioni di HIV macrofago-tropico individuate nel liquido cerebrospinale di persone con demenza HIV-correlata erano geneticamente diverse rispetto a quelle di virus R5-tropico trovate nel resto del corpo e costituivano un’infezione a sé stante del sistema nervoso centrale.
Si tratterà di una delle famose "compartimentalizzazioni" con relative "sottorappresentazioni nel sangue periferico" su cui Siliciano sta indagando da mo' (anche se per altri motivi).
E anche il fatto che ipotizzino che l’HIV possa replicarsi in almeno due tipi di cellule all’interno del liquido cerebrospinale e che per questo sia utile cercare varianti virali lì dentro come predittive di quanto accade nel cervello, non mi sembra poi ‘sta grande novità.
A parte questo, e ampliando il discorso alla piega che ormai ha preso un po' tutta la medicina, quando ben hai "predetto" e non puoi farci una cippa, a che è servito (se non a gettare ulteriormente e inutilmente nello sconforto il paziente)?
P.S. Mi spiace che su POZ queste cose non vengano rilevate. Ho notato che sempre più spesso si limitano a riportare i comunicati stampa (cfr. aidsmeds.com).
Guarda che POZ non è mai stato 'sto granché, anche se la grossa svolta verso il basso direi che è avvenuta quando si è trasformato definitivamente in una cricca di puri e semplici affaristi ed il relativo forum è diventato una specie di riformatorio tenuto sotto il tacco da discutibili <edit automatico> di nessun valore (mooolto peggio della scema della Lila!) con metodi isterico-nazisti (tra quella stronza di inglese "temperamental" - mi pare si chiami Ann - e quella vecchia sfranta di Peter Staley non so chi infibulerei per prima).
Vi segnalo, inoltre, che è appena uscito un ennesimo articolo su HIV e cervello, in cui si suggerisce che delle alterazioni anche minime (“subclinical”) nella funzionalità della connettività cerebrale (*), rilevabili mediante risonanza magnetica funzionale, possono corrispondere a deficit neurocognitivi (memoria, attenzione, fluidità nel linguaggio e capacità psicomotorie).
Finezze messe a disposizione da questi nuovi strumenti di indagine, tipo appunto risonanza magnetica funzionale. La "big picture", più grossolana ma direi anche più eloquente e impressionante, è che già diversi anni fa (anche se non ne avevo parlato su questo o quel forum, ma solo privatamente con pochissimi intimi, perché eravamo agli esordi di tutta la storia delle "patologie non-AIDS" e l'argomento non risultava "gradito" ai più) era stato pubblicato uno studio dove anche un cieco riusciva a notare benissimo che, per effetto dell'HIV, la corteccia cerebrale proprio "si rattrappiva". Quindi, da un certo punto di vista, riterrei questa novità non molto di più di una spruzzatina sul bagnato. :(
Ultima modifica di Leon il domenica 9 ottobre 2011, 21:39, modificato 1 volta in totale.



skydrake
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Re: HIV e demenza

Messaggio da skydrake » domenica 9 ottobre 2011, 21:38

Con quale percentuale interessa gli affetti da HIV?
Inoltre, quali sono le possibilità di rallentare questa degenerazione (es. col Sustiva)?



Leon
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Re: HIV e demenza

Messaggio da Leon » domenica 9 ottobre 2011, 21:40

Mi spiace ma, soprattutto sui due piedi, non so rispondere a nessuna delle tue due domande.



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