Tra due settimane, dal 3 al 6 marzo, quest'anno a Denver, si terrà il 31° CROI - Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections.
Il programma dettagliato non sarà online che poco prima del congresso, ma dall'agenda preliminare si possono già capire i temi principali sui quali si orienteranno le presentazioni:
- anzitutto, abbiamo la partecipazione di persona del London Patient, Adam Castillejo, che presenterà il punto di vista della community durante il tradizionale workshop per giovani ricercatori;
- si parlerà ancora di SARS-CoV-2 e Covid, mentre per i virus epatici questo è l'anno dell'epatite Delta e poi il ritorno in grande stile della sifilide riporta l'attenzione sul treponema;
- le nuove vie dei vaccini preventivi, dopo gli ennesimi fallimenti delle sperimentazioni cliniche nel 2023 e con la formidabile arma della PrEP che rischia di rendere obsoleto un intero campo di ricerca;
- i nuovi farmaci antiretrovirali in studio;
- gli agonisti del GLP-1, che forniscono un'arma, probabilmente formidabile quanto la PrEP, contro l'obesità;
- la DoxyPEP, per contrastare le infezioni che si trasmettono sessualmente quando la PrEP pensa a contrastare HIV;
- per la cura sembra che ci si stia concentrando ancora molto sulla ricerca di base: la comprensione della latenza e dei reservoir, nuove strategie che combinino interventi anti-latenza con interventi immunologici.
Nell'attesa del programma completo, suggerisco la lettura di un articolo che Janet e Robert Siliciano hanno pubblicato 3 giorni fa su Science:
HIV cure: The daunting scale of the problem
È semplice, in open access e consente di comprendere il tipo di sfide cui la ricerca di una cura sta cercando di dare risposte. Risposte che, per passare dal banco del laboratorio alla sperimentazione clinica e finalmente alla somministrazione alle persone con HIV richiederanno ancora tempo e molto studio.
