Lambertenghi: le staminali fra scienza e diritto (STAMINA!)

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Dora
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Lambertenghi: le staminali fra scienza e diritto (STAMINA!)

Messaggio da Dora » martedì 4 settembre 2012, 22:04

Il professor Lambertenghi è intervenuto ieri sulla vicenda della bambina trattata con "cellule staminali" su decisione del tribunale di Venezia, pur in assenza dei requisiti di efficacia e sicurezza.


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Da Repubblica del 3 settembre 2012

L'articolo di Elena Cattaneo e Gilberto Corbellini citato nell'intervento di Lambertenghi e uscito sul Sole 24 ore del 26 agosto scorso:

E' cura solo se vi sono le prove

  • L'accesso alle cure mediche, nei Paesi democratici, è regolato dalla legge. A tutela della salute dei cittadini. Ma anche della libertà di ricerca scientifica. C'è voluto oltre mezzo secolo del Novecento per capire in che modo si poteva interrompere, senza penalizzare l'avanzamento della medicina, la carneficina di bambini e adulti causata dall'assenza di regole nel passaggio dal laboratorio alla clinica. Legislatori e ricercatori non hanno avuto difficoltà a stabilire le regole, perché scienza e diritto parlano lo stesso linguaggio: quello delle prove.

    Lascia dunque perplessi quanto sta accadendo intorno al dramma di una bambina, colpita da una grave malattia, e della sua famiglia. Il Tribunale di Venezia ha stabilito di far proseguire su questo paziente, presso gli Spedali Civili di Brescia, un trattamento con cellule cosiddette staminali, che l'Agenzia Italiana del Farmaco ha giudicato prive dei requisiti di sicurezza ed efficacia per essere usate anche in via sperimentale. E per questo ne era stato sospeso l'uso clinico.
    Anche se è difficile farsi ascoltare quando le emozioni prendono il sopravvento, bisogna ribadire in che modo nascono le cure mediche. Cioè quali procedure garantiscono ai malati che, sottoponendosi a un trattamento approvato o in sperimentazione, non subiranno ulteriori danni, oltre la malattia. O non saranno imbrogliati. Ebbene si tratta di esaminare con obiettività delle prove.

    La scienza ha sviluppato un articolato sistema per controllare le prove. Imperfetto: ma il migliore che esiste. Le indicazioni che una molecola chimica o delle cellule staminali possono curare una malattia vengono raccolte dai ricercatori, che le sottopongono al vaglio di colleghi, con la stessa o una superiore competenza. Solo dopo un esame severo dei dati può arrivare luce verde per la pubblicazione di quei risultati. Tralasciando gli aspetti commerciali, è solo a seguito del controllo pubblico delle prove che i medici, di ogni parte del mondo, potranno ripetere il trattamento e valutarne la solidità. Se è efficace, altri pazienti ne beneficeranno. Se non funziona, l'ente e i ricercatori proponenti perderanno credibilità.

    Non è, però, la pubblicazione su Science o Nature a rendere una scoperta "vera", ma il suo consolidamento nel tempo. Per "valere" il risultato deve essere pubblico e replicabile da altri. Il resto (che purtroppo esiste) non deve contare. Altrimenti le garanzie per le persone e la libertà di ricerca saltano per aria. Le scorciatoie servono ad andare sui giornali, avanzare in carriere farlocche o arricchirsi sfruttando la disperazione di malati e parenti. Non a trovare cure sicure ed efficaci. E solo una continua sorveglianza interna della comunità scientifica permette di sviluppare terapie affidabili, quanto più rapidamente possibile e neutralizzando i furbi.

    Le sperimentazioni fatte su malati, sono "esperimenti" volti a cercare (in modo non casuale) le prove della sicurezza e dell'efficacia di una certa cura. Le prove a volte si trovano, altre no. Per prevenire tragedie e imbrogli, è obbligatorio il consenso informato del paziente e l'esame di comitati indipendenti. E andrebbero fatte senza annunciarne l'avvio per autocelebrarsi. Cioè senza generare aspettative, spesso infondate. Le aspettative sulle staminali sono smisurate rispetto alle conoscenze, e i continui annunci dannosi. Fanno credere che già curino e domani cureranno di più e tutto. Non è così. E per molte staminali e molte malattie, magari, non sarà mai così. Si contano sulle dita di una mano le malattie curate con staminali: leucemie e ustioni della pelle o della cornea. Il resto è ricerca che si muove verso frontiere inesplorate, senza garanzie di successo a priori. O è sperimentazione clinica. Che non è ancora terapia. Un trattamento non viene reso valido o giustificato dalla disponibilità a pagare, per attaccarsi a una speranza. Né da un qualsiasi imprimatur, religioso o etico-politico.

    Nella vicenda bresciana si parla di "terapia compassionevole". Non è così. L'espressione indica l'impiego razionale di un trattamento, laddove non ve ne siano altri, in fase di sperimentazione clinica. Cioè di cui ancora non si sa se è sicuro ed efficace. E non deve costare soldi al malato. Noi pensiamo che si possa anche ingannare il paziente, se non ci sono alternative e questi vuole essere ingannato. Se cioè gli fa bene. Ma basta una soluzione fisiologica e la simpatia (o come la chiamano oggi empatia) per questo. Altrimenti i motivi sono tutt'altro che benevoli.

    Un giudice ha deciso che un malato deve continuare ad essere "trattato" con qualcosa che non si sa cosa sia, come funzioni e quali effetti produca. Alcuni familiari di malati con la stessa malattia chiedono perché un paziente sì, e altri no. Il giudice, in attesa di decidere in modo definitivo, dice che è rilevante per il caso specifico. Ma non è terapia, non è sperimentazione clinica, non è uso compassionevole. La medicina lavora nutrendosi anche di speranze. Ma, come il giudice che deve esprimere un verdetto, per essere "giusta" vuole le prove. Senza prove resta la speranza per una bambina con quel nome bellissimo. Nessuno può volerla distruggere. Ma non è medicina.
Ultima modifica di Dora il venerdì 3 ottobre 2014, 6:30, modificato 1 volta in totale.



isabeau
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da isabeau » mercoledì 5 settembre 2012, 19:42

ke bel casòtto :roll: ùe ma uno le prova tutte giusto o sbagliato ke sia ...le' una bimba ...il senso di impotenza verso la malattia non e' facile da accettare..mah cmnq le' complicato... :roll:



Leon
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Leon » mercoledì 5 settembre 2012, 21:40

Dora ha scritto:Il professor Lambertenghi è intervenuto ieri sulla vicenda della bambina trattata con "cellule staminali" su decisione del tribunale di Venezia, pur in assenza dei requisiti di efficacia e sicurezza.

[...]
Ancora una volta, viva il nostro (eh sì! Immagine ) professor Lambertenghi, del cui discorso da clinico (che tutti i santi giorni si trova a dover tirar fuori dalle pesti dei cristiani - o almeno a doverci provare in ogni modo - non a giocherellare con colture cellulari o, quando va di stralusso, coi topolini!) mi permetto di evidenziare, ancorché sommessamente, un brano:

“Le pubblicazioni scientifiche internazionali più accreditate sulle cellule staminali hanno sottolineato che non esistono prove sulla loro efficacia curativa, tranne per alcune malattie del sangue, dell'occhio e della pelle. In questi casi si utilizzano staminali che per loro natura sono già orientate a fabbricare sangue, pelle o cornea. Invece, per altre gravi condizioni patologiche, come le malattie muscolari e neurodegenerative, l'obiettivo è di utilizzare staminali (ad esempio del sangue) manipolate in laboratorio, così da indurle a trasformarsi in cellule di tipo diverso, in grado di rigenerare, una volta iniettate nel corpo, il tessuto malato (ad esempio cervello o muscolo). È un'ipotesi di ricerca affascinante, che tuttavia per essere trasferita sul piano clinico necessita di prove solide, non solo di efficacia ma anche di sicurezza. Sono infatti recenti le segnalazioni di tumori insorti in pazienti trattati con staminali che, a seguito della manipolazione in laboratorio, hanno subito alterazioni e mutazioni a carico del loro DNA, responsabili delle tragiche conseguenze.”

Che cosa dice il professor Lambertenghi? Dice, se non ho inteso male, che CON ALCUNI TIPI DI CELLULE STAMINALI *GIA' SPECIALIZZATE* SI RIESCONO A FARE LE *STESSE COSE* CHE SI FACEVANO ANCHE PRIMA della "moda delle staminali" (anche se sulla cornea non ci giuro, mentre invece sui trapianti di midollo osseo sì), e senza sapere che c'entrassero le staminali (se, al riguardo, Dora riuscisse a ripescarla da un'intervista che gli aveva fatto, le sarei gratissimo se riportasse anche una barzelletta/battuta che le aveva raccontato appunto il Professore e che iniziava, più o meno, con: "Come si fa a essere sicuri di aver trapiantato almeno una staminale ematopoietica?") !

Da qui alla fantamedicina della CREAZIONE, attraverso le staminali, non solo DI TESSUTI "A SCELTA", ma perfino di ORGANI SU MISURA "DI RICAMBIO" (organi non proprio semplicissimi, tra l'altro, come il cuore), SPACCIATA COME FOSSE A PORTATA DI MANO, SE NON ADDIRITTURA GIA' PRATICABILE IN QUALUNQUE OSPEDALE, manco si trattasse di steccare un dito incrinato, ci passano non uno, ma cento oceani, che chissà se e quando mai verranno attraversati.

E, su questo tema, aggiungo un articolo che avevo mezzo preannunciato qualche tempo fa ( http://hivforum.info/forum/viewtopic.php?p=22479#p22479 ) e che, pur non possedendo la schiettissima onestà clinica di quello di Lambertenghi (sollecitata forse anche dalla contingenza del fatto di Brescia) e tentando comunque di salvare delle cose che, al momento, in ambito clinico sono ancora pure fantasie, dà una potente ridimensionata a tutta la montatura delle staminali e delle loro magie:

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( http://www.corriere.it/salute/12_agosto ... d36c.shtml )



Dora
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » giovedì 6 settembre 2012, 7:04

Leon ha scritto:Ancora una volta, viva il nostro (eh sì! Immagine ) professor Lambertenghi
Contavo proprio sulla sintonia fra te e il nostro professore, perché ti decidessi a tirare fuori questo rospo delle staminali. Immagine
mi permetto di evidenziare, ancorché sommessamente, un brano:

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:lol: :lol: :lol:

(se, al riguardo, Dora riuscisse a ripescarla da un'intervista che gli aveva fatto, le sarei gratissimo se riportasse anche una barzelletta/battuta che le aveva raccontato appunto il Professore e che iniziava, più o meno, con: "Come si fa a essere sicuri di aver trapiantato almeno una staminale ematopoietica?")

Per scrupolo, ho riguardato il thread delle interviste, ma sapevo già che non era lì, quella battuta disarmante sui clinici che, nel fare il purging per i trapianti, vanno quasi alla cieca. Mi pare fosse in qualche articolo che abbiamo letto insieme quando iniziavamo a studiare le staminali.

Da qui alla fantamedicina della CREAZIONE, attraverso le staminali, non solo DI TESSUTI "A SCELTA", ma perfino di ORGANI SU MISURA "DI RICAMBIO" (organi non proprio semplicissimi, tra l'altro, come il cuore), SPACCIATA COME FOSSE A PORTATA DI MANO, SE NON ADDIRITTURA GIA' PRATICABILE IN QUALUNQUE OSPEDALE, manco si trattasse di steccare un dito incrinato, ci passano non uno, ma cento oceani, che chissà se e quando mai verranno attraversati. (...)

Ecco, è proprio questo aspetto che mi interessa sottolineare, con le implicazioni non soltanto etiche e giuridiche, ma anche scientifiche, che la decisione del tribunale di Venezia potrà avere sulla vita di tutti noi, avendo stabilito un precedente, che può portarci molto al di là della questione delle staminali e che può rivelarsi devastante per la sicurezza delle terapie.
L'umanissimo desiderio dei genitori, pronti a tentare qualsiasi cosa per salvare una bambina che sta morendo, è quello che ha pesato sulla decisione del tribunale, a scapito dell'esigenza che la società moderna e occidentale (e noi tutti, presi singolarmente) ha di avere accesso a terapie e farmaci che abbiano passato tutte le fasi il più rigorose immaginabile della prova e della sperimentazione.
Noi vogliamo essere curati e se possibile guariti mediante una medicina che non ci danneggi; infatti, ogni volta che un farmaco o una cura ci causano effetti collaterali di qualsiasi genere, giustamente ci infuriamo.
È per tutelare questa esigenza che la nostra società ha stabilito delle procedure lunghe, lente e molto rigide per l'ammissibilità delle terapie. Naturalmente non si tratta di procedure perfette, ma sono il meno peggio che abbiamo a disposizione.

Invece, il tribunale di Venezia - con l'escamotage che regge pochissimo da un punto di vista logico, e niente da un punto di vista clinico, della cura "compassionevole", e per di più trascurando il fatto che c'è un'inchiesta in corso per dei reati molto gravi sulla associazione che propone questa "cura" - ha scardinato questo principio di tutela e scavalcato ogni procedura dettata dalla prudenza.

A ciò vorrei aggiungere che questo tribunale è anche venuto meno all'imparzialità che deve informare la sua azione, perché si è fatto impietosire (la cura *compassionevole*), laddove invece avrebbe dovuto ragionare.

Terzo aspetto che mi spaventa: questo tribunale ha agito, nella sostanza, come quello di Rimini, che ha condannato il Ministero della salute a risarcire i genitori di un bambino "per essere diventato autistico a causa della vaccinazione trivalente". Il tribunale di Rimini ha dunque fatto proprio un falso scientifico che si sa essere un falso, cioè ha preso per vera una frode e l'ha trasformata in giurisprudenza.

Abbiamo pertanto dei giudici, che di scienza non sanno e non capiscono niente perché non è il loro mestiere, che emettono delle sentenze sulla base delle mode e della pseudocultura profondamente anti-scientifica, che ormai ci sta sommergendo.

Io credo che sia proprio questo tipo di demagogia che apre le porte all'olio di serpente, allo yoghurt magico, all'omeopatia data alla ragazzina diabetica al posto dell'insulina ... cose che possono mandare le persone all'altro mondo.

E credo anche che i medici e gli scienziati dovrebbero riflettere su quanta responsabilità hanno in questo dilagare di illusioni, perché ogni volta che spacciano (o lasciano che i media spaccino) per trovata una cura che in realtà ancora non c'è, contribuiscono a danneggiare la credibilità delle loro ricerche e a diffondere una irrazionalità che ci sta affossando. E così torniamo alle mirabilia delle staminali, sapendo che sono solo un anello della lunga catena di anticipazioni auto-consolatorie con cui ci lasciamo legare.



isabeau
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da isabeau » giovedì 6 settembre 2012, 13:19

già,ora bisogna dirlo ai genitori.....rimane sempre un bel casòtto



Dora
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » venerdì 7 settembre 2012, 7:13

isabeau ha scritto:già,ora bisogna dirlo ai genitori.....rimane sempre un bel casòtto
Enorme, direi, dal momento che si è creato perfino un conflitto fra tribunali, con il TAR di Brescia che respinge la richiesta di sospensiva del blocco alle cure da parte dell'AIFA. Ma lo fa solo per un bambino - Daniele - mentre le due bambine - Celeste e Smeralda - continueranno le "cure" secondo il metodo-Stamina, come deciso dai tribunali di Venezia e di Catania.
La discussione e decisione definitiva da parte dei giudici di Brescia è stata rimandata a gennaio. Quindi, due bambine per adesso proseguono con una cura vietata dall'Agenzia italiana del farmaco, mentre un bambino no, con i suoi genitori che scrivono lettere disperate a Napolitano, perché il tribunale di Matera receda dalla sua decisione.
Se non è un casino questo ...

Ai genitori bisognava che i tribunali avessero TUTTI l'onestà e il coraggio, umano e civile, di dire che non devono nutrire illusioni e che, finché una terapia non è approvata e ragionevolmente sicura, non si deve dar credito al primo ciarlatano che passa. Invece, hanno contribuito a creare confusioni e conflitti in persone già devastate dalla preoccupazione. Roba da matti.


Qui una lettera mandata a Quotidiano Sanità il I settembre da medici, ricercatori e associazioni di pazienti: SMA e staminali. Medici e pazienti: "Chiarezza per non illudere i malati e le famiglie"
  • 01 SET - Gentile redazione,
    scriviamo in riferimento a quanto pubblicato negli ultimi giorni dai mezzi di comunicazione nazionale in relazione al caso della piccola Celeste Carrer.
    La bambina è affetta da atrofia muscolare spinale (SMA) di tipo I, una malattia genetica estremamente grave, ed è stata trattata dal Dr. Marino Andolina con trapianti di un tipo particolare di cellule staminali, le cosiddette “mesenchimali adulte”.
    Da quanto diffuso dagli altri mezzi di comunicazione e da quanto dichiarato dal Dott. Marino Andolina, emerge che il trapianto di questo tipo di cellule staminali sarebbe una terapia “salvavita” per questi piccoli pazienti e che vi sarebbe in qualche maniera una “resistenza” della comunità scientifica e delle Istituzioni preposte al controllo (in particolare l’Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA) all’estensione di questo tipo di trattamento ad altri pazienti affetti dalla stessa malattia.

    E’ nostra ferma intenzione fare chiarezza su come stiano realmente le cose e a che punto si trovi oggi la ricerca sulla SMA, dal momento che notizie diffuse con questa modalità hanno un forte impatto sull’opinione pubblica e, cosa che ci preme maggiormente, hanno un effetto dirompente e devastante sulle famiglie che vivono quotidianamente il dramma dell’avere un bambino affetto da SMA di tipo I.
    Premettiamo che l’identificazione di una cura per la SMA è l’obiettivo primario della comunità scientifica e delle associazioni di pazienti e famiglie, sia italiane che internazionali. Decine di gruppi, compresi numerosi italiani, stanno lavorando oggi nel Mondo per l’identificazione di una terapia per la SMA, ricerche a cui il nostro Paese non si sottrae, essendoci dei gruppi di ricerca italiani in prima linea e all’avanguardia nel panorama mondiale.
    Ad oggi, sono state sviluppate una decina di potenziali terapie per questa devastante malattia (comprese alcune basate sull’uso delle cellule staminali) che, a differenza dell’approccio proposto dal Dr. Andolina, sono supportate da robusti dati scientifici preliminari, e hanno dimostrato la loro efficacia potenziale anche su modelli animali della malattia.

    Questi dati sperimentali sono stati messi a disposizione ed ampiamente discussi dalla comunità scientifica internazionale e, cosa estremamente rilevante, sono stati regolarmente pubblicati su riviste scientifiche specializzate. Molte di queste potenziali terapie sono oggi in attesa di potere passare alla sperimentazione umana: questo avverrà nel momento in cui verrà dimostrato alle Istituzioni preposte alla salvaguardia della salute dei cittadini, che i possibili benefici per i pazienti sono superiori ai rischi potenziali, legati alla somministrazione di una terapia i cui effetti sono oggi sconosciuti.

    Nel caso del trapianto di cellule staminali adulte proposto dal Dr. Andolina, non è stato ad oggi prodotto o pubblicato alcun dato scientifico sperimentale che supporti la validità e l’efficacia di questa potenziale terapia. Gli unici dati oggi disponibili sono quelli riportati dal Dr. Andolina ai mezzi di comunicazione e dalla famiglia della piccola Celeste, mentre nulla è pubblicato al momento nella letteratura scientifica specializzata.
    Peraltro, i bambini che sono stati trattati col protocollo del Dr. Andolina non hanno avuto miglioramenti sostanziali, tali da potere essere considerati “fuori pericolo”.
    I risultati preliminari dei 5 bambini trattati all'Ospedale Burlo di Trieste non mostrano alcuna evidenza di miglioramento dopo il trattamento. In tutti questi bambini, le variazioni più rilevanti sono state osservate in seguito all'introduzione di aiuti per la respirazione o per la nutrizione che hanno notevolmente migliorato sia la loro qualità di vita che la loro sopravvivenza.
    Pertanto, troviamo scientificamente e moralmente scorretto parlare di “condanna a morte” di chicchessia in mancanza di trapianto delle cellule staminali, dal momento che non vi è alcun dato scientificamente valido a supporto dell’efficacia del trattamento con cellule staminali mesenchimali nella SMA.

    Ci preme infine sottolineare un altro aspetto: nella lotta alla SMA, come alle altre malattie genetiche, non esistono, e non devono esistere, fronti contrapposti tra pazienti, ricercatori e Istituzioni, ma esiste un unico nemico comune da sconfiggere, la malattia, ed ognuno di noi, nel proprio ruolo e nelle proprie possibilità e competenze, è tenuto a svolgere il proprio dovere, con correttezza ed onestà intellettuale, obiettivo che in questa vicenda sembra essersi perso di vista.


    (Seguono le firme)

E questo un breve articolo sulle conclusioni preliminari dell'inchiesta della procura della Repubblica di Torino su Stamina Foundation: Staminali. Chiuse indagini su Stamina Foundation. Emerse gravi irregolarità
  • Somministrazione di farmaci imperfetti, pericolosi per la salute pubblica, truffa e associazione per delinquere. Questi i reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica di Torino nei confronti della onlus Stamina Foundation, le cui attività erano già state bloccate a maggio da un'ordinanza Aifa. (*)

    22 AGO - La Procura della Repubblica di Torino ha chiuso le indagini preliminari sulle attività della Stamina Foundation, la onlus accusata di somministrare di farmaci imperfetti e pericolosi per la salute pubblica, mettendo in atto truffe e attività di associazione per delinquere. Questi, infatti, secondo quanto riportato dall’Ansa,le ipotesi di reato contestate a termine dei 3 anni di indagine sulla onlus, la cui attività, che vedeva coinvolta anche l’Ao Spedali Civili di Brescia, era stata bloccata lo scorso 15 maggio con un’ordinanza dell’Aifa emessa sulla base delle informazioni raccolte e dei risultati di un'ispezione congiunta dei Carabinieri del Nas e degli ispettori dell'Aifa nei laboratori dell'ospedale di Brescia. Già allora, infatti, erano emersi elementi di "gravità" tali da indurre l'Agenzia italiana del Farmaco a decretare lo stop "con decorrenza immediata prelievi, trasporti, manipolazioni, colture, stoccaggi, e somministrazioni di cellule umane presso gli ospedali civili di Brescia in collaborazione con la Stamina Foundation".

    La vicenda è peraltro al centro del caso della bambina malata di atrofia muscolare alla quale era stata, appunto, bloccata la cura sperimentale con cellule staminali effettuate presso l'ospedale di Brescia. Per rimuovere il blocco deciso dall'Aifa i genitori della bambina hanno presentato un ricorso al Giudice del lavoro di Venezia, che dovrebbe pronunciarsi il prossimo 28 agosto. Nel frattempo, però, lo stesso giudice avrebbe disposto che alla bambina venga effettuata una infusione di staminali, prelevate dalla mamma, in via d'urgenza, per evitare che la condizioni della piccola possano aggravarsi.

(*) Qualche particolare dell'ordinanza con cui l'AIFA si esprime sulle staminali di Stamina Foundation. Da far accapponare la pelle:

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skydrake
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Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da skydrake » venerdì 7 settembre 2012, 11:09

È evidente che vi è un vuoto normativo. Al che, nelle zone grigie ove la norma e sibillina o più spesso in contrasto con se stessa, non specificando esattamente quali siano i diritti prioritari (alla salute personale e alle disperate cure compassionevoli "ad cazzium" utilizzando il neologismo di Formigoni di un paio di mesi fa, oppure alla pubblica salute e quindi a sperimentazioni poi utili per tutti) e le autorità atte a farli rispettare, si inseriscono le varie interpretazioni dei giudici (quelli di Rimini a parte, quella sentenza di risarcimento è un mostro giuridico, oltreché logico).

Ma siamo sicuri di voler che il Parlamento (e indirettamente il Governo) legiferino in materia?

Negli ultimi 20 anni, ogni volta che lo si è fatto (a parte la brevissima primavera di Umberto Veronesi), è stato per imporre limiti estremamente ristrettivi, come sull'uso delle staminali, l'accanimento terapeutico e per la fecondazione eterologa, di cui di recente la nostra norma è stata riconosciuta come discriminante e in contrasto al diritto europeo.
Le staminali sono una delle vie più promettenti per la lotta contro l'HIV e l'AIDS, nonché uno degli argomenti più sensibili tra la gerarchia vaticana. Qualunque proposta di legge o disegno di legge che si proponga a mettere ordine alla materia (esempio se l'AIFA possa dire veramente l'ultima parola sulle singole richieste di cure compassionevoli), subirà sicuramente il
pesanti tentativi di emendamento con ulteriori restrizioni proprio sull'uso delle staminali.



Dora
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » venerdì 7 settembre 2012, 11:43

skydrake ha scritto:(...) siamo sicuri di voler che il Parlamento (e indirettamente il Governo) legiferino in materia?

Negli ultimi 20 anni, ogni volta che lo si è fatto (a parte la brevissima primavera di Umberto Veronesi), è stato per imporre limiti estremamente ristrettivi, come sull'uso delle staminali, l'accanimento terapeutico e per la fecondazione eterologa, di cui di recente la nostra norma è stata riconosciuta come discriminante e in contrasto al diritto europeo.
Le staminali sono una delle vie più promettenti per la lotta contro l'HIV e l'AIDS, nonché uno degli argomenti più sensibili tra la gerarchia vaticana. Qualunque proposta di legge o disegno di legge che si proponga a mettere ordine alla materia (esempio se l'AIFA possa dire veramente l'ultima parola sulle singole richieste di cure compassionevoli), subirà sicuramente il
pesanti tentativi di emendamento con ulteriori restrizioni proprio sull'uso delle staminali.
No, io non sono sicura di volere che il Parlamento legiferi sulle staminali, proprio per i precedenti in materia di bioetica, che anche a mio parere sono stati abbastanza disastrosi (indipendentemente dalle ingerenze vaticane, perché anche fra i laici mi pare che di pasticci ne siano stati fatti a non finire).

Tuttavia, il problema in un'eventuale legiferazione sarebbero le staminali embrionali, che non credo siano in questione né nel caso trattato in questo thread, né - tanto meno - in quello della cura dell'HIV (e sulla cui delicatezza e pericolosità concordano comunque scienziati cattolici e laici).

Invece, sì, credo che ci debba essere un'autorità scientifica *di ultima istanza* a decidere se una terapia può essere sperimentata o data ai pazienti. E credo che le decisioni dei tribunali debbano uniformarsi a quanto stabilisce questa autorità scientifica, che è certamente fallibile, ma meno di quanto siano dei giudici, che non hanno la minima idea delle questioni su cui giudicano e devono o dovrebbero affidarsi a degli esperti e non alle loro preferenze ideologiche o al loro senso di umana compassione.



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Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da skydrake » venerdì 7 settembre 2012, 12:28

Nella visione antiscientifica così diffusa ultimamente si sta facendo di tutt'erba un fascio (staminali autologhe con eterologhe embrionali, accanimento terapeutico con eutanasia, bioingegneria transgenica per nuovi farmaci con quella alimentare ecc.). Oltre il fatto che non escludo la possibilità che una possibile cura contro l'HIV possa venire proprio dalle staminali embrionali.

Riguardo alla autorità sulle cure compassionevoli (AIFA o altre), me lo auguro anche io, ma qui occorre minimo un disegno di legge. Ma finchè il papa, un cardinale o qualche celebrità dello spettacolo non verrà curata (da Parkinson, Alzheimer, malattie immunitarie purché gravi ecc,) con infusioni di staminali, non sarò tranquillo.



isabeau
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da isabeau » domenica 9 settembre 2012, 21:00

eccolo Balduzzi"basta con la giungla,cosi' si illudono i malati"....
http://www.repubblica.it/speciali/repub ... ef=HREC2-8



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