Dora ha scritto:In Italia non se ne è fatto niente [della sperimentazione clinica su auranofin e BSO], perché l'Istituto Superiore di Sanità, dopo un balletto indecoroso, ha deciso di non finanziare il trial clinico. Inoltre, come Savarino ci ha ricordato, tutta la ricerca su auranofin e BSO come via di cura dell'infezione da HIV non è più sostenuta dall'ISS.
Che cosa l'ISS sia interessato a sostenere, temo avremo modo di scoprirlo presto.
DEL Trigno M - UN ANTIOSSIDANTE SPONSORIZZATO CONTRO IL CANCRO DALL'ISS, MA MAI SPERIMENTATO - E DI COME LE PSEUDOSCIENZE SI INSINUINO AI PIÙ ALTI LIVELLI DELLE NOSTRE ISTITUZIONI MEDICHE E SCIENTIFICHE
Un post scritto durante il weekend da Sylvie Coyaud nel suo blog su Repubblica mi permette di completare quanto accennato l'altro giorno sulla direzione in cui vanno gli interessi dell'Istituto Superiore di Sanità - una direzione opposta rispetto a quella indicata dagli ormai innumerevoli studi, che segnalano il rischio di peggiorare la prognosi di persone con cancro che assumono integratori antiossidanti.
L'ISS, infatti, sponsorizza il Trigno M, un integratore a base di estratto di prunus spinosa e aminoacidi.
Vediamo prima che cosa racconta Sylvie, poi aggiungerò qualche particolare che rende ancora più inquietante la storia del Trigno M.
In breve, abbiamo che[b]Sylvie Coyaud[/b] ha scritto:[...] Ho letto parecchi supplementi di Science e Nature su immunologia e tumori, la review di Savarino et al. mi ha rinfrescato la memoria e il fatto che due autori su quattro fossero dell'ISS mi ha ricordato un altro paradosso.
Nell'aprile 2015, i solerti cacciatori di Butac prendevano di mira i "marchettari" che ricopiavano un lancio stampa sui fenoli del Prunus spinosa:
Due mesi dopo nel com. stampa dell'ISS, l'allora commissario Walter Gualtiero Ricciardi metteva una sordina al trionfalismo
- A illustrare le potenzialità della 'pianta molisana' è la ricercatrice Iss Stefania Meschini, autrice dello studio in via di pubblicazione su riviste scientifiche... : ''Il prunus - spiega - è ricco di antiossidanti e può contrastare la capacità di proliferazione delle cellule tumorali. Nella sperimentazione in laboratorio, abbiamo trattato con l'estratto della pianta cellule cancerose di pazienti affetti da cancro a colon, polmone e cervice uterina. Abbiamo quindi osservato che, da solo, l'estratto non aveva effetti, ma addizionato ad un particolare complesso a base di aminoacidi, minerali e vitamine, denominato Can, è stato in grado di ridurre la sopravvivenza delle cellule tumorali ed ha portato a distruzione tra il 70 e il 78% delle cellule cancerose nell'arco di 24 ore''. Il passo successivo, sottolinea la ricercatrice, ''sarà passare alla fase dei test su animali, con l'obiettivo di arrivare, nell'arco di qualche anno, alla produzione di un nuovo farmaco antitumorale''.
Lo studio in collaborazione con l'azienda Biogroup su un integratore per migliorare "la qualità della vita del paziente" sembra aver perso la via della pubblicazione. Magari un giorno la troverà, da ottobre intanto il Trigno M, dal brevetto chiesto insieme all'ISS, è in vendita libera con questa indicazione:
- Va sottolineato però che c’è ancora molta strada da fare prima di dimostrare la sua efficacia sull’uomo e di affermare che l’integratore che si sta mettendo a punto, a base di quella composizione, possa effettivamente avere un’efficacia sul piano clinico.
In novembre l'iridologo-naturopata-omeopata Franco Mastrodonato, assente su PubMed ma "responsabile della produzione" aziendale nonché presidente dell'IMeB e della Società Italiana di Medicina Biointegrata, dichiarava che circa 2000 pazienti "affetti da gravi forme di tumore" lo stavano già assumendo, alcuni con "risultati sorprendenti".
Così, senza né pubblicazione né trial clinico in vista. Per quanto ne sappiamo, potrebbe avere lo stesso effetto il Biodit Uno, altro integratore della "piccola ditta molisana", nel quale ci sono pure i fiori di Bach...
- 1. da uno studio in vitro sull'estratto di prugnolo fatto da una dipendente dell'ISS, mai pubblicato e mai confermato da studi in vivo né su animali, né tanto meno su uomini, e neppure mai presentato a congressi scientifici veri, ma soltanto a un congressino di ARTOI (Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate) a EXPO 2015 (*), una società che vende prodotti fitoterapici e rimedi omeopatici acquisisce un brevetto insieme all'ISS e
2. in base a questo brevetto, mette in commercio un integratore con indicazione "Azione mirata antineoplastica" ("Soluzione per os indicata per tutte le problematiche tumorali in fase attiva. Come coadiuvante nelle problematiche oncologiche, in trattamento con chemioterapia e radioterapia, in fase pre e post chirurgica"). (**)
Parallelamente abbiamo che
- 3. un crescente numero di studi scientifici segnalano il rischio che gli antiossidanti peggiorino il cancro favorendo la formazioni di metastasi;
4. negli stessi mesi in cui escono due autorevolissimi studi (su Science Translational Medicine e su Nature) che collegano l'integrazione della dieta con vitamina E a un peggioramento del melanoma, il presidente dell'ISS, professor Walter Ricciardi, pubblica, come ultimo nome e dunque prendendosene tutta la responsabilità, una review su Public Health in cui ravvisa una tendenza alla riduzione del rischio di melanoma grazie all'integrazione con betacarotene e vitamine A, C, D e - malauguratamente - pure E (complimenti per il tempismo!). Il National Cancer Institute la pensa diversamente dal presidente dell'ISS;
5. attraverso il *socio* dell'ISS, "l'iridologo-naturopata-omeopata Franco Mastrodonato", l'IMeB (Istituto di Medicina Biointegrata), con i suoi Esperti di Omeopatia, Medicina Ayurvedica, Kinesiologia Applicata, Training Neuroevolutivo Emozionale e Matrix Energetica, Analisi Bioenergetica e tante altre bizzarrie che con la medicina hanno assai poco a che vedere, organizza corsi di perfezionamento (sic) presso università italiane, ad esempio Chieti e Roma Tor Vergata - NON è un'inezia: sono le pseudoscienze che si insinuano ai livelli più alti dell'insegnamento della medicina.
In tutto questo, i malati che vengono usati come cavie al di fuori di qualunque sperimentazione clinica approvata e regolamentata, comprano il Trigno M sperando di averne un beneficio contro il cancro.
Qualcuno di loro parla in un gruppo su Facebook e pare piuttosto deluso dalla miracolosa "pianta dei nonni del Molise":
Ma che importa? Sono solo dei boccaloni che sono cascati nella rete.
(*)
(**)