Dottor Giovanni Guaraldi - Modena

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
PaLoHIV
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Dottor Giovanni Guaraldi - Modena

Messaggio da PaLoHIV » giovedì 8 novembre 2018, 14:17

"Di spiegare a ogni cittadino la grande opportunità che ognuno ha nel conoscere la propria condizione
di Sieropositività essendo oggi a disposizione dei trattamenti antiretrovirali in grado di arrestare
la progressione della malattia. Tutte queste diagnosi che continuiamo di a fare di AIDS
sono assolutamente evitabili , se una persona è consapevole della propria condizione di HIV
e Accede ai trattamenti. Con Questo Non voglio dire la malattia da HIV è una malattia Sconfitta.
La Malattia da HIV rimane una malattia estremamente GRAVE
Rimane una Malattia percui i soggetti infetti hanno un rischio di MORTALITà Maggiore."



skydrake
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Re: Dottor Giovanni Guaraldi - Modena

Messaggio da skydrake » giovedì 8 novembre 2018, 18:12

PaLoHIV ha scritto: Rimane una Malattia percui i soggetti infetti hanno un rischio di MORTALITà Maggiore."
Come il mal di schiena:
https://www.pharmastar.it/news/dolore/m ... ita--28106



PaLoHIV
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Re: Dottor Giovanni Guaraldi - Modena

Messaggio da PaLoHIV » sabato 10 novembre 2018, 15:18

NON LO DETTO IO !

HATER DE .....



skydrake
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Re: Dottor Giovanni Guaraldi - Modena

Messaggio da skydrake » sabato 10 novembre 2018, 17:00

PaLoHIV ha scritto:NON LO DETTO IO !

HATER DE .....
Chi odia chi?

Ho sempre scherzato su Guaraldi (mi segue lui a Modena, sono inserto in una sua sperimentazione).
Perché non posso sminuire la drammaticità di avere l'HIV? Non è l'unica malattia che aumenta la mortalità media. È superata da altre e continua a perdere posizioni:

Immagine



Taurus
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Re: Dottor Giovanni Guaraldi - Modena

Messaggio da Taurus » sabato 10 novembre 2018, 21:14

Comunque sky, a me sinceramente queste continue sottolineature della gravità dell'hiv, fatte soprattutto da infettivologi italiani, spesso "anziani" e per nulla aggiornati sulle ricerche in atto, cominciano a stancarmi. Sembra quasi che vogliano impedire ad un sieropositivo di provare a rialzarsi, di sperare che la sua vita sarà lunga e come quella dei sieronegativi, se non migliore. Ogni volta che leggo un articolo, un'intervista a qualche infettivologo ospedaliero dispensatore di compresse, trovo sempre gli stessi contenuti drammatici, mai un accenno alla prep, ai continui e oggettivi miglioramenti dei farmaci, a una o più possibilità futura di cura definitiva.....parlano dell'hiv come se fossimo rimasti ai tempi di freddy mercury e di Philadelphia. E sinceramente un po' mi deprimo, perché sul momento penso che loro sono i medici, loro sono quelli che "sanno" e che hanno ragione. Poi vengo qui, leggo gli aggiornamenti di Dora e le esperienze degli altri disgraziati, e mi rendo conto che forse la realtà e il futuro di questa malattia sono mooolto differenti dalle letture a tinte fosche fatte da questi dottorucoli. Ad esempio, che necessità aveva questo guaraldi di dire che all'hiv è legata una forte mortalità? Perché non ha specificato che la mortalità è legata a chi va in aids, e non all'hiv? Perché poi <edit dell'amministrazione>



PaLoHIV
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Re: Dottor Giovanni Guaraldi - Modena

Messaggio da PaLoHIV » domenica 11 novembre 2018, 1:40

non puoi paragonare una vita da un sieronegativo a un sieropositivo !

Io AIDS nel 2016 (avevo solo 28 CD4+) adesso in HIV Ottobre 2018 (60 copie HIV 240 CD4+)

stasera (10 Novembre 2018) tornando a casa a piedi ....di corsa mi sono cacato addosso ....

da quando ho iniziato la cura nel 2016 , cambiato 3 volte la Cura SEMPRE DIARREA !

Quando vado a fare i controlli all'ospedale mi metto il pannolone

dal 2017 ho problemi cardiaci

ho avuto una prostatite ancora prendo Urorec

prendo psicofarmaci

invalido civile

NON dire che è una passeggiata fare la cura hiv

caro Taurus

vade retro bulli e hater di HIVforum.info



Mandrake
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Re: Dottor Giovanni Guaraldi - Modena

Messaggio da Mandrake » domenica 11 novembre 2018, 8:12

PaloHiv ma quanti anni hai? Non ci hai detto nulla di te, capisci che chi come me l’ha presa da poco leggendo le tue robe si spaventa?
La roba del pannolone ai controlli mi pare tanto di trollata. Scusa se te lo dico.



skydrake
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Re: Dottor Giovanni Guaraldi - Modena

Messaggio da skydrake » domenica 11 novembre 2018, 12:10

Taurus ha scritto:Comunque sky, a me sinceramente queste continue sottolineature della gravità dell'hiv, fatte soprattutto da infettivologi italiani, spesso "anziani" e per nulla aggiornati sulle ricerche in atto, cominciano a stancarmi. Sembra quasi che vogliano impedire ad un sieropositivo di provare a rialzarsi, di sperare che la sua vita sarà lunga e come quella dei sieronegativi, se non migliore. Ogni volta che leggo un articolo, un'intervista a qualche infettivologo ospedaliero dispensatore di compresse, trovo sempre gli stessi contenuti drammatici, mai un accenno alla prep, ai continui e oggettivi miglioramenti dei farmaci, a una o più possibilità futura di cura definitiva.....parlano dell'hiv come se fossimo rimasti ai tempi di freddy mercury e di Philadelphia. E sinceramente un po' mi deprimo, perché sul momento penso che loro sono i medici, loro sono quelli che "sanno" e che hanno ragione. Poi vengo qui, leggo gli aggiornamenti di Dora e le esperienze degli altri disgraziati, e mi rendo conto che forse la realtà e il futuro di questa malattia sono mooolto differenti dalle letture a tinte fosche fatte da questi dottorucoli. Ad esempio, che necessità aveva questo guaraldi di dire che all'hiv è legata una forte mortalità? Perché non ha specificato che la mortalità è legata a chi va in aids, e non all'hiv? Perché poi <edit dell'amministrazione>
Penso che sia una questione di definizione:
la definizione ufficiale di AIDS è data dalla CDC di Atlanta. È utilizzata anche in Italia per definire le percentuali di invalidità nelle tabelle del Ministero della Sanità.
Tuttavia, è una classificazione del 1993:
https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/00018871.htm

Allora si moriva come mosche e un paziente, quando superava le 200 copie di CD4 (limite per cui, se non si hanno copatologie altamente caratterizzanti come il sarcoma di Kaposi, non si è più considerati in AIDS), ormai il paziente non è più in pericolo.
Dopo 25 anni, con l'invecchiamento della popolazione sieropositiva e potendo vedere come più facilmente insorgevano complicanze anche quando si superavano le 200 copie, l'asticella sarebbe da porre ad un livello ben più in alto ed inoltre occorre prendere in considerazione molte altre cose:
In effetti, per raggiungere questo traguardo:
http://hivforum.info/forum/viewtopic.ph ... ore#p27047

Non basta sicuramente superare i 200 CD4. Guaraldi è uno dei ricercatori che più approfondiscono la questione della sieropositività & invecchiamento, ribadendo la limitatezza di voler classificare la salute del paziente in pochi parametri come il livello dei CD4, sottolineando invece l'importanza nel seguire il paziente nel suo complesso, non solo l'aspetto strettamente virologico.
Ad esempio, quando gli annunciai che la terapia anti-HCV aveva avuto successo (sono un ex-coinfetto con anche l'HCV) e la mia viremia HCV era rimasta a zero anche a sei mesi dalla fine della terapia antivirale specifica, mi fece presente che comunque la mia probabilità di incorrere ad un tumore al fegato rimane superiore alla media e mi ha mandato a farmi fare un'ecografia al fegato e un ecodoppler carotideo (già la volta precedente mi aveva fatto controllare le coronarie), per verificare la presenza eventuali placche calcifiche, tutte cose che incidono pesantemente sulla speranza di vita media ma non si possono assolutamente prevedere dal livello dei CD4.



PaLoHIV
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Re: Dottor Giovanni Guaraldi - Modena

Messaggio da PaLoHIV » domenica 11 novembre 2018, 14:40

skydrake sei il figlioccio di Panzironi



skydrake
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Re: Dottor Giovanni Guaraldi - Modena

Messaggio da skydrake » domenica 11 novembre 2018, 14:42

PaLoHIV ha scritto:skydrake sei il figlioccio di Panzironi
Da dove cogli questa arguta osservazione?
Stavo rispondendo a Taurus su una possibile spiegazione tra il contrasto tra la classificazione di CDC di Atlanta, per cui pochi di noi sarebbero da considerare in AIDS, e ricercatori come Guaraldi che invece mette in guardia sulle conseguenze dell'HIV anche con CD4 ben più elevati.



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