Blast ha scritto: ↑giovedì 14 ottobre 2021, 16:22
Questo è il problema che insorgere quando ci si butta a capofitto su materiale specialistico senza avere acquisito o maturato nel tempo le basi della materia.
Gli iniettabili al massimo bypassano lo stomaco e l'intestino. Peraltro la rilpivirina per i reni quasi non ci passa (è smaltita per lo più dal fegato ed eliminata per lo più tramite le feci).
Io consiglio di limitare le conversazioni all'ambito del livello delle proprie conoscenze oppure, prima di cimentarsi in argomentazioni specialistiche, uno studio approfondito di farmacocinetica e farmacodinamica (e aggiungerei anche di anatomia e fisiologia umana, biochimica, citologia e genetica).
E tu forse dovresti ripassare la grammatica e comprendere la domanda prima di affermare che dovrei prima effettuare una laurea di 10 anni in medicina, magari fare un phd, poi lavorare in istituti di ricerca, diventare ricercatore, ed anche allora non andrebbe bene. Dovrei sviluppare dei farmaci antivirali, magari efficaci e a bassa tossicità e poi potrei tornare in un forum generalista dove persone e non medici si confrontano e dire agli altri che è meglio starsi zitti e non porre domande a cui non si sà rispondere.
(Se è un forum dedicato alla ricerca e al personale medico, basta scriverlo e riportarlo.)
Ma cosa stai dicendo? Allora ti aiuto, forse così comprendi. Inoltre forse è la prima volta che non riporto il link, eccolo qui:
https://www.poz.com/article/making-different-choice
La mia è prima di tutto una domanda. Ho scritto successivamente "ho letto" facendo intendere che semplicemente "ho letto", peraltro anche io avevo dei dubbi, di quello che è stato scritto.
Se un tuo amico ti riporta "ho letto" magari cerchi, se sai farlo di capire dove l'ha letto e di spiegargli che non è così. Non che deve starsi zitto ed andarsi a fare prima un laurea in medicina con specializzazione in infettivologia e poi può fare domande.
Quello che hai detto è da persona poco gentile nei confronti degli altri.
Ritorniamo al post, peraltro di una rivista tutt'altro che specialista, anche se abbastanza autorevole ma sempre da prendere con le pinze (fonte secondaria).
"Non tutti coloro che cambiano lo fanno a causa delle malattie dell'invecchiamento. Per alcuni, è per evitare tali malattie e il dolore di evitare le pillole quotidiane. Victor Hurdle, 46 anni, ha vissuto con l'HIV solo per una frazione del tempo in cui Bill ha avuto la diagnosi di virus al suo 40esimo compleanno. E non ha tali condizioni croniche che possono portare a danni ai reni. Ma neanche lui vuole prenderli. Quindi, quando Watkins ha detto a Hurdle delle iniezioni mensili, ha deciso di cambiare come misura preventiva.
"Mentre le persone che convivono con l'HIV possono cambiare i trattamenti per molte ragioni - il vecchio regime smette di funzionare, gli effetti collaterali lo rendono intollerabile o semplicemente per semplificare il trattamento - alcuni di coloro che sono passati presto al Cabenuva iniettabile a lunga durata d'azione (cabotegravir/rilpivirina) lo hanno fatto perché l'età e altre condizioni di salute lo hanno reso l'opzione giusta per loro. Moore è uno di questi.
In effetti, per alcune persone anziane che vivono con l'HIV, il vero vantaggio è il minor impatto sul fegato, perché non è un farmaco orale, non deve essere metabolizzato dall'intestino attraverso il fegato prima di circolare nel sangue e nei reni -Il rilascio lento e costante del farmaco dall'iniezione intramuscolare significa che non c'è picco nei livelli di farmaco per sovraccaricare i reni, ha detto Mark Watkins, DO, un fornitore di HIV al Mazzoni Center di Filadelfia.
Probabilmente hanno sbagliato? Il fatto del picco è una cazzata? La mia è una semplice domanda, anzi serve a fare chiarimento per chi dovesse imbattersi in questi articoli.
Quindi rispondi nel merito, non dire che devo avere una laurea in medicina per fare una domanda o riportare un articolo di una rivista generalista come POZ o quando riporto una semplice domanda di un trial.