In assenza di HAART, il trattamento con INF-alfa (interferone-alfa, anzi precisamente interferone peghilato alfa-2a) ha comportato un parziale controllo della replicazione dell’HIV, con una riduzione dei livelli plasmatici di HIV RNA di circa 0,5 log.
In una dichiarazione riportata da The AIDS Beacon, Montaner ha sottolineato che l’HIV in genere danneggia le cellule immunitarie che producono intrerferone, ma in questo studio – fatto su una ventina di persone che si trovavano in uno stadio avanzato dell’infezione cronica, con viremie rese irrilevabili dagli antiretrovirali – si è visto che “dare interferone a un sistema immunitario che si è già ripreso [grazie alla HAART], può avere un grande effetto nel dirigere le risposte contro l’HIV, sia nel controllarlo, sia nel ridurne la presenza in luoghi dove sappiamo che si nasconde”.
Paper #631 - Pegylated Interferon-a2A Monotherapy Induces Durable Suppression of HIV-1 Replication and Decreased HIV DNA Integration following ART Interruption
L Azzoni1, A Foulkes2, E Papasavvas1, A Mexas3, K Mounzer4, P Tebas5, J Jacobson6, U O’Doherty3, J Kostman5, and Luis Montaner*1
1The Wistar Inst, Philadelphia, PA, US; 2Univ of Massachusetts Sch of Publ Hlth and Hlth Sci, Amherst, US; 3Perelman Sch of Med, Univ of Pennsylvania, Philadelphia, US; 4Jonathan Lax Treatment Ctr, Philadelphia FIGHT, PA, US; 5Univ of Pennsylvania, Philadelphia, US; and 6Drexel Univ, Philadelphia, PA, US
Background: Interrompere la HAART comporta, invariabilmente, un rebound virale, indipendentemente dalla ripresa o meno della funzione immunitaria.
Metodi: 23 pazienti HIV+, con viremie soppresse dalla HAART (VL < 50 copie/mL, CD4 > 450 cellule/mL), sono stati randomizzati per ricevere 180 (braccio A) o 90 (braccio B) μg/settimana di interferone-α2a peghilato (pIFN-α). Dopo 5 settimane di sovrapposizione dei trattamenti, la HAART è stata sospesa e la terapia con pIFN-α è stata proseguita fino alla 24° settimana; i soggetti che hanno avuto un fallimento virologico (VL ≥ 400 copie/mL) o seri eventi avversi hanno ripreso il precedente regime di HAART. L’analisi primaria ha confrontato la proporzione di soggetti con VL < 400 copie/mL dopo 12 settimane di monoterapia con pIFN-α con la proporzione attesa di 0,09 (test binomiale esatto, seri eventi avversi trattati come fallimenti virologici). L’analisi secondaria è consistita 1) nel confronto fra la proporzione di soggetti che hanno mantenuto VL < 400 copie/mL per tutte le 24 settimane con dei controlli storici (interruzione della HAART senza pIFN-α); e 2) nella misura mediante Alu-PCR dei livelli di HIV DNA integrati nelle cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC) come correlati del controllo virale.
Risultati: dei 23 pazienti arruolati, 3 sono stati esclusi dall’analisi primaria (1 è stato perso al follow-up, 1 è finito in carcere e 1 ha avuto insufficienza epatica di grado 2). 9 dei 20 pazienti rimanenti (45%) hanno mantenuto viremie < 400 copie/mL per 12 settimane, un risultato significativamente maggiore rispetto alla proporzione attesa di 0,09 (braccio A, p = 0.0088; braccio B, p = 0.0010, bracci combinati, p <0.0001). 4 di questi 9 pazienti hanno avuto viremie < 48 copie/mL (p = 0.0027, bracci combinati). Una analisi di sensitività che ha incluso i 3 soggetti esclusi ha confermato il risultato (39%, braccio A, p = 0.0178, braccio B, p = 0.0017, bracci combinati, p <0.0001). I 9 pazienti con viremie < 400 copie/mL alla 12° settimana hanno continuato il pIFN-α per altre 12 settimane; alla 24° settimana, 6 su 9 pazienti (67%) avevano viremie < 400 copie/mL in monoterapia con pIFN-α. Il numero dei CD4 è rimasto superiore alle 300 cellule/μL in tutti i soggetti. Gli eventi avversi sono stati 1 caso di neutropenia e 3 di depressione. Dopo la ripresa della HAART, tutti i pazienti hanno riportato le viremie al di sotto delle 48 copie/mL. Si è osservata una netta diminuzione (p=0,01) nelle copie di HIV DNA integrate nei CD4 fra i valori al basale e quelli alla 12° settimana in tutti i soggetti che hanno mantenuto viremie < 400 copie/mL, ma non in coloro che hanno avuto un rialzo virale > 400 copie/mL.
Conclusioni: abbiamo fornito la prima proof-of-concept che una immunoterapia basata su pIFN-α comporta un controllo durevole della replicazione dell’HIV a seguito dell’interruzione della HAART. Abbiamo anche dimostrato, per la prima volta, che il controllo virale mediato dal pIFN-α ha un’influenza sull’HIV.
Imagini tratte dal poster




