Mah ... mi pare una logica assai zoppicante quella che ti induce a prendere un integratore, che sai che non ti porterà benefici (perché nessuna sperimentazione clinica li ha mai dimostrati), però con la speranza che non ti faccia dei danni. Perché, allora, non prendere semplicemente nulla?mariolinoa ha scritto:si assume qualcosa perchè si sta male e si vorrebbe stare meglio. poi spesso si finisce in labirinti di effetti collaterali. con nuovi farmaci da prendere e altre gatte da pelare.senza aver risolto nulla. quando ci si è scontrati con l'impotenza che a volte ha la medicina ci si deve affidare a qualcosaltro.e si cerca qualcosa che almeno dia l'idea di non provocare effetti collaterali o dipendenza.Dora ha scritto:Mi sfugge completamente questa *logica*: pensavo che se si assume un composto, farmaco o integratore che sia, fosse per averne un beneficio, non per NON averne un danno.mariolinoa ha scritto:ma...questa cosa c'entra con la crisi se caso...non con la concorrenza degli integratori no?non può essere che la gente si sia anche stancata di prendere farmaci che non gli risolvono un bel niente o che gli creino ulteriori problemi e preferisca piuttosto spendere soldi propri in qualcosa che almeno gli dà l' idea di non essere dannoso?
Penso quindi che ci sia qualche motivazione più profonda che spinge una persona con una seria patologia cronica, i cui effetti i farmaci non riescono a contrastare efficacemente o addirittura peggiorano (un trade off al quale difficilmente si scampa), a rivolgersi a sostanze di non comprovata efficacia. Forse c'è il desiderio di avere comunque un controllo sulla propria salute, forse si conta in ogni caso sui benefici dell'effetto placebo. Forse c'è altro e dipende dal singolo.
Tuttavia, se questo è in qualche modo comprensibile nel caso di persone con malattie croniche e che hanno passato già tanti guai, mi riesce molto più difficile capire la passione per gli integratori nei sani, che sono certamente la quota maggiore della popolazione che segue quella che - a tutti gli effetti - mi pare una moda piuttosto consumistica, non diversa dalla mania dei pediatri di qualche tempo fa di riempire i bambini di antibiotici al primo starnuto, con i pessimi risultati che vediamo oggi.