Interpretazione valori stress ossidativo
Re: Interpretazione valori stress ossidativo
Ricordo che, allo stato dell’arte, l’unico giudizio possibile sull’omeopatia è uno:
Poi si suol dire che «anche un orologio fermo segna l’ora giusta due volte al giorno», specialmente quando si parla di un argomento (quello degli integratori) in cui il confine tra la serietà, la cialtroneria e la delinquenza è pericolosamente incerto…
Soprattutto, c’è il punto che non mi pare vi siano studi di popolazione così ampi e di cotale durata da giustificare gli oneri che spesso tali consumi comportano.
Ricordo tra l’altro che uno degli integratori del caro Sky (l’omega 3) è spacciato in Italia anche come “farmaco”: la mia infettivologa l’anno scorso me lo prescrisse, con tanto di ricetta a carico del SSN… per poi ricredersi qualche mese dopo. Sembra infatti che alcuni studi smentiscano un significativo contributo di questi prodotti nel controllo del colesterolo LDL (e del resto, con quel che costava quella roba lì al SSN, tanto valeva prescrivere delle statine…).
Su omega 3 e dintorni mi divertirebbe una raccolta sugli orientamenti dei nostri medici... secondo me ne scopriremmo delle “belle”...
Insomma: alla fine qualche integratore lo prendo pure io (magnesio nel disperato tentativo di rispondere alla mia cronica stanchezza, calcio e vitamina D perché l’osteopenia c’è), ma lo faccio con lo spirito col quale guardo le previsioni del tempo: mi interessano ma non ci sto troppo dietro, e le dimentico appena le ho viste…
Poi si suol dire che «anche un orologio fermo segna l’ora giusta due volte al giorno», specialmente quando si parla di un argomento (quello degli integratori) in cui il confine tra la serietà, la cialtroneria e la delinquenza è pericolosamente incerto…
Soprattutto, c’è il punto che non mi pare vi siano studi di popolazione così ampi e di cotale durata da giustificare gli oneri che spesso tali consumi comportano.
Ricordo tra l’altro che uno degli integratori del caro Sky (l’omega 3) è spacciato in Italia anche come “farmaco”: la mia infettivologa l’anno scorso me lo prescrisse, con tanto di ricetta a carico del SSN… per poi ricredersi qualche mese dopo. Sembra infatti che alcuni studi smentiscano un significativo contributo di questi prodotti nel controllo del colesterolo LDL (e del resto, con quel che costava quella roba lì al SSN, tanto valeva prescrivere delle statine…).
Su omega 3 e dintorni mi divertirebbe una raccolta sugli orientamenti dei nostri medici... secondo me ne scopriremmo delle “belle”...
Insomma: alla fine qualche integratore lo prendo pure io (magnesio nel disperato tentativo di rispondere alla mia cronica stanchezza, calcio e vitamina D perché l’osteopenia c’è), ma lo faccio con lo spirito col quale guardo le previsioni del tempo: mi interessano ma non ci sto troppo dietro, e le dimentico appena le ho viste…
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Re: Interpretazione valori stress ossidativo
Personalmente sono sempre stato molto piu vicino alla medicina allopatica che a quelle olistiche, tuttavia non posso non considerare questi due studi:
J. Kleijnen, P. Knipschild, G. ter Riet, "Clinical Trials of Homeopathy." British Medical Journal, February 9, 1991, 302:316-323
e sopratutto:
K. Linde, N. Clausius, G. Ramirez, et al., "Are the Clinical Effects of Homeopathy Placebo Effects? A Meta-analysis of Placebo-Controlled Trials." Lancet, September 20, 1997, 350:834-843.
Sono entrambe due studi enormi studi retrospettivi le quali vanno a prendere precedenti studi che riguardano l’efficacia dell’omeopatia. Particolare attenzione é stata posta nell'analisi di come sono state condotti. In particolare il secondo meta-studio fa un’analisi su 186 studi scientifici precedenti. Di questi, in 89 giunge la conclusione sono stati condotti in modo scientificamente accettabile. Infine, constata che i pazienti che assumevano medicine omeopatiche avevano la possibilità di sperimentare un effetto positivo 2,45 volte rispetto al placebo.
Tale meta-studio di fatto ridimensiona l'efficacia attribuita alla medicina omeopatica dalla maggioranza dei studi precedenti, ma stabilisce in modo inequivocabile che l'omeopatia è più efficace dell'effetto placebo
Insomma, qualcosa fa. Poi potremmo discutere che quel qualcosa è poco, ma non possiamo far finta che sia nulla. Sono gli stessi strumenti di indagine scientifica che supportano la medicina allopatica ufficiale che richiamano questa "scomoda" realtà, scomoda perchè costringe a constatare che le conoscenze che abbiamo del corpo umano sono ancora troppo superficiali. 2,45 volte rispetto il placebo non si possono ricondurre ad una mera fluttuazione statistica.
J. Kleijnen, P. Knipschild, G. ter Riet, "Clinical Trials of Homeopathy." British Medical Journal, February 9, 1991, 302:316-323
e sopratutto:
K. Linde, N. Clausius, G. Ramirez, et al., "Are the Clinical Effects of Homeopathy Placebo Effects? A Meta-analysis of Placebo-Controlled Trials." Lancet, September 20, 1997, 350:834-843.
Sono entrambe due studi enormi studi retrospettivi le quali vanno a prendere precedenti studi che riguardano l’efficacia dell’omeopatia. Particolare attenzione é stata posta nell'analisi di come sono state condotti. In particolare il secondo meta-studio fa un’analisi su 186 studi scientifici precedenti. Di questi, in 89 giunge la conclusione sono stati condotti in modo scientificamente accettabile. Infine, constata che i pazienti che assumevano medicine omeopatiche avevano la possibilità di sperimentare un effetto positivo 2,45 volte rispetto al placebo.
Tale meta-studio di fatto ridimensiona l'efficacia attribuita alla medicina omeopatica dalla maggioranza dei studi precedenti, ma stabilisce in modo inequivocabile che l'omeopatia è più efficace dell'effetto placebo
Insomma, qualcosa fa. Poi potremmo discutere che quel qualcosa è poco, ma non possiamo far finta che sia nulla. Sono gli stessi strumenti di indagine scientifica che supportano la medicina allopatica ufficiale che richiamano questa "scomoda" realtà, scomoda perchè costringe a constatare che le conoscenze che abbiamo del corpo umano sono ancora troppo superficiali. 2,45 volte rispetto il placebo non si possono ricondurre ad una mera fluttuazione statistica.
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Re: Interpretazione valori stress ossidativo
Skydrake lascia perdere che l'omeopatia nei sieropositivi è 'na gran presa per i fondelli! Acqua zucchero van bene solo per alzare la pressione in periodi afosi come questi
Re: Interpretazione valori stress ossidativo
Skydrake, perdona se intervengo al volo, ma sono proprio di fretta. Magari con calma potrò argomentare meglio.skydrake ha scritto:Personalmente sono sempre stato molto piu vicino alla medicina allopatica che a quelle olistiche, tuttavia non posso non considerare questi due studi:
J. Kleijnen, P. Knipschild, G. ter Riet, "Clinical Trials of Homeopathy." British Medical Journal, February 9, 1991, 302:316-323
e sopratutto:
K. Linde, N. Clausius, G. Ramirez, et al., "Are the Clinical Effects of Homeopathy Placebo Effects? A Meta-analysis of Placebo-Controlled Trials." Lancet, September 20, 1997, 350:834-843.
Sono entrambe due studi enormi studi retrospettivi le quali vanno a prendere precedenti studi che riguardano l’efficacia dell’omeopatia. Particolare attenzione é stata posta nell'analisi di come sono state condotti. In particolare il secondo meta-studio fa un’analisi su 186 studi scientifici precedenti. Di questi, in 89 giunge la conclusione sono stati condotti in modo scientificamente accettabile. Infine, constata che i pazienti che assumevano medicine omeopatiche avevano la possibilità di sperimentare un effetto positivo 2,45 volte rispetto al placebo.
Tale meta-studio di fatto ridimensiona l'efficacia attribuita alla medicina omeopatica dalla maggioranza dei studi precedenti, ma stabilisce in modo inequivocabile che l'omeopatia è più efficace dell'effetto placebo
Insomma, qualcosa fa. Poi potremmo discutere che quel qualcosa è poco, ma non possiamo far finta che sia nulla. Sono gli stessi strumenti di indagine scientifica che supportano la medicina allopatica ufficiale che richiamano questa "scomoda" realtà, scomoda perchè costringe a constatare che le conoscenze che abbiamo del corpo umano sono ancora troppo superficiali. 2,45 volte rispetto il placebo non si possono ricondurre ad una mera fluttuazione statistica.
Le due review che hai segnalato vengono completamente ridimensionate, per non dire fatte a pezzettini, nel capitolo che Simon Singh e Edzard Ernst hanno dedicato all'omeopatia nel loro libro - FONDAMENTALE per chiunque voglia occuparsi di medicine "alternative - Trick or Treatment? Alternative Medicine on Trial.
Il capitolo si intitola The Truth About Homeopathy e nella mia edizione del 2009 è a pp. 115-176.
Prima di dare fiducia a degli articoli che sono diventati una specie di "bibbia" dei siti pro-omeopatia, forse dovresti dare un'occhiata al libro di Singh e Ernst, due veri esperti, soprattutto il secondo.
Inoltre, perché non provi a vedere almeno qualcuno dei moltissimi post dedicati all'omeopatia in Science-Based Medicine? Sono tutti scritti da persone molto serie e competenti e credo che, dopo aver approfondito l'argomento, non darai più molto credito a Linde.
Scusa ancora per la fretta.
Ciao
Dora
P.S. C'è pure un follow-up di Linde stesso (1999):
- The evidence of bias [in the primary studies] weakens the findings of our original meta-analysis. Since we completed our literature search in 1995, a considerable number of new homeopathy trials have been published. The fact that a number of the new high-quality trials ... have negative results, and a recent update of our review for the most "original" subtype of homeopathy (classical or individualized homeopathy), seem to confirm the finding that more rigorous trials have less-promising results. It seems, therefore, likely that our meta-analysis at least overestimated the effects of homeopathic treatments.
Ultima modifica di Dora il lunedì 5 agosto 2013, 18:00, modificato 1 volta in totale.
Re: Interpretazione valori stress ossidativo
OK, ti ringrazio per la segnalazione. Dovrò studiarli a fondo, visto l'argomento spinoso.
Re: Interpretazione valori stress ossidativo
Ho appena aggiunto un P.S. e tutta la pagina di rationalwiki dedicata alle prove dell'omeopatia merita una lettura, quanto meno perché offre molto materiale tutto compatto e rimanda a una bibliografia (l'articolo di David Gorski su Fun with homeopaths and meta-analyses of homeopathy trials te lo consiglio proprio).skydrake ha scritto:OK, ti ringrazio per la segnalazione. Dovrò studiarli a fondo, visto l'argomento spinoso.
Ah ... e poi ci sono le Cochrane Reviews. Anche queste sono utilissime.
E naturalmente, per finire in bellezza, non può mancare la List of scientifically controlled double blind studies which have conclusively demonstrated the efficacy of homeopathy.
Re: Interpretazione valori stress ossidativo
Metto da parte le discussioni sull'omeopatia e riprendo quelle sugli antiossidanti.
Due giorni fa ho avuto la visita di controllo con il mio infettologo, con il quale ho parlato di essi.
Alla mia domanda su "come mai il mio potenziale biologico antiossidante è schizzato in alto con l'inizio della supplementazione con antiossidanti ma poi si è stabilizzato a valori precedenti?" mi ha fatto notare che gli esami che ho fatto ("potenziale biologico antiossidante" e "metaboliti reattivi dell'ossigeno") non hanno alcun protocollo di validazione, nel senso che non vi sono studi estesi con risultai condivisi che indichino come devono essere eseguiti e quando. La faccenda del "quando" non è da poco, poichè esistono moltissimi valori misurabili con esami specifici, ma, ad esempio gli ormoni come il cortisolo e il testosterone, hanno una tale variabilità durante la giornata, o per quel che si mangia, o per quel che si fa che occorre seguire precisi protocolli, per cui vanno eseguiti ad una certa ora, sempre la stessa, a digiuno ecc.
In effetti in giro io ho trovato diversi studi retrospettivi, tesi di laurea ecc., ma studi sperimentali o in ambito ambulatoriale non le trovo granchè.
In conclusione, secondo il mio infettolgo dagli esami fatti da me non si può concludere nulla, in quanto le fluttuazioni che ho notato potrebbero essere attribuite anche all'ora o alle diverse mie condizioni di quando ho fatto i prelievi. Lo stress ossidativo, se è elevato, si esplica con ben altri valori rilevabili dagli esami e io risulto perfettamente a posto. E mi ha spostato la cadenza degli esami da trimestrale a semestrale. In questi eami fatti ad infettologia già mi avevano tolto tutti i parametri inerenti ai reni, persino la creatinina, quando invece sarebbe stato utile perchè ho notato un deciso inscurimento delle urine. Non è dovuto all'estate perchè non mi è mai capitato in passato. Temo che il mio organismo cominci ad essere caricato con troppa vitamina C, eppure il mio dosaggio quotidiano è più di tre volte dell'RDA dell'ISS, ma un quarto di quello consigliatami dall'ossidologo che ho consultato e dal dosaggio che si leggono su ceri siti di body building.
I prossimi esami come privato che farò probabilmente saranno a fine agosto, ma non so quanto saranno significativi in quanto nel frattempo ho cambiato terapia, passando al Prezista in monoterapia. Per sicurezza aggiungerò la misura della creatinina.
Adesso espongo un mio dubbio: ovunque si parla dell'importanza di mangiare cibi sani, tanta frutta e verdura. Inoltre su internet e su riviste varie si decantano decine di prodotti, naturali e non, "indispensabili" per una vita sana. Supponiamo invece che il ritorno dei miei valori a quelli precedenti a supplementazione non siano dovuti una fluttuazione, ma effettivamente questi antiossidanti non fanno nulla. Allora, a che serve mangiare sano? Se davvero gli antiossidanti non fanno nulla, mi risparmio pure la fatica di mangiare frutta e verdura.
Due giorni fa ho avuto la visita di controllo con il mio infettologo, con il quale ho parlato di essi.
Alla mia domanda su "come mai il mio potenziale biologico antiossidante è schizzato in alto con l'inizio della supplementazione con antiossidanti ma poi si è stabilizzato a valori precedenti?" mi ha fatto notare che gli esami che ho fatto ("potenziale biologico antiossidante" e "metaboliti reattivi dell'ossigeno") non hanno alcun protocollo di validazione, nel senso che non vi sono studi estesi con risultai condivisi che indichino come devono essere eseguiti e quando. La faccenda del "quando" non è da poco, poichè esistono moltissimi valori misurabili con esami specifici, ma, ad esempio gli ormoni come il cortisolo e il testosterone, hanno una tale variabilità durante la giornata, o per quel che si mangia, o per quel che si fa che occorre seguire precisi protocolli, per cui vanno eseguiti ad una certa ora, sempre la stessa, a digiuno ecc.
In effetti in giro io ho trovato diversi studi retrospettivi, tesi di laurea ecc., ma studi sperimentali o in ambito ambulatoriale non le trovo granchè.
In conclusione, secondo il mio infettolgo dagli esami fatti da me non si può concludere nulla, in quanto le fluttuazioni che ho notato potrebbero essere attribuite anche all'ora o alle diverse mie condizioni di quando ho fatto i prelievi. Lo stress ossidativo, se è elevato, si esplica con ben altri valori rilevabili dagli esami e io risulto perfettamente a posto. E mi ha spostato la cadenza degli esami da trimestrale a semestrale. In questi eami fatti ad infettologia già mi avevano tolto tutti i parametri inerenti ai reni, persino la creatinina, quando invece sarebbe stato utile perchè ho notato un deciso inscurimento delle urine. Non è dovuto all'estate perchè non mi è mai capitato in passato. Temo che il mio organismo cominci ad essere caricato con troppa vitamina C, eppure il mio dosaggio quotidiano è più di tre volte dell'RDA dell'ISS, ma un quarto di quello consigliatami dall'ossidologo che ho consultato e dal dosaggio che si leggono su ceri siti di body building.
I prossimi esami come privato che farò probabilmente saranno a fine agosto, ma non so quanto saranno significativi in quanto nel frattempo ho cambiato terapia, passando al Prezista in monoterapia. Per sicurezza aggiungerò la misura della creatinina.
Adesso espongo un mio dubbio: ovunque si parla dell'importanza di mangiare cibi sani, tanta frutta e verdura. Inoltre su internet e su riviste varie si decantano decine di prodotti, naturali e non, "indispensabili" per una vita sana. Supponiamo invece che il ritorno dei miei valori a quelli precedenti a supplementazione non siano dovuti una fluttuazione, ma effettivamente questi antiossidanti non fanno nulla. Allora, a che serve mangiare sano? Se davvero gli antiossidanti non fanno nulla, mi risparmio pure la fatica di mangiare frutta e verdura.
Re: Interpretazione valori stress ossidativo
bella domandaskydrake ha scritto:...Allora, a che serve mangiare sano? Se davvero gli antiossidanti non fanno nulla, mi risparmio pure la fatica di mangiare frutta e verdura.
mi sa però che frutta e verdura, alla fine, sono importanti principalmente per un motivo: la capacità di fare spugna nell'intestino, ripulirlo e -trattenendole- impedire che un po' di sostanze tossichesiano assorbite dall'organismo...
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Re: Interpretazione valori stress ossidativo
La nutrizione e la digestione sono due questioni accomunate, ma distinte. Infatti per molte persone vige il detto "la frutta purga" ed andrebbero avanti solo di pane, pasta e pizza, cibi più facilmente digeribili per loro, ma che di vitamine contengono poco o nulla rispetto alla frutta e verdura.uffa2 ha scritto:bella domandaskydrake ha scritto:...Allora, a che serve mangiare sano? Se davvero gli antiossidanti non fanno nulla, mi risparmio pure la fatica di mangiare frutta e verdura.
mi sa però che frutta e verdura, alla fine, sono importanti principalmente per un motivo: la capacità di fare spugna nell'intestino, ripulirlo e -trattenendole- impedire che un po' di sostanze tossichesiano assorbite dall'organismo...
Re: Interpretazione valori stress ossidativo
Studio utile per valutare la quantità giornaliera necessaria di Omega3
Studio:
http://www.sciencedaily.com/releases/20 ... 104210.htm
Articolo divulgativo:
http://www.corriere.it/salute/cardiolog ... 895b.shtml
A quanto pare la quantità ideale di Omega3 è di circa 0,5-1 grammi al giorno (pari quindi a grossomodo due perle di olio di pesce artico, e non 4 come di solito raccomandato).
Oltre, potrebbe diventare addirittura dannoso.
Studio:
http://www.sciencedaily.com/releases/20 ... 104210.htm
Articolo divulgativo:
http://www.corriere.it/salute/cardiolog ... 895b.shtml
A quanto pare la quantità ideale di Omega3 è di circa 0,5-1 grammi al giorno (pari quindi a grossomodo due perle di olio di pesce artico, e non 4 come di solito raccomandato).
Oltre, potrebbe diventare addirittura dannoso.