Gerardo Garcia-Lerma, Division of HIV/AIDS Prevention, CDC, ha fatto una presentazione dedicata al 744 sotto forma di iniezioni ad azione prolungata, quindi nel suo uso come PrEP: Monthly GSK744 Long-Acting Injections Protect Macaques Against Repeated Vaginal SHIV Exposures. E di questa non intendo al momento parlare, se non per dire che, in questa ricerca, a 6 macachi femmina è stato iniettato il GSK744 una volta al mese per 4 mesi e poi sono state infettate con SIV per via vaginale 2 volte a settimana, per 22 volte. Nessuna delle scimmie ha sviluppato l’infezione, neppure 20 settimane dopo l’ultima iniezione, mentre tutte quelle di controllo, che avevano ricevuto un placebo, sì.
Si pensa dunque di passare a un trial clinico e di usare il 744 come PrEP per donne.
Invece, l’abstract a firma D. Margolis, C. Brinson, J. Eron, et al. è stato dedicato al 744 nel suo uso insieme alla rilpivirina come terapia orale di mantenimento: #91LB - 744 and Rilpivirine as Two-Drug Oral Maintenance Therapy: LAI116482 (LATTE) Week 48 Results (grazie a J.Levin, che ha reso disponibili le figure del poster mancanti dal libro degli abstract).
Si tratta della presentazione dello studio LATTE (Long-Acting antiretroviral Treatment Enabling), un trial di fase IIa.
Premessa: lo scorso ottobre, all’ICAAC, GSK aveva portato i dati di una meta-analisi fatta su 8 studi clinici di fase I e Ia, in cui si dimostrava che il 744 era stato ben tollerato e non aveva destato preoccupazioni relative alla sicurezza, sia nella formulazione in pillola, sia sotto forma di iniezioni.
Lo studio portato al CROI ha valutato la combinazione del 744 con un NNRTI, la rilpivirina, confrontandola con combinazioni standard di 2 NRTI + efavirenz e ne ha constatato la non-inferiorità nella soppressione della viremia.
Gli obiettivi dello studio LATTE erano:
- • Valutare sicurezza, tollerabilità ed efficacia di tre diversi dosaggi del 744.
• Selezionare la dose ottimale per una successiva valutazione.
• Dimostrare sicurezza ed efficacia di un nuovo regime di mantenimento a 2 farmaci, 744 + rilpivirina.
• Preparare le basi per uno studio di fase IIb, volto a valutare un regime a lento rilascio, basato su iniezioni di 744 + iniezioni di rilpivirina (TMC278).
L’idea è che la rilpivirina e il 744 rimangono così a lungo in circolo, che c’è la possibilità di usarli insieme in una formulazione iniettabile, che possa essere somministrata una volta al mese e liberare i pazienti dall’assunzione quotidiana di pillole. Nelle scimmie le iniezioni di 744 hanno funzionato molto bene. Vedremo la versione iniettabile della rilpivirina, di cui non so niente.
I partecipanti al LATTE sono stati divisi in 4 gruppi e per 6 mesi ciascuno ha preso 2 NRTI – tenofovir/emtricitabina (Truvada) o abacavir/lamivudina (Kivexa) – e come terzo farmaco o l’efavirenz (Sustiva) o uno di tre diversi dosaggi di 744 (10, 30, 60 mg).
Se dopo 6 mesi i partecipanti avevano viremia sotto le 50 copie, allora quelli che stavano prendendo il 744 lasciavano gli NRTI e passavano alla rilpivirina (25 mg).
Queste, schematicamente, le caratteristiche di base dei 243 volontari: quasi tutti uomini, età media circa 35 anni, per 2/3 bianchi, il 16% con viremie di partenza superiori alle 100.000 copie, con una media di 410 CD4. Il 69% è partito con il Truvada, il 31% con il Kivexa.
E questi i risultati dello studio a 48 settimane (cioè 24 settimane del regime di mantenimento 744 + rilpivirina):
1. Dopo 24 settimane, l’87% dei partecipanti che assumevano 744 + 2NRTI avevano viremia < 50 copie/mL, con tassi di soppressione praticamente identici per i tre diversi dosaggi, a fronte del 74% di chi assumeva efavirenz.
2. Dopo 48 settimane, l’82% dei partecipanti che avevano iniziato con il 744 manteneva viremia < 50 copie/mL, a fronte dei 71% di chi prendeva efavirenz. Questo 11% di differenza, però, non è statisticamente significativo a causa del basso numero dei partecipanti.
3. Tutta la differenza è dipesa dalla peggiore soppressione virale ottenuta con efavirenz nelle prime 24 settimane a causa del maggior tasso di effetti avversi e tossicità (l’unico effetto collaterale rilevante del 744 è stato il mal di testa, comunque generalmente lieve).