Dora ha scritto:Twin ha scritto:L'importante è che la verità su questo colossale artefatto scientifico stia emergendo in tutta la sua squallida realtà. E cmq c'è sempre tempo x ravvedersi...quando qualcuno accetterà il proprio fallimento potrà anche iniziare ad essere un tantino felice!
Cara Twin,
auguro anch'io a tutti i protagonisti di questa orribile storia di trovare la felicità e sono d'accordo con te che senza l'accettazione del proprio fallimento è molto difficile che si trovino le risorse di equilibrio emotivo e di serenità morale per perseguire quella specie di sfuggente chimera che è la felicità.
Non ho, però - e non sai quanto invece vorrei averla - la tua stessa fiducia sull'emergere della verità.
Un atteggiamento di prudente realismo mi porta infatti a osservare molti movimenti, da parte di attori diversi, che paiono piuttosto volti ad occultarla, questa benedetta verità.
Uno di questi movimenti che molto contribuiscono ad intorbidire le acque sarà l'oggetto del mio prossimo post.
Spero di sbagliarmi, spero che chi sa vinca la paura e si decida una buona volta a parlare - e che verità trionfi.
Con tanta felicità per tutti.
- MOVIMENTI PER INTORBIDIRE LE ACQUE – OVVERO IL MONDO ALLA ROVESCIA
Sono già state riportate in questo thread, ma giova rileggerle per esteso, per notare ancora una volta il tono diplomatico e il rigoroso rispetto istituzionale con cui si esprime il professor Silvestri:
- Molta attenzione al congresso ha suscitato l’intervento della dott.ssa Barbara Ensoli e dei suoi collaboratori sull’efficacia del cosiddetto vaccino italiano per l'AIDS basato sulla proteina Tat. Quella italiana è la più grossa e forte rete sulle malattie infettive che esista al mondo, tuttavia le posizioni e il dibattito sono diverse al suo interno. Il confronto dialettico sulla base dell’esperienza e dell’approccio maturato e presentato sinora è stato molto serrato e mentre molti scienziati definiscono questi dati incoraggianti e promettenti, altri specialisti invitano alla prudenza. Tra questi il Prof. Guido Silvestri, Professore di Patologia e noto immunologo della Emory University di Atlanta (Usa), editore del prestigioso Journal of Virology e membro del comitato organizzatore della CROI, il più importante congresso sull'AIDS al mondo, che ha partecipato alle sessioni e ha presentato anche la cerimonia “Croi Awards 2014”, il riconoscimento destinato ad alcuni dei migliori talenti e ricercatori e volontari, nel corso della serata inaugurale. I PROGRESSI DEL VACCINO - “Abbiamo completato la fase 2 in Italia, con 168 persone, ottenendo risultati incoraggianti – aveva dichiarato Barbara Ensoli, Vice-Presidente della Commissione Nazionale AIDS, Ministero della Salute - Stiamo terminando una fase 2 in Sudafrica, con 200 persone, dove partirà a breve la fase 3, quella finale. Circa tale vaccino terapeutico, i dati preliminari sono estremamente promettenti, ma ci vogliono ancora alcuni anni per renderlo disponibile. Quest’attesa dipende dalla mancanza di fondi, ma per fine 2018 dovremmo riuscire a registrare il vaccino nel Sudafrica, per poi procedere in Europa e in America”. Il Prof. Silvestri invita ad essere molto cauti nel valutare i dati prodotti finora sul vaccino Tat. "L'idea di base è senza dubbio interessante, ed io mi congratulo con la dottoressa Barbara Ensoli, per la sua tenacia e persistenza nel perseguire questa idea. Detto questo, credo che sia estremamente prematuro parlare di efficacia clinica per un vaccino terapeutico sulla base di dati in cui i pazienti vaccinati vengono confrontati con un gruppo di pazienti "controllo" che non erano stati né randomizzati né trattati in doppio cieco. Se da un lato la scelta di fare uno studio clinico di fase II di tipo "open label" è comprensibile dal punto di vista logistico – prosegue Silvestri - poi bisogna usare moltissima cautela nell'interpretare i dati di efficacia, altrimenti si crea molta confusione. Più in generale, credo anche che sia importante evitare, per il bene dei pazienti stessi e del pubblico, di suscitare aspettative e speranze che non sono giustificate sulla base dei dati presentati finora. Questo concetto vale ancora di più per un problema scientifico di enorme complessità, come appunto lo sviluppo di un vaccino contro l'HIV. Se poi, in futuro, questo vaccino si dovesse dimostrare efficace sulla base degli appropriati studi clinici, sarò il primo a congratularmi con i suoi autori ed i colleghi".
Negli ultimi tempi, abbiamo avuto modo di osservare come le associazioni di lotta all’HIV si siano negli anni trasformate – da ringhiosi cani da guardia dei ricercatori, quali istituzionalmente dovrebbero essere degli enti che si propongono di rappresentare e tutelare gli interessi delle persone con HIV – in teneri, scodinzolanti megafoni a tutela del pensiero e delle attività della dottoressa Ensoli.
La dichiarazione congiunta di Nadir, Arcigay e Plus che vi riporto qui sotto è l’ennesima conferma di questa sconcertante involuzione.
Vi prego di osservare, sotto la maschera di rispetto delle forme istituzionali, l’estrema aggressività con cui viene trattato Guido Silvestri per aver osato dichiarare quanto sopra ricordato. Un’aggressività che si abbassa al livello di ricatto, perché chi – non importa con quanta urbanità – osa allontanarsi dalla visione agiografica del vaccino Tat propagandata dalle associazioni di lotta all’HIV, si vede accusato addirittura di "danneggiare in generale la ricerca sulla lotta all’AIDS" e di mettere “a repentaglio il rapporto fiduciario tra comunità scientifica e comunità di persone con HIV/AIDS”.
C'è pure il paventato rischio che Silvestri causi "la variazione del flusso di denaro all’industria del farmaco", con non si sa quali pericoli per l'arrancante ripresa economica dell'Italia intera. Ma quest'ultimo tentativo di ricatto è talmente ridicolo, che è l'unico punto dell'esternazione
Grazie a questo comunicato stampa, sono (siamo) tutti avvertiti:
- CHI TOCCA BARBARA ENSOLI, MUORE
VACCINO TAT DEL CENTRO NAZIONALE AIDS (ISS) E DICHIARAZIONI STAMPA DEL PROF. GUIDO SILVESTRI (EMORY UNIVERSITY, ATLANTA, GA, USA)
Roma, lì 5 giugno 2014
- Durante il congresso ICAR (Italian Conference on AIDS and Retroviruses, http://www.icar2014.it) svoltosi a Roma dal 25 al 27 Maggio 2014, tra i vari aspetti di ricerca affrontati, la Prof.ssa Barbara Ensoli (Direttore del Centro Nazionale AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità) e i suoi collaboratori (Prof. Fabrizio Ensoli, Dr. Aurelio Cafaro, Dr.ssa Antonella Tripiciano e Dr.ssa Stefania Bellino) hanno avuto occasione di esporre vari aspetti del progetto italiano “Vaccino contro l’AIDS” basato sulla proteina Tat, tra i quali i risultati dello studio ISS-T002 condotto in Italia su 168 pazienti in trattamento (Clinicaltrials.gov: NCT00751595). Ciò è avvenuto nell’ambito di regole congressuali riconosciute (rispettivamente attraverso una lettura a invito e 4 comunicazioni orali assegnate dagli organizzatori del congresso tramite giudizio anonimo e indipendente di ricercatori pari grado).
Il dibattito nelle sedi congressuali, di ordine scientifico e secondo le regole di normale prassi, ha rilevato notevole interesse per i risultati ottenuti, evidenziando vari aspetti promettenti e anche i limiti degli stessi. Sempre nelle stesse sedi, la Prof.ssa Ensoli ha annunciato che nel breve (entro ottobre 2014) saranno disponibili anche i risultati dello studio ISS-T003 (ClinicalTrials.gov NCT01513135) condotto in Sud Africa su 200 pazienti in trattamento. Questo secondo studio - in doppio cieco, randomizzato e con placebo - se confermerà i promettenti risultati dello studio ISS T-002, costituirà la base di discussione con le autorità preposte per il disegno degli studi registrativi di fase III. In proposito, la Prof.ssa Ensoli ha in seguito rilasciato interviste a varie agenzie di stampa.
Le associazioni Arcigay, Nadir, Plus hanno letto con sorpresa e stupore le articolate considerazioni “a margine” del congresso rilasciate dal Prof. Guido Silvestri (Emory University, Atlanta, GA, USA), presente in sala durante l’esposizione dei dati, che invece in sede opportuna di dibattito scientifico si era solo limitato a rilevare rispettivamente al Prof. F. Ensoli l’assenza di un gruppo di controllo randomizzato nello studio ISS-T002 (al quale il Professor F. Ensoli ha risposto argomentando le ragioni della scelta) e alla Prof.ssa B. Ensoli un aspetto specifico riguardante l’analisi del patrimonio immunologico dei pazienti dello studio (al quale la Prof.ssa B. Ensoli ha ugualmente risposto).
Le scriventi associazioni Arcigay, Nadir, Plus rilevano forti perplessità sul “metodo” utilizzato dal Prof. G. Silvestri per diffondere il suo pur legittimo pensiero, essendo convinte sostenitrici che le questioni scientifiche si devono risolvere nello stesso ambito, nelle sedi adeguate e secondo le regole internazionalmente riconosciute del dibattito stesso. La metodologia utilizzata stupisce ancor di più in quanto il ricercatore in questione (non autore/co-autore della ricerca, ndr) ha avuto tutte le possibilità per poter fare le sue osservazioni durante la discussione in seduta plenaria che è seguita alla presentazione della Prof. B. Ensoli (ossia nelle sedi scientifiche preposte), mentre invece le ha espresse a mezzo stampa e senza la possibilità di un contraddittorio. Inoltre, sempre in sede stampa, si è soffermato più nel dettaglio solo su parte degli aspetti della ricerca stessa, e non ha citato con lo stesso peso i risultati che invece hanno portato gli autori della ricerca a ottenere (tramite le regole internazionalmente riconosciute del dibattito scientifico) l’assegnazione delle 4 comunicazioni orali prima citate, nonché della lettura ad invito.
Queste modalità di operare, oltre ad essere al di fuori delle regole scientifiche, non fanno altro che danneggiare in generale la ricerca sulla lotta all’AIDS, generando distorsioni di pesi e misure dei vari aspetti e mettendo a repentaglio il rapporto fiduciario tra comunità scientifica e comunità di persone con HIV/AIDS. Da tempo, infatti, le persone con HIV/AIDS si attendono risultati in questa importante materia e vorrebbero con forza assistere ad un dibattito bilanciato sul tema, e soprattutto nelle sedi opportune.
Si ricorda che l’area di ricerca in questione è un settore fortemente sensibile considerando l’impatto che eventuali prodotti vaccinali registrati, siano essi preventivi o terapeutici, potrebbero avere non solo dal punto di vista di gestione dell’epidemia, ma anche da quello delle forti implicazioni economiche, compreso la variazione del flusso di denaro all’industria del farmaco.
Questa nota ha lo scopo di diffondere, a chiunque ne fosse interessato, quanto accaduto nella sede citata, a tutela della memoria collettiva.
Riferimenti delle associazioni:
http://www.arcigay.it
http://www.nadironlus.org
http://www.plus-onlus.it