ZERO NUOVE INFEZIONI: San Francisco ci sta provando.

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
uffa2
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Re: ZERO NUOVE INFEZIONI: San Francisco ci sta provando.

Messaggio da uffa2 » giovedì 16 aprile 2015, 12:33

La metafora non era chiara (diciamolo pure, era sfortunata): con molte sfumature (per questo non parlavo solo dell’aspetto sanitario) in quei paesi la situazione era già talmente di m... che l’HIV poteva essere “solo” l’ultima disgrazia, in molti dei casi quella finale… non era un modo per sminuire la cosa, anzi per dire che ci mancava solo l’HIV (persino negli USA “ci mancava solo l’HIV” per esempio per ampliare ancora un po’ di più il divario tra i gruppi sociali…).

Ho letto molte esperienze interessanti sull’azione sul territorio in Africa, in questo devo dire che l’account Twitter del forum è stato una piccola miniera, e qualche settimana fa del resto abbiamo pubblicato un post proprio su come il coinvolgimento delle realtà locali avesse fatto la differenza tra alcuni studi clinici…

Sull’esportabilità: se il piano funzionerà, e naturalmente lo spero, credo che con gli opportuni adattamenti sia esportabile in molte realtà.
Sciaguratamente il piano non ha bisogno solo della PrEP: servono gli ospedali, una rete di sorveglianza, la copertura del territorio… in questo è credibile che i paesi più poveri avranno più difficoltà, ma anche qui un po’ di sano pragmatismo non guasta: parafrasando quel riportavo nel thread “Uso del condom: è sufficiente anche quando non è perfetto?”, potremmo dire che “male e/o poco è male, ma male è sempre meglio che niente” e probabilmente, magari con una lentezza esasperante, se il sistema funziona, si troverà il modo di applicarne delle versioni un po’ limitate ma che qualcosa faranno…

Quanto allo screening non è mica una carenza solo americana, eh: pensa a quante nuove infezioni si eviterebbero se solo si facesse “test&treat”, o almeno se tutti i sieropositivi sapessero di esserlo e almeno una parte di loro decidesse di adottare qualche strategia di minimizzazione del rischio di contagiare altri… promuovere il test HIV, metterlo in combo ogni volta che si testano gli adulti, almeno una volta l’anno, dovrebbe essere una priorità di tutti i responsabili sanitari: più sieropositivi scopri, meno nuove infezioni avrai. Invece non se ne fa nulla.
Credo che San Francisco in questo abbia un piccolo vantaggio: è una città relativamente piccola, con una grande comunità gay, immagino che “getting to zero” sarà il volano per una ancora maggiore sensibilizzazione della comunità, spero di tornarci presto (ma non credo prima del 2016), e di poter magari parlare con il consigliere Wiener e chiedergli come vanno le cose :-).


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Puzzle
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Re: ZERO NUOVE INFEZIONI: San Francisco ci sta provando.

Messaggio da Puzzle » giovedì 16 aprile 2015, 14:21

uffa2 ha scritto:La metafora non era chiara (diciamolo pure, era sfortunata)
Perdonato, ma sappi che oltre all'hiv sono anche e ancora affetto dal mal d'Africa (anche quello è cronico, non va più via e non c'è cura) quindi sobbalzo sempre quando sento o leggo certe affermazioni. :mrgreen:
C'è un'umanità (ancestrale) in quei posti che ti prende, ti lega e ti attira in un mondo completamente diverso dal nostro, e sottolineo la parola "diverso", e che non ti molla più.

Riguardo alla prevenzione, sappi che sono sempre stato un convinto sostenitore dello screening di massa, già dai tempi più sospetti, quando al solo pensiero la Lila gridava alla discriminazione. Oggi le cose sono un po' cambiate e non ci sarebbe nessuna difficoltà ad inserirlo. Ricevo annualmente dall'asl/ass via posta il kit per la prevenzione del tumore al colon che successivamente consegno alla farmacia, la quale lo invia al laboratorio. Ecco, dal punto di vista logistico, con la collaborazione degli ambulatori locali e delle farmacie (che ormai fanno anche i normali test sul sangue) non esisterebbe alcuna difficoltà, solo qualche soldarello da "investire", perché proprio di investimento si tratta, spendere oggi per avere meno sieropositivi da curare domani. Sempre con la libertà di farlo, ma fornendo i mezzi per poterlo fare. E non mi limitererei all'hiv.



Dora
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Re: ZERO NUOVE INFEZIONI: San Francisco ci sta provando.

Messaggio da Dora » sabato 18 luglio 2015, 5:33

uffa2 ha scritto:Immagine
Devo dire la verità, per qualche tempo ho guardato a questo obiettivo con disgustata sfiducia.
L’idea che, in assenza di una soluzione farmacologica effettiva all’infezione instaurata, si potesse anche solo pensare di interrompere i nuovi contagi mi pareva una di quelle robe da incantatori abili a lucidare specchietti per abbagliare le allodole.
Ho probabilmente commesso lo stesso errore di chi, nei primi anni ‘90 del secolo scorso, pensava di fermare l’HIV con un solo farmaco somministrato a dosi crescenti, mentre invece la strategia vincente è stata quella di usare (relativamente) basse dosi di più farmaci in cocktail.
Ma, altrettanto probabilmente, il cocktail di cui si parla qui stava aspettando l’ultimo ingrediente, la PrEP.
The Bay Area Reporter:
  • The number of new HIV cases diagnosed in San Francisco decreased by more than 18 percent between 2013 and 2014, and deaths among people with HIV also fell during the same period, according to a recent progress report on the city's Getting to Zero initiative presented to the San Francisco Health Commission.
Grazie a che cosa? A una maggiore diffusione dei test combinata con ART precoce. E forse si cominciano a sentire i benefici effetti della PrEP.

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Altri particolari su HIVandHepatitis.



rospino
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Re: ZERO NUOVE INFEZIONI: San Francisco ci sta provando.

Messaggio da rospino » sabato 18 luglio 2015, 10:32

Dora ha scritto:Grazie a che cosa? A una maggiore diffusione dei test combinata con ART precoce. E forse si cominciano a sentire i benefici effetti della PrEP.
Informazione e prevenzione (accesso ai test, PrEP, TasP) sono le giuste chiavi di lettura... investire in informazione e prevenzione può dare benefici concreti anche in termini di contenimento della spesa pubblica. Riusciremo mai a far capire ai nostri politici che questa strada è quella giusta? :?



Blast
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Re: ZERO NUOVE INFEZIONI: San Francisco ci sta provando.

Messaggio da Blast » sabato 18 luglio 2015, 10:47

Secondo me a breve a San Francisco scoppierà un'epidemia di sifilide super-resistente alla penicillina. Il loro problema è che distribuiscono indistintamente la PrEP a chiunque, laddove i gay non aspettano altro per poter avere un alibi per scopare senza condom (e questo è evincibile dai numerosi profili sulle app in cui si dichiara di essere sotto PrEP facendola diventare, piuttosto che una questione personale, un segno di riconoscimento della possibilità di bareback).
L'hiv è senz'altro un problema emergente, come lo è anche la scarsità di antibiotici che sono utili a combattere le infezioni batteriche che ormai sono diventate resistenti a molte classi di antibiotici, e a breve non ne avremo più...
Il mio pensiero è che un uso corretto e indirizzato della PrEP (a coppie sierodiscordanti, ai sex workers) sarebbe la scelta più giusta per il nostro paese, aumentando ovviamente le campagne di sensibilizzazione, gli screening, e la prevenzione. Se invece si segue l'onda americana, prevedo solo grandi disastri. Ma potrei sbagliarmi


CIAO GIOIE

garanzia+
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Re: ZERO NUOVE INFEZIONI: San Francisco ci sta provando.

Messaggio da garanzia+ » sabato 18 luglio 2015, 16:24

Secondo me a breve a San Francisco scoppierà un'epidemia di sifilide super-resistente alla penicillina.
c è già in tutto il mondo , solo che la Lue si manifesta raramente



Dora
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Re: ZERO NUOVE INFEZIONI: San Francisco ci sta provando.

Messaggio da Dora » giovedì 23 luglio 2015, 11:18

Immagine

RAPID Program

Sempre entro il progetto "Getting to Zero", si sta facendo a San Francisco una sperimentazione molto interessante: FAR INIZIARE LA ART IL GIORNO STESSO DELLA DIAGNOSI.
Il Progetto RAPID sta ottenendo adesioni estremamente favorevoli da parte delle persone cui viene proposta: il 90% accettano di iniziare la ART il giorno stesso in cui ritirano il test positivo, più un altro 5% comincia il giorno seguente.



I risultati sono stati portati a IAS 2015 e sono ottimi, perché si sta vedendo che, rispetto alle pratiche standard,
  • 1. LE PERSONE INTERESSATE CAPISCONO MEGLIO IL SENSO E LE MODALITÀ DI ASSUNZIONE DELLA TERAPIA;
    2. LA SOPPRESSIONE DELLA VIREMIA A LIVELLI IRRILEVABILI È OTTENUTA PIÙ RAPIDAMENTE.
A questo si devono aggiungere gli altri benefici dell'inizio precoce della terapia.




Più particolari su AIDSmap: Same-day start to antiretroviral treatment leads to faster HIV suppression in San Francisco;
Abstract #WEAD0105LB: Providing same day, observed ART to newly diagnosed HIV+ outpatients is associated with improved virologic suppression;
Un po' di storia: S.F. program pushes immediate HIV treatment e sul sito della University California San Francisco.



Blast
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Re: ZERO NUOVE INFEZIONI: San Francisco ci sta provando.

Messaggio da Blast » giovedì 23 luglio 2015, 11:24

Questa mi sembra una cosa fantastica per auspicare agli standard di inizio precoce della terapia suggeriti dallo studio START. Approfittare del momento della diagnosi è un'ottima strategia per tenere sotto controllo il tutto senza perdersi in lunghi periodi in cui si rimanda inutilmente sulla base di linee guida obsolete e ormai superate.


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Re: ZERO NUOVE INFEZIONI: San Francisco ci sta provando.

Messaggio da Dora » giovedì 23 luglio 2015, 11:40

Blast ha scritto:Questa mi sembra una cosa fantastica per auspicare agli standard di inizio precoce della terapia suggeriti dallo studio START. Approfittare del momento della diagnosi è un'ottima strategia per tenere sotto controllo il tutto senza perdersi in lunghi periodi in cui si rimanda inutilmente sulla base di linee guida obsolete e ormai superate.
Tutto questo progetto di "Getting to Zero" è coraggioso, molto interessante e innovativo. Il fatto che stia già dando risultati positivi potrebbe davvero permettere di spazzare via vecchie idee, che formano una zavorra insopportabile.
L'unica cosa che rimane in sospeso iniziando la ART il giorno della diagnosi è il test sulle resistenze. Ma credo si possa sempre modificare la terapia in corsa e in ogni caso avere benefici anche da una ART zoppa.
Se poi si inizia subito con il Dolutegravir, anche la questione delle resistenze viene meno ...



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Re: ZERO NUOVE INFEZIONI: San Francisco ci sta provando.

Messaggio da uffa2 » martedì 5 luglio 2016, 16:48

È passato un anno da quando ho aperto questo thread, e ho ripensato a questo thread leggendo oggi questa notizia.

Qualcuno tra voi ricorderà il target 90-90-90:
90% di sieropositivi diagnosticati
90% di sieropositivi diagnosticati in terapia
90% di sieropositivi diagnosticati in terapia con viremia irrilevabile.

È un target ambizioso (ricordiamo che in Italia circa 1/3 dei sieropositivi non è diagnosticato, e che ancora oggi la terapia non è proposta routinariamente a tutti i neo diagnosticati…), ma è un passaggio fondamentale se si vuole stroncare l’epidemia con i mezzi che ci sono oggi: tagliare il bosco intorno all’incendio affinché le fiamme cessino di propagarsi.
Ebbene, negli Stati Uniti il primo 90% era un obiettivo da raggiungere entro il 2020.

Nei giorni scorsi è uscita la notizia che in California il target del 90% di diagnosticati è stato raggiunto già nel corso del 2014. È un grande risultato che, unito agli sforzi per mettere in terapia il più in fretta possibile i neo diagnosticati, potrà accelerare di molto gli altri due risultati, e far vedere presto l’alba del giorno con zero nuove infezioni…
  • California Department of Public Health (CDPH) released a report indicating that 91 percent of Californians living with HIV in 2014 had been diagnosed, beating the federal goal 6 years early.

    The National HIV/AIDS Strategy has a goal to ensure that 90 percent of people living with HIV are diagnosed by 2020. The Strategy was developed by the White House to guide a collective national response to the HIV epidemic in 2010 and was updated in 2015. (Remember, it’s when I visited The White House.)
    CDPH data released today indicate that 91 percent of Californians living with HIV in 2014 had been diagnosed. California reaches this benchmark six years ahead of the timeframe set by the National HIV/AIDS Strategy.
    “We’ve come a long way in our ability to prevent and treat HIV in the 35 years since the epidemic began,” said Dr. Smith, CDPH Director and State Public Health Officer. “I’m proud of the work we’ve done across the Golden State to meet and surpass this key indicator, which will help us improve viral suppression rates and reduce new HIV infections.”
    http://www.imstilljosh.com/california-h ... ars-early/


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