Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso!
Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso
DA OGGI LA PrEP È DISPONIBILE IN FRANCIA
Noi con calma, eh? Tanto che fretta c'è?
Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso
il punto è che in italia dell'hiv non gliene frega niente a nessuno. vedo già gli articoli il primo dicembre. non saranno altro che un copia e incolla di quelli dell'anno scorso.
Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso
E c'è anche un altro punto, che vorrei non sfuggisse alla nostra attenzione.Datex ha scritto:il punto è che in italia dell'hiv non gliene frega niente a nessuno.
Questo viene molto ben spiegato in una intervista a Sandra Petraglia, Direttore dell’Ufficio Ricerca e Sperimentazione Clinica dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA), appena pubblicata sulla newsletter di ANLAIDS.
Da quanto emerge dall'intervista, dal momento che l'uso preventivo del Truvada non è stato approvato dall'EMA, l'Agenzia Europea per i Medicinali, allora "l’AIFA non può autonomamente concedere l’autorizzazione per un’estensione di indicazione terapeutica".
Ma io mi chiedo: che differenza c'è fra Italia e Francia, dal momento che entrambe sono membri della UE? Non sottostanno entrambe alle medesime decisioni dell'EMA?
La differenza, io credo, sta nella volontà politica: la Francia sa che la PrEP è un valido strumento di prevenzione (lo sa perché ha fatto autonomamente degli studi - vedi l'interessantissimo IPERGAY, sull'assunzione della PrEP on demand - e lo sa perché ha recepito gli studi fatti altrove).
Quindi, molto semplicemente, se ne infischia dell'EMA e usa lo strumento della RTU (Recommandation temporaire d’utilisation) per dare comunque accesso ai suoi cittadini al Truvada usato in senso profilattico.
Se si vuole, gli strumenti per dare la PrEP si trovano. Se non si vuole, se si aderisce alla visione negazionista propagandata da gente come la Iardino o se si temono i costi, allora ci si attacca ai codicilli e improvvisamente gli stessi regolamenti di cui in altre occasioni ci si fa un baffo diventano dei muri invalicabili.
Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso
Sono assolutamente d'accordo con te.Dora ha scritto:Ma io mi chiedo: che differenza c'è fra Italia e Francia, dal momento che entrambe sono membri della UE? Non sottostanno entrambe alle medesime decisioni dell'EMA?
La differenza, io credo, sta nella volontà politica: la Francia sa che la PrEP è un valido strumento di prevenzione (lo sa perché ha fatto autonomamente degli studi - vedi l'interessantissimo IPERGAY, sull'assunzione della PrEP on demand - e lo sa perché ha recepito gli studi fatti altrove).
Quindi, molto semplicemente, se ne infischia dell'EMA e usa lo strumento della RTU (Recommandation temporaire d’utilisation) per dare comunque accesso ai suoi cittadini al Truvada usato in senso profilattico.
Se si vuole, gli strumenti per dare la PrEP si trovano. Se non si vuole, se si aderisce alla visione negazionista propagandata da gente come la Iardino o se si temono i costi, allora ci si attacca ai codicilli e improvvisamente gli stessi regolamenti di cui in altre occasioni ci si fa un baffo diventano dei muri invalicabili.
Com'è spiegato qui e come tu stessa chiarisci, in Francia esiste una legge che permette di estendere l'utilizzo di certi medicinali già approvati da EMA in certe condizioni. Chiamalo escamotage, chiamala volontà politica come dici tu: il risultato è comunque lo stesso.
Il problema vero, però, non è che EMA non ha mai autorizzato l'utilizzo preventivo del Truvada, ma che Gilead non l'ha mai richiesto, com'è spiegato bene qua: http://www.prepineurope.org/ Ci sono aggiornamenti su quest'ultimo punto?
Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso
Mentre l'ha fatto a fine ottobre per il TAF, un mese fa non aveva ancora avanzato la richiesta per estendere l'uso del Truvada.rospino ha scritto:Il problema vero, però, non è che EMA non ha mai autorizzato l'utilizzo preventivo del Truvada, ma che Gilead non l'ha mai richiesto, com'è spiegato bene qua: http://www.prepineurope.org/ Ci sono aggiornamenti su quest'ultimo punto?
Da una tabella preparata da TAG a metà novembre, risulta però che sono in trattative.
Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso
Allora sono buone notizie. Speriamo solo che la domanda per il "New Truvada" (FTC+TAF) che è già stata presentata preveda anche una sua possibile somministrazione per la PrEP, altrimenti saremmo punto e a capo.Dora ha scritto:Mentre l'ha fatto a fine ottobre per il TAF, un mese fa non aveva ancora avanzato la richiesta per estendere l'uso del Truvada.rospino ha scritto:Il problema vero, però, non è che EMA non ha mai autorizzato l'utilizzo preventivo del Truvada, ma che Gilead non l'ha mai richiesto, com'è spiegato bene qua: http://www.prepineurope.org/ Ci sono aggiornamenti su quest'ultimo punto?
Da una tabella preparata da TAG a metà novembre, risulta però che sono in trattative.
Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso
leggetevi intanto questa bella intervista pubblicata su anlaids:
http://www.anlaidsonlus.it/le-regole-it ... alla-prep/
a dimostrazione che in italia siamo in mano a degli incompetenti burocrati che non muovono un dito senza che ci sia l'ema a darne l'autorizzazione.
http://www.anlaidsonlus.it/le-regole-it ... alla-prep/
a dimostrazione che in italia siamo in mano a degli incompetenti burocrati che non muovono un dito senza che ci sia l'ema a darne l'autorizzazione.
Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso
Su Change.org è on line una petizione diretta a Gilead in cui si chiede di "ridurre il prezzo della PrEP per ridurre la trasmissione dell'Hiv in Europa": predisposta da Sheena McCormack, la petizione è stata rilanciata anche da Gay.it, ma al momento sembra che stia riscuotendo scarso successo, forse a causa di una scarsa diffusione tra associazioni, etc.
Uno dei motivi è il fatto che la petizione si concentra su Gilead ma non menziona il fatto che non è mai stata presentata all'EMA una richiesta di utilizzo del Truvada per finalità preventive, quindi non informa - a mio giudizio - del tutto correttamente sul perché la PrEP non sia ancora disponibile in Europa.
Per carità, le altre motivazioni che vengono addotte (prezzo eccessivo e assenza di strutture adeguate) sono valide e meriterebbero un approfondimento, ma quello della PrEP è un argomento che andrebbe forse spiegato meglio e più compiutamente (e non certo su Change.org). Cosa che prova a fare Gay.it in un suo articolo, pubblicato anche sulla homepage, e che forse riesce davvero a fare, per la prima volta, con meno timidezza rispetto al passato.
Uno dei motivi è il fatto che la petizione si concentra su Gilead ma non menziona il fatto che non è mai stata presentata all'EMA una richiesta di utilizzo del Truvada per finalità preventive, quindi non informa - a mio giudizio - del tutto correttamente sul perché la PrEP non sia ancora disponibile in Europa.
Per carità, le altre motivazioni che vengono addotte (prezzo eccessivo e assenza di strutture adeguate) sono valide e meriterebbero un approfondimento, ma quello della PrEP è un argomento che andrebbe forse spiegato meglio e più compiutamente (e non certo su Change.org). Cosa che prova a fare Gay.it in un suo articolo, pubblicato anche sulla homepage, e che forse riesce davvero a fare, per la prima volta, con meno timidezza rispetto al passato.
Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso
C'è anche questa lettera, preparata durante una *PrEP dinner* due sere fa da quattro attivisti storici (uno dei quali, Larry Kramer, era un tempo ferocemente contrario alla PrEP) più una nuova leva e pubblicata oggi su POZ da Peter Staley.rospino ha scritto:Su Change.org è on line una petizione diretta a Gilead in cui si chiede di "ridurre il prezzo della PrEP per ridurre la trasmissione dell'Hiv in Europa": predisposta da Sheena McCormack, la petizione è stata rilanciata anche da Gay.it, ma al momento sembra che stia riscuotendo scarso successo, forse a causa di una scarsa diffusione tra associazioni, etc.
Mi pare che su Gilead dica tutto quel che c'è da dire.
Ah ...intanto il Sud Africa ha approvato la PrEP.
Invece su Wired il I dicembre è uscito un articolo che non mi è piaciuto molto: È giusto che l’Italia approvi la pillola per prevenire l’hiv? Andreoni spiega perché sì, perché sarebbe proprio una buona idea adottare la PrEP anche qui; la giornalista cincischia con le solite giustificazioni contro à la Iardino.
A little AIDS history was made Monday night -- a uniting of science and anger to get our juices flowing again for the fight ahead. It felt like old times, with voices raised, gossip shared, wine poured, and love filling the room. We even wrote a statement! For the record, James's delicious home-cooked meal: butternut squash soup, boeuf bourguignon, mujadara, homemade bread, and chocolate mousse with rasberries and cream. Here's the statement. PLEASE SHARE WIDELY!
The PrEP Dinner
December 7, 2015
We - AIDS activists, new and old, aged 24 to 80 - have just broken bread in the same apartment where GMHC was formed, coming together for a lively discussion on how to reduce HIV infections among gay men and trans women. Although we may not see eye-to-eye on every issue we debated tonight, we all agree that Pre-Exposure Prophylaxis (PrEP) is highly effective at protecting a person from HIV infection. While PrEP isn't for everyone, any individual who thinks they are at risk of getting HIV should have easy access to it, without judgement.
We are fed up with Gilead's abusive pricing of its near monopolies in drugs that treat and prevent HIV. Truvada as PrEP was not their idea, and came to market based on research they didn't pay for. Gilead's PrEP profiteering must end. Full access to lifesaving drugs has been a hallmark of our movement, and we will join with AIDS activists across America and around the world to double-down on this push for health equity.
PrEP, along with condoms, TasP (Treatment as Prevention), and better access to healthcare, are now essential public health tools in lowering HIV infections among gay men and trans women. We must use every tool necessary to help them - and to help all those at risk - stop this virus, once and for all.
ACT UP, Fight Back, Fight AIDS.
Larry Kramer
Jim Eigo
Matt Ebert
James Krellenstein
Peter Staley
Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso
Su questo numero di PRIDE (http://www.prideonline.it/download/2015/12.pdf) potete trovare un lungo articolo di Pigi Mazzoli sulla PrEP.
È un articolo più legato a costume e alle dinamiche della comunità gay, che di contenuto scientifico, che quindi non aggiunge a ciò che sappiamo, se non uno spaccato abbastanza frustrante.
Scrive Mazzoli:
«…Per sapere che ne pensassero i gay italiani della PrEP ho approfittato allora di Facebook per fare domande nei post in cui si trattava seppur marginalmente l’argomento.
Ho avuto la sgradevole impressione che la maggioranza in Italia sia contraria.
Indagando più a fondo ho scoperto che nessuno era a conoscenza delle nuove linee guida, tutti erano fermi al passato remoto, pur esprimendo con certa veemenza i propri pareri.
Nessuno era disposto a leggere i report più recenti in materia prima di continuare la discussione.
Ma neppure il portarli a conoscenza delle recenti linee guida, neppure spiegando che nel 2014 anche l’OMS lo raccomandasse in certi casi, faceva loro cambiare opinione.
E nei commenti ritornavano in modo ricorrente i termini “escort (edit automatico)”, “escort <edit automatico>” per definire chi ne facesse uso…
..Ma soprattutto, chi decide quale è il genere di comportamento sessuale che merita assistenza dallo Stato, oppure quale comportamento merita invece solo riprovazione e stigma? Perché il ragazzo che vuole divertirsi una notte in dark room è una escort (edit automatico) che non merita di essere protetta, mentre una coppia che facesse sesso coniugale, ne avrebbe invece diritto? Alcuni vorrebbero imporre le loro discriminazioni basandosi sui loro convincimenti religiosi, come spesso è accaduto nella storia.
Oppure che l’attuale rivendicazione al matrimonio egualitario ci abbia trasformato tutti in bacchettoni sessuofobi? La peggiore sorpresa è stato scoprire in più post su Facebook di frequentatori di Grindr (la app gay usata soprattutto per incontri sessuali), che esistono persone che non solo sono contrarie per principio alla PrEP, ma che contemporaneamente criticano aspramente i sieropositivi che vadano in cerca di sesso.
Persone che vorrebbero che i sieropositivi fossero obbligati per legge a dichiararsi tali, persone che vorrebbero che fosse loro vietato l’ingresso nelle dark room.
Persone che non conoscono i dati epidemiologici, persone che non sanno che sono quelli come loro, quelli che si credono sani, coloro che faranno progredire l’epidemia, con le loro false sicurezze, e il loro decidere a occhio se usare i preservativi o meno, e non i sieropositivi negativizzati perché in terapia, o chi userà la PrEP per riprendersi quella spensieratezza che l’AIDS si era portata via.
Lo stigma continua, l’ignoranza continua.»
Direi che il ritratto che fa Mazzoli è sconfortante, sconfortante…
È un articolo più legato a costume e alle dinamiche della comunità gay, che di contenuto scientifico, che quindi non aggiunge a ciò che sappiamo, se non uno spaccato abbastanza frustrante.
Scrive Mazzoli:
«…Per sapere che ne pensassero i gay italiani della PrEP ho approfittato allora di Facebook per fare domande nei post in cui si trattava seppur marginalmente l’argomento.
Ho avuto la sgradevole impressione che la maggioranza in Italia sia contraria.
Indagando più a fondo ho scoperto che nessuno era a conoscenza delle nuove linee guida, tutti erano fermi al passato remoto, pur esprimendo con certa veemenza i propri pareri.
Nessuno era disposto a leggere i report più recenti in materia prima di continuare la discussione.
Ma neppure il portarli a conoscenza delle recenti linee guida, neppure spiegando che nel 2014 anche l’OMS lo raccomandasse in certi casi, faceva loro cambiare opinione.
E nei commenti ritornavano in modo ricorrente i termini “escort (edit automatico)”, “escort <edit automatico>” per definire chi ne facesse uso…
..Ma soprattutto, chi decide quale è il genere di comportamento sessuale che merita assistenza dallo Stato, oppure quale comportamento merita invece solo riprovazione e stigma? Perché il ragazzo che vuole divertirsi una notte in dark room è una escort (edit automatico) che non merita di essere protetta, mentre una coppia che facesse sesso coniugale, ne avrebbe invece diritto? Alcuni vorrebbero imporre le loro discriminazioni basandosi sui loro convincimenti religiosi, come spesso è accaduto nella storia.
Oppure che l’attuale rivendicazione al matrimonio egualitario ci abbia trasformato tutti in bacchettoni sessuofobi? La peggiore sorpresa è stato scoprire in più post su Facebook di frequentatori di Grindr (la app gay usata soprattutto per incontri sessuali), che esistono persone che non solo sono contrarie per principio alla PrEP, ma che contemporaneamente criticano aspramente i sieropositivi che vadano in cerca di sesso.
Persone che vorrebbero che i sieropositivi fossero obbligati per legge a dichiararsi tali, persone che vorrebbero che fosse loro vietato l’ingresso nelle dark room.
Persone che non conoscono i dati epidemiologici, persone che non sanno che sono quelli come loro, quelli che si credono sani, coloro che faranno progredire l’epidemia, con le loro false sicurezze, e il loro decidere a occhio se usare i preservativi o meno, e non i sieropositivi negativizzati perché in terapia, o chi userà la PrEP per riprendersi quella spensieratezza che l’AIDS si era portata via.
Lo stigma continua, l’ignoranza continua.»
Direi che il ritratto che fa Mazzoli è sconfortante, sconfortante…
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