CRISPR/Cas9: distruggere il gene CCR5 o l’HIV DNA integrato

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: CRISPR/Cas9: distruggere il gene CCR5 o l’HIV DNA integr

Messaggio da Dora » martedì 26 aprile 2016, 22:16

Immagine


Oh ... wow!

Dal Bulletin of the Atomic Scientists di ieri:
“Research in genome editing conducted by countries with different regulatory or ethical standards than those of Western countries probably increases the risk of the creation of potentially harmful biological agents or products. Given the broad distribution, low cost, and accelerated pace of development of this dual-use technology, its deliberate or unintentional misuse might lead to far-reaching economic and national security implications. Advances in genome editing in 2015 have compelled groups of high-profile US and European biologists to question unregulated editing of the human germline (cells that are relevant for reproduction), which might create inheritable genetic changes. Nevertheless, researchers will probably continue to encounter challenges to achieve the desired outcome of their genome modifications, in part because of the technical limitations that are inherent in available genome editing systems.” (James R. Clapper – Director of National Intelligence. Da: Statement for the Record Worldwide Threat Assessment of the US Intelligence Community Senate Armed Services Committee)



ganimede
Messaggi: 110
Iscritto il: martedì 24 novembre 2015, 21:25

Re: CRISPR/Cas9: distruggere il gene CCR5 o l’HIV DNA integr

Messaggio da ganimede » mercoledì 27 aprile 2016, 10:21

Scusatemi cosa c'è scritto..?



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: CRISPR/Cas9: distruggere il gene CCR5 o l’HIV DNA integr

Messaggio da Dora » mercoledì 27 aprile 2016, 13:07

ganimede ha scritto:Scusatemi cosa c'è scritto..?
Che questo strumento di modificazione dei geni è così potente, facile da usare e poco costoso che, nelle mani di persone irresponsabili o malintenzionate, può trasformarsi in un'arma di distruzione di massa.
I servizi di sicurezza americani ne hanno preso atto.



ganimede
Messaggi: 110
Iscritto il: martedì 24 novembre 2015, 21:25

Re: CRISPR/Cas9: distruggere il gene CCR5 o l’HIV DNA integr

Messaggio da ganimede » mercoledì 27 aprile 2016, 19:07

grazie dora sei gentile....



Keanu
Messaggi: 282
Iscritto il: giovedì 31 luglio 2014, 12:14

Re: CRISPR/Cas9: distruggere il gene CCR5 o l’HIV DNA integr

Messaggio da Keanu » domenica 1 maggio 2016, 11:03

Gli americani che si preoccupano di CRISPR/Cas9(per quanto semplice ed efficace, farne un'arma chimica ha un costo, richiede strumentazioni e laboratori oltre che personale), sono gli stessi che non hanno voluto ratificare il protocollo di Kyoto ? No perché anche l'inquinamento uccide, non solo le armi chimiche.
Tralasciando questo discorso, vorrei farti una domanda Dora sugli errori di CRISPR/Cas9 nel taglio del DNA provirale, a cui sicuramente saprai rispondere: non ho capito se l'enzima non è poi così tanto preciso come si prospettava (nel senso che non è sempre in grado di individuare il virus integrato) o se, pur tagliando, diciamo, il 60% del DNA provirale( :?: ) il restante 40% ricombinandosi con il DNA della cellula può essere resistente all'enzima stesso e quindi più aggressivo (questa mi sembra un'ipotesi assurda, se privassero una cellula di una gran parte del suo DNA non credo che la cellula riesca quanto meno a dividersi in cellule figlie sane. Come fa un microorganismo, per di più latente e quiescente se parliamo di cellule latentemente infette, privato di gran parte del suo dna, a evolversi verso il meglio e a sopraffare l'enzima? :shock: ).



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: CRISPR/Cas9: distruggere il gene CCR5 o l’HIV DNA integr

Messaggio da Dora » lunedì 2 maggio 2016, 8:33

Keanu ha scritto:vorrei farti una domanda Dora sugli errori di CRISPR/Cas9 nel taglio del DNA provirale, a cui sicuramente saprai rispondere: non ho capito se l'enzima non è poi così tanto preciso come si prospettava (nel senso che non è sempre in grado di individuare il virus integrato) o se, pur tagliando, diciamo, il 60% del DNA provirale( :?: ) il restante 40% ricombinandosi con il DNA della cellula può essere resistente all'enzima stesso e quindi più aggressivo (questa mi sembra un'ipotesi assurda, se privassero una cellula di una gran parte del suo DNA non credo che la cellula riesca quanto meno a dividersi in cellule figlie sane. Come fa un microorganismo, per di più latente e quiescente se parliamo di cellule latentemente infette, privato di gran parte del suo dna, a evolversi verso il meglio e a sopraffare l'enzima? :shock: ).
Non ti so rispondere sicuramente, anzi dubito di essere in grado di risponderti. Ci provo con la speranza di non dire troppe bestialità.

Anzitutto, io ti suggerirei di abbandonare la metafora della sopraffazione fra virus ed enzima, perché mi pare ti stia mettendo fuori strada: non è una guerra in cui l'entità "virus" e l'entità "enzima" *combattono* e se l'enzima sbaglia allora il virus ha la meglio sull'enzima - se l'enzima arriva a destinazione, cioè dentro la cellula latentemente infetta, distrugge le molecole che è stato costruito per distruggere. Queste molecole sono solo e soltanto quelle che costituiscono parti di un gene, che nel caso in questione è uno dei geni di HIV che gli servono per replicarsi.
Se si verifica l'incontro chimico fra enzima e gene, il gene viene alterato in modo da non essere più funzionante. A quel punto, se il danno è sufficientemente grave (e dovrebbe esserlo perché le CRISPR/Cas9 sono costruite per distruggere geni di cui HIV non può fare a meno), il virus che usa quel gene per riprodursi non riesce più a farlo.
Parallelamente, i meccanismi di autoriparazione del DNA ricongiungono le parti tagliate, in un certo senso come se suturassero una ferita, così che il genoma risulti intatto e la cellula - "risanata" - possa continuare a funzionare.
Se l'enzima "sbaglia" a riconoscere il bersaglio e colpisce un gene che o per posizione è molto vicino, o per conformazione è molto simile, al suo bersaglio originario, si ha l'effetto off target (che con le CRISPR pare sia minimo).
Se l'enzima - per ragioni che credo abbiano a che fare con la situazione biochimica dell'ambiente in cui deve operare - non arriva correttamente a destinazione (e questo purtroppo accade di frequente), cioè se l'RNA guida non riesce a portarlo dentro la cellula, allora non succede niente: l'enzima si dissolve e il gene del virus se ne resta dov'è, pronto a contribuire alla trascrizione e formazione di nuovi virioni nel caso qualche evento molecolare inducesse il virus a ricominciare a replicarsi.
La percentuale dei successi delle CRISPR/Cas9, dunque, non devi valutarla come "abbiamo un 60% di DNA provirale distrutto all'interno di una singola cellula, quindi che cosa succede con quell'altro 40%", ma come "le CRISPR/Cas9 arrivano al 60% (magari!) delle cellule latentemente infette, o al 40% o a quel che è".

Il problema che forse ha sollecitato la tua domanda, quello evidenziato dal lavoro di Liang e colleghi di cui abbiamo parlato qualche settimana fa - di alterazioni del virus che, invece di renderlo meno capace di riprodursi, l'hanno reso più aggressivo - non deriva da "errori" delle CRISPR, ma da errori del meccanismo di riparazione del DNA: la Cas9 ha tagliato il gene che doveva tagliare, ma poi la "sutura" che ha rimesso insieme le basi di DNA non è risultata tale da disattivare l'HIV, ma anzi l'ha reso più forte.
È chiaro che se non si fossero mandate le CRISPR/Cas9 dentro la cellula questo non sarebbe successo e che quindi se si vorrà usare questo strumento in vivo bisognerà trovare il modo di evitare il danno. Ma il problema è dalla parte del DNA, non degli enzimi.



Keanu
Messaggi: 282
Iscritto il: giovedì 31 luglio 2014, 12:14

Re: CRISPR/Cas9: distruggere il gene CCR5 o l’HIV DNA integr

Messaggio da Keanu » giovedì 5 maggio 2016, 14:01

Dora ha scritto:Non ti so rispondere sicuramente, anzi dubito di essere in grado di risponderti. Ci provo con la speranza di non dire troppe bestialità
. Invece sei bravissima, grazie per la risposta esausiva ;)
Anzitutto, io ti suggerirei di abbandonare la metafora della sopraffazione fra virus ed enzima, perché mi pare ti stia mettendo fuori strada: non è una guerra in cui l'entità "virus" e l'entità "enzima" *combattono* e se l'enzima sbaglia allora il virus ha la meglio sull'enzima - se l'enzima arriva a destinazione, cioè dentro la cellula latentemente infetta, distrugge le molecole che è stato costruito per distruggere. Queste molecole sono solo e soltanto quelle che costituiscono parti di un gene, che nel caso in questione è uno dei geni di HIV che gli servono per replicarsi.
Credo che questa metafora venga dagli articoli fuorvianti di giornalisti ignoranti, anche perché in realtà né il virus né l'enzima hanno una capacità cerebrale di "pensare e mettere in atto" una strategia di guerra. Il tutto è semplicemente casuale.
Se si verifica l'incontro chimico fra enzima e gene, il gene viene alterato in modo da non essere più funzionante. A quel punto, se il danno è sufficientemente grave (e dovrebbe esserlo perché le CRISPR/Cas9 sono costruite per distruggere geni di cui HIV non può fare a meno), il virus che usa quel gene per riprodursi non riesce più a farlo.
Parallelamente, i meccanismi di autoriparazione del DNA ricongiungono le parti tagliate, in un certo senso come se suturassero una ferita, così che il genoma risulti intatto e la cellula - "risanata" - possa continuare a funzionare.
Se l'enzima "sbaglia" a riconoscere il bersaglio e colpisce un gene che o per posizione è molto vicino, o per conformazione è molto simile, al suo bersaglio originario, si ha l'effetto off target (che con le CRISPR pare sia minimo).
Se l'enzima - per ragioni che credo abbiano a che fare con la situazione biochimica dell'ambiente in cui deve operare - non arriva correttamente a destinazione (e questo purtroppo accade di frequente), cioè se l'RNA guida non riesce a portarlo dentro la cellula, allora non succede niente: l'enzima si dissolve e il gene del virus se ne resta dov'è, pronto a contribuire alla trascrizione e formazione di nuovi virioni nel caso qualche evento molecolare inducesse il virus a ricominciare a replicarsi.
La percentuale dei successi delle CRISPR/Cas9, dunque, non devi valutarla come "abbiamo un 60% di DNA provirale distrutto all'interno di una singola cellula, quindi che cosa succede con quell'altro 40%", ma come "le CRISPR/Cas9 arrivano al 60% (magari!) delle cellule latentemente infette, o al 40% o a quel che è".

Il problema che forse ha sollecitato la tua domanda, quello evidenziato dal lavoro di Liang e colleghi di cui abbiamo parlato qualche settimana fa - di alterazioni del virus che, invece di renderlo meno capace di riprodursi, l'hanno reso più aggressivo - non deriva da "errori" delle CRISPR, ma da errori del meccanismo di riparazione del DNA: la Cas9 ha tagliato il gene che doveva tagliare, ma poi la "sutura" che ha rimesso insieme le basi di DNA non è risultata tale da disattivare l'HIV, ma anzi l'ha reso più forte.
È chiaro che se non si fossero mandate le CRISPR/Cas9 dentro la cellula questo non sarebbe successo e che quindi se si vorrà usare questo strumento in vivo bisognerà trovare il modo di evitare il danno. Ma il problema è dalla parte del DNA, non degli enzimi.
Sai, i neofiti (e analfabeti) della ricerca come me si lasciano ingannare da quei bei video su yt, dove la forbicina molecolare spazza via quasi tutto il dna integrato senza scampo e il gioco è fatto, ma ora che si parla di "taglio" di singoli geni e non di intere sequenze di dna virale il discorso si fa più chiaro. ;)



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: CRISPR/Cas9: distruggere il gene CCR5 o l’HIV DNA integr

Messaggio da Dora » sabato 21 maggio 2016, 6:20

Immagine

KAMEL KHALILI: DISTRUZIONE DEL DNA DELL'HIV-1 NELLA PRIMA FASE DELLE SPERIMENTAZIONI IN VIVO IN TOPI E RATTI


L'altro ieri Kamel Khalili e colleghi della Temple University hanno pubblicato su Gene Therapy (Nature) un articolo che segna l'inizio della sperimentazione delle CRISPR/Cas9 in vivo per distruggere l'HIV integrato nel genoma delle cellule.
  • 1. Hanno lavorato su topi e ratti transgenici, i quali erano stati progettati in modo da incorporare i geni di HIV in ogni cellula del loro corpo.
    2. Hanno unito una versione corta della endonucleasi Cas9 (saCas9) a molteplici RNA guida (gRNAs) costruendo il complesso saCas9/gRNA in modo da colpire le sequenze del DNA virale comprese fra il 5'-LTR e il gene Gag, così da distruggere parti del DNA di cui HIV non può fare a meno per replicarsi.
    3. Hanno fatto esprimere il complesso saCas9/gRNA da un Adeno-associato virus 9 ricombinante (rAAV9), utilizzato come vettore.
    4. Hanno iniettato il rAAV:saCas9/gRNA nella coda dei topi perché si diffondesse attraverso il circolo sanguigno e hanno aspettato due settimane.
    5. Dopo due settimane, hanno raccolto campioni di diversi tessuti e ne hanno analizzato il DNA.
    6. Hanno potuto osservare che i segmenti di HIV DNA contro cui si dovevano dirigere le CRISPR erano stati distrutti in ogni tessuto, compresi cervello, cuore, reni, fegato, polmoni, milza, linfonodi e cellule del sangue.
    7. Le analisi dell'RNA virale nei ratti hanno mostrato una significativa diminuzione dell'HIV RNA nei linfociti circolanti nel sangue e nei linfonodi, a indicare che la distruzione del genoma virale aveva avuto un impatto sull'espressione dei geni di HIV nelle cellule che ospitavano il DNA provirale integrato.


Questo naturalmente fa ipotizzare a Khalili che il sistema di trasporto delle CRISPR utilizzato per la prima volta per distruggere in vivo il DNA di HIV, il rAAV, possa permettere di distruggere ampi frammenti di DNA virale e quindi diminuire di molto, o addirittura rendere nulla, la possibilità che si sviluppi del virus capace di replicazione o che si verifichino mutazioni di escape.

Il prossimo passo sarà quello di

  • - sperimentare su gruppi di animali più ampi;
    - monitorare per periodi più lunghi gli effetti e la sicurezza del trattamento;
    - capire il dosaggio ideale di saCas9/gRNA da somministrare.


Le reazioni di due esperti che conosciamo bene - uno di modificazione genica, l'altro di latenza - non coinvolti nel lavoro di Khalili:

Keith Jerome (Vaccine and Infectious Disease Division, Fred Hutchinson Cancer Research Center, Virology Division, Department of Laboratory Medicine, University of Washington)
  • “This is an important study that marks the next step toward using HIV DNA excision from the host genome as part of a curative strategy.

    “While this is an important and elegant advance, it’s important to remember that these were transgenic animals in which the HIV sequence was artificially introduced into every cell in the body. The next step may be more difficult – showing that this approach can work against an actual infection with HIV. It will be difficult because we know HIV is expert at finding hiding places within the body.

    The real issue going forward is delivery – this paper is yet another demonstration of the tremendous promise of CRISPR-Cas9, but can the AAV (Adeno Associated Virus) used in this study or other delivery methods get it to the memory T cells where latent HIV hides? And if so, can Cas9 be delivered to almost every latently infected T cell, which will be required if we are to achieve a cure?”
Warner C. Greene (Gladstone Institute of Virology and Immunology, University of California, San Francisco)
  • “This is an interesting paper that provides data on the utility of CRISPR-Cas9 system delivered by adeno-associated virus (AAV) to cleave HIV DNA in an HIV-1 transgenic mouse (in this animal, the HIV transgene is present in every cell). They see evidence of cleavage of HIV DNA in vitro and more importantly in vivo. Perhaps not surprisingly, the effect is only partial. A concern that surrounds this approach is whether there will be any off-target effects of CRISPR-Cas9 payload; obviously deletion of an important cellular gene could be devastating. They suggest that off target effects have not been observed thus far, but this issue of safety plagues all of these types of approaches.

    “Evidence of in vivo cleavage is encouraging but the real issue is whether this approach can be used to eliminate the one infectious latent provirus that is present at a frequency of 1 cell in a 1 million in infected individuals. Presumably, without being able to selectively target the latently infected cell, the AAV-CRISPR-Cas9 will infect all of the cells. We can only hope it will only act in the cell containing its target, which is a big if.

    “While interesting, this is the first baby step on a long journey to the clinic. There is considerable interest in gene editing for a number of clinical applications with CRISPR-Cas9 the current darling of the field. That said, HIV latency is a tough target for the gene editing approach because we have no current method to target the therapeutic to the latently infected cell. In the final analysis, a truly effective anti-latency treatment must be safe, simple, effective, and scalable to the developing world where HIV is hitting the hardest.”



FONTI:



Striblind78
Messaggi: 182
Iscritto il: domenica 25 ottobre 2015, 22:28

sconfitto hiv nei topi

Messaggio da Striblind78 » lunedì 30 maggio 2016, 22:10




skydrake
Messaggi: 9925
Iscritto il: sabato 19 marzo 2011, 1:18

Re: sconfitto hiv nei topi

Messaggio da skydrake » lunedì 30 maggio 2016, 22:21

Striblind78 ha scritto:http://sieropositivo.it/area-medica-369 ... -topi.html

qualcuno ha altre info ? grazie
Ne parlavamo 6 mesi fa qui:
http://hivforum.info/forum/viewtopic.ph ... 1&start=20



Rispondi