La brutta vicenda che ha visto l'oscuramento per un paio di settimane della pagina Facebook HIV causa AIDS: Corretta Informazione a seguito di false segnalazioni sull'*inappropriatezza* dei contenuti di alcuni post, è arrivata anche su WIRED.
Stefano Dalla Casa, che già lo scorso febbraio aveva scritto del tentativo da parte dei negazionisti dell'HIV/AIDS di mettere a tacere il debunker Myles Power, oggi rincara la dose, scrivendo un bell'articolo in cui racconta dell'ennesima dimostrazione di sincero spirito democratico e amore della libertà di pensiero e di critica di cui hanno dato prova i negazionisti - questa volta gli affiliati italiani di Rethinking AIDS.
“L’Hiv causa l’Aids”, a chi dà fastidio questa verità?
Stefano Dalla Casa
Pubblicato
giugno 20, 2014
Anche in Italia i negazionisti dell’Hiv/Aids sono agguerriti e non esitano a colpire chi cerca di fare corretta informazione.
(foto: CDC/ C. Goldsmith, P. Feorino, E. L. Palmer, W. R. McManus)
Qualche mese fa vi avevamo raccontato della
censura che stava subendo il debunker Myles Power da parte dei
negazionisti del legame tra il virus dell’Hiv e Aids. Myles stava realizzando una serie di video che demolivano il film di propaganda negazionista
House of Numbers e, nel tentativo di fermarlo, i produttori hanno cominciato a segnalare a
YouTube inesistenti violazioni del
copyright, portando il canale del debunker a rischio cancellazione.
Non era la prima volta che capitava un caso simile: non solo i
negazionisti si rifiutano di prendere in considerazione i semplici fatti, ma pretendono che nessuno si azzardi a diffonderli. Recentemente anche in
Italia abbiamo potuto vedere l’ennesimo esempio di questo modus operandi quando il 5 giugno la pagina
Hiv causa l’Aids: Corretta informazione è stata oscurata da
Facebook. Come per YouTube, non bisogna fare l’errore di credere che il servizio abbia qualche
simpatia anti-scientifica: ogni giorno sui social network si consumano vere e proprie battaglie a colpi di
segnalazioni e queste aziende sono tenute a prenderle in esame, ma con tanti utenti il processo deve necessariamente prevedere alcuni
automatismi. In alcune situazioni può capitare che la pagina segnalata sia messa in una specie quarantena nell’attesa che le segnalazioni siano verificate.
La pagina, creata a fine aprile di quest’anno, è gestita da persone direttamente interessate all’argomento, o perché vivono con
sieropositivi o perché lo sono a loro volta. Nessuno di loro è medico, come onestamente
specificano, ma hanno deciso di fidarsi della
medicina e della
scienza invece dei venditori di fumo negazionisti, primo fra tutti lo
scienziato dissidente Peter Duesberg, che Myles Power in un recente articolo osava addirittura definire
“assassino di massa per procura“. Gli aggiornamenti sono quindi dedicati alla
demolizione controllata delle
bufale messe in circolazione dai
negazionisti: gli amministratori raccolgono link alle fonti primarie che vengono costantemente manipolate o segnalano libri e articoli che spiegano la letale portata della disinformazione su tematiche scientifiche, come in
Aids: la verità negata – Come l’Hiv causa l’Aids e perché dall’Aids si potrà guarire, libro scritto dal virologo del Cnr Giovanni Maga e uscito a marzo di quest’anno.
Dopo l’oscuramento della pagina a causa di
contenuti inappropriati non meglio specificati, dal sito
Hivforum.info è partito un tam tam per chiederne il
ripristino. Il 9 giugno un appello è stato lanciato anche dal popolare sito
Butac – Bufale un tanto al chilo e da lì ha cominciato a diffondersi, ma solo il 16 giugno Facebook ha ripristinato la pagina comunicando agli amministratori che le segnalazioni erano state verificate come
non valide. Nonostante le immediate richieste di
chiarimento in tal senso, Facebook però non ha rivelato la natura del
contenuto inappropriato che è stata usata come pretesto per silenziare oltre 10 giorni la pagina.
Forse “spam o truffa“? O “contenuto che incita all’odio e/o alla violenza“?
Queste
motivazioni sembrerebbero piuttosto adattarsi alla costellazione di pagine, gruppi e siti negazionisti che da noi
come altrove usano ogni mezzo per spingere le persone a rifiutare la semplice realtà che
l’Hiv causa l’Aids, che l’infezione si può prevenire, e che le moderne terapie hanno fatto
crollare la mortalità dovuta alla malattia. In questi luoghi virtuali si consiglia di non sottoporsi al test Hiv e si invita invece chi è risultato sieropositivo a non ascoltare i medici, tutti venduti a Big Pharma, e a interrompere o non cominciare la terapia antiretrovirale, sponsorizzando invece
terapie alternative, mai validate scientificamente. Persino la basilare prevenzione viene irrisa, perché l’
Hiv non solo sarebbe innocuo, ma non si trasmetterebbe per via sessuale.