Australia

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Blast
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Australia

Messaggio da Blast » venerdì 15 gennaio 2016, 13:51

Qualcuno sa come funziona se uno si trasferisce in Australia? Magari per esperienza diretta o amici che ci sono andati. Il sito HIVtravel e anche altri siti australiani non sono molto chiari a riguardo. Quello che ho capito è solo che per ottenere il visa di lavoro e soggiorni non turistici viene richiesto il test hiv e che la persona sieropositiva deve dimostrare di non gravare sul sistema sanitario australiano, ma non ho capito se questo significa che non si può accedere alle cure oppure sì. E soprattutto se risultando positivi al test questa cosa possa compromettere o meno la possibilità di soggiorno (non turistico).


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skydrake
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Re: Australia

Messaggio da skydrake » venerdì 15 gennaio 2016, 14:24

Io alcuni anni fa feci tutte le pratiche necessarie per il figlio ventenne di un mio collega per un visto di tipo studio-lavoro di un anno in Australia (gli feci anche il biglietto aereo e gli trovai una lista di una decina di ristoranti che cercavano personale, il mio collega e suo figlio non erano proprio buoni col PC).
Per il visto studio-lavoro il test dell'HIV non è richiesto.
Però so che per il visto per lavoro indeterminato (il più ambito di tutti) la procedura è più complessa.
Per il più semplice visto studio-lavoro c'è una limitazione d'età (tipo 24-25 anni, non ricordo).

Se è per te, non va bene, SEI TROPPO VECCHIA.



Puzzle
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Re: Australia

Messaggio da Puzzle » venerdì 15 gennaio 2016, 16:15

Australia e Nuova Zelanda sono i paesi occidentali più difficili dove ambire di poter trovare lavoro e trasferirsi definitivamente da straniero. Selezionano in modo accurato le professionalità di cui hanno bisogno e la concorrenza è spietata. Come sieropositivo è pressoché impossibile. (Non gravare sul sistema sanitario significa che le cure non te le pagano, ma puoi sempre comperarle, in Thailandia, India, Malaysia, Indonesia che stanno a un tiro di schioppo...)

Anni fa la figlia di un mio collega ci è stata un anno per la solita vacanza-studio, ovvero lavorare per imparare la lingua, ricordo che ha presentato un sacco di carte e ha atteso un po' per l'approvazione, per cui non lasciano niente al caso.

Ho un amico italiano laggiù, ma lui ha avuto la fortuna di nascerci e mantenere i contatti nonostante avesse quasi sempre vissuto in Italia. 8 anni fa, visto com'è ridotto questo paese, se n'è tornato in Australia. L'ho sentito via facebook e non penso abbia la minima intenzione di tornare qui definitivamente, in compenso si può permettere di venirci come turista. E' un paese splendido, una delle mie mete più ambite quando sui banchi di scuola sognavo di lavorare in giro per il mondo ed è stato l'unico continente dove non ho mai messo piede.



Blast
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Re: Australia

Messaggio da Blast » venerdì 15 gennaio 2016, 20:13

No ma io non devo andare in Australia a cercare lavoro, io dovrei andare in Australia già con un contratto a tempo determinato di 3 anni... il problema è che se parto per trasferirmi e poi mi rimandano indietro oppure mi dicono che non posso accedere alle cure diventa un bel problema. Quindi vorrei sapere questo in particolar modo, ovvero cosa succede per gli stranieri in ambito hiv. Perchè se non ho alcuna speranza rifiuto l'offerta...


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Re: Australia

Messaggio da skydrake » venerdì 15 gennaio 2016, 20:28

Blast ha scritto:No ma io non devo andare in Australia a cercare lavoro, io dovrei andare in Australia già con un contratto a tempo determinato di 3 anni... il problema è che se parto per trasferirmi e poi mi rimandano indietro oppure mi dicono che non posso accedere alle cure diventa un bel problema. Quindi vorrei sapere questo in particolar modo, ovvero cosa succede per gli stranieri in ambito hiv. Perchè se non ho alcuna speranza rifiuto l'offerta...
Tra i visti di lavoro, solo il visto studio-lavoro consente di andare la senza un "contratto di lavoro" (ossia una promessa di lavoro messa per iscritto da un datore laggiù), per il quale selezionano solo giovani studenti (e neanche tutti).
Quindi l'offerta preventiva di lavoro è una condizione necessaria ma non sufficiente.

L'altra è il "457 Visa Health Insurance".
Non so cosa occorra esattamente per averlo.



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Re: Australia

Messaggio da Blast » venerdì 15 gennaio 2016, 20:44

e informati allora e poi fammi sapere passivaccia :lol:


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Re: Australia

Messaggio da Blast » venerdì 15 gennaio 2016, 20:45

anche perchè devo dirglielo se vado o se si possono infilare la loro offerta su per il loro culo sieronegativo


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Re: Australia

Messaggio da Puzzle » sabato 16 gennaio 2016, 10:12

Blast ha scritto:No ma io non devo andare in Australia a cercare lavoro, io dovrei andare in Australia già con un contratto a tempo determinato di 3 anni... il problema è che se parto per trasferirmi e poi mi rimandano indietro oppure mi dicono che non posso accedere alle cure diventa un bel problema. Quindi vorrei sapere questo in particolar modo, ovvero cosa succede per gli stranieri in ambito hiv. Perchè se non ho alcuna speranza rifiuto l'offerta...
Io telefonerei tranquillamente all'ambasciata australiana in Italia e chiederei direttamente a loro. Dovresti andare dall'altra parte del mondo (tornare indietro diventa un grosso spreco di tempo e denaro) per cui solo dall'ambasciata puoi avere certezze.



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Re: Australia

Messaggio da Blast » sabato 16 gennaio 2016, 10:39

Si esatto hai centrato in pieno il concetto. Nonché un grosso problema sarebbe quello poi di spiegare a chiunque per quale motivo me ne sono tornato dopo 2 giorni dall'Australia :lol:
Comunque propendo sempre più per il rifiutare l'offerta, del resto non sono io che ho deciso di porre limitazioni all'ingresso dei cittadini stranieri, quindi, peggio per loro (e pure per me perché rosico)


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Re: Australia

Messaggio da Puzzle » sabato 16 gennaio 2016, 12:55

Penso che per realizzare queste cose dipendono innumerevoli fattori che si devono incastrare fra loro, ma che alla fine se solo uno salta, tutto si sgretola e ci si accorge di essere legati a un filo, forse più una catena.

Diversi anni fa (avevo da poco iniziato la terapia ed ero più ottimista) mi era stato proposto un inserimento nella Cooperazione Internazionale di un paese del nord Europa per interventi legati alla fase post-bellica delle due guerre del Congo, che mi interessava molto, anzi moltissimo. Avrei avuto un viaggio a casa pagato annualmente, ma il fatto che all'interno di una Cooperazione Internazionale c'è vasta libertà di movimento, e che lo stipendio era ottimo, avrei potuto pagarmi altri due viaggi per conto mio. E questa era una certezza confermatami da laggiù, perché non essendo zone di villeggiatura, ma posti dove erano appena terminate due guerre, molti colleghi andavano e venivano abbastanza spesso senza chiedere il permesso a nessuno.

Naturalmente la scorta minima di farmaci avrebbe dovuto essere di cinque mesi (quattro + uno di emergenza). L'allora medico che mi seguiva mi disse che di questo se ne sarebbe potuto parlare, gli interessava maggiormente che facessi regolarmente le analisi, qui o laggiù, che mi riguardassi e facessi tutti i vaccini. Ero in dirittura di partenza, fatta la vaccinazione febbre gialla, quando il piccolo ambulatorio dove ero seguito fu sconvolto da una legge regionale, il medico fu sostituito e la struttura messa alle dipendenze del reparto malattie infettive dell'ospedale. Senza la collaborazione del medico saltò tutto, le nuove regole furono più rigide con due mesi di terapia. Fosse successo qualche mese dopo avrei dovuto rientrare definitivamente.

Da lì mi resi conto che, a parte ora l'impedimento dovuto all'acufene, e nonostante il lavoro all'estero sia sempre stata la mia ragione di vita, quella catena che tramite la haart ti tiene legato ad un ospedale non la spezzi più.



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