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da uffa2 » lunedì 4 novembre 2013, 22:16
In tutta sincerità: si legge di peggio, tutti i giorni, sui principali quotidiani italiani.
È l’effetto di uno scadimento generalizzato della lingua (un fenomeno di semplificazione che riguarda tutte le lingue, non solo la nostra) e d’imbarbarimento delle relazioni sociali, per cui ciò che si potrebbe dire in maniera “elegante” lo si dice usando i registri più truci tra quelli disponibili.
Mi piacerebbe sapere dove lavora il commissario che ha lapidato la Innocenzi, sapere se nel suo giornale non si usa “ammazzare” (verbo assolutamente popolano) anziché “uccidere” o, peggio, “giustiziare” anziché “assassinare”, e così via.
È un italiano scadente? È uno stile da “novantesimo minuto”? Sì, ed è pure deprecabile. Ma è la lingua che si parla in tutte trasmissioni di approfondimento politico, da cui la bella (?) candidata proviene. È lo stile di quelle trasmissioni, delle prime pagine dei nostri quotidiani, della nostra classe politica, dei congressi dei nostri industriali…
Persino l’errore sulla frase che inizia con “A cui…” così spietatamente rilevato, per me è la prova di quanto i valutatori non siano all’altezza della tecnologia di questa epoca (pensate che all’esame di giornalismo si usava la macchina da scrivere fino a pochi anni fa).
Basta fermarsi un attimo per riconoscere in quell’errore un effetto di una correzione automatica operata dal word processor. Word mette automaticamente la maiuscola dopo il punto: se hai fretta, sei sotto tensione e cose del genere, è il tipico errore di battitura (non tuo per di più) di cui non ti accorgerai; togliamo il punto precedente, mettiamo una virgola oppure nulla, e la frase “fila”.
Insomma: io questa signora la vedrei bene a fare la cassiera al Penny Market, così la smette con quell’aria tutta sua… ma, al netto delle sue discutibili qualità giornalistiche, continuo a pensare che l’esame di giornalismo, così come altri esami abilitanti, sia una buffonata in cui fortunati col bollino che non hanno fatto molta carriera (se l’avessero fatta non perderebbero il loro tempo a correggere “compiti in classe”) giudicano, e possibilmente bocciano, potenziali concorrenti.