
cerco sempre di evitare la politica partitica su queste pagine, perché c’entrerebbe poco e perché è un tale schifo puteolente da tenermi a debita distanza anche fuori di qui.
Però questa è una questione diversa.
Personalmente penso tutto il male possibile del DDL Cirinnà: io voglio gli stessi diritti di ogni altro adulto Cittadino della Repubblica, voglio poter decidere se sposare o no il mio compagno, altro che questa roba di scarto delle unioni civili.
Detto questo, poco è meglio di niente, e soprattutto quarantacinque anni dopo la legge sul divorzio e quasi quarant’anni dopo quella sull’aborto, credo che sia giunto il momento di tornare a difendere la separazione tra lo Stato e i pregiudizi religiosi, di difendere i diritti dei singoli individui contro qualsiasi maggioranza, di affermare, anche in Italia, come ha fatto l’estate scorsa la Corte Suprema USA, il “diritto di ogni cittadino all’eguale protezione davanti alla legge”.
Noi sieropositivi siamo una minoranza che deve nascondersi per non essere discriminata, e la maggior parte di noi, almeno qui, fa pure parte di un’altra minoranza, che nonostante il frociame in TV e cose di questo tipo, continua a doversi scusare di esistere, continua a dover contrattare i propri diritti con politici squallidi che difendono la famiglia tradizionale dall’alto dei loro sette divorzi, continua a doversi difendere dalla guerra che un’accolita di pedofili gli muove “in difesa dei bambini e della legge naturale”.
Non ho scelto di far parte di queste minoranze, confesso che avrei preferito una vita più comoda, ne faccio parte e basta, non ho intenzione però di continuare a prendere ceffoni da gente che, in un mondo ideale, farebbe compagnia ai venditori di yoghurt magico nel bidone della pece.
Sabato 23 gennaio ci saranno un bel po’ di iniziative, forse potreste decidere di sostenerle in qualche modo.