chemsex
Re: chemsex
Capirai, tra i fr0ci sono almeno 10 anni che va di moda il chemsex; certe fr0cione stupide, non consapevoli di avere già una seria deplezione di neuroni, che si contano sulle dita di una mano, decidono anche di bruciare quella piccola porzione di cervello che gli ha concesso madre natura
CIAO GIOIE
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Re: chemsex
Tra gli etero (che mi riguardi) da sempre, e sempre d +!Blast ha scritto:Capirai, tra i fr0ci sono almeno 10 anni che va di moda il chemsex; certe fr0cione stupide, non consapevoli di avere già una seria deplezione di neuroni, che si contano sulle dita di una mano, decidono anche di bruciare quella piccola porzione di cervello che gli ha concesso madre natura
Re: chemsex
ASA Onlus continua a occuparsi di chemsex e annuncia una app per aiutare a ridurre il rischio:
‘Chem sex’: sempre più diffuso il mix (rischioso) a base di sesso e droghe
Un’app verrà in aiuto degli «addicted» che abusano di sostanze sintetiche per aumentare il piacere sessuale. Il rischio di possibili interazioni con i farmaci
Un fenomeno in crescita che conquista sempre più giovani, soprattutto nei rapporti omosessuali maschili. Un trend che spaventa e fa riflettere quello del “chem sex”, il modo di concepire l’attività sessuale con l’utilizzo di sostanze psicoattive sintetiche (“chems”) allo scopo di modulare e amplificare le sensazioni. Su questo sfondo nasce l’idea interattiva proposta da Asa Onlus - Associazione Solidarietà Aids: un’app per cercare di affrontare il problema.
Tecnologia a supporto della salute
Come spiega Alessandra Bianchi, psicologa di Asa Onlus: «Sia noi psicologi sia i medici che collaborano con noi si sono resi conto nelle rispettive attività ambulatoriali come questo trend stia emergendo in modo preponderante. Purtroppo dire “non fatelo” non è più sufficiente per contenere il problema. Dobbiamo trovare strade alternative per diminuire i danni». Da qui l’idea di creare un’app aperta a tutti dove reperire informazioni in merito alle possibili interazioni tra sostanze d’abuso, con un’ulteriore sezione dedicata alle interazioni con i farmaci, per esempio le terapie antiretrovirali. «Siamo in fase di progettazione, ma possiamo dire che prevediamo anche la creazione di una sezione interattiva (chat) e di una linea telefonica dedicata per consulenze ad hoc e counselling».
«Chems»: molto usati, poco conosciuti
«I “chems” vengono spesso assunti con alcol, cannabis e cocaina, ma anche con farmaci (psicofarmaci, antiretrovirali, terapie per il cuore) - spiega Michele Lanza, responsabile del progetto -. Questo comporta interazioni e un aumento dei rischi». Da un lato abbiamo un aumento degli effetti “desiderati”: il sentirsi pieni di energia e di forza, tipico della cocaina; lo sperimentare sensazioni e stati di coscienza nuovi con gli allucinogeni; il generico senso di relax o l’euforia che caratterizza la cannabis. Dall’altro, il sommarsi di effetti farmacologici crea un aumento della tossicità. Questo perché i “chems” agiscono sul sistema nervoso centrale stimolandolo, nel caso degli amfetaminosimili, ma anche deprimendolo, come il GHL/GHB e la chetamina. «Tra gli amfetaminosimili più utilizzati troviamo la metamfetamina (Crystal, Crystal Meth, Ice, Yaba), il mefedrone (Miao, Drone, Spice E, White magic) fino alla MDMA (Ecstasy) - spiega Lanza -. Questi stimolanti riducono il senso di stanchezza, dando l’impressione di un’aumentata potenza sessuale. In particolare, l’Ecstasy viene assunta per la sua capacità di aumentare l’accettazione di sé e godere maggiormente delle stimolazioni sensoriali». Ma l’effetto sul sistema nervoso centrale crea l’inghippo con la conseguenza di rischi per la salute. «La metamfetamina è fortemente tossica, l’assunzione di MDMA o Ecstasy comporta soprattutto un’eccessiva attività psichica, l’innalzamento della temperatura corporea, il senso di grande sete e il rischio di assumere troppi liquidi». Il problema è che l’effetto sulla psiche non sempre è prevedibile: «I “chems” possono scatenare l’aggravamento di malattie mentali sconosciute all’utilizzatore fino ad allora». La chetamina, per esempio, ha un’azione dissociativa e può condurre a una situazione di alterazione della coscienza, conosciuta come K-hole.
Le interazioni con i farmaci
Un ulteriore rischio è legato alle interazioni tra “chems” e farmaci. Un esempio è il G, nome che raggruppa il GHL e il GHB, il cui effetto è quello di esaltare il piacere sessuale. «Dosaggi euforizzanti per alcuni possono essere fortemente sedativi per altri, fino a portare al coma. Inoltre si può avere perdita della memoria a breve termine, con l’effetto di non aver coscienza nell’esporsi a comportamenti ad alto rischio - approfondisce Lanza -. Non solo, il G ha una maggior durata d’azione in alcuni pazienti in terapia antiretrovirale (HAART) che assumono farmaci come il Ritonavir e il Cobicistat: questi ultimi bloccano l’attività di enzimi coinvolti anche nell’eliminazione del G». I “chems” possono interagire con antidepressivi, antipsicotici, ansiolitici e antidolorifici centrali, data la sovrapposizione di attività a livello del sistema nervoso centrale. «Le interazioni più frequenti avvengono però con alcol e cocaina - conclude Lanza -. Per questo si dovrebbero evitare i “chems party”, in cui i chems vengono mescolati a bevande alcoliche e cocaina. Gli effetti di queste associazioni sono molto maggiori rispetto alla pericolosità delle sostanze prese singolarmente, già di per sé elevata».
L'articolo è apparso sul Corriere della Sera, a questo URL: http://www.corriere.it/salute/neuroscie ... fa5b.shtml
nella pagina si trova anche il link all'articolo "Con le nuove droghe non sai «di che ti fai»", raggiungibile cliccando sull'immagine di alcune sostanze.
‘Chem sex’: sempre più diffuso il mix (rischioso) a base di sesso e droghe
Un’app verrà in aiuto degli «addicted» che abusano di sostanze sintetiche per aumentare il piacere sessuale. Il rischio di possibili interazioni con i farmaci
Un fenomeno in crescita che conquista sempre più giovani, soprattutto nei rapporti omosessuali maschili. Un trend che spaventa e fa riflettere quello del “chem sex”, il modo di concepire l’attività sessuale con l’utilizzo di sostanze psicoattive sintetiche (“chems”) allo scopo di modulare e amplificare le sensazioni. Su questo sfondo nasce l’idea interattiva proposta da Asa Onlus - Associazione Solidarietà Aids: un’app per cercare di affrontare il problema.
Tecnologia a supporto della salute
Come spiega Alessandra Bianchi, psicologa di Asa Onlus: «Sia noi psicologi sia i medici che collaborano con noi si sono resi conto nelle rispettive attività ambulatoriali come questo trend stia emergendo in modo preponderante. Purtroppo dire “non fatelo” non è più sufficiente per contenere il problema. Dobbiamo trovare strade alternative per diminuire i danni». Da qui l’idea di creare un’app aperta a tutti dove reperire informazioni in merito alle possibili interazioni tra sostanze d’abuso, con un’ulteriore sezione dedicata alle interazioni con i farmaci, per esempio le terapie antiretrovirali. «Siamo in fase di progettazione, ma possiamo dire che prevediamo anche la creazione di una sezione interattiva (chat) e di una linea telefonica dedicata per consulenze ad hoc e counselling».
«Chems»: molto usati, poco conosciuti
«I “chems” vengono spesso assunti con alcol, cannabis e cocaina, ma anche con farmaci (psicofarmaci, antiretrovirali, terapie per il cuore) - spiega Michele Lanza, responsabile del progetto -. Questo comporta interazioni e un aumento dei rischi». Da un lato abbiamo un aumento degli effetti “desiderati”: il sentirsi pieni di energia e di forza, tipico della cocaina; lo sperimentare sensazioni e stati di coscienza nuovi con gli allucinogeni; il generico senso di relax o l’euforia che caratterizza la cannabis. Dall’altro, il sommarsi di effetti farmacologici crea un aumento della tossicità. Questo perché i “chems” agiscono sul sistema nervoso centrale stimolandolo, nel caso degli amfetaminosimili, ma anche deprimendolo, come il GHL/GHB e la chetamina. «Tra gli amfetaminosimili più utilizzati troviamo la metamfetamina (Crystal, Crystal Meth, Ice, Yaba), il mefedrone (Miao, Drone, Spice E, White magic) fino alla MDMA (Ecstasy) - spiega Lanza -. Questi stimolanti riducono il senso di stanchezza, dando l’impressione di un’aumentata potenza sessuale. In particolare, l’Ecstasy viene assunta per la sua capacità di aumentare l’accettazione di sé e godere maggiormente delle stimolazioni sensoriali». Ma l’effetto sul sistema nervoso centrale crea l’inghippo con la conseguenza di rischi per la salute. «La metamfetamina è fortemente tossica, l’assunzione di MDMA o Ecstasy comporta soprattutto un’eccessiva attività psichica, l’innalzamento della temperatura corporea, il senso di grande sete e il rischio di assumere troppi liquidi». Il problema è che l’effetto sulla psiche non sempre è prevedibile: «I “chems” possono scatenare l’aggravamento di malattie mentali sconosciute all’utilizzatore fino ad allora». La chetamina, per esempio, ha un’azione dissociativa e può condurre a una situazione di alterazione della coscienza, conosciuta come K-hole.
Le interazioni con i farmaci
Un ulteriore rischio è legato alle interazioni tra “chems” e farmaci. Un esempio è il G, nome che raggruppa il GHL e il GHB, il cui effetto è quello di esaltare il piacere sessuale. «Dosaggi euforizzanti per alcuni possono essere fortemente sedativi per altri, fino a portare al coma. Inoltre si può avere perdita della memoria a breve termine, con l’effetto di non aver coscienza nell’esporsi a comportamenti ad alto rischio - approfondisce Lanza -. Non solo, il G ha una maggior durata d’azione in alcuni pazienti in terapia antiretrovirale (HAART) che assumono farmaci come il Ritonavir e il Cobicistat: questi ultimi bloccano l’attività di enzimi coinvolti anche nell’eliminazione del G». I “chems” possono interagire con antidepressivi, antipsicotici, ansiolitici e antidolorifici centrali, data la sovrapposizione di attività a livello del sistema nervoso centrale. «Le interazioni più frequenti avvengono però con alcol e cocaina - conclude Lanza -. Per questo si dovrebbero evitare i “chems party”, in cui i chems vengono mescolati a bevande alcoliche e cocaina. Gli effetti di queste associazioni sono molto maggiori rispetto alla pericolosità delle sostanze prese singolarmente, già di per sé elevata».
L'articolo è apparso sul Corriere della Sera, a questo URL: http://www.corriere.it/salute/neuroscie ... fa5b.shtml
nella pagina si trova anche il link all'articolo "Con le nuove droghe non sai «di che ti fai»", raggiungibile cliccando sull'immagine di alcune sostanze.
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Re: chemsex
Oh Jesus ..... adesso pure questi sprazzi di romanticismo ...... lol lolCurioso ha scritto:https://www.youtube.com/watch?v=st3e9K3NBLQ



Re: chemsex
Quindi deve essere per forza un inibitore del 3A4, che poi sarebbe l'unico enzima coinvolto nel Ritonavir (Norvir). Sicchè vi è lo stesso potenziamento a vicenda come lol Norvir+Viagra: ne prendi una quantità minima e il resto è offerto dalla mutua.uffa2 ha scritto: Non solo, il G ha una maggior durata d’azione in alcuni pazienti in terapia antiretrovirale (HAART) che assumono farmaci come il Ritonavir e il Cobicistat: questi ultimi bloccano l’attività di enzimi coinvolti anche nell’eliminazione del G». .
Non ditelo a Curioso e a Rosso.

Re: chemsex
Comunque il pezzo forte della scena del film era quando un altro personaggio chiamava idioti i giovani di oggi che preferiscono comprarsi la cocaina invece di farsi un abbonamento sopra e sotto con NatashaRob_Rob ha scritto:Oh Jesus ..... adesso pure questi sprazzi di romanticismo ...... lol lolCurioso ha scritto:https://www.youtube.com/watch?v=st3e9K3NBLQnon si puo' mai generalizzare ma un po' e' vero.... il sud e il nord del mondo sono un po' diversi......
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