Le bufale intorno al Movimento 5 Stelle
Arrivano da dentro e fuori il movimento di Beppe Grillo. Il repertorio spazia tra candidate pornostar, leak di Anonymous, sondaggi taroccati e premi Nobel
25 marzo 2013 di Lorenzo Mannella
La gara a chi la spara più grossa, dentro e fuori il
Movimento 5 Stelle sembra sempre aperta. Tant'è che la storia del
chip sottocutaneo diffusa dal neoeletto
Paolo Bernini sembra quasi una barzelletta in confronto al resto. Il primo a sollevare un grande polverone è senza dubbio
Beppe Grillo con le sue
bufale scientifiche e
dichiarazioni accumulate in anni di spettacoli e comizi. Tuttavia, è anche vero che sul conto del M5S e dei suoi attivisti se ne dicono di tutti i colori. La lista per orientarsi nella giunga di affermazioni, smentite e castelli in aria è molto lunga.
Molte bufale nascono sul
Web e si diffondono attraverso blog e magazine, fino ad approdare in tv o sulle pagine dei quotidiani. Spesso è lo stesso Grillo a mettere in circolazione informazioni inesatte, ma è anche vero che i sostenitori del M5S sono molto attivi nelle operazioni di
fact checking. La galassia che ruota intorno al movimento del comico è molto varia, e spesso capita di imbattersi in voci fuori dal coro non autorizzate. Come nel caso di
Gian Paolo Vanoli, guru di
medicina alternativa che collega tra loro vaccini, Aids e omosessualità. La sua presenza sui gruppi Meetup ha irritato alcuni grillini, che lo hanno
contestato chiedendone l'espulsione.
Bufale elettorali
Il primo mito da sfatare è questo: il Movimento 5 Stelle non è il primo partito alla
Camera. I giornali e
Beppe Grillo lo hanno ripetuto migliaia di volte, ma i
dati ufficiali delle elezioni restituiscono un quadro diverso. Il M5S è in prima posizione se si contano solo i voti presi in Italia, ma con l'aggiunta delle schede della
circoscrizione estero è il Pd a essere in leggero vantaggio (8.932.615 voti contro 8.784.499).
Sul tema elezioni non si può fare a meno di citare l'apertura politica di Grillo nei confronti dell'associazione di stampo neofascista
Casa Pound Italia (Cpi). Le
simpatie espresse dal comico genovese nei confronti di Cpi avevano causato l'indignazione di molti. Il leader del M5S ha
smentito di appoggiare direttamente la loro causa, dichiarando di non essere fascista. Tuttavia, non ha nascosto alcuni punti di contatto tra i reciproci programmi elettorali.
Un'altra bufala elettorale risale al 2012, quando
Unione Popolare inizia la raccolta firme per promuovere il
referendum anticasta. A sorpresa il M5S decide di non appoggiare l'iniziativa, nonostante sia molto vicina alle proprie battaglie. Fioccano le critiche ma non si tratta di una svista politica perché, come spiega
PolisBlog, per legge le firme raccolte nell'anno solare precedente le elezioni non sono considerate valide. Lo scorso luglio, infatti, il Movimento 5 Stelle ha preso le
dovute distanze dall'accaduto.
Le sparate dei media
Gli attivisti e i candidati dell'M5S sono famosi per il fatto di non rilasciare interviste e dichiarazioni ai giornalisti. Ecco perché lo scoop di
Barbara D'Urso sapeva dell'incredibile. La conduttrice di Canale 5 manda in onda un
collegamento video con Matteo De Vita, sedicente attivista del Movimento 5 Stelle di Bari. Peccato che si tratti di un semplice simpatizzante, da poco iscritto a un
incontro su Meetup degli amici di Beppe Grillo.
La differenza tra attivisti, candidati e simpatizzanti viene stravolta anche in un altro caso. Una
intervista apparsa sul
Secolo XIX rivelava la presunta candidatura della pornostar
Michelle Ferrari alle liste comunali M5S de La Spezia. Niente di tutto ciò era vero. Secondo una
smentita del Movimento locale, anche
Alba Latella, madre dell'attrice hard e altra presunta candidata, era una semplice attivista.
Sondaggi e sabotaggi
Questa è una bufala da social network.
Giancarlo Cancelleri, portavoce del
Movimento 5 Stelle in Sicilia, il 17 febbraio 2012 posta su Facebook una
prima pagina del Fatto Quotidiano. I titoli del giornale sono una bomba:
Dall'estero sondaggi choc: Grillo al 42%. Ovviamente si tratta di un
fake, ma molti abboccano. Dopo poco, Cancelleri si scusa per l'accaduto dicendo di avere scoperto il fake solo grazie a segnalazioni di amici.
Ci sono anche bufale da cospirazione.
Claudio Messora, blogger vicino all'M5S poi nominato
coordinatore del gruppo di comunicazione al Senato,
pubblica una email ricevuta da Anonymous. Nel testo si legge che gli hacker vogliono denunciare un golpe contro il movimento di Grillo. In allegato ci sono alcune chat Facebook tra due esponenti di
liste civetta. Niente di eclatante, ma c'è uno
storify che evidenzia tutte le falle nella storia, tra editing sospetti e indirizzi email poco credibili. Inoltre, il collettivo hacker ha smentito l'intera vicenda sul
blog ufficiale.
Nobel e lettere fasulle
Beppe Grillo ha scomodato direttamente
Joseph Stiglitz, premio Nobel per l'economia (anche se in realtà è un
premio differente). In una
intervista al canale televisivo statunitense Class Cnbc, il comico dichiara che la paternità del piano economico del M5S va ricondotta proprio al celebre economista. La
smentita, molto garbata, arriva direttamente da Anya Schiffrin, moglie di Stiglitz.
La carrellata dei Nobel prosegue con una
falsa lettera attribuita a
Franca Rame, moglie di Dario Fo. Nel testo, l'ex senatrice avrebbe portato alcuni attacchi al Movimento 5 Stelle, invitando il marito a togliere il proprio sostegno a Grillo e a fondare un nuovo partito.
Gli scambi epistolari non finiscono qui. C'è anche una
falsa email inviata da un indirizzo del M5S ai dipendenti di Equitalia e Agenzia delle Entrate. Il messaggio diceva che
“ alcuni cittadini ci hanno fornito informazioni, fatti e prove su di te che denunciano i tuoi abusi ed i tuoi crimini”. Il testo prosegue così:
“ Noi ti stiamo monitorando e presto agiremo contro di te. Ti apriremo come una scatoletta!”. Era un fake, ma ricorda molto da vicino uno spauracchio evocato da Beppe Grillo. Quello del software
Zip War Airganon per sequestrare i beni ai politici.