Raziel ha scritto:Ha ragione nordsud, gente in saluta arriva a 85 anni senza troppi acciacchi, 2000 anni fa come oggi. La storia registra anche dei centenari e non come casi isolati. Cosa è cambiato? Il crollo della mortalità infantile, e appunto che un numero crescente di individui riesce, grazie alla medicina, ad arrivare ad età anziana. Prima si moriva facilmente per una setticemia causata da un taglio profondo, oggi questo è più difficile, così come si possono curare alcune cose. Ma oltre una certa soglia, o meglio, per alcune malattie, purtroppo esiste un fattore critico che riporta sempre alla stessa età, circa 80 anni per un essere umano.
Ciò che è cambiato è solo, si fa per dire, è un successo straordinario in realtà, che in molti di più riescono ad arrivarci, ma il limite biologico è lì per l'uomo. Quando saranno fatti reali progressi, forse a livello genetico, e si vivrà, in media, fino a 120-130 anni, allora si potrà dire che c'è stato un effettivo avanzamento della vita umana.
E' solo fredda statistica, ciò che personalmente considero un progresso medico, è arrivare alla vecchiaia (non importa se 70 o 100) con una "buona" qualità di vita.
Arrivarci strapieno di farmaci, di visite mediche periodiche settimanali, di analisi ospedaliere mensili, di ore d'attesa nell'ambulatorio del medico di base, del fatto di andare in farmacia come andare al supermercato, di vivere con un dispositivo di allarme al collo che avverte il 118 se qualcosa non funziona, non lo considero un successo. La "sopravvivenza" (indipendentemente dalla mortalità infantile) è realmente incrementata, ma a che prezzo? Con quali sofferenze? Con quali stress? Che poi alla fine diventa sopravvivenza fine a sé stessa, occupando tutto il proprio tempo per curarsi e per poter sopravvivere, con la paura della morte, con pochi momenti per gioire della vita. Non riesco a condividere questo "voler vivere ad ogni costo, qualunque prezzo comporti."
No, grazie. Uno dei miei nonni, che quotidianamente la sera, dopo aver badato alla mucca, alla vite, all'orto, alle galline e al maiale, andava in osteria, giocava la partita a carte con gli amici e non aveva mai avuto problemi di salute, sebbene il vino non gli sia mai dispiaciuto, un giorno, scendendo dalle scale della camera si è seduto su uno scalino, gli si è fermato il cuore e lì è rimasto, all'età di 80anni. Non ha sofferto ed ha vissuto la sua vita felice fino al giorno precedente.