Occupy Our Homes: gli indignados Usa si riprendono gli immobili pignorati
Rispetto a quanto visto finora nelle piazze americane, l’ultima trovata dei manifestanti di Occupy Wall Street si accorda meglio con gli editti di Michael Bloomberg e con le temperature di dicembre. Zuccotti Park è vuoto e senza tende, ma l’America è punteggiata di spazi indoor da occupare per unire lo scopo pratico - un tetto - a quello ideale, ricordare al mondo
chi è il vero colpevole della grande crisi: l’1 per cento.
INDIGNADOS DI TUTTO IL MONDO
E’ la minoranza ricca e avida che, ragionano gli occupanti, ha generato il crollo finanziario partendo da mutui concessi deliberatamente senza criterio, dunque è legittimo e doveroso riprendersi quegli immobili che sono stati pignorati dagli stessi banchieri che hanno acceso la miccia, e che ora giacciono disabitati.
Se con l’esproprio proletario si giustificava una confisca di beni altrui, Occupy Our Homes è per gli organizzatori una semplice iniziatiai per riappropriarsi del maltolto. La scorsa settimana
i manifestanti hanno preso di mira case da Atlanta a Seattle passando per San Francisco e Brooklyn,
aiutando vecchi proprietari sfrattati o homeless a occupare gli stabili. In alcuni casi la pressione dei legali che difendono pro-bono i manifestanti è stata sufficiente a convincere le autorità competenti, ma altrove non sono mancati i momenti di tensione.
Esaurito il momento dell’occupazione en plein air, i ragazzi di Zuccotti Park si stanno orientando su
manifestazioni più strutturate e che magari possano fruttare un tetto sotto cui mettersi a ragionare sulla mossa successiva.
http://blog.panorama.it/mondo/2011/12/1 ... pignorati/