Scusate ma non capisco l'alternativa secca "salvare le banche/lasciarle fallire". Non si possono anche nazionalizzare (invece di salvarle riempiendole di soldi pubblici *in cambio di nulla e senza alcuna condizione* o lasciarle andare a ramengo come Lehman, che vari esperti ritengono sia stato il "peccato originale" che ha scoperchiato le fogne facendo venir fuori tutto il mërdaio in cui sta annegando l'Occidente)?Scared ha scritto:Concordo.cd4lover ha scritto:Alla fine si renderanno conto che l'unico modo per non andare a finire a gambe all'aria...è lasciare fallire le banche...punto.
Se non si lasciano mai fallire le banche perchè sono tutte too big to fail,allora il concetto dell'azzardo morale va al diavolo.
D'altronde è ovvio che se io so che tanto mi salvano comunque alla fine della fiera,rischio sempre.
Ed è quello che le banche stanno facendo sapendo che se anche fanno operazioni ultra spregiudicate tanto gli Stati salvano loro le chiappe.
Economia e Finanza con il CD4+...a cura di cd4lover
Re: Economia e Finanza con il CD4+...a cura di cd4lover
Re: Economia e Finanza con il CD4+...a cura di cd4lover
Sond.tgla7 pd 27.3 pdl 19.6 m5s 16.4 idv 7.9 udc 6.8 sel 5.4 lega 4.8 fli 2.2 dest 1.9 fed.s.1.8 psi 1.3 verdi 1 sud 0.7 api,mpa,rad,pli 0.5
Fonte: http://twitter.com/ementana
P.s. Perdonate, ho fatto un pasticcio: dovevo postare nel 3d di politica e invece inavvertitamente l'ho fatto in quello di economia.
Fonte: http://twitter.com/ementana
P.s. Perdonate, ho fatto un pasticcio: dovevo postare nel 3d di politica e invece inavvertitamente l'ho fatto in quello di economia.
Re: Economia e Finanza con il CD4+...a cura di cd4lover
Le banche dovrebbero prestare soldi sulla fiducia. Hanno evidentemente concesso fiducia a coloro che non se la meritavano.
In Spagna hanno concesso mutui al 100% del valore dell'immobile ed ora le banche Spagnole si trovano sul groppone centinaia di migliaia di vani abitativi e creditici inesigibili per 200 o 250 miliardi di euro ( che devono essere ripianati per evitare una Lehman Brothers europea...) e con uno stato centrale che non può far niente per andare loro in soccorso ( sta fallendo anche lo stato Spagnolo ).
Comunque un ridimensionamento del sistema bancario è assolutamente necessario. Non è possibile che uno come Fiorani sia ancora libero. Non è giusto.
Il sistema bancario Italiano sano era quello di una volta con le casse di risparmio provinciali e le banche popolari. I giganti che ci sono adesso sono alla mercè delle paturnie della borsa dove operano al ribasso gli speculatori. Evidentemente per "controllare" meglio poche banche che manovrano credito ed economia sono il primo passo.
In Spagna hanno concesso mutui al 100% del valore dell'immobile ed ora le banche Spagnole si trovano sul groppone centinaia di migliaia di vani abitativi e creditici inesigibili per 200 o 250 miliardi di euro ( che devono essere ripianati per evitare una Lehman Brothers europea...) e con uno stato centrale che non può far niente per andare loro in soccorso ( sta fallendo anche lo stato Spagnolo ).
Comunque un ridimensionamento del sistema bancario è assolutamente necessario. Non è possibile che uno come Fiorani sia ancora libero. Non è giusto.
Il sistema bancario Italiano sano era quello di una volta con le casse di risparmio provinciali e le banche popolari. I giganti che ci sono adesso sono alla mercè delle paturnie della borsa dove operano al ribasso gli speculatori. Evidentemente per "controllare" meglio poche banche che manovrano credito ed economia sono il primo passo.
Re: Economia e Finanza con il CD4+...a cura di cd4lover
Segnalo questa toccante lettera di Margherita Dean a Brunella Torresin:
http://loredanalipperini.blog.kataweb.i ... /#comments
(la foto dell'Italia che verrà?)
http://loredanalipperini.blog.kataweb.i ... /#comments
(la foto dell'Italia che verrà?)
Re: Economia e Finanza con il CD4+...a cura di cd4lover
Era Obama che ha prestato denaro senza alcuna condizione. In Europa c'è stata giusto la mega iniezione di liquidità di Draghi, in cambio di un misero 1% di interesse.Leon ha scritto: Scusate ma non capisco l'alternativa secca "salvare le banche/lasciarle fallire". Non si possono anche nazionalizzare (invece di salvarle riempiendole di soldi pubblici *in cambio di nulla e senza alcuna condizione* o lasciarle andare a ramengo come Lehman, che vari esperti ritengono sia stato il "peccato originale" che ha scoperchiato le fogne facendo venir fuori tutto il mërdaio in cui sta annegando l'Occidente)?
Viceversa, tutti ulteriori aiuti statali si sono risolti con l'acquisizione del pacchetto di controllo dello stato che interveniva per salvarle.
Purtroppo comincio a credere sempre più che abbia avuto ragione quel commissario europeo (di cui non ricordo più il nome) l'anno scorso:
"I tedeschi non si impegneranno veramente per la risoluzione della crisi dell'euro finchè non gli fallirà una loro banca in casa loro"
Re: Economia e Finanza con il CD4+...a cura di cd4lover
La Terza guerra mondiale? La verità sulle banche, Monti e l'Euro (Italian Edition) by Elido Fazi
I debiti europei da finanziare ammontano a circa 1400 miliardi. Il debito di cui ha bisogno l’Italia (circa 300 miliardi) è una bazzecola, confrontato con l’esigenza di finanziamento degli Stati Uniti d’America che hanno bisogno, solo quest’anno, di circa 4700 miliardi. Insomma, se ci preoccupiamo noi, figuriamoci Obama; oppure Ben Bernanke, capo della fed, la Banca Centrale americana, anche se lui può sempre far ricorso alla stampa di carta verde, e noi, almeno per adesso, in Europa, no, non allo stesso modo almeno. Siamo quindi di fronte a una vera e propria guerra dei debiti, del dollaro...
Fondo Salva Stati (efsf, se uno legge il «Financial Times» e l’«Economist», European Financial Stability Facility), che dovrebbe diventare già a luglio di quest’anno, una sorta di Fondo Monetario Internazionale Europeo.
del World Gold Council, nel 1960 gli Stati Uniti conservavano ancora 15.822 tonnellate d’oro. Erano scese a 9839 nel 1970). Nel 1971, durante il primo mandato presidenziale di Richard Nixon, le riserve auree statunitensi ammontavano ormai a un terzo dei debiti esteri americani, mentre le voci che chiedevano la restituzione dell’oro erano diventate ormai un coro forte e incontrollabile. Così, nell’agosto di quell’anno, l’amministrazione usa prese una decisione che spiazzò il mondo. Nixon annunciò una formale sospensione della convertibilità del dollaro...la conferenza furono vagliate diverse ipotesi. Il grande economista inglese John Maynard Keynes propose la creazione di una nuova moneta di scambio, il bancor, una valuta virtuale che doveva essere emessa da un organismo mondiale dotato di potere di stampa e usata dagli Stati membri come riserva valutaria. Ma l’idea venne fortremente osteggiata dala delegazione statunitense e in particolare dal suo economista di punta, un certo Harry Dexter White, il quale fece pesare la posizione militare del suo Paese. Insomma , gli economisti amerikanio riuscirono a trasfoirmare il dollaro nella moneta di riserva internazionale, con un valore fisso rispetto all'oro. Proposero poi di creare un organismo, il Fondo monetario Internazionale, FMI, na con compiti molto più modesti rispetto al progetto originario di Keynes. Esso non avrebbe potuto creare moneta, ma si sarebbe limitato a gestire, attraverso le quote di oro dei soci partecipanti, la concessione di prestiti a Paesi in temporanea difficoltà. Il dollaro divenne l’unica moneta di riserva internazionale, in un nuovo sistema monetario che venne chiamato dollar exchange standard. Le autorità monetarie americane avevano acquisito un enorme libertà d'azione
A partire dal 1971, la possibilità di vendere il proprio petrolio non più in dollari, ma in un paniere di valute internazionali. Una notizia che circolò soltanto in una ristretta cerchia di addetti ai lavori, ma che non mancò di generare un grande allarme. Il greggio si era trasformato in una risorsa essenziale per la crescita, e il fatto che fosse venduto in dollari garantiva alla valuta statunitense un peso nei mercati finanziari e un margine di manovra per l'amministrazione USA, altrimenti difficilmente ottenibile. Ora che era venuto meno il legame tra $ e Euro, il petrolio diventava il fattore chiave perché la supremazia della moneta USA potesse durare nel tempo.
Un paio di anni dopo, un gruppo di esponenti del mondo economico internazionale si riunì in un lussuoso hotel sull’isola svedese di Saltsjöbaden. Fu un incontro mantenuto segreto ai più, nel corso del quale la delegazione americana prospettò al resto dei partecipanti un inquietante scenario in cui il prezzo del petrolio sarebbe potuto crescere del 400 per cento, incrementando fortemente i profitti dei paesi dell’opec. L’obiettivo del meeting non era trovare un sistema per evitare l’imminente shock petrolifero, ma bensì capire come gestire l’enorme flusso di dollari che ne sarebbe scaturito, cioè, come diceva spesso l’allora segretario di Stato americano Henry Kissinger, come riciclare «il flusso dei petrodollari». Sei mesi dopo il meeting di Saltsjöbaden, gli eserciti di Siria ed Egitto sferrarono un attacco a sorpresa contro Israele,...Il conflitto terminò con gli accordi di Camp David, resi possibili perché l’Egitto di Sadat prese atto della sconfitta e ruppe così il fronte con la Lega Araba, ottenendo la mediazione di Washington. Le Nazioni Unite consacrarono la tregua con una risoluzione. In seguito al conflitto l’opec decise di applicare un embargo ai paesi europei che avevano spalleggiato Israele. A causa dell’embargo, il prezzo del petrolio schizzò in alto del 400 per cento, esattamente come la delegazione americana aveva previsto a Saltsjöbaden. Per la prima volta, in quell’occasione l’amministrazione americana definì le basi di una strategia di protezione attiva del $ che avrebbe generato notevoli ripercussioni negli anni a venire.
L’Arabia Saudita si impegnava a vendere esclusivamente in dollari il proprio petrolio. Quello stesso anno il governo saudita acquistò segretamente 2,5 miliardi di dollari in buoni del Tesoro americani utilizzando il surplus dei propri fondi petroliferi. Qualcosa di più della legge della domanda e dell’offerta fece in modo che il 70 per cento fosse investito in debito americano. L’oro nero si apprestava a sostituire l’oro giallo. Cos’era successo? Gli Stati Uniti avevano dovuto abdicare al cambio fisso con l’oro, che aveva permesso loro di far crescere l’economia per tre decenni.
Nel 1984, Reagan abolì la deduzione alla fonte per gli interessi e i dividendi pagati ai possessori stranieri di asset americani (la cosiddetta Withholding Tax) per incoraggiare gli investitori internazionali a finanziare gli enormi deficit statunitensi.
Il primo ministro del Lussemburgo Pierre Werner aveva convocato una conferenza europea, precisamente nel 1969, sollevando l’opportunità di dare vita a quella che poi fu chiamata Unione Monetaria ed Economica Europea. Successivamente, nel 1979, da un’iniziativa di Francia e Germania nacque il Sistema Monetario Europeo, che ebbe l’effetto di stabilizzare i cambi delle principali valute del Vecchio Continente, seguito dalla creazione dell’ecu (European Currency Unit), una valuta virtuale. Un processo che si arricchì nei decenni successivi, fino a culminare nel Trattato di Maastricht, firmato nel febbraio del 1992, tre anni dopo la caduta inaspettata del muro di Berlino. Il cancelliere Kohl, al tempo, impose che il cambio del marco orientale fosse elevato al livello di quello occidentale. I calcoli degli economisti dicevano invece che il marco orientale valeva al massimo il 25 per cento di quello occidentale. Molti, inclusa la Bundesbank, sostenevano che una politica di parità avrebbe portato alla rovina e alla distruzione della competitività dei Länder annessi nel 1991. Il governatore della Bundesbank, Pohl, che era contrario al cambio 1:1, rassegnò le dimissioni. Il cancelliere, al contrario, voleva mettere potere d’acquisto nelle mani dei cittadini della Germania orientale per far loro comprare auto nuove – le Trabant facevano schifo –, frigoriferi, televisori, tutte quelle belle cose che si potevano acquistare facilmente a Berlino Ovest.
La Bundesbank, che non è mai stata un’aquila, l’euro non lo voleva e cercò di sollevare l’opinione pubblica contro la sua introduzione. Ma l’euro fu il prezzo preteso dai francesi per avallare la riunificazione e tenere attaccata la Germania all’Europa
Aveva ragione. Il capo del Goldman Sachs, Blankfein, guadagnò 54,4 milioni di dollari nel 2006. La società nel suo complesso stabilì un record: net earning di 9,5 miliardi di dollari. Chissà quanto guadagna oggi Blankfein. In quegli anni lavorava presso la stessa banca anche Mario Monti, in qualità di international advisor e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute. Mario Draghi, invece, aveva appena lasciato l'istituto per diventare governatore della Banca d'Italia
17 febbraio 2008, subito dopo Davos, viene ufficialmente aperta la Oil Bourse di Kish, con le autorità iraniane in teleconferenza da Teheran per motivi di sicurezza. Pochi giorni prima erano stati danneggiati i servizi internet in tutto l’Iran, causa la tranciatura di un grosso cavo in mare. In una prima fase, nella Borsa si commerceranno solo prodotti ricavati dal petrolio. In un secondo tempo, sarà venduto anche il petrolio, anzi si prevede un “Caspian Crude” benchmark price simile a quello che viene fatto con il Bret Crude. Si potrà comprare solo con valute Non-$-correnty
Un’ultima cosa. Qual era l’idea di Tommaso Padoa Schioppa che ha menzionato Soros al Forum di Davos, quella di cui abbiamo parlato nell’introduzione? L’idea è questa: rifinanziare il debito dell’Italia (ma la stessa cosa vale per la Spagna) non con Bond a lungo termine su cui lo Stato deve pagare interessi del 5-6 per cento, ma con buoni del Tesoro trimestrali che possono essere emessi a poco più dell’1 per cento. La soluzione adottata oggi dalla bce è quella che in gergo tecnico viene chiamata ltro (Long Term Refinancing Operation), un’operazione con cui la Banca Centrale ricopre di denaro a bassissimi tassi gli istituti di credito: 1 per cento per tre anni. Una vera manna per il sistema bancario. Alcuni l’hanno chiamata “Operazione Vinci Facile”. «Mentre il sistema ltro consente alle banche italiane e spagnole di operare un arbitraggio molto lucrativo e praticamente senza rischi, i Bond dello Stato rimangono sull’orlo del precipizio, anche se negli giorni c'é stato un piccolo miglioramento», sostiene Soros. La sua proposta è di utilizzare l’European Financial Stability Facility (efsf) per assicurare la bce nei confronti del rischio di insolvenza sui buoni del Tesoro. Questo consentirebbe alla European Banking Authority di trattare i buoni del Tesoro come l’equivalente della cassa: potrebbero essere venduti alla bce in ogni momento. Le banche avrebbero un vantaggio nel tenere la loro liquidità in bot, fintanto che questi rendono di più dell’1 per cento. Ciò aiuterebbe in modo significativo ad abbassare il costo interessi per il servizio del debito. L'osservazione più ovvia in questo schema è che, così facendo, si accorcerebbe in modo efficace la maturità media del debito. Ma Soros sostiene che potrebbe essere un vantaggio. I governi sarebbero sempre tenuti sulla corda. L’efsf avrebbe praticamente un’illimitata capacità di assicurare buoni del Tesoro, poiché con questa logica nessun paese potrebbe mai entrare in default. Se qualche Stato ne facesse abuso, sarebbe automaticamente penalizzato e il costo di finanziamento del debito salirebbe immediatamente. Insieme, la bce e l’efsf potrebbero realizzare quello che la Banca Centrale Europea non può fare da sola: agire da lender of last resort. Si potrebbe, nel breve periodo, risolvere quello che è ora considerato il peccato capitale dell’euro. Per la prima volta da quando è iniziata la crisi, le autorità europee potrebbero garantire gli Stati con risorse più che sufficienti. Questo coglierebbe di sorpresa i mercati e farebbe cambiare il loro “mood” – perché, secondo Soros, anche i mercati hanno un “mood”. Scrive l’Agenzia Reuters il 31 gennaio: «Alcune delle più grandi banche della zona euro hanno riferito al “Financial Times” che si stanno preparando a raddoppiare le richieste di fondi BCE a tre anni nell'operazione di fine febbraio (2012)
Siamo quindi di fronte a una vera e propria guerra dei bediti , del dollaro contro l'euro, per accaparrarsi i finanziatori necessari? I Paesi Europei, alcuni, tra cui l'Italia, hanno fatto fatica a piazzare i propri Bond negli ultimi mesi e sono stati costretti a pagare tassi di interesse sempre più alti. Il famoso "spread, di cuio fino a qualche mese fa nessuno , tra il pubblico dei non -tecnici, sapeva niente, rappresenta esattamente questo: quanti punti in più siamo costretti a pagare rispetto a un Paese europeo più affidabile di noi.
in questa guerra solo i bambini potrebbero credere che le “tre sorelle”, le tre agenzie americane di rating, giochino in modo imparziale. Non solo ci sono conflitti di interesse – basti pensare che Warren Buffett, il più grande speculatore americano e quindi della Terra, ha una quota azionaria importante in una di esse, ma guarda caso Buffett è un Democratico che appoggia Obama e a cui non sono mai piaciute le guerre militari e brutali di Bush
Ricostruire il sistema monetario internazionale e dare vita a un quadro di norme e istituzioni capaci di regolare il funzionamento degli scambi monetari negli anni a venire. Fino ad allora, infatti, era stato utilizzato il gold standard, il sistema di scambi valutari basati sull’oro: aveva funzionato per decenni, ma già negli anni precedenti al conflitto mondiale era andato in crisi e la guerra aveva reso ulteriormente confusa la situazione. «È un bene che la gente non sappia come funziona il nostro sistema monetario», diceva Henry Ford.
Un grande presidente americano, Thomas Jefferson, il più amato da Gore Vidal , due secoli fa, nel 1816, disse: «Sinceramente sono convinto che le potenze bancarie siano più pericolose degli eserciti in campo»
I debiti europei da finanziare ammontano a circa 1400 miliardi. Il debito di cui ha bisogno l’Italia (circa 300 miliardi) è una bazzecola, confrontato con l’esigenza di finanziamento degli Stati Uniti d’America che hanno bisogno, solo quest’anno, di circa 4700 miliardi. Insomma, se ci preoccupiamo noi, figuriamoci Obama; oppure Ben Bernanke, capo della fed, la Banca Centrale americana, anche se lui può sempre far ricorso alla stampa di carta verde, e noi, almeno per adesso, in Europa, no, non allo stesso modo almeno. Siamo quindi di fronte a una vera e propria guerra dei debiti, del dollaro...
Fondo Salva Stati (efsf, se uno legge il «Financial Times» e l’«Economist», European Financial Stability Facility), che dovrebbe diventare già a luglio di quest’anno, una sorta di Fondo Monetario Internazionale Europeo.
del World Gold Council, nel 1960 gli Stati Uniti conservavano ancora 15.822 tonnellate d’oro. Erano scese a 9839 nel 1970). Nel 1971, durante il primo mandato presidenziale di Richard Nixon, le riserve auree statunitensi ammontavano ormai a un terzo dei debiti esteri americani, mentre le voci che chiedevano la restituzione dell’oro erano diventate ormai un coro forte e incontrollabile. Così, nell’agosto di quell’anno, l’amministrazione usa prese una decisione che spiazzò il mondo. Nixon annunciò una formale sospensione della convertibilità del dollaro...la conferenza furono vagliate diverse ipotesi. Il grande economista inglese John Maynard Keynes propose la creazione di una nuova moneta di scambio, il bancor, una valuta virtuale che doveva essere emessa da un organismo mondiale dotato di potere di stampa e usata dagli Stati membri come riserva valutaria. Ma l’idea venne fortremente osteggiata dala delegazione statunitense e in particolare dal suo economista di punta, un certo Harry Dexter White, il quale fece pesare la posizione militare del suo Paese. Insomma , gli economisti amerikanio riuscirono a trasfoirmare il dollaro nella moneta di riserva internazionale, con un valore fisso rispetto all'oro. Proposero poi di creare un organismo, il Fondo monetario Internazionale, FMI, na con compiti molto più modesti rispetto al progetto originario di Keynes. Esso non avrebbe potuto creare moneta, ma si sarebbe limitato a gestire, attraverso le quote di oro dei soci partecipanti, la concessione di prestiti a Paesi in temporanea difficoltà. Il dollaro divenne l’unica moneta di riserva internazionale, in un nuovo sistema monetario che venne chiamato dollar exchange standard. Le autorità monetarie americane avevano acquisito un enorme libertà d'azione
A partire dal 1971, la possibilità di vendere il proprio petrolio non più in dollari, ma in un paniere di valute internazionali. Una notizia che circolò soltanto in una ristretta cerchia di addetti ai lavori, ma che non mancò di generare un grande allarme. Il greggio si era trasformato in una risorsa essenziale per la crescita, e il fatto che fosse venduto in dollari garantiva alla valuta statunitense un peso nei mercati finanziari e un margine di manovra per l'amministrazione USA, altrimenti difficilmente ottenibile. Ora che era venuto meno il legame tra $ e Euro, il petrolio diventava il fattore chiave perché la supremazia della moneta USA potesse durare nel tempo.
Un paio di anni dopo, un gruppo di esponenti del mondo economico internazionale si riunì in un lussuoso hotel sull’isola svedese di Saltsjöbaden. Fu un incontro mantenuto segreto ai più, nel corso del quale la delegazione americana prospettò al resto dei partecipanti un inquietante scenario in cui il prezzo del petrolio sarebbe potuto crescere del 400 per cento, incrementando fortemente i profitti dei paesi dell’opec. L’obiettivo del meeting non era trovare un sistema per evitare l’imminente shock petrolifero, ma bensì capire come gestire l’enorme flusso di dollari che ne sarebbe scaturito, cioè, come diceva spesso l’allora segretario di Stato americano Henry Kissinger, come riciclare «il flusso dei petrodollari». Sei mesi dopo il meeting di Saltsjöbaden, gli eserciti di Siria ed Egitto sferrarono un attacco a sorpresa contro Israele,...Il conflitto terminò con gli accordi di Camp David, resi possibili perché l’Egitto di Sadat prese atto della sconfitta e ruppe così il fronte con la Lega Araba, ottenendo la mediazione di Washington. Le Nazioni Unite consacrarono la tregua con una risoluzione. In seguito al conflitto l’opec decise di applicare un embargo ai paesi europei che avevano spalleggiato Israele. A causa dell’embargo, il prezzo del petrolio schizzò in alto del 400 per cento, esattamente come la delegazione americana aveva previsto a Saltsjöbaden. Per la prima volta, in quell’occasione l’amministrazione americana definì le basi di una strategia di protezione attiva del $ che avrebbe generato notevoli ripercussioni negli anni a venire.
L’Arabia Saudita si impegnava a vendere esclusivamente in dollari il proprio petrolio. Quello stesso anno il governo saudita acquistò segretamente 2,5 miliardi di dollari in buoni del Tesoro americani utilizzando il surplus dei propri fondi petroliferi. Qualcosa di più della legge della domanda e dell’offerta fece in modo che il 70 per cento fosse investito in debito americano. L’oro nero si apprestava a sostituire l’oro giallo. Cos’era successo? Gli Stati Uniti avevano dovuto abdicare al cambio fisso con l’oro, che aveva permesso loro di far crescere l’economia per tre decenni.
Nel 1984, Reagan abolì la deduzione alla fonte per gli interessi e i dividendi pagati ai possessori stranieri di asset americani (la cosiddetta Withholding Tax) per incoraggiare gli investitori internazionali a finanziare gli enormi deficit statunitensi.
Il primo ministro del Lussemburgo Pierre Werner aveva convocato una conferenza europea, precisamente nel 1969, sollevando l’opportunità di dare vita a quella che poi fu chiamata Unione Monetaria ed Economica Europea. Successivamente, nel 1979, da un’iniziativa di Francia e Germania nacque il Sistema Monetario Europeo, che ebbe l’effetto di stabilizzare i cambi delle principali valute del Vecchio Continente, seguito dalla creazione dell’ecu (European Currency Unit), una valuta virtuale. Un processo che si arricchì nei decenni successivi, fino a culminare nel Trattato di Maastricht, firmato nel febbraio del 1992, tre anni dopo la caduta inaspettata del muro di Berlino. Il cancelliere Kohl, al tempo, impose che il cambio del marco orientale fosse elevato al livello di quello occidentale. I calcoli degli economisti dicevano invece che il marco orientale valeva al massimo il 25 per cento di quello occidentale. Molti, inclusa la Bundesbank, sostenevano che una politica di parità avrebbe portato alla rovina e alla distruzione della competitività dei Länder annessi nel 1991. Il governatore della Bundesbank, Pohl, che era contrario al cambio 1:1, rassegnò le dimissioni. Il cancelliere, al contrario, voleva mettere potere d’acquisto nelle mani dei cittadini della Germania orientale per far loro comprare auto nuove – le Trabant facevano schifo –, frigoriferi, televisori, tutte quelle belle cose che si potevano acquistare facilmente a Berlino Ovest.
La Bundesbank, che non è mai stata un’aquila, l’euro non lo voleva e cercò di sollevare l’opinione pubblica contro la sua introduzione. Ma l’euro fu il prezzo preteso dai francesi per avallare la riunificazione e tenere attaccata la Germania all’Europa
Aveva ragione. Il capo del Goldman Sachs, Blankfein, guadagnò 54,4 milioni di dollari nel 2006. La società nel suo complesso stabilì un record: net earning di 9,5 miliardi di dollari. Chissà quanto guadagna oggi Blankfein. In quegli anni lavorava presso la stessa banca anche Mario Monti, in qualità di international advisor e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute. Mario Draghi, invece, aveva appena lasciato l'istituto per diventare governatore della Banca d'Italia
17 febbraio 2008, subito dopo Davos, viene ufficialmente aperta la Oil Bourse di Kish, con le autorità iraniane in teleconferenza da Teheran per motivi di sicurezza. Pochi giorni prima erano stati danneggiati i servizi internet in tutto l’Iran, causa la tranciatura di un grosso cavo in mare. In una prima fase, nella Borsa si commerceranno solo prodotti ricavati dal petrolio. In un secondo tempo, sarà venduto anche il petrolio, anzi si prevede un “Caspian Crude” benchmark price simile a quello che viene fatto con il Bret Crude. Si potrà comprare solo con valute Non-$-correnty
Un’ultima cosa. Qual era l’idea di Tommaso Padoa Schioppa che ha menzionato Soros al Forum di Davos, quella di cui abbiamo parlato nell’introduzione? L’idea è questa: rifinanziare il debito dell’Italia (ma la stessa cosa vale per la Spagna) non con Bond a lungo termine su cui lo Stato deve pagare interessi del 5-6 per cento, ma con buoni del Tesoro trimestrali che possono essere emessi a poco più dell’1 per cento. La soluzione adottata oggi dalla bce è quella che in gergo tecnico viene chiamata ltro (Long Term Refinancing Operation), un’operazione con cui la Banca Centrale ricopre di denaro a bassissimi tassi gli istituti di credito: 1 per cento per tre anni. Una vera manna per il sistema bancario. Alcuni l’hanno chiamata “Operazione Vinci Facile”. «Mentre il sistema ltro consente alle banche italiane e spagnole di operare un arbitraggio molto lucrativo e praticamente senza rischi, i Bond dello Stato rimangono sull’orlo del precipizio, anche se negli giorni c'é stato un piccolo miglioramento», sostiene Soros. La sua proposta è di utilizzare l’European Financial Stability Facility (efsf) per assicurare la bce nei confronti del rischio di insolvenza sui buoni del Tesoro. Questo consentirebbe alla European Banking Authority di trattare i buoni del Tesoro come l’equivalente della cassa: potrebbero essere venduti alla bce in ogni momento. Le banche avrebbero un vantaggio nel tenere la loro liquidità in bot, fintanto che questi rendono di più dell’1 per cento. Ciò aiuterebbe in modo significativo ad abbassare il costo interessi per il servizio del debito. L'osservazione più ovvia in questo schema è che, così facendo, si accorcerebbe in modo efficace la maturità media del debito. Ma Soros sostiene che potrebbe essere un vantaggio. I governi sarebbero sempre tenuti sulla corda. L’efsf avrebbe praticamente un’illimitata capacità di assicurare buoni del Tesoro, poiché con questa logica nessun paese potrebbe mai entrare in default. Se qualche Stato ne facesse abuso, sarebbe automaticamente penalizzato e il costo di finanziamento del debito salirebbe immediatamente. Insieme, la bce e l’efsf potrebbero realizzare quello che la Banca Centrale Europea non può fare da sola: agire da lender of last resort. Si potrebbe, nel breve periodo, risolvere quello che è ora considerato il peccato capitale dell’euro. Per la prima volta da quando è iniziata la crisi, le autorità europee potrebbero garantire gli Stati con risorse più che sufficienti. Questo coglierebbe di sorpresa i mercati e farebbe cambiare il loro “mood” – perché, secondo Soros, anche i mercati hanno un “mood”. Scrive l’Agenzia Reuters il 31 gennaio: «Alcune delle più grandi banche della zona euro hanno riferito al “Financial Times” che si stanno preparando a raddoppiare le richieste di fondi BCE a tre anni nell'operazione di fine febbraio (2012)
Siamo quindi di fronte a una vera e propria guerra dei bediti , del dollaro contro l'euro, per accaparrarsi i finanziatori necessari? I Paesi Europei, alcuni, tra cui l'Italia, hanno fatto fatica a piazzare i propri Bond negli ultimi mesi e sono stati costretti a pagare tassi di interesse sempre più alti. Il famoso "spread, di cuio fino a qualche mese fa nessuno , tra il pubblico dei non -tecnici, sapeva niente, rappresenta esattamente questo: quanti punti in più siamo costretti a pagare rispetto a un Paese europeo più affidabile di noi.
in questa guerra solo i bambini potrebbero credere che le “tre sorelle”, le tre agenzie americane di rating, giochino in modo imparziale. Non solo ci sono conflitti di interesse – basti pensare che Warren Buffett, il più grande speculatore americano e quindi della Terra, ha una quota azionaria importante in una di esse, ma guarda caso Buffett è un Democratico che appoggia Obama e a cui non sono mai piaciute le guerre militari e brutali di Bush
Ricostruire il sistema monetario internazionale e dare vita a un quadro di norme e istituzioni capaci di regolare il funzionamento degli scambi monetari negli anni a venire. Fino ad allora, infatti, era stato utilizzato il gold standard, il sistema di scambi valutari basati sull’oro: aveva funzionato per decenni, ma già negli anni precedenti al conflitto mondiale era andato in crisi e la guerra aveva reso ulteriormente confusa la situazione. «È un bene che la gente non sappia come funziona il nostro sistema monetario», diceva Henry Ford.
Un grande presidente americano, Thomas Jefferson, il più amato da Gore Vidal , due secoli fa, nel 1816, disse: «Sinceramente sono convinto che le potenze bancarie siano più pericolose degli eserciti in campo»
Re: Economia e Finanza con il CD4+...a cura di cd4lover
Leon rispondo a quel vecchio thread dove chiedevi perchè non nazionalizzare le banche anzichè lasciarle fallire o ricapitalizzarle di continuo.
Certo che risolverebbe la questione...il problema è nazionalizzarle
In questa settimana si è visto di tutto...mercati super speculativi...Draghi marionetta...Draghi non marionetta...avvoltoi a cui sparare con la doppietta...
Il mio consiglio rimane...NON investire su titoli tedeschi, e cogliere la palla al balzo per i nostri 10yr... con questi rendimenti non vedo il motivo di non comprare...tanto se falliamo noi, fallisce pure la Germania...non vedo l'utilità di acquistare bond di lunga scadenza con tassi quasi o addirittura negativi
.
Certo che risolverebbe la questione...il problema è nazionalizzarle

In questa settimana si è visto di tutto...mercati super speculativi...Draghi marionetta...Draghi non marionetta...avvoltoi a cui sparare con la doppietta...
Il mio consiglio rimane...NON investire su titoli tedeschi, e cogliere la palla al balzo per i nostri 10yr... con questi rendimenti non vedo il motivo di non comprare...tanto se falliamo noi, fallisce pure la Germania...non vedo l'utilità di acquistare bond di lunga scadenza con tassi quasi o addirittura negativi

Terapia: feb. 2017 Triumeq
Farmaci precedenti: (Truvada - 6/11-3/14) - (Reyataz/r - Kivexa- 6/11-2/17)
Ultime analisi: feb. 2017- 1260 CD4+ (37.0%) - CD4/CD8 = 1.24 - VL <20
Diario: http://hivforum.info/forum/viewtopic.php?f=2&t=419
Farmaci precedenti: (Truvada - 6/11-3/14) - (Reyataz/r - Kivexa- 6/11-2/17)
Ultime analisi: feb. 2017- 1260 CD4+ (37.0%) - CD4/CD8 = 1.24 - VL <20
Diario: http://hivforum.info/forum/viewtopic.php?f=2&t=419
Re: Economia e Finanza con il CD4+...a cura di cd4lover
Non so se l'Italia sta seguendo l'Argentina in quella pratica di "tracciabilità" del denaro ma da ieri, gli Argentini, se spendono più di 1.000 pesos al supermercato (1$= 4,5 pesos), vengono segnalati al ministero delle Finanze. Gi argentini è da 2 anni che non possono più comprare Dollari ma anche così sono "sfuggiti" (secondo il Governo) 21 miliardi
Re: Economia e Finanza con il CD4+...a cura di cd4lover
Non so, pare ci si sia dimenticati che, a questo mondo, esiste anche l'uso della FORZA e, se necessario, della VIOLENZA...cd4lover ha scritto:Leon rispondo a quel vecchio thread dove chiedevi perchè non nazionalizzare le banche anzichè lasciarle fallire o ricapitalizzarle di continuo.
Certo che risolverebbe la questione...il problema è nazionalizzarle![]()
Ne sei proprio sicuro sicuro?Il mio consiglio rimane...NON investire su titoli tedeschi, e cogliere la palla al balzo per i nostri 10yr... con questi rendimenti non vedo il motivo di non comprare


( http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... 0710.shtml )
Re: Economia e Finanza con il CD4+...a cura di cd4lover
Qui non siamo ancora a questi punti ma l'orientamento è lo stesso e temo che arrivarci sia solo una questione di "tempi tecnico-organizzativi".flavio ha scritto:Non so se l'Italia sta seguendo l'Argentina in quella pratica di "tracciabilità" del denaro ma da ieri, gli Argentini, se spendono più di 1.000 pesos al supermercato (1$= 4,5 pesos), vengono segnalati al ministero delle Finanze.
Il governo di quel PAESE DI GRAN MËRDA pensi a quelli che ha rubato lui a mezzo mondo, di soldi!Gi argentini è da 2 anni che non possono più comprare Dollari ma anche così sono "sfuggiti" (secondo il Governo) 21 miliardi
