http://www.corriere.it/cronache/12_agos ... d571.shtml
Perchè riporto questo fatto di cronaca e apro un thread su Hitchcock? Perchè mi ha colpita la versione che Daniele Zaccaria fa di questo genio del cinema, riportata da Camurri e per questo la trascrivo, mentre l'articolo non è disponibile online.
Anche in questo caso, si è sbattuto con tanto di foto in prima pagina il ''mostro'', e questo omicidio contiene elementi chiavi attuali, che potrebbero renderlo, a mio avviso, un caso da Hitchcock.
Partiamo con ordine, Zaccaria sostiene che Alfred ( io lo adoro, per cui permettetemi che possa citarlo per nome di battesimo) all'incontrario di quanto si è sempre detto, in realtà è un libertario. Era letteralmente ossessionato dal potere repressivo dell'autorità, delle leggi, della polizia - altro che reazionario - era un libertario e antiforcaiolo.
Zaccaria comincia il suo racconto da una confessione famosa di H. << da piccolo sentivo le sirene della polizia risuonare nella notte, rimanevo paralizzato nel mio letto, con la paura che mi volessero venire a prendere[..]>>
H. non ha mai amato la polizia, anzi ne era terrorizzato, ossessionato, sarà che quando era appena un bambino, il padre in combutta con un amico commissario, lo fece rinchiudere per qualche ora in cella, per punizione. Un trauma che ha generato così la comprensione politica di H.
Un'esperienza che ha marcato per sempre il suo rapporto con le autorità, le divise, e che, assieme alla frequentazione del collegio di S.Ignazio gli ha trasmesso il timore per le pene corporali.
La vulgata comune lo descrive come un conservatore, un maschilista puritano, un clericale allevato alle regole della scuola gesuita, reazionario, antimoderno, e ostico a qualsiasi forma di cambiamento sociale. Lo zelo ideologico rende presbiti e supponenti, H. non era affatto un reazionario, basta un po' di confidenza con le sue opere per capire, al contrario, il messaggio profondamente libertario.
La diffidenza atavica nei confronti delle autorità, che trova nelle forche, nei patiboli, linciaggi e processi popolari, l'abuso di potere e dei poteri, mettono costantemente in pericolo la fragile libertà dell'individuo, ed è sempre più necessario leggere H. in termini libertari.
Naturalmente nutriva pochissima fiducia nelle ''divise'', nei suoi film quasi mai la polizia si rivela decisiva al successo delle indagini, e anche nei casi in cui questo avviene, spesso è per rimediare verso un grosso sbaglio compiuto in precedenza.
L'articolo poi si inoltra in alcune opere di H. per dare corpo e materiale a questa tesi.
L'uomo accusato per un delitto che non ha commesso - l'errore giudiziario - sono note ricorrenti nelle sue trame, fin dai suoi primi capolavori del cinema muto.
Per esempio in THE LODGER del 1927 che è considerata dal suo stesso autore la prima vera pellicola Hitchcokiana, un anonimo inquilino viene sospettato dall'affittacamere di essere un serial killer, che si fa chiamare il ''vendicatore'' , omicida specializzato in uccisione di ragazze bionde.
Nella scena finale del film il protagonista fugge ammanettato, ma rimane impigliato in una ringhiera, mentre una folla rabbiosa tenta di giustiziarlo sommariamente. Questa scena del linciaggio è molto forte, lo stile espressionista del film rende la scena ancor più drammatica, ed è pressoché impossibile non identificarsi con il fuggitivo, sospeso nel vuoto, con quei catenacci ai polsi, e quegli ossessi pronti a linciarlo.
E' facile, facilissimo trasformare in colpevole un innocente. Le manette sono una questione di feticismo - dice Hitchcock- guardate con quale piacere si fa vedere la gente sui giornali e sbattuta in prigione. Zaccaria ( quanto mi piace, scusate la mia incursione) fa notare come i quotidiani di cronaca nera dell'epoca, cerchiavano di rosso le parti salienti, per la morbosità del lettore, in quella smania senza ragione con cui l'opinione pubblica consuma le sue vendette private,c'è il fondamento psicologico di ogni giustizionalismo e H. mostra la follia delle istituzioni violenti della legge.
Chiedo venia se abuso dello spazio per mettere cose che piacciono a me, cerco di limitarmi, ma davanti ad Alfredone, per il genio che è stato non sono riuscita a trattenermi!
