Consulto spesso questo forum, su consiglio di un amico, e devo dire che lo trovo molto utile. Ultimamente però penso di aver bisogno di un vostro concreto aiuto (o anche solo delle vostre esperienze).
Sono un medico, da un paio di anni circa sieropositivo, scoperto per fortuna in brevissimo tempo (test negativo a gennaio, test positivo ad aprile) e quindi iniziata subito la terapia con “azzeramento” della carica virale dopo un mese di terapia.
Il problema è questo. Lavoro in Ospedale. Ogni due anni la mia Azienda richiede gli esami ematici di controllo, tra cui anche HIV, previo consenso. In accordo con il mio infettivologo e il medico della medicina preventiva evito di fare il prelievo nella mia Azienda per evitare di diffondere la notizia. Quindi sono regolarmente controllato in un altro Ospedale (carica virale sempre non rilevabile)
Il problema sorge quando mi propongono una collaborazione con un Ospedale privato in Lombardia, proposta che sto valutando.
Magari ne avete parlato già in qualche post, ma non riesco a trovar nulla a riguardo.
Chiedo a qualche operatore sanitario come me (medico, infermiere, tecnico radiologo, oss...), che si è trovato nella mia stessa situazione, come ha affrontato e risolto con gli esami ematici da eseguire per la pre-assunzione con la medicina preventiva dell’Azienda privata.
So che posso rifiutarmi di fare il test HIV, visto che occorre il consenso, ma purtroppo negandolo, automaticamente solleverei il dubbio (anche i pazienti che mi arrivano in regime di urgenza e rifiutano il test Hiv, ahimè, da normativa dobbiamo trattarli come potenzialmente positivi all’HIV).
Per i grandi Ospedali Privati in Lombardia, sapete indicarmi quali esami ematici sono richiesti per la pre-assunzione? C’è un modo per bypassare il test HiV (a parte negare l’esame)?
Fatemi sapere se me conviene spostarmi o meno, essendo questo un grosso scoglio da superare soprattutto per chi lavora in ambito sanitario.
Grazie ragazzi/e e buona serata!

Utente27