Depressione, stress post-traumatico e infezione da HIV
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Re: Depressione, stress post-traumatico e infezione da HIV
Mi spiace non essere intervenuto prima, ma recupero subito. Il PTSD è un disturbo che si presenta a seguito di situazioni in cui la vita della persona o di qualcuno vicino è stata messa in pericolo. Molto genericamente parlando. Parlando di catastrofi, è chiaro che i cittadini dell'Emilia-Romagna dopo le scosse di terremoto molto forti potrebbero aver causato il PTSD. Non a tutti... perché? PErché alcuni hanno risorse interne ed esterne che permettono loro di andare oltre, e superare. Questo è il concetto di RESILIENZA, adattarsi alle pressioni esterne rimanendo "intatti". Ora la diagnosi di HIV genera shock? Beh, per mia esperienza, clinica posso dire sì a volte. Cioè, una persona che ha avuto rapporti non protetti sa di aver corso dei rischi. Una persona che ha sempre usato il preservativo sa di non aver corso dei rischi. chiaramente l'impatto, sebbene comunque negativo, è diverso nei due casi. Poi c'è anche da dire che ci sono percezioni diverse del rischio, perché il rischio non è esattamente un concetto standard ma può essere MOLTO soggettivo. E' più probabile che nel primo soggetto subentri senso di colpa e rimorso nel secondo caso rabbia e lo shock potrebbe essere maggiore. Ricordo che sto semplificando. Quindi la depressione potrebbe caratterizzare entrambi ma per motivazioni diverse. Vorrei suggerire agli amici del forum che la psicologia (ma tutte le discipline) NON è una scienza lineare bensì complessa e circolare. quindi non è lecito pensare che se accade X (diagnosi) allora succede Y (depressione).
Spero di essermi spiegato e vorrei anche incoraggiare chi sentisse la necessità di farlo di porre tutte le domande che volete!
Spero di essermi spiegato e vorrei anche incoraggiare chi sentisse la necessità di farlo di porre tutte le domande che volete!
Re: Depressione, stress post-traumatico e infezione da HIV
questo discorso m interessa parecchio..la depressione..perche io e' gia dal 2002 che ho iniziato a soffrire di attacchi di panico..ansia..e di insonnia,da quando ho iniziato la terapia piu' o meno..vorrei capire di piu' questo problema,ora invece soffro anche di depressione situazionale mi disse il mio pscoterapeuta,cioe' non e' patologica ma causata da certe situazioni che mi vivo e non accetto..pero' non capisco se sia dovuta piu' che altro da una questione fisiologica perche mi manca la serotoninia a causa delle medicine che prendiamo.oppure e' solo un aspetto pscologico,non so se son riuscita a spiegarmi,e' dal 2000 che ho iniziato ad andare da pscologi e pschiatri per aiutarmi,e non riesco a risolvere i miei problemi.a periodi ho preso antidepressivi,poi quando li ho scalati sotto controllo medico,dopo qualche mese ho avuto delle ricadute..mi piacerebbe capire questo.sono le terapie che causano la depressione perche scombussolano la serotonia nel nostro cervello.oppure e' una nostra condizione pscologica che non accettiamo l hiv..?e se e cosa consigliano di fare?
Re: Depressione, stress post-traumatico e infezione da HIV
grazie la sua spiegazione e' stata abbastanza chiara..infatti e' per quello che a volte mi chiedo come mai alcuni non hanno preso hiv come,in maniera arrabbiata,non tutti reagiamo alla stessa maniera ai traumi,sempre che tutti lo riceviamocome un trauma..per quanto mi riguarda,ho accumulato rabbia,paura..troppa paura di morire di essere abbandonata,emarginata.di tutto e di piu'..poi quando lo scoperto avevo 20 anni nel fiore della giovinezza,quella giovinezza e spensieratezza che da allora non ho piu' vissuto.per quanto ci sforziamo di sentirci normali come glia altri qualcosa in noi cambia radicalmente,non accettiamo noi stessi.ed abbiamo paura del giudizio della gente,perche e' la malattia dei sensi di colpa..purtroppo ce ignoranza e discriminazione..infatti mi chiedo se un gg uscira' una cura,non so se mentalemnte ne usciro' mai da tutto questo..spero di non essere stata troppo drammatica,ma e' questo che mi ho vissuto,e mi vivo..vivere con una veste dversa pesa..faccio un esempio,mia sorella aveva avuto un tumore al seno maligno..stata operata ora sta bene,l attenzione dei parenti amici e la mia famiglia era tutta su di lei,io invece non ho mai avuto nessuna considerazione,anzi ho nascosto ai parenti questa cosa,e se in una maniera non evidente anche i miei familiari non hanno mai accettata me..infatti mai un come stai..non cis entiamo liberi di vivere questa malattia come qualsiasi altra..
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Re: Depressione, stress post-traumatico e infezione da HIV
Il tumore e l'HIV sono molto diversi socialmente parlando (nonché fisiologicamente) quindi "è meno stigmatizzante avere un tumore che l'HIV". Molte volte i miei pazienti mi riportavano una frase molto d'effetto, che vi propongo "l'HIV te lo vai a cercare mentre il tumore no, poi l'HIV riguarda il sesso... che è ancora un tabù". Ora, posto il fatto che è una frase estrapolata, possiamo capire tante cose. La depressione situazionale mi sfugge, ma sono sicuro che ci sia una base scientifica per dirlo, io direi che gli attacchi di ansia e l'agitazione, da quanto so, sono normali per il primo mese per alcuni farmaci HAART. La depressione... lunga storia. Parlo da professionista e parlo da persona che ha lavorato molto tempo con le persone sieropositive. A volte i risultati migliori si hanno utilizzando un approccio integrato psichiatrico e psicologico. Mi sono trovato spesso a dire con me stesso e con miei colleghi "se prendere 5/10 gocce di un atidepressivo aiuta a stare mglio e ci aiuta nel percorso di vita, perché insistere a dire 'de la devo fare da solo!!!'".
Robi grazie per averci parlato della sua situazione, penso sia di aiuto a tante persone, un carissimo saluto!
Robi grazie per averci parlato della sua situazione, penso sia di aiuto a tante persone, un carissimo saluto!
Re: Depressione, stress post-traumatico e infezione da HIV
Un consorzio di psichiatri, neurobiologi, scienziati vari americani si sta muovendo nella stessa direzione dei neuroscienziati giapponesi. Si è infatti formato per cercare modi migliori per diagnosticare e arrivare a trattare il PTSD meglio di quanto si riesca a fare adesso, tenuto conto che è ritenuto responsabile non soltanto di ansie e depressioni, ma anche di disturbi cardiovascolari.Dora ha scritto:Un gruppo di neuroscienziati giapponesi, che hanno lavorato con i sopravvissuti al terremoto e allo tsunami del 2011, hanno identificato una regione del cervello la cui dimensione sembra predire la suscettibilità ai sintomi del PTSD e un’altra regione, che è leggermente più piccola nelle persone che presentano un maggior numero di sintomi. (...)
L’obiettivo – ancora non proprio a portata di mano – è di arrivare a sviluppare farmaci neuroprotettivi per specifiche aree del cervello.
Il tasso di risposta complessiva alle terapie disponibili è del 50% e c'è una tendenza alle ricadute. Chi si occupa degli aspetti clinici della ricerca sta dunque cercando anche di sviluppare dei modelli di anomalie biologiche che aiutino a predire quali trattamenti possano presumibilmente funzionare meglio per una persona.
Al momento, il PTSD viene diagnosticato solo in base a interviste cliniche, in cui capita che i pazienti non siano in grado di dare un'idea chiara del problema, proprio perché cercano di evitare le memorie e le emozioni associate al trauma. Inoltre, circa la metà dei pazienti che soffrono di PTSD non si riesce a identificarli.
Poiché ciascun caso di PTSD è unico e come una persona risponde a un trauma dipende dalle sue esperienze precedenti, dai meccanismi che ha sviluppato per gestire lo stress, dal supporto sociale di cui dispone e insieme da fattori genetici e ormonali, e dunque dal modo in cui tutti questi fattori interagiscono con l'esperienza traumatica, lasciando un segno nel cervello del paziente, l'obiettivo è arrivare a identificare dei biomarker quantificabili, rinvenibili nel sangue e nelle urine, così come attraverso una risonanza magnetica funzionale, per riuscire a determinare in modo obiettivo se una persona soffre di PTSD.
Fonte: The Hunt Is On for Biological Signs of Post-Traumatic Stress Disorder
Re: Depressione, stress post-traumatico e infezione da HIV
Mah, io sono fortunato ad essere nato nel 1959 e chi é nato prima di me lo ritengo un privilegiato mentre quei poveretti che nascono ora, secondo me, vanno incontro a un serie di esami per scannerarli cosí da farli (soprav)vivere "senza problemi"l'obiettivo è arrivare a identificare dei biomarker quantificabili, rinvenibili nel sangue e nelle urine, così come attraverso una risonanza magnetica funzionale, per riuscire a determinare in modo obiettivo se una persona soffre di PTSD.