Un consiglio, capisco sia una paranoia, ma chiedo lo stesso

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
cesar78
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Re: Un consiglio, capisco sia una paranoia, ma chiedo lo ste

Messaggio da cesar78 » mercoledì 12 settembre 2012, 0:04

"benvenuto" anche da parte mia, qui sul forum potrai passare qualche momento di libertà virtuale insieme a molte persone che vivono la tua situazione. Come ti ha detto Melisanda e gli altri, oggi è molto più gestibile come malattia e se avrai bisogno di sostegno psicologico (cosa che non c'è in tutti gli ospedali), potrai venire qui a sfogarti.
padova81 ha scritto:Avevo avuto rapporti non protetti con il mio partner, ma ero certo della sua situazione avendo fatto ambedue il test due volte a distanza prima di iniziare ad avere rapporti non protetti.
L'infedeltà però non l'avevo prevista.
In modo del tutto fortuito ed inaspettato, un test che dovevo ritirare come fosse un routine è invece risultato positivo.
Non voglio farmi gli affari tuoi, ma ho notato che hai nominato il tuo partner e l'infedeltà. L'infedeltà, sai, è una cosa che può far soffrire, soprattutto quando ti porta una malattia come questa (e io lo so bene!). Però credo che l'infedeltà può essere schiacciata dalla responsabilità, l'aiuto, l'affetto tra due persone che passano sopra ad ogni cosa. Non riesco ora a trovare le parole giuste per spiegarmi (è l'una di notte e son stanco), ma vorrei trasmettere sempre di più il fatto che vivere con una persona siero+ non è una cosa né da eroi né da pazzi né una tragedia: è una vita normalissima, come quelle degli altri, con un mucchio di cose belle (e qualcuna brutta). Dietro l'infedeltà, o qualche altra scusa codarda, le persone escono dalla porta sul retro, lasciando a chi resta l'aspetto più brutto di questa malattia: rimanere soli.



skydrake
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Re: Un consiglio, capisco sia una paranoia, ma chiedo lo ste

Messaggio da skydrake » mercoledì 12 settembre 2012, 7:18

Tra gay l'infedeltà è estremamente frequente. L'anno scorso era uscito uno studio che dimostrava come il tasso di rischio di un partner gay monogamo o di uno libero fossero identici. Probabilmente è dovuto che uno potrà anche fidarsi del compagno e non usare protezioni con lui, ma poi, causa relazioni extra-coppia dell'altro, si espone comunque a forti rischi.
Anche tra coppie eterosessuali l'infedeltà è abbastanza diffusa. Mi ricorso uno studio consistente nella mappatura genetica degli abitanti di un piccolo paesino francese, grazie al consenso della maggioranza degli abitanti. Gli studiosi cercavo appunto una comunità chiusa perchè così sarebbero stati in grado di ricostruire a grandi linee la mappatura genetica anche degli abitanti che si sarebbero rifiutati di donare il campione di saliva, nonostante le rassicurazioni che nulla sarebbe trapelato sulle informazioni dei singoli soggetti che sarebbero emersi, ma solo dati aggregati. Raccogliendo il DNA di zii, cugini ecc, si poteva comunque avere un'idea anche dei riluttanti. Lo studio invece portò inaspettatamente alla luce che un 15% dei figli non avevano relazione con il codice genetico del padre ufficiale....



padova81
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Re: Un consiglio, capisco sia una paranoia, ma chiedo lo ste

Messaggio da padova81 » mercoledì 12 settembre 2012, 8:45

Ok non vorrei risultare l'ingenuo di turno, ma voglio continuare a credere che il potenziale umano che mi circonda possa essere in qualche modo simile a me e condividere i miei valori.
Io capisco che l'infedeltà è cosa umana. Ma anche l'onestà lo è.
E l'onestà intellettuale e morale imporrebbe di dire semplicemente la verità.
Di sicuro questo implica delle conseguenze, ma vivere in modo degno è prendersi le proprie responsabilità.
Io credo nella monogamia, nell'amore della vita, etc... Però non sono un cretino. Capisco che l'amore possa finire, l'attrazione possa spegnersi, ma quando è capitato a me io ho semplicemente troncato la storia che stavo vivendo.
Devo dire che ero pieno di rabbia con il mio ex, e non per il tradimento in se, ma per le conseguenze che ho devo pagare io in prima persona. Poi però ho riflettuto a fondo ed ho capito due cose:
1- essere arrabbiato rovina solamente le mie giornate e non cambia ciò che è accaduto ne oggi ne mai. Dunque meglio passare oltre.
2- quell'idiota non è la persona che pensavo fosse. Non condividiamo gli stessi principi ed avere chiuso per questo o quel motivo non cambia quello che sarebbe comunque successo. Prima o poi avrei realizzato comunque che non eravamo compatibili. Certo avrei preferito scoprirlo in altro modo.


PS: caro sky, il block ed il love sono chiusi da un pezzo. Però saresti potuto venire al Village :))
Gran bell'evento. Per l'inverno ci saranno di sicuro altre situazioni tipo il Proud54, ma ti terrò aggiornato.

PS2: Sapete qual è l'immagine che ho di me smesso ogni tanto quando penso alla sieropositività? E' come se fossi al mare e ci fossero onde altissime. Solitamente è bello divertirsi con le onde alte ma sempre e solo se sai che puoi tornare a riva quando sei stanco. Ecco, io mi sento a 5 passi dalla riva con la consapevolezza che non ci potrò mai tornare. Allora non mi resta che aspettare che il mare si calmi. A volte sono più stanco ed arrivo ad odiarlo il mare e le sue onde. Altre volte il mare è piatto e mi godo la gioia di galleggiarci sopra.

PS3: Qualcuno ha scritto che gli sembra che dal numero di contatti del forum forse le diagnosi sono aumentate. Bhè io penso di si. In ospedale ci sono andato 4 volte (più 2-3 in preda all'ansia di fare domande, eeheheh sono un cretino lo so :lol: ) ed ho sempre visto tante, e dico tante persone e sempre diverse. In più dall'inizio dell'anno ho avuto 3 amici (mi sembrano tanti) che sono venuti a raccontarmi di avere contratto il virus (ed io che quando me lo sentivo raccontare pensavo "poveri, meno male che io ci sto attento e non faccio cose unsafe"). Io sono il quarto.
La cosa non mi rincuora ed anzi mi fa rabbia. Ormai di HIV si sente parlare poco e male. Speriamo che cambi e le istituzioni ricomincino a fare delle campagne informative.
Io di sicuro cercherò di sensibilizzare chi mi circonda. Certo non andrò via con la scritta sono HIV+ per ovvi motivi di privacy, ma di sicuro sarò proattivo nel promuovere la cultura, se non del safe-sex, del controllo. Insomma c'è gente che nemmeno fa il test una volta nella vita.... cioè echeccazz :)

Un abbraccio a tutti bella gente, restiamo positivi :lol: ) (nel senso buono chiaramente :D )



amanda tx
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Re: Un consiglio, capisco sia una paranoia, ma chiedo lo ste

Messaggio da amanda tx » mercoledì 12 settembre 2012, 13:29

padova 81 sei grande, nelle tue parole provo tanta ammirazione



BoyFi85
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Re: Un consiglio, capisco sia una paranoia, ma chiedo lo ste

Messaggio da BoyFi85 » mercoledì 12 settembre 2012, 18:27

@padova81 L'immagine che descrivi nel PS2 è fantastica... penso che spieghi benissimo con una metafora come si sente la maggior parte dei nuovi infetti... è brutto essere vicini alla riva e sapere di non poterla raggiungere.... magari la vedi... magari riesci quasi a sfiorarla allungando la mano... ma sai di non poterti mai sdraiare sulla sabbia (o arrampicarti sullo scoglio per chi, come me, odia la sabbia)... la tua "positività", se mi è concesso un gioco di parole, è veramente di buon auspicio.... vorrei averne un 10%.... giuato oggi ho avuto una giornataccia... stanchezza fisica a livelli astronomici, mal di testa e vuoti di memoria imbarazzanti per chi mi sta intorno (soprattutto colleghi di lavoro)... a volte penso che sia il virus... altre volte penso che sia la stanchezza della mia psiche...

Comunque fa veramente piacere leggerti :-)

F.



skydrake
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Un consiglio, capisco sia una paranoia, ma chiedo lo stesso

Messaggio da skydrake » mercoledì 12 settembre 2012, 19:08

padova81 ha scritto: PS: caro sky, il block ed il love sono chiusi da un pezzo. Però saresti potuto venire al Village :))
Gran bell'evento. Per l'inverno ci saranno di sicuro altre situazioni tipo il Proud54, ma ti terrò aggiornato.
Al Village ci sono stato. In effetti è enorme, ma mi ha dato l'idea di un vasto parcheggio su cui si erano accampati i tendoni del festival dell'Unità. Solo più modaiolo.

In ogni caso verso ottobre probabilmente uscirò con amici di Padova.
Qualcuno ha scritto che gli sembra che dal numero di contatti del forum forse le diagnosi sono aumentate. Bhè io penso di si.
in effetti abiti in una delle zone con le più alte percentuali di HIV+ in Italia.
Dovrei controllare il rapporto dell'ISS del 1 dicembre scorso, ma mi pare che tra gay la percentuale sia abbondantemente sopra il 12%. E la metà non sa di esserlo.

Mi pare che fosse stato nel non lontano Skylight (o qualcosa di simile) che una volta hanno offerto gratuitamente il test immediato dell'HIv a tampone salivare.
Non ripeteranno l'esperimento in quanto circa un 17% risultò sieropositivo, creando problemi nella gestione della situazione (sia per la quantità rendendo difficile dare spiegazioni esaurienti a tutti sia per il fatto che spesso erano ragazzi in compagnia e se si attardava uno con il medico nella roulotte gli altri sospettavano).



padova81
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Re: Un consiglio, capisco sia una paranoia, ma chiedo lo ste

Messaggio da padova81 » giovedì 13 settembre 2012, 10:22

Ho scoperto questo forum da poco e devo dire che le persone che lo bazzicano sono tutte davvero molto carine (e caro sky, se passi per PD fischia che ci si beve un caffè)

Oggi ho deciso di raccontare come è andato il mio “outing” rispetto alla diagnosi con i miei amici. Ho letto diversi post nei quali si è parlato di esperienze più o meno negative.

Dato che per me, fortunatamente, non è stato traumatico, condivido quello che è stato il mio percorso, giusto per testimoniare che le cose possono andare anche molto bene sul versante amici. Parlo di amici e non di colleghi di lavoro in quanto gli amici stretti rappresentano la mia “social life”, mentre i colleghi sono esclusivamente “working life” (ed essendo un ricercatore universitario, al massimo con loro parlo di progetti di ricerca).

Quando il 6 agosto scorso mi è stato dato l’esito del test HIV, non essendo preparato nemmeno lontanamente ad un esito positivo, la mia reazione è stata di shock totale.
Nonostante io abbia sempre avuto un carattere molto forte, deciso e caparbio, di fronte a quella notizia ho capito che non ero in grado di gestirla autonomamente.
Forse per la prima volta nella vita mi sono sentito perso, vulnerabile, ed incapace di affrontare razionalmente quanto mi veniva detto.
Il 6 agosto era di lunedì ed il mio infettivologo mi aveva chiesto di tornare la mattina successiva per i primi prelievi.
A quel punto ho capito che dovevo parlarne con qualcuno e che avevo bisogno che qualcuno fosse con me mentre affrontavo quel durissimo percorso.

Premetto che, nonostante sia un ragazzo gaio, ho sempre avuto sin da adolescente la compagnia etero. Quella storica, fatta di amici che sono come famiglia.
Amici con cui sono sempre stato molto limpido ed ai quali non ho mai nascosto la mia gaiezza. Dunque un bel po’ di amici etero e solo pochissimi amici gay, ovvero 3 persone in tutto.

Non avevo voglia di organizzare una conferenza stampa per avvertire tutti i ragazzi/e della mia compagnia, ed ho dunque deciso di parlare solo con 2 amici ed un’amica, in tempi diversi.
Poi, ho parlato con i miei 3 amici gay (persone stupende a cui va un 10 e lode per la reazione).

Anticipo che le reazioni sono state tutte positive, senza compassione ma tanta vicinanza e supporto emotivo.
E quando parlo di supporto emotivo parlo di gente che ti dice “senti, capisco che sia una <edit automatico>, ma la affronterai, ora andiamo a ballare, e sfondarci di sprizt!” …. Eheheh :lol: ! ed era proprio questo quello di cui avevo bisogno. Dovevo e volevo riprendere subito a ridere e tornare leggero come sono sempre stato.

Certo senza sottovalutare quello che dovevo affrontare, ma mantenendo la volontà di non snaturare chi sono, ovvero un ragazzo super allegro che ama far casino e fare il piacione 8-) . Il mio narcisismo (del tipo “sono figo guardami”) era ed è scomparso, ma la voglia di divertirmi no!!!

Vi racconto comunque come è andata con la prima persona in assoluto a cui l’ho detto. È stato Dado.
Una volta avuta la notizia l’ho chiamato e gli ho chiesto se potevamo vederci subito. Lui ha capito che ero molto turbato e si è liberato per incontrarci. A quel punto ci siamo visti e gli ho spiegato tutto.

Quel lunedì maledetto io e Dado ne sapevamo poco di cosa fossero visite, prelievi, terapie. Io parlavo delle mie paure e Dado continuava a dirmi “bella <edit automatico>, ma tu sei la persona più forte che io conosca, tu ce la fai”. Nessun “oddio, oh mamma mia!”. Dado era rassicurante.

Gli ho chiesto di accompagnarmi il martedì mattina successivo in ospedale perché non sapevo cosa sarebbe successo.
Ha accettato ed insieme siamo andati alla clinica infettivi.

Bhè, devo dire che anche io non aspettavo da me stesso una reazione di quel tipo e ringrazio la mia buona stella che Dado fosse con me.

Come siamo arrivati nella sala d’aspetto dell’ambulatorio prelievi, ho preso il mio numero (n.5 lo ricordo benissimo), ci siamo seduti, ho guardato Dado fisso negli occhi ed ho esclamato “non ci credo Dado, io qui non c’entro un cazzo”, ed ho cominciato ad inondarmi di lacrime.

Cercavo di tenermi. Ho sempre (stupidamente) pensato che il pianto fosse per le ragazzine e non piangevo da almeno 15 anni, quando ero un ragazzino. Ma niente, le lacrime scendevano a frotte.

Dado (a posteriori lo adoro per questo), mi ha messo una mano sulla spalla, mi ha guardato dritto in faccia ed mi ha detto “ Ok, se vuoi piangere ci sta, ma io conosco un’altra persona! Tu sei uno che reagisce, uno che le battaglie le vince, non uno che si arrende! Io comunque sono qui, non importa come andrà, la affrontiamo insieme!”.

Non ha tradito alcuna emozione, è stato fermo e rigido. Ed io avevo bisogno di quello. Non avevo bisogno di vedere un viso affranto per come stessi io, ma un viso rassicurante e calmo. Solo pochi giorno fa mi ha confessato che aveva un nodo in gola e che era tremendamente impaurito perché non mi aveva mai visto perdere il controllo in quel modo. Ma il Dado non ha tradito alcuna emozione, è un grande 

Dopo quell’episodio, abbastanza “drama”, tutto è andato meglio. Mi sono state date informazioni, ero più sereno, ed ho parlato anche con gli altri amici.

Tutti loro, conoscendomi, sanno che io non sono uno che NON ama i “come stai?”. Se sto male te lo dico io. Su questo sono proprio un burbero.
Tutti hanno rispettato i miei tempi. Mi hanno ascoltato quando io tiravo fuori l’argomento con le mille paranoie che mi assillavano, ed hanno tranquillamente bypassato il problema quando non volevo parlarne e volevo solo stare leggero.

Morale della favola: la fortuna per certi versi, e penso anche la mia capacità di scegliere le persone che mi accompagnano durante il corso della vita, hanno reso la mia idea di amicizia in questo non facile periodo storico ancora più grande di quella che credevo.
I miei amici sono AMICI veri. Ci sono stati sempre. Nelle risate e nei momenti bui.
Hanno saputo stare dalla mia parte senza compassione, ma solo con il supporto.
Spero che in molti siano circondati da persone come quelle che conosco io.
E se così non fosse, cercatele le “brave persone”. Esistono e ti riempiono la vita nel modo migliore. Ti fanno ridere quando è giusto, e sanno metterti una mano sulla spalla quando ne hai bisogno

Ciao a tutti/e un bacione ;)
M.



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