skydrake ha scritto:...Manco un antiretrovirale è senza effetti collaterali, anzi... essere sotto antiretrovirali è come finire nella padella. Ma la brace si chiama AIDS. Il più noto dei suoi effetti collaterali si chiama decesso.

skydrake ha scritto:...Manco un antiretrovirale è senza effetti collaterali, anzi... essere sotto antiretrovirali è come finire nella padella. Ma la brace si chiama AIDS. Il più noto dei suoi effetti collaterali si chiama decesso.
mmm... il problema della precoce decadenza fisica ha il suo perché, e in realtà non sappiamo fino in fondo quanto sia il virus, quanto le terapie, quanto la genetica personale... insomma di bene in meglio.flavio ha scritto:Mah, io che ho uno storico trentennale da hiv e sono in terapia da una dozzina d'anni, mi vedo (e le analisi lo confermano) forte e sicuro ma emaciato e scavato nel viso anche dopo un recente ritocco. Credo che superati i cinquant'anni il viso si sfascia, é irrecuparabile, e perciò lo stigma Hiv ce lo portiamo in bella evidenza. Io non credo di morire prima del tempo programmato dal destino anzi, stando sottocontrollo, dovremmo vivere di più
bravo!! clap clapuffa2 ha scritto:se poi qualcuno si disciulasse tra dita di zinco, macachi e cose varie saremmo più contenti tutti...
skydrake ha scritto:Stiamo discutendo di questo.
Lo studio (l'ultimo, è ancora in corso) è questo:mariolinoa ha scritto:e in base a quale studio si può trarre una conclusione del genere?si può affermare cioè che un paziente di 20 anni di età che si infetta oggi tra trenta anni e quindi dopo 30 anni dei farmaci attuali..avrà "quasi" le stesse aspettative di un sieronegativo?skydrake ha scritto: Se un paziente si scopre sieropositivo adesso e nella fase iniziale del contagio (sieroconversione), con i farmaci moderni, le aspettative di vita sono molto vicine a quelle di un sieronegativo.
http://www.vacohort.org/index.aspx
Articolo divultagivo:
http://www.thebody.com/content/69122/pr ... calcu.html
Invece questo studio è concluso, ma si concentrava solo ed esclusivamente nel rischio di tumore nelle persone sieropositive:
http://annals.org/article.aspx?articleid=746193
Da notare che coinvolgeva 212.055 persone!
hanno studiato delle persone per un tempo massimo di 11 anni.hanno visto cosa succedeva in questi 11 anni.come si può fare una affermazione su 30 40 50 60 anni di convivenza con i farmaci e con l'hiv se questa cosa non è ancora successa?ok . fai una proiezione. ma nessuno è ancora in grado di dire con certezza come si starà dopo 30 40 anni di questi farmaci e di convivenza con l'hiv.e per ora i dati non sono così confortanti e basta solo rileggere il tuo post su hiv e demenza, efavirenz etc per capire che è meglio la sfera di cristallo per dare sicurezze sul lungo periodo con i trattamenti attuali.poi io sono il primo a ritenere che l'hiv sia un'opportunità per migliorare la qualità e dare un senso migliore alla propria vita. ma non per questo mi chiudo gli occhi di fronte ai danni dei farmaci e alle possibilità di limitarli.certi studi o notizie che vorrebbero apparire rassicuranti ed infondere speranze rischiano anche di far abbassare la guardia. purtoppo o per fortuna,ciascuno può fare molto in prima persona ,per limitare i danni.Participants: 212 055 persons with AIDS enrolled in the U.S. HIV/AIDS Cancer Match Study from 1996 to 2007.
Be', le proiezioni sono estremamente efficaci per prevedere quando qualcosa andrà male, non viceversa. Se un antiretrovirale incrementa il colesterolo (es Sustiva) è chiaro che occorre monitorare molto bene i pazienti con colesterolo già alto e con cardiopatie in famiglia. L'importante è partire da degli studi ben fatti, non come questi:mariolinoa ha scritto: hanno studiato delle persone per un tempo massimo di 11 anni.hanno visto cosa succedeva in questi 11 anni.come si può fare una affermazione su 30 40 50 60 anni di convivenza con i farmaci e con l'hiv se questa cosa non è ancora successa?ok . fai una proiezione. ma nessuno è ancora in grado di dire con certezza come si starà dopo 30 40 anni di questi farmaci e di convivenza con l'hiv.