Ciao a tutti. Sono in terapia con Prezista, Truvada e Norvir da 6 mesi e con carica virale inferiore alle 37 copie almeno dai primi di settembre. Sapete se posso usare l'echinacea? La dottoressa mi ha detto che potrebbe aiutare il mio sistema immunitario (e quindi i cd4) e di provare un ciclo per non più di 2 settimane. Ho visto, pero' che su Internet i pareri sull'uso dell'echinacea sono controversi? Qual'è la vostra esperienza in merito?
Grazie mille per le vostre risposte.
Echinacea si o no?
Re: Echinacea si o no?
Interazioni farmaci-erbe
Miller LG. “Herbal Medicinals. Selected Clinical Considerations Focusing on Known or Potential Drug-Herb Interactions” Arch Intern Med 1998; 158: 2200-2211
I medicinali a base di erbe vengono usati da un numero crescente di pazienti che normalmente non informano i loro medici di questo uso concomitante. Esistono interazioni farmaci-erbe note o potenziali e sarebbe necessario effettuarne un monitoraggio. Se usata per oltre 8 settimane, l’Echinacea potrebbe causare epatotossicità e quindi non dovrebbe essere usata con altri farmaci dall’epatotossicità conosciuta, quali gli steroidi anabolici, amiodarone, metotressato e chetoconazolo. I farmaci antiinfiammatori non-steroidi possono annullare l’utilità del partenio (Chrysanthenum parthenium ) nel trattamento del mal di testa da emicrania. Il partenio, l’aglio, il ginkgo, lo zenzero ed il ginseng possono alterare il tempo di emorragia e non dovrebbero essere usati in concomitanza con warfarina. Inoltre, il ginseng può causare mal di testa, tremore ed episodi maniaci in pazienti trattati con fenelzina solfato. Il Ginseng non dovrebbe anche essere usato con estrogeni o corticosteroidi a causa degli eventuali effetti additivi. Essendo incerto il meccanismo di azione dell’erba di San Giovanni l’uso concomitante di inibitori della MAO e di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina è poco consigliato. La Valeriana non dovrebbe essere usata in concomitanza con i barbiturici perché potrebbe verificarsi una sedazione eccessiva. Kyushin (una formulazione cinese), liquirizia, plantaggine, radice di uzara, biancospino e ginseng possono interferire farmacodinamicamente con la digossina o con il monitoraggio della digossina. L’olio di primavera odorosa della sera (Primula veris) e la borraggine non dovrebbero essere usati con gli anticonvulsivi perché possono abbassare la soglia di attacco. Shankapulshpi, una preparazione Ayurvedica, può ridurre i livelli di fenitoina, come anche diminuire l’efficacia del farmaco. La Kava, se usata con alprazolam ha causato coma. Gli immunostimolanti (ad es. Echinacea e zinco) non dovrebbero essere somministrati insieme ad immunosoppressivi (ad es. corticosteroidi e ciclosporina). Gli acidi tannici presenti in alcune erbe (ad es. l’erba di San Giovanni ed il Saw palmetto) possono inibire l’assorbimento del ferro. Il fuco come fonte di iodio può interferire con le terapie tiroidali sostitutive. La liquirizia può compensare l’effetto farmacologico dello spironolattone. Molte erbe (ad es. karela e ginseng) possono incidere sui livelli di glucosio ematico e non dovrebbero essere usate in pazienti con diabete mellito. La rassegna prende in esame queste ed altre interazioni farmaci-erbe.
Miller LG. “Herbal Medicinals. Selected Clinical Considerations Focusing on Known or Potential Drug-Herb Interactions” Arch Intern Med 1998; 158: 2200-2211
I medicinali a base di erbe vengono usati da un numero crescente di pazienti che normalmente non informano i loro medici di questo uso concomitante. Esistono interazioni farmaci-erbe note o potenziali e sarebbe necessario effettuarne un monitoraggio. Se usata per oltre 8 settimane, l’Echinacea potrebbe causare epatotossicità e quindi non dovrebbe essere usata con altri farmaci dall’epatotossicità conosciuta, quali gli steroidi anabolici, amiodarone, metotressato e chetoconazolo. I farmaci antiinfiammatori non-steroidi possono annullare l’utilità del partenio (Chrysanthenum parthenium ) nel trattamento del mal di testa da emicrania. Il partenio, l’aglio, il ginkgo, lo zenzero ed il ginseng possono alterare il tempo di emorragia e non dovrebbero essere usati in concomitanza con warfarina. Inoltre, il ginseng può causare mal di testa, tremore ed episodi maniaci in pazienti trattati con fenelzina solfato. Il Ginseng non dovrebbe anche essere usato con estrogeni o corticosteroidi a causa degli eventuali effetti additivi. Essendo incerto il meccanismo di azione dell’erba di San Giovanni l’uso concomitante di inibitori della MAO e di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina è poco consigliato. La Valeriana non dovrebbe essere usata in concomitanza con i barbiturici perché potrebbe verificarsi una sedazione eccessiva. Kyushin (una formulazione cinese), liquirizia, plantaggine, radice di uzara, biancospino e ginseng possono interferire farmacodinamicamente con la digossina o con il monitoraggio della digossina. L’olio di primavera odorosa della sera (Primula veris) e la borraggine non dovrebbero essere usati con gli anticonvulsivi perché possono abbassare la soglia di attacco. Shankapulshpi, una preparazione Ayurvedica, può ridurre i livelli di fenitoina, come anche diminuire l’efficacia del farmaco. La Kava, se usata con alprazolam ha causato coma. Gli immunostimolanti (ad es. Echinacea e zinco) non dovrebbero essere somministrati insieme ad immunosoppressivi (ad es. corticosteroidi e ciclosporina). Gli acidi tannici presenti in alcune erbe (ad es. l’erba di San Giovanni ed il Saw palmetto) possono inibire l’assorbimento del ferro. Il fuco come fonte di iodio può interferire con le terapie tiroidali sostitutive. La liquirizia può compensare l’effetto farmacologico dello spironolattone. Molte erbe (ad es. karela e ginseng) possono incidere sui livelli di glucosio ematico e non dovrebbero essere usate in pazienti con diabete mellito. La rassegna prende in esame queste ed altre interazioni farmaci-erbe.
Re: Echinacea si o no?
A dire il vero non hanno mai trovato nulla che aumenti in maniera diretta l'aumento dei CD4. Si possono aumentare in maniera indiretta: arrestare la deplezione dei CD4 causa l'HIV e in generale aiutare il sistema immunitario a far fronte al proprio lavoro, aspettando con pazienza che nel midollo si formino altri CD4 e che maturino completamente nel timo.joylondon ha scritto:E che sapete del coenzima Q10? Nessuno di voi lo usa?
Tuttavia non c'è nulla di più vario che "in generale aiutare il sistema immunitario".
Il corpo umano ogni giorno fa fronte agevolmente all'insulto di innumerevoli agenti patogeni, periodicamente alcuni anche di una certa gravità, utilizzando strategie estremamente complesse. Magari se bastasse una mela al giorno, o una spremuta d'arancia o un po' di estratto di rosa canina! Dipende che cosa sta affrontando di impegnativo il proprio organismo in quel momento e quali eventuali carenze ha. Chiaramente, se tu sei vegetariano e hai di conseguenza un deficit di arginina (un aminoacido presente in abbondanza nella carne), assumendo un po' di Sargenol (un ricostituente a base di arginina), sicuramente ne trarrai beneficio.
Ma sei sicuro di avere una carenza di coenzima Q10? Te lo sei misurato?
Sono un po' prevenuto verso tale integratore in quanto diverso tempo fa praticavo sport a livello agonistico. Ogni sei mesi uscivano delle nuove pillole magiche e le riviste in palestra si riempivano di pubblicità di queste.
L'era del Q10 è stata circa nel 1996, dopo la spirulina e zinco ma prima della creatina e della carnosina. Qualcuno di essi aveva più successo, altri meno (ad esempio il 20% della popolazione è naturalmente carente di zinco e quindi fa bene integrarlo, ma a qualcuno appesantiva il fegato, ma comunque molto meno dei terribili integratori del ferro, retaggio degli anni '70), altri cadevano nell'oblio o quasi.
Quelli che funzionavano abbastanza, ma non troppo, usciti dalla palestra potevano ritrovare una seconda vita nella cosmesi: non a caso il coenzima Q10 è molto popolare nelle cremine antietà.