Il silenzio sulla pagina
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Re: Il silenzio sulla pagina
Non lo conoscevo! Grazie, mi sembra un'ottima cosa. Me lo devo "spulciare" bene...
Re: Il silenzio sulla pagina
Per ejemplo, qui il nostro Aldo Busi nel suo "El Especialista de Barcelona" ci fa un bel pasticcio ironico-cinico in cui tutti, oramai, si ammaliano neanche fossero gli ultimi acervi di una (in)sanità intellettuale. Eccovi l'"inside":
...nel rialzarmi da sotto la scrivania ho buttato a terra un libro, sulla cui copertina c’erano due serpentoni verdastri attorcigliati a un bastone che finisce con due alette, insomma, il simbolo delle farmacie, sembra il più antico ancora in uso, detto “caduceo” o “scettro dell’araldo” e l’araldo sarebbe il gaio Ermes o chi per lui… che poi questo greco Ermes è lo stesso latino Mercurio che si traveste da pastore e, facendogli tutta una solfa incantatrice con la siringa, la fa sotto il naso a Argo malgrado tutti i suoi occhi e dalla stalla gli porta via quella vaccona di Io che Giove aveva involato e violato in una nube [...] Da avvocato dell’angelo e gran ruffiano delle potenti multinazionali del farmaco, annuncerà una pestilenza, tiè: “Miei cari umani, Giove mi invia a voi per annunciarvi che in men che non si dica creperete a grappoli grazie a un nuovo virus a trasmissione sessuale. Ma la ricerca deve andare avanti. Allegria, allegria, scema chi non la dà via!”,cose così, da farci un musical alla Cocciante. Sopra il bastone inserpentato c’era il nome dell’especialista de Barcelona e, sotto, il titolo Sida i esperanca, poemes en prosa, dunque di nuovo delle sentimentali frittelle in catalano sponsorizzate da una qualche ditta o cooperativa[…] Quelle serpi benefattrici, secondo la prefazione, davano la possibilità ai famigliari di essere rimborsati del cinquanta per cento del controvalore della merce non scaduta riportata alla cassa, con debito scontrino, qualora il caro ammalato di Aids non avesse fatto in tempo a beneficiarne del tutto e fosse passato anche lui alla sua di cassa
...nel rialzarmi da sotto la scrivania ho buttato a terra un libro, sulla cui copertina c’erano due serpentoni verdastri attorcigliati a un bastone che finisce con due alette, insomma, il simbolo delle farmacie, sembra il più antico ancora in uso, detto “caduceo” o “scettro dell’araldo” e l’araldo sarebbe il gaio Ermes o chi per lui… che poi questo greco Ermes è lo stesso latino Mercurio che si traveste da pastore e, facendogli tutta una solfa incantatrice con la siringa, la fa sotto il naso a Argo malgrado tutti i suoi occhi e dalla stalla gli porta via quella vaccona di Io che Giove aveva involato e violato in una nube [...] Da avvocato dell’angelo e gran ruffiano delle potenti multinazionali del farmaco, annuncerà una pestilenza, tiè: “Miei cari umani, Giove mi invia a voi per annunciarvi che in men che non si dica creperete a grappoli grazie a un nuovo virus a trasmissione sessuale. Ma la ricerca deve andare avanti. Allegria, allegria, scema chi non la dà via!”,cose così, da farci un musical alla Cocciante. Sopra il bastone inserpentato c’era il nome dell’especialista de Barcelona e, sotto, il titolo Sida i esperanca, poemes en prosa, dunque di nuovo delle sentimentali frittelle in catalano sponsorizzate da una qualche ditta o cooperativa[…] Quelle serpi benefattrici, secondo la prefazione, davano la possibilità ai famigliari di essere rimborsati del cinquanta per cento del controvalore della merce non scaduta riportata alla cassa, con debito scontrino, qualora il caro ammalato di Aids non avesse fatto in tempo a beneficiarne del tutto e fosse passato anche lui alla sua di cassa