1 dicembre
1 dicembre
Un altro 1 dicembre è arrivato.
Un altro giorno in cui come tutti i giorni ricordare gli amici, i fratelli e le sorelle che non ci sono più, e quelli che ogni giorno, tra mille, ottime e no, ragioni per avercela con la vita, vanno avanti.
Sento che questo per me è un 1 dicembre speciale, perché la mia Fede nella fine di questo incubo è ancora più forte: il 2013 è stato l’alba della fine dell’epatite C, maledizione che la ricerca e l’industria stanno per consegnare ai bidoni dell’immondizia, con un armamentario di farmaci che quando entreranno in commercio, tra il 2014 e il 2015, eradicheranno il virus fino al 100% dei casi.
Quei farmaci sono il “dono” che i trent’anni della nostra tragedia fanno al futuro: con tutto il dolore che alberga nei nostri cuori, sappiamo che senza la nostra malattia la scienza dei farmaci antiretrovirali non sarebbe ciò che è oggi, e inevitabilmente non avrebbe portato a schiacciare l’HCV.
I “nostri” farmaci forse in questi giorni sono un po’ più lenti, ma forse perché siamo già giunti a livelli neppure immaginabili prima di questo secolo. E poi, oramai l’obiettivo è anche per noi mettere la parola fine a questa infezione, e segnare la più veloce, incredibile e potente vittoria dell’uomo su una malattia.
Mi ripeto e lo ripeterò ogni giorno: vedremo la fine, la vedremo prima di quanto nei nostri momenti più neri giungiamo a pensare, quel giorno è vicino, lo vedremo tutti assieme.
Un abbraccio.
Un altro giorno in cui come tutti i giorni ricordare gli amici, i fratelli e le sorelle che non ci sono più, e quelli che ogni giorno, tra mille, ottime e no, ragioni per avercela con la vita, vanno avanti.
Sento che questo per me è un 1 dicembre speciale, perché la mia Fede nella fine di questo incubo è ancora più forte: il 2013 è stato l’alba della fine dell’epatite C, maledizione che la ricerca e l’industria stanno per consegnare ai bidoni dell’immondizia, con un armamentario di farmaci che quando entreranno in commercio, tra il 2014 e il 2015, eradicheranno il virus fino al 100% dei casi.
Quei farmaci sono il “dono” che i trent’anni della nostra tragedia fanno al futuro: con tutto il dolore che alberga nei nostri cuori, sappiamo che senza la nostra malattia la scienza dei farmaci antiretrovirali non sarebbe ciò che è oggi, e inevitabilmente non avrebbe portato a schiacciare l’HCV.
I “nostri” farmaci forse in questi giorni sono un po’ più lenti, ma forse perché siamo già giunti a livelli neppure immaginabili prima di questo secolo. E poi, oramai l’obiettivo è anche per noi mettere la parola fine a questa infezione, e segnare la più veloce, incredibile e potente vittoria dell’uomo su una malattia.
Mi ripeto e lo ripeterò ogni giorno: vedremo la fine, la vedremo prima di quanto nei nostri momenti più neri giungiamo a pensare, quel giorno è vicino, lo vedremo tutti assieme.
Un abbraccio.
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Re: 1 dicembre
Questa è anche la mia convinzione, la mia speranza e il mio augurio.uffa2 ha scritto:Mi ripeto e lo ripeterò ogni giorno: vedremo la fine, la vedremo prima di quanto nei nostri momenti più neri giungiamo a pensare, quel giorno è vicino, lo vedremo tutti assieme.
Un abbraccio.
Associandomi all'abbraccio di Uffa, vorrei però anche ricordare a tutti che c'è molto lavoro da fare: ricordiamo con tutto il nostro amore i nostri cari che non ci sono più, ma lavoriamo per i vivi, facciamo tutto quello che è in nostro potere perché il giorno della fine arrivi più in fretta, senza dilazioni né ritardi, nei nostri giorni.
Re: 1 dicembre
Abbraccio anche io tutte le persone vicine lontane e scomparse ma, non so, esattamente, come comportarmi in questo giorno eletto per i ricordi e per la pur sempre lotta contro i pregiudizi. Personalmente non mi piace nessuna dimostrazioni di 'orgoglio'. Se serve, è bene perorare la nostra causa o concausa che ha spronato la ricerca medica nella cura di altre patologie aiutando o/e curando milioni di altri malati e a noi, sieropositvi, ridirezionato a ricredere a una vita che ci era stata funestamente negata. E, che ora, la viviamo tranquillamente anche se tanti, ancora, si struggono o patiscono situazioni bipolari implicante l'hiv. Oltre alla nostra implicita speranza in una cura definitiva, auspico a una coscienza collettiva e di giusta informazione sul reale stato del VIRUS HIV, per non gettare continuamente caos nella mente dei tanti neo-infetti, poiché i palliativi di medicazione olistica creano danni irreversabili quando non assistiamo a vere e proprie morti. Chi non ne vuole sapere di HIV si astenga dal giudicare poiché il vostro Giudizio può diventare la nostra Croce
Re: 1 dicembre
Dalla pagina FB di Peter StaleyTarek ha scritto:Oltre alla nostra implicita speranza in una cura definitiva, auspico a una coscienza collettiva e di giusta informazione sul reale stato del VIRUS HIV, per non gettare continuamente caos nella mente dei tanti neo-infetti, poiché i palliativi di medicazione olistica creano danni irreversabili quando non assistiamo a vere e proprie morti. Chi non ne vuole sapere di HIV si astenga dal giudicare poiché il vostro Giudizio può diventare la nostra Croce
- Today is World AIDS Day. Tomorrow, we will not be quiet.

Re: 1 dicembre
Vivo nella consapevolezza che oggi la scienza mi sta mettendo a disposizione i migliori farmaci esistenti sul mercato e la migliore assistenza medica. Questo è gia molto, rispetto alla tante persone che non hanno la possibilita' di accedere alle cure. I miei pensieri sono andati soprattutto a loro ed anche a chi , in passato, non ha avuto la possibilita' di usufruire dell'armamentario "moderno". Il futuro è sempre una speranza vissuto senza ossessione, ma con la dolcezza dell'oggi.uffa2 ha scritto:I “nostri” farmaci forse in questi giorni sono un po’ più lenti, ma forse perché siamo già giunti a livelli neppure immaginabili prima di questo secolo. E poi, oramai l’obiettivo è anche per noi mettere la parola fine a questa infezione, e segnare la più veloce, incredibile e potente vittoria dell’uomo su una malattia.
Mi ripeto e lo ripeterò ogni giorno: vedremo la fine, la vedremo prima di quanto nei nostri momenti più neri giungiamo a pensare, quel giorno è vicino, lo vedremo tutti assieme.
Un abbraccio.
Un abbraccio a tutti.
Re: 1 dicembre
Su repubblica c'è un bell'articolo sui nuovi farmaci per l'epatite c che a quanto pare tra qualche anno sarà solo un brutto ricordo per chi c e l'ha.La cosa sconvolgente sono i prezzi di questi farmaci! Ma qualora uscisse un vaccino /medicina eradicante o simile per l'hiv, sarebbe lo stesso,ovvero roba che devi venderti una casa per poterti permettere la cura?Sarebbe un po' schifosa la cosa...
Re: R: 1 dicembre
Il tempo che ci separa dal giorno in cui sarà fissato il prezzo della terapia eradicante è così lungo che forse sarebbe più opportuno misurarlo in lustri invece che in anni. X cui, prima arriviamoci, poi vedremo...
Re: 1 dicembre
Io non sono uno di quelli che dice che uscirà subito anzi... Non so manco se uscirà, tuttavia per come la vedo io possono essere tanto 5 anni come 30, che poi mi chiedevo:ma i vaccini non li paga lo stato di solito