L'edizione dell'ottobre 2011 raccomandava fortemente l'inizio della terapia quando i CD4 scendevano sotto le 350 copie:
http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_pubb ... legato.pdf
Le edizioni degli anni precedenti (non mi ricordo fino a quando), raccomandavano fortemente l'inizio della terapia quando i CD4 scendevano sotto le 250 copie.
Tuo marito aveva 160 CD4 in quel periodo.
C'è da dire che alcuni (pochi) pazienti scendono sotto i 150 CD4 senza manifestare alcunchè. Ma la maggioranza no.
Probabilmente l'infettivologa pensava di riniziare subito la terapia alle prime manifestazioni di qualche malattia HIV-correlata (tipo appunto la menzionata polmonite). Ma alcune sono subdole, quando si manifestano hanno già fatto molti danni (oltre il JCV c'è il frequente linfoma di Non-Hodgkin, in particolare quello di Burkitt, terribile, più una serie di malattie opportunistiche fulminanti, come le meningiti).

Di solito, tra i 100 e i 150 CD4 sono più probabili delle infezioni opportunistiche di pneumocysti carinii (=polmoniti), mentre le leucoencefalopatie multifocali si manifestano solitamente con meno di 100 CD4, ma basta una complicazione (come appunto un ceppo dual-tropico, come tuo marito), per cui aumentano probabilità che le leucoencefalopatie si manifestino con i CD superiori a 100 copie.
Questa infettivologa pare aver fatto un azzardo, andato male.