I fermenti lattici riequilibrano la flora intestinale e, poiché sciaguratamente uno degli effetti del virus è proprio “da quelle parti lì”, una dieta che preveda la morte di qualche miliardo di fermenti al giorno per digestione è considerata quasi un dovere per il sieropositivo.
E allora perché scrivo che “non fanno niente”? perché in realtà non mi pare che gli studi siano così risolutivi.
Per esempio in “Effect of micronutrient and probiotic fortified yogurt on immune-function of anti-retroviral therapy naive HIVpatients.” (
www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22254084), si può leggere «Additional probiotic supplementation was well tolerated and not associated with adverse events. No difference between groups was detected in incidence of diarrhea or clinical symptoms. An improvement of hemoglobin levels was observed for all subjects, based upon a mean difference from baseline of 1.4 g/L (SD = 6) (p = 0.02).», e in “Effect of 25 weeks probiotic supplementation on immune function of HIV patients” (
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21637031), troviamo invece «Lactobacillus GR-1 and RC-14 may be safely consumed at 2 x 10(9) CFU/day by moderately immune compromised HIV patients but this did not universally preserve immune-function».
Quindi?
Quindi, io, a dispetto delle non convincenti evidenze a supporto, continuo con il mio kefir o yoghurt: forse non servono a nulla nel mio caso ma male non fanno e sono considerati cibi salutari, e poi con qualcosa dovrò pure far colazione!