Qualche domanda
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- Iscritto il: martedì 18 settembre 2012, 22:32
Re: Qualche domanda
scusami vih,
pensi che dire sono sieropositivo all'hiv cambierebbe qualcosa? ovviamente è una semplificazione ma non cambierebbe un fico di niente se si dicesse per esteso a quale sieropositività si appartiene , con tutto quello che la nostra patologia comporta trovo superfluo e inutile soffermarsi su questo aspetto, c'è ben altro a cui pensare!
i nuovi farmaci, lo stile di vita, le problematiche assistenziali ed esistenziali ecc. ecc. questo è un argomento sciatto e per niente stimolante, lontano dallo stile di questo forum, giusto per dire qualcosa......
pensi che dire sono sieropositivo all'hiv cambierebbe qualcosa? ovviamente è una semplificazione ma non cambierebbe un fico di niente se si dicesse per esteso a quale sieropositività si appartiene , con tutto quello che la nostra patologia comporta trovo superfluo e inutile soffermarsi su questo aspetto, c'è ben altro a cui pensare!
i nuovi farmaci, lo stile di vita, le problematiche assistenziali ed esistenziali ecc. ecc. questo è un argomento sciatto e per niente stimolante, lontano dallo stile di questo forum, giusto per dire qualcosa......
Re: Qualche domanda
Cambia cambia tantissimo, sembra banale ma invecedoctorsmile ha scritto:scusami vih,
pensi che dire sono sieropositivo all'hiv cambierebbe qualcosa? ovviamente è una semplificazione ma non cambierebbe un fico di niente se si dicesse per esteso a quale sieropositività si appartiene , con tutto quello che la nostra patologia comporta trovo superfluo e inutile soffermarsi su questo aspetto, c'è ben altro a cui pensare!
i nuovi farmaci, lo stile di vita, le problematiche assistenziali ed esistenziali ecc. ecc. questo è un argomento sciatto e per niente stimolante, lontano dallo stile di questo forum, giusto per dire qualcosa......
è importante, so che ce' ben altro a cui pensare ma è una piccola
cosa che la rende diversa dalle altre , forse è
difficile arrivarci , molti anni fa non si diceva sei sieropositivo ma
si diceva hai l'aids direttamente e ci si sbagliava giusto ?
Il virus hiv porta l'essere umano ad andare in immunodeficienza ma
ci vuole tempo e poi non è detto che questa arrivi, quindi
si usava un termine sbagliato che faceva ancora più
paura e aumentava la discriminazione , stessa cosa per
sieropositivo , termine associato strettamente al virus hiv quando
invece sieropositivo è un termine generico, scusa ma questo
è il mio pensiero , è una piccola cosa ma sbagliata e magari
cambiandola certe cose possono migliorare .
Re: Qualche domanda
Ciao, e benvenuto.
Vediamo un po’ di soddisfare qualche curiosità…
A dirla tutta non è solo un male: indica che c’è uno stato della nostra malattia composto solo dal fatto che, mentre apparentemente “tutto è normale”, gli esami del sangue rivelano gli anticorpi all’HIV, e permette così di separare questo stato da quello di immunodeficienza, l’AIDS, astrattamente sarebbe quindi pure una definizione utile, almeno a mio avviso.
È vero, ci sono altre malattie a trasmissione sessuale, ma quando l’HIV ha preso l’aereo ed è arrivato nel nord del mondo le altre malattie erano diventate curabili, oppure facevano comunque parte da così tanti millenni della nostra cultura da essere state “contestualizzate”.
Improvvisamente, dopo due decenni di “libero amore” proclamato nelle piazze, l’orrore tornava, con una nuova malattia, dal brutto nome, dai meccanismi evolutivi all’inizio sconosciuti e dalla prognosi infausta; in pratica il sequel di un film spaventoso.
Nelle malattie a trasmissione sessuale c’è tutto: il peccato, la vergogna, la condanna, la morte spesso pure umiliante (pensa alla sifilide, che prime di uccidere rende pazzi); è il mix perfetto per agire su ogni paura atavica dell’uomo…
Ogni giorno migliaia di ricercatori si scervellano su questo virus e la sua interazione con il corpo umano.
Le pagine dedicate alla ricerca di una cura sono la parte più affascinante del nostro forum, in cui la carissima Dora ci guida alla scoperta dei confini più avanzati della scienza umana, l’HIV è stato (paradossalmente e nonostante tutti ne avremmo fatto a meno) un motore di conoscenza medica incredibile… solo che a volte, sapere che da qualche parte c’è il jolly non basta, fino a quando non hai sollevato l’ultima carta del mazzo, e per liberarsi dell’HIV i jolly servono tutti e quattro, forse anche cinque o sei… per ora viviamo molto bene nonostante una malattia mortale in corpo, e tutto ciò con una rivoluzione avvenuta veramente in pochi anni.
Circa le sorti della Durex, credo che non passino le notte a fare le macumba contro i ricercatori: in realtà i numeri dei profilattici non sono cambiati moltissimo nel tempo, direi purtroppo... se domani l’HIV fosse sconfitto sul piano medico, resterebbe comunque una seccatura (lo è anche un condiloma del resto), assieme a tutte le altre MTS… insomma, gli azionisti Durex possono stare tranquilli
Vediamo un po’ di soddisfare qualche curiosità…
Ti hanno già risposto: in realtà, sei sieropositivo tutte le volte che risulti positivo a un test fatto sul sangue… solo che in passato si diceva “ha contratto il XYZ”, poi il termine ha avuto “fortuna” con l’HIV ed è rimasto –nella comunicazione di ogni giorno- attaccato alla nostra condizione.Perché chi si infetta con l'hiv viene chiamato sieropositivo ? Certo perché nel sangue si formano gli anticorpi quindi di conseguenza diventi positivo a quest'ultimi ma anche se ci si infetta con gli altri virus si portano nel siero gli anticorpi contro quel tipo di agente eppure non si viene definiti sieropositivi, quindi dove' secondo voi la differenza?
A dirla tutta non è solo un male: indica che c’è uno stato della nostra malattia composto solo dal fatto che, mentre apparentemente “tutto è normale”, gli esami del sangue rivelano gli anticorpi all’HIV, e permette così di separare questo stato da quello di immunodeficienza, l’AIDS, astrattamente sarebbe quindi pure una definizione utile, almeno a mio avviso.
Caro, SIAMO sieropositivi, così come chi ha il diabete è diabetico, e chi ha il cagotto ha preso un’infezione intestinale. Dal punto di vista tecnico siamo una sottopopolazione sanitaria, come centinaia di altre, e ogni sottopopolazione ha la sua definizione tecnica, la nostra è questa. Certo, “Persone con HIV” è molto più rispettoso, perché separa le persone dalla malattia (come ha recentemente detto Emma Bonino: “io NON sono il mio tumore”), però questo è un problema di semantica, che non cambia la nostra condizione sanitariaQuando parlate di discriminazione non credete di discriminarvi da soli definendovi sieropositivi ?
“L’amore non dovrebbe far male”, oppure “come è possibile che sia pericoloso, se mi dà tanta gioia”: ecco, tutto nasce qui, dall’orrore per una malattia che sfrutta uno dei momenti più belli della vita, quello dell’amore.Perché quando si parla di hiv o aids tutto cambia rispetto alle altre malattie anche gravi, la maggior parte delle persone si infetta facendo l'amore , fare l'amore non significa cercarsi l'hiv, nessuno lo vorrebbe nessuno lo vorrebbe dare,? perché se ti prendi l'ebv o altri virus facendo l'amore puoi dirlo ma se si tratta di hiv no ?
È vero, ci sono altre malattie a trasmissione sessuale, ma quando l’HIV ha preso l’aereo ed è arrivato nel nord del mondo le altre malattie erano diventate curabili, oppure facevano comunque parte da così tanti millenni della nostra cultura da essere state “contestualizzate”.
Improvvisamente, dopo due decenni di “libero amore” proclamato nelle piazze, l’orrore tornava, con una nuova malattia, dal brutto nome, dai meccanismi evolutivi all’inizio sconosciuti e dalla prognosi infausta; in pratica il sequel di un film spaventoso.
Nelle malattie a trasmissione sessuale c’è tutto: il peccato, la vergogna, la condanna, la morte spesso pure umiliante (pensa alla sifilide, che prime di uccidere rende pazzi); è il mix perfetto per agire su ogni paura atavica dell’uomo…
Cosa differenzi la paura dell’HIV dalle altre paure che si dovrebbero avere, è appunto la vergogna, il temere che si sarà giudicati, perché troppa gente giudica dimenticando l’ammonizione a cercare la trave nel proprio occhio prima della pagliuzza in quella del proprio fratello, e anche perché a differenza dello schiantarsi in moto o con un paracadute, una malattia comporta un decorso lento, che quasi tutti immaginano doloroso e pieno di sconfitte. Giusto qualche settimana fa ho sorpreso un interlocutore, ancora convinto che le persone con HIV finissero invariabilmente e a breve nel lettino d’ospedale di Tom Hanks in Philadelphia, spiegandogli che di AIDS non muore praticamente più nessuno, e che l’aspettativa di vita di un contagiato è simile a quella di un “sano”… e sono passati trent’anniHo visto nell'altra sezione molta gente spaventata che vi domanda sui sintomi e altro , perché tutta questa paura ? Sono sicuro che li in mezzo ce' chi va a 250 km orari in macchina, chi si pippa cocaina, chi fuma come un turco , chi si lancia con l'elastico , chi fa paracadutismo però è terrorizzato dall'Hiv .
Il complotto globale della lobby del lattice mi mancava, mi hai strappato un sorrisoScusate ultima domanda, cosa ne pensate di una possibile cura tenuta nascosta ?

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se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info
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Re: Qualche domanda
Comunicazione dell’amministratore:
ho dovuto editare un po’ di post, per evitare che la polemica avanzasse.
Ricordo a tutti che NON sono ammessi “post il cui unico fine appaia essere quello di generare o mantenere una lite tra i partecipanti”. (http://hivforum.info/forum/viewtopic.php?f=15&t=4)
Per piacere, torniamo “in topic”.
Dimenticavo: ricordo a tutti che è vietato discutere l’amministrazione in pubblica.
Grazie a tutti.
ho dovuto editare un po’ di post, per evitare che la polemica avanzasse.
Ricordo a tutti che NON sono ammessi “post il cui unico fine appaia essere quello di generare o mantenere una lite tra i partecipanti”. (http://hivforum.info/forum/viewtopic.php?f=15&t=4)
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